L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

MERCOLEDÌ 29 GENNAIO ORE 20.30

SALA GRANDE

ORCHESTRA DEL MAGGIO MUSICALE

FIORENTINO

RICCARDO FRIZZA DIRETTORE

ANNA TIFU VIOLINO

PROGRAMMA

Ludwig van Beethoven Ludwig van Beethoven

Egmont, Ouverture in fa minore op. 84

Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61

***

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n. 5 in do minore op. 67

RICCARDO FRIZZA

Riccardo Frizza, nato a Brescia dove ha iniziato i suoi studi musicali, si è diplomato al Conservatorio di Musica di Milano e presso l’Accademia Chigiana di Siena. Dal 1994 al 2000 ha ricoperto il ruolo di direttore musicale per l’Orchestra Sinfonica di Brescia. Nel 1998 ha vinto il Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra della Filarmonica di Stato della Sud-Boemia, Repubblica Ceca. È stato ospite al Rossini Opera Festival di Pesaro, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Festival di Martina Franca, al Festival Verdi di Parma e molti altri. Si è esibito nei principali teatri italiani come il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Comunale di Bologna, il Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova. All’estero ha guidato alcune delle più importanti orchestre del mondo, come l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, la Orquesta de Galicia, la Staatskapelle di Dresda, l’Orchestre National de Montpellier, la Philarmonia Orchestra di Londra, l’Orchestre National de Belgique, la JONDE di Madrid, l’Orchestra del Sao Carlos di Lisboa, la Julliard Orchestra di New York, la Orquesta Pablo Sarasate de Pamplona, la Orquesta de la Universidad de Lima, la Filarmonica di Bielorussia, la Filarmonica Lutowlasky di Wroclav, la Sinfonica di Puerto Rico, I Musici di Praga, I Solisti di Praga, l’Orchestra della Radio Romania, l’Orchestra Filarmonica “G. Enescu” di Bucarest, le Orchestre di Stato Boeme, la New Tokyo City Orchestra, la Kyoto Symphony Orchestra. Si esibisce regolarmente al Metropolitan.

ORCHESTRA DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Fondata nel 1928 da Vittorio Gui come Stabile Orchestrale Fiorentina, è impegnata fin dagli esordi nell’attività concertistica e nelle stagioni liriche del Teatro Comunale di Firenze ed è, oggi, una delle più apprezzate dai direttori e dai pubblici di tutto il mondo. Nel 1933, alla nascita del Festival, prende il nome di Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. A Gui subentrano come direttori stabili Mario Rossi (nel 1937) e, nel dopoguerra, Bruno Bartoletti. Capitoli fondamentali nella storia dell’Orchestra sono la direzione stabile di Riccardo Muti (1969-81) e quella di Zubin Mehta, Direttore principale dall’85. Nel corso della sua storia l’Orchestra del Maggio è guidata da alcuni fra i massimi direttori quali: Victor De Sabata, Antonio Guarnieri, Gino Marinuzzi, Gianandrea Gavazzeni, Tullio Serafin, Wilhelm Furtwängler, Bruno Walter, Otto Klemperer, Issay Dobrowen, Jonel Perlea, Erich Kleiber, Arthur Rodzinski, Dimitri Mitropoulos, Herbert von Karajan, Leonard Bernstein, Thomas Schippers, Claudio Abbado, Lorin Maazel, Carlo Maria Giulini, Georges Prêtre, Wolfgang Sawallisch, Carlos Kleiber, Georg Solti, Riccardo Chailly, Giuseppe Sinopoli, Seiji Ozawa, Daniele Gatti e Fabio Luisi, che dall’aprile 2018 al luglio 2019 è Direttore musicale dell’Orchestra. Illustri compositori come Richard Strauss, Pietro Mascagni, Ildebrando Pizzetti, Paul Hindemith, Igor Stravinskij, Goffredo Petrassi, Luigi Dallapiccola, Krzysztof Penderecki e Luciano Berio dirigono loro lavori al Maggio Musicale Fiorentino, spesso in prima esecuzione. Fin dagli anni Cinquanta l’Orchestra realizza numerose incisioni discografiche, radiofoniche e televisive, insignite di prestigiosi riconoscimenti fra i quali, nel 1990, il Grammy Award. Nell’ottantesimo anniversario della fondazione riceve il Fiorino d’Oro della Città di Firenze. Frequenti le tournée internazionali guidate da Zubin Mehta per rappresentazioni operistiche e concerti in Europa, Asia, Medio Oriente e Sud America.

ANNA TIFU

Nata a Cagliari, ha iniziato lo studio del violino all’età di sei anni sotto la guida del padre e a suonare in pubblico a 8 anni, vincendo il primo premio con Menzione Speciale di Merito alla Rassegna di Vittorio Veneto. A undici anni ha debuttato come solista con l’Orchestra National des Pays de la Loire e l’anno dopo, all’età di 12 anni, debutta alla Scala di Milano con il Concerto n.1 di Max Bruch. All’età di quattordici anni vince il 1° premio al Concorso Internazionale Viotti Valsesia e nello stesso anno vince il 1° premio al Concorso Internazionale M. Abbado di Stresa. Si diploma appena quindicenne al Conservatorio di Cagliari con il massimo dei voti e la Menzione d’Onore. Ha studiato con Salvatore Accardo all’Accademia Walter Stauffer di Cremona e successivamente all’Accademia Chigiana di Siena dove, nel 2004, ottiene il Diploma d’Onore. Viene ammessa, all’età di 17 anni, al Curtis Institute di Philadelphia dove ha studiato con Aaron Rosand, Shmuel Ashkenazy e Pamela Frank e successivamente si perfeziona Parigi dove ottiene il diploma superiore di Concertista. Si è esibita con alcune tra le più prestigiose Orchestre Nazionali ed Internazionali come l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Nazionale della RAI di Torino, Orchestra della Fondazione Arena di Verona, Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Simòn Bòlivar Orchestra del Venezuela, Stuttgarter Philarmoniker, Dortmunder Philharmoniker, George Enescu Philarmonic Orchestra e Radio Orchestra di Bucharest, Lithuanian Chamber Orchestra, Munich chamber Orchestra, KZN Philarmonica di Durban, Israel Philharmonic soloists, Prague chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica del Qatar e al fianco d’importanti direttori, tra i quali Yuri Temirkanov, Gustavo Dudamel, Diego Matheuz, David Afkham, Juraj Valcuha, John Axelrod, Christoph Poppen, Justus Frantz, Cristian Mandeal, Horia Andreescu, Sergiu Commissiona, Lü Jia, Giampaolo Bisanti, Julian Kovatchev, Hubert Soudant, Gèrard Korsten, Gabor Ötvös. Gli impegni più prestigiosi recenti e futuri includono concerti al George Enescu Festival di Bucharest con l’Orchestra RAI di Torino e Juraj Valcuha, tournèe in Russia, sempre con l’Orchestra RAI, concerto con Gustavo Dudamel e la Simòn Bòlivar Orchestra del Venezuela, inaugurazione della Stagione a Genova, Teatro Carlo Felice dove, per l’occasione, si è esibita con il famoso violino Guarneri del Gesù detto “IL CANNONE” appartenuto a Niccolò Paganini, inaugurazione a Venezia, Teatro La Fenice con Diego Matheuz, concerto inaugurale della Stagione Fondazione Società dei Concerti di Milano dove è regolarmente invitata, inaugurazione della Stagione a Verona per gli Amici della Musica, concerto allo Stradivari Festival di Cremona, dove si è esibita in uno spettacolo insieme all’Etoile Carla Fracci, concerti all’Auditorium Parco della Musica di Roma insieme a Yuri Temirkanov e l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e l’inaugurazione della Stagione a Parigi, con l’Orchestra Filarmonica di Radio France, diretta da Mikko Franck. Recente è il suo debutto per la casa discografica Warner Classics, in duo con il pianista Giuseppe Andaloro. Ha collaborato con musicisti come Maxim Vengerov, Yuri Bashmet, Ezio Bosso, Julien Quentin, Giuseppe Andaloro, Pekka Kuusisto, Mario Brunello, Michael Nyman, Boris Andrianov, l’Etoile Carla Fracci, l’attore John Malkovich e Andrea Bocelli, il quale nel 2011 ha invitato Anna come solista ospite in numerosi concerti in Italia, Egitto e Stati Uniti. Ha tenuto concerti a rinomati festival come il Tuscan Sun Festival, Festival de Musique Menton, Ravello festival, Al Bustan di Beirut e il George Enescu festival dove è regolarmente invitata, oltre che presso celebri sale da concerto come la Scala di Milano, Auditorium Parco della Musica di Roma, Sala Verdi di Milano, Great Hall di San Pietroburgo, Tchaikovsky Concert Hall di Mosca, Konzerthaus di Dortmund, Konzerthaus di Berlino, Beethoven-Saal di Stoccarda, Teatro La Fenice di Venezia, Rudolphinum Dvorak Hall di Praga, Ateneo e sala Palatului di Bucharest, Madison Square Garden di New York, Staples Center di Los Angeles, Auditorium Simòn Bòlivar di Caracas.

Anna Tifu è stata testimonial della campagna pubblicitaria 2011 di Alitalia, assieme a Riccardo Muti, Giuseppe Tornatore ed Eleonora Abbagnato. Suona il violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier” 1716 ex Napoleone della Fondazione Canale di Milano.

 

DOMENICA 2 FEBBRAIO ORE 20.30

SALA GRANDE

BATSHEVA DANCE COMPANY

VENEZUELA DI OHAD NAHARIN

Batsheva Dance Company è una delle compagnie di danza contemporanea più famose e acclamate al mondo. In Venezuela Ohad Naharin e i suoi danzatori esplorano il dialogo e il conflitto tra il movimento e ciò che questo vuole rappresentare. Ancora una volta Ohad Naharin mette in primo piano le abilità dei suoi danzatori in una performance fisicamente sorprendente che si sviluppa su una colonna sonora eterogenea spaziando dai canti gregoriani al rap di The Notorious B.I.G., dalla musica araba ai Rage Against the Machine.

Disegno luci Avi Yona Bueno (Bambi)

Musiche Maxim Waratt

Consulenza musicale Nadav Barnea

Costumi Eri Nakamura

Attrezzeria Roni Azgad

Assistenza a Ohad Naharin ed Eri Nakamura Ariel Cohen

Insegnante di danza Natalia Petrova

Assistenza Omri Mishael

Si ringrazia The Israeli Ballroom Dancing Fund

Danzatori Etay Axelroad, Billy Barry, Yael Ben Ezer, Matan Cohen, Ben Green, Chiaki Horita, Chunwoong Kim, Shir Levi, Ohad Mazor, Eri Nakamura, Igor Ptashenchuk, Nitzan Ressler, Yoni (Yonatan) Simon, Kyle Scheurich, Maayan Sheynfeld, Hani Sirkis, Amalia Smith, Imre Van Opstal

Produzione Batsheva Dance Company

Co-produzione Chaillot National Theater, Paris; Hellerau – European Center for the Arts, Dresden

Con il supporto di Dalia and Eli Hurvitz Foundation, New Works Funds of Batsheva e American Friends of Batsheva

SPETTACOLO VINCITORE DEL GRAND PRIZE 2019 DELLA CRITICA FRANCESE COME MIGLIORE PERFORMANCE DI DANZA

BATSHEVA DANCE COMPANY

La Batsheva Dance Company è una delle principali compagnie di danza del mondo e, insieme al suo giovane Ensamble, vanta 34 ballerini provenienti da Israele e dal resto del mondo. Essendo una delle maggiori compagnie di danza, ogni anno, la Batsheva si esibisce localmente e a livello internazionale con un calendario di 250 spettacoli e circa 100.000 spettatori. La Batsheva Dance company è stata fondata nel 1964 come compagnia di repertorio dalla Baronessa Batsheva de Rothschild che assunse Martha Graham come sua prima consulente artistica. Dal 1989, la compagnia di danza ha la sua sede al centro di danza e teatro Suzanne Dellal a Tel Avivi.

OHAD NAHARIN

Ohad Naharin è il coreografo residente della Batsheva Dance Company e l’ideatore di GAGA, un linguaggio del movimento. Nato nel 1952 a Mizra in Israele, ha iniziato la sua carriera di danzatore con Batsheva nel 1974 e ha presentato la sua prima creazione coreografica a New York nel 1980. Nel 1990 viene nominato direttore artistico della Batsheva Dance Company e crea la compagnia giovanile Batsheva – the Young Ensemble. Ha creato oltre trenta nuovi lavori per le due compagnie, oltre ad aver rimontato le sue coreografie per numerose altre compagnie, tra le quali il Nederlands Dans Theater, il Ballet National de l’Opera de Paris, Les Grand Ballets Canadiens de Montréal. In aggiunta al lavoro creativo Naharin ha ideato GAGA, un innovativo linguaggio del movimento sviluppato all’interno del quotidiano allenamento con i danzatori della Batsheva che si è diffuso nel mondo sia tra i danzatori, sia a livello amatoriale. Dopo quasi 30 anni alla direzione della compagnia, Naharin si è dimesso dalle sue funzioni nel 2018 mantenendo la carica di coreografo residente. Batsheva continua ad essere per il coreografo il laboratorio creativo, di ricerca e di insegnamento del GAGA.

 

SABATO 8, 22, 29 FEBBRAIO, 7, 14, 28 MARZO ORE 11.00 SALA GRANDE

LEZIONI DI STORIA. I VOLTI DEL POTERE

Il potere è ambivalente. Ha associato o diviso gli uomini, si è sposato con la giustizia o si è manifestato nel modo più brutale. Nelle forme più diverse ha attraversato la storia, incarnandosi in un ristretto numero di persone che sono divenute simboli destinati a proiettarsi nei secoli. Nel passato come oggi il potere non si personifica soltanto nelle azioni di scaltri simulatori, trascinatori di folle, dittatori feroci: sono molteplici i suoi volti e gli strumenti per esercitarlo. Sei grandi storici ci raccontano cosa è avvenuto nel mutare dei secoli.

SABATO 8 FEBBRAIO ORE 11.00

LUCIANO CANFORA. Catilina, il potere del congiurato

Militare e senatore, è rimasto noto soprattutto per il tentativo di sovvertire la Repubblica romana, e in particolare il potere oligarchico del Senato. Lo storico e uomo politico romano Sallustio ha voluto - nel suo celebre ritratto - evidenziarne le caratteristiche del criminale perfetto, spingendosi ben oltre il già terrificante ritratto delineato da Cicerone. Ma chi fu davvero Catilina? E perché, per un momento non breve, resta al centro della vita politica di Roma?

Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari

SABATO 22 FEBBRAIO ORE 11.00

ALESSANDRO VANOLI. Carlo Magno, il potere in una corona

E' la mattina di Natale dell’anno 800: Carlo Magno avanza in San Pietro e china la testa davanti al Pontefice per ricevere dalle sue mani la corona imperiale. Un evento senza precedenti: l’atto di nascita di uno spazio geopolitico completamente diverso da quello dei Romani. Un’Europa che ha perduto il Mediterraneo e che si è aperta verso il Nord. Una riflessione sul potere e sulla nascita di quello spazio politico in cui ancora oggi viviamo.

Alessandro Vanoli, storico e scrittore

SABATO 29 FEBBRAIO ORE 11.00

MARIA GIUSEPPINA MUZZARELLI. Caterina da Siena, il potere di una madre non madre

Si nega il cibo fino allo sfinimento per non subire la volontà altrui. Parla con i potenti, financo col Papa, quando la prerogativa femminile era il silenzio. Si sposta nel mondo quando le sue sorelle restano recluse. Comanda, suggerisce, motiva, restando spesso in seconda linea, a tratti quasi annullandosi. Una donna che perfettamente combina la capacità di essere al tempo stesso dentro e fuori gli schemi della società del suo tempo.

Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale e Storia delle città all’Università di Bologna

SABATO 7 MARZO ORE 11.00

MAURIZIO VIROLI. Machiavelli, il potere della parola e delle armi

Sulla scena dell’azione politica l’uomo di potere deve essere capace di far leva anche sull’ambizione e sulle debolezze dei suoi interlocutori, destreggiandosi con abilità e astuzia nei momenti favorevoli come negli improvvisi rovesci della fortuna. Per il raggiungimento dei propri fini, la forza della parola di certo non è meno importante di quella delle armi. Un messaggio che, se già ci viene dalla retorica classica e umanistica, a maggior ragione risulta attualissimo oggi, nell'epoca della comunicazione.

Maurizio Viroli è Professor Emeritus of Politics della Princeton University e Professor of Government della University of Texas di Austin

SABATO 14 MARZO ORE 11.00

PAOLO GALLUZZI. Galileo, il potere della scienza

Marzo 1610. Galileo pubblica il Sidereus Nuncius, l’opera che afferma la validità della teoria eliocentrica delineata da Copernico. Il drammatico cambiamento di scenario segna l’inizio di un’età nuova – animata da personalità di straordinaria caratura intellettuale, quali Keplero, Cartesio, Newton – un’età nella quale sono rimessi in questione non solo i principi della cosmologia, ma anche quelli della fisica e della filosofia, della religione e dell’antropologia. Una rivoluzione epocale!

Paolo Galluzzi è Direttore del Museo Galileo di Firenze

SABATO 28 MARZO ORE 11.00

ALBERTO MARIO BANTI. Napoleone, il potere delle idee è con lui che si afferma la prima dittatura “democratica”, formalmente ratificata da un plebiscito popolare; è lui che compie il gesto inaudito di incoronarsi “Imperatore” da solo; è sempre lui che, distribuendo potere ai suoi familiari, pare riconfermare il valore ereditario del sangue... Tutto questo dallo stesso uomo che, prima di ogni battaglia, per anni aveva caricato di entusiasmo e infinita fiducia i suoi soldati, facendo leva sul valore universale delle idee egualitarie della Rivoluzione.

Alberto Mario Banti insegna Storia contemporanea all’Università di Pisa

 

DOMENICA 9 FEBBRAIO ORE 11.00

DOMENICA 15 MARZO ORE 11.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è nato nel 2012 come formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo esplora il repertorio cameristico nelle formazioni dal duo fino al quintetto con pianoforte e anche a formazioni più numerose. Nei concerti dell’Ensemble particolare attenzione viene data all'aspetto divulgativo dei capolavori della musica, dal ‘700 al contemporaneo – senza tralasciare opere di autori cosiddetti minori – nonché alle nuove proposte di compositori italiani e di autori sia emergenti, sia già affermati del territorio bresciano. L’Ensemble ospita nei suoi concerti giovani talenti e musicisti illustri del panorama nazionale e internazionale.

DOMENICA 9 FEBBRAIO ORE 11.00 OMAGGIO AD ANTONIN DVOŘÁK

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Violino Marco Mandolini

Viola Joël Imperial

Violoncello Sandro Laffranchini

Pianoforte Andrea Rebaudengo

PROGRAMMA

Antonin Dvoràk Trio per pianoforte n. 4 "Dumky" in mi minore, op. 90

Antonin DvoràkQuartetto con pianoforte n. 2 in mi

bemolle maggiore, op. 87

 

DOMENICA 15 MARZO ORE 11.00 OMAGGIO A CAMILLE SAINT-SAËNS

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Tromba Marco Toro

Violino Marco Mandolini

Violino Daniele Richiedei

Viola Joël Imperial

Violoncello Sandro Laffranchini

Contrabbasso Giorgio Galvan

Pianoforte Andrea Rebaudengo

PROGRAMMA

Camille Saint-SaënsQuartetto con pianoforte op.41 in

si bemolle maggiore

Camille Saint-SaënsSettimino in mi bemolle maggiore,

op. 65

 

MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

CARDUCCI QUARTET

Violini Matthew Denton e Michelle Fleming

Viola Eoin Schmidt-Martin

Violoncello Emma Denton

PROGRAMMA

Ludwig van BeethovenQuartetto n. 11 in fa minore, op. 95 (“Serioso”)

Dmitri ShostakovichQuartetto per archi n. 7 in fa diesis minore, op. 108

Alexander BorodinQuartetto per archi n. 2 in re maggiore

CARDUCCI QUARTET

Fondato nel 1997, il Carducci Quartet è stato vincitore del Concert Artists Guild International e del Concorso di musica da camera di Kuhmo, in Finlandia. Nel 2016 ha ottenuto il premio della Royal Philharmonic Society per il suo progetto “Shostakovich 15”, il monumentale ciclo dei Quartetti di Shostakovich eseguito con successo in numerose sedi in Inghilterra, Nord e Sud America e in una straordinaria maratona in un solo giorno presso lo Shakespeare’s Globe di Londra. Al progetto si è accompagnata la registrazione dei Quartetti nn. 4, 8 e 11 per il suo secondo CD per la Signum Classics, definito dal BBC Music Magazine «un eccellente risultato che può vantare un ottimo ensemble, profondità musicale ed estrema attenzione al dettaglio». Questo quartetto anglo-irlandese si è esibito in sedi prestigiose come la Wigmore Hall a Londra, la National Concert Hall a Dublino, la Tivoli Concert Hall a Copenaghen, il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall a New York e la Library of Congress e il John F. Kennedy Center a Washington D.C. e in festival tra i quali il Cheltenham Music Festival, il Festival Messiaen au pays de la Meije, il West Cork Chamber Music Festival, il Kuhmo Festival e il Wratislavia Cantans Festival in Polonia. Fra gli impegni più recenti l’integrale dei Quartetti di Bartók al Kings Place di Londra, nel Gloucestershire e a Oxford, concerti in Canada, Francia, Italia, Spagna e Germania e il ritorno in studio di incisione per un nuovo CD Shostakovich. Recenti e prossime collaborazioni cameristiche includono progetti con i pianisti Denis Kozhukhin e Martin Roscoe, il chitarrista Craig Ogden, l’oboista Nicholas Daniel, i clarinettisti Julian Bliss ed Emma Johnson, i violoncellisti Benedict Kloeckner e Guy Johnston e con la celebre icona della musica pop-rock Ian Anderson, dei Jethro Tull. Molto apprezzato per le sue interpretazioni del repertorio contemporaneo, il Carducci ha presentato molti lavori in prima assoluta. Fra le prime più recenti e quelle imminenti, lavori di Simon Rowland-Jones, Gavin Higgins, Kemal Yusuf and Kate Whitley. Nel 2015 ha curato due progetti su Philip Glass e Steve Reich nell’ambito di “Minimalism Unwrapped”, premiato dalla Royal Philharmonic Society, e la sua registrazione dei Quartetti di Philip Glass per la Naxos è stata scaricata più di sei milioni di volte da Spotify. Nel 2011 la Royal Philharmonic Society ha premiato il Carducci Quartet per il suo Family Concert “Getting the Quartet Bug!”. I progetti educativi rivestono grande importanza per il Quartetto che per sostenere la propria attività nelle scuole ha creato il Carducci Music Trust. Il Carducci tiene abitualmente corsi di musica da camera per giovani musicisti nel Regno Unito, in Francia e in Irlanda e insegna regolarmente nel National Youth String Quartet Weekend. I musicisti del Carducci hanno studiato con membri di quartetti come l’Amadeus, l’Alban Berg, il Chilingirian, il Takacs e il Vanbrugh e, come parte del programma di formazione professionale ProQuartet in Francia, con Gyorgy Kurtag, Walter Levin e Paul Katz.

 

GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO ORE 20.30

SALA PALCOSCENICO BORSONI

PAOLO CATTANEO

SINTETIZZATORI ANALOGICI, RHODES, BASSO, ELETTRONICA

GIOVANNI BATTAGLIOLA

SINTETIZZATORI MODULARI, CAMPIONATORE, TEMPEST, ELETTRONICA

FEATURING

FULVIO SIGURTÀ

TROMBA, ELETTRONICA

JAY PERKINS

Jay Perkins è un suono cinematografico contemporaneo originato da sintetizzatori e apparecchiature elettroacustiche, dove organico e inorganico dialogano fra loro in architetture che modellano landscapes sonori e groove palpitanti. Ispirandosi ai lavori di musicisti quali Nils Frahm, Jon Hopkins e Tangerine Dream, Jay Perkins genera composizioni strumentali catturate durante l'improvvisazione. Viaggi immaginifici fuori dal tempo e dallo spazio che addensano un magma musicale ondivago, libero da ogni schematismo e linguaggio accademico. I suoni delle macchine analogiche e l’attitudine alla libertà espressiva dei sintetizzatori modulari si ibridano dando vita all'inafferrabile colonna sonora di un film che penetra nella mente e nel subconscio attraverso l'esecuzione dei musicisti e l'ascolto del pubblico. Libertà, intimità, sperimentazione, cinematic sound: un viaggio inatteso e profondamente emozionale.

PAOLO CATTANEO

Paolo Cattaneo comincia la sua carriera pubblicando L'Anima del Cipresso, album di debutto del 1995. L'anno successivo il cd diviene la colonna sonora di uno spettacolo multimediale, con coreografie di Claude Gerster. Collabora a diversi spettacoli musicali e teatrali (Il sogno e la vita di Francois Kahn), partecipa alla compilation Bandsyndicate insieme ad artisti del calibro di Paolo Benvegnù e Giovanni Ferrario. Nel 2004 torna a pubblicare un Ep dal titolo Nero che vede la partecipazione di Hugo Race, primo chitarrista e collaboratore di Nick Cave. Nel 2007 esce L'Equilibrio Non Basta, suo primo album ufficiale, che cattura l'attenzione della critica grazie alle sue atmosfere notturne affascinanti: Omar Pedrini lo ospita nel programma Cd-live di Rai 2, partecipa alla rassegna romana Generazione X insieme a Moltheni, Riccardo Sinigallia ed Emidio Clementi, ed è ospite della terza edizione del MiAmi di Milano. Apre i concerti di Perturbazione, Niccolò Fabi e Gianna Nannini. Nel 2009 esce l’album Adorami e Perdonami, scritto con l’autore Giovanni Peli e prodotto insieme a Daniele Sinigallia. Il videoclip Sei qui per me diretto da Daniel Marini vince il Premio Videoclip Italiano 2009 come miglior fotografia. È tra i finalisti del concorso “L’artista che non c’era” del 2010, nella rosa dei semifinalisti di Musicultura#25 e direttore artistico di Voci Controvento, appuntamento dedicato alla nuova canzone d'autore, che ha avuto tra gli ospiti Marco Parente, Andrea Chimenti, Tricarico e Nada. Nel 2011 esce Il Gioco, EP promosso live all’interno di numerosi programmi radiofonici tra cui Radio1 Stereonotte, Traffic e Twilight (Radio2), Piazza Verdi (Radio3), Rock Files (Lifegate), Radio Città Futura e Il Mucchio TV. Nel 2013 esce l’album La Luce Nelle Nuvole che ammicca al synth pop, prendendo in prestito elementi tipici della musica classica, o del jazz, con il contributo di Stefano Diana (autore di Niccolò Fabi), Lele Battista e il trombettista Fulvio Sigurtà. Nel 2014 scrive insieme al Maestro Mauro Montalbetti la colonna sonora del cortometraggio Gallery A del regista Ruggero Loria, selezionato al festival “The Audience Now” di New York. Il brano Incastri è utilizzato da Rai 5 per il teaser Ecogreen, mentre Il Gioco è scelto da Rai Movie come colonna sonora del video promo La felicità secondo Mazzacurati. Nel 2015 la regista Lucrezia Le Moli per l’Università degli Studi di Parma sceglie alcuni suoi brani per la sonorizzazione del video di presentazione dell’Anno Accademico. La Rai utilizza L’Uomo Sul Filo per il Social Responsibility Spot in occasione delle Paralimpiadi Rio 2016. L’11 novembre 2016 esce Una Piccola Tregua, quarto album ufficiale. Da questo lavoro vengono tratti i video Trasparente (che vince il Paris Music Video Underground come Best Dance Video), Bandiera e Due età un tempo. All'uscita del disco seguono una serie di appuntamenti live dalle caratteristiche particolari, tutti incentrati su una visione dell'Ascolto densa e memorabile, in contrasto con le modalità sempre più 'liquide' di ricezione della musica nel presente. Il tour "elettronico da camera”, nei mesi di febbraio e marzo, si svolge in luoghi che favoriscono la fruizione della musica e il contatto diretto con il pubblico, riportando le canzoni, fra elettronica, jazz e pop contemporaneo, a una dimensione sintetica e raccolta. Il giro di concerti inizia dal Teatro Centro Lucia di Botticino. "Wunderkammer – Una piccola treguaè un concerto al casaBASE di Milano nel 2017. L'ispirazione proviene dal video Due età un tempo: Paolo Cattaneo e i suoi musicisti suonano l'intera scaletta del tour "elettronico da camera" dislocati ciascuno in una stanza differente, in modo che il pubblico possa muoversi negli spazi dell'edificio scegliendo di ascoltare l'esecuzione del pezzo nella sua interezza o solamente uno strumento singolo. Dalla performance viene tratto il video casaBASE [Live] - Wunderkammer 13.05.17 che racconta per immagini il dialogo fra musicisti e pubblico avvenuto nei luoghi suggestivi dell'edificio milanese. Il giro di concerti si conclude al Gay Village di Roma con un concerto "visuale" dove le canzoni di Una piccola tregua e dei dischi precedenti incontrano Carlo Massari di C&C Company, uno dei più creativi performer di teatro-danza e gli interventi drammaturgici dei performers in drag KARMA B, oltre a una serie di visuals che accompagnano ogni brano. Il percorso di Una piccola tregua si conclude con la pubblicazione dell’album Una piccola tregua Live.



GIOVANNI BATTAGLIOLA

Nato a Brescia sul finire degli anni settanta, inizia a suonare la chitarra nei primi novanta militando in gruppi post rock locali. Aperto a ogni genere di ascolto e da sempre affascinato dalla sperimentazione sonora, si allontana dai canoni di genere filtrando il suono della chitarra e scomponendolo attraverso l’uso degli effetti a pedale più bizzarri. Successivamente, agli albori del nuovo millennio, si avvicina al mondo dei sintetizzatori acquistando un vecchio Moog dei primi anni 80. Dapprima lo introduce come complemento sonoro nei suoi progetti musicali chitarristici, fino a fondare la band Don Turbolento nel 2005, progetto synth-oriented di matrice punk-funk. Nel percorso della band ha collaborato con molti artisti della scena underground italiana (Offlaga discopax, Julie’s haircut, Giardini di Mirò) e internazionale (Damo Suzuki dei Can, Schwefelgelb). Dopo una serie di album e relative tournée in Italia, la band si evolve in una incarnazione dance floor: DT Tanzlab. DJ set di matrice electro con interventi suonati live, rappresenta l’anello mancante tra dj e musicista elettronico. La passione allo strumento synth in ogni sua forma e declinazione (analogica, digitale, virtuale…) lo porta ad approdare nel 2013 al mondo della sintesi modulare, che ad oggi è la forma espressiva che più utilizza. Nel 2017 collabora con l’associazione culturale bresciana Duemila52 per la quale ha organizzato corsi didattici e workshop sulla sintesi modulare. Nel 2018 da vita assieme a Paolo Cattaneo al duo Jay Perkins: elettronica pura volta alla creazione di landscapes cinematici, nato dallo spirito improvvisativo tipico del mondo modulare.

FULVIO SIGURTÀ

Ha iniziato a suonare la tromba fin da giovanissimo e si diploma al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia nel 1998. Nel 2003 si trasferisce a Boston con una borsa di studio presso il Berkley College of Music, ottiene il Diploma in Jazz nel 2004 al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e, nel 2005, consegue il master alla Guildhall School of Music and Drama a Londra. La sua carriera professionale inizia nel 2004 mentre è nella capitale inglese, quando ha l’opportunità di registrare con la Cam Jazz lavorando al progetto Pure and Simple, con la The Guildhall Big Band e John Taylor. Nello stesso periodo coinvolge il Quartetto Gianni Coscia con Dino Piana ed Enzo Petropaoli, con cui registra l’album Frescobaldi per noi. Seguono negli anni successivi prestigiose collaborazioni italiane e inglesi in studio e in tour, tra cui Nostalgia 77, Giovanni Guidi’s Unknown Rebel band; Susaphonix (Mauro Ottolini); The Broken Band (Andrea Lombardini), Lyria dancing company (Giulia Gussago), Paolo Damiani, Enzo Pietropaoli “Yatra” quartet, Mayra Andrade, Cristina Zavalloni & Radar Band,Battista Lena, Bruno Heinen, Gabriele Mirabassi, Lydian Sound Orchestra,Jamie Cullum, Keith Tippet Octet e molti altri. Nel 2007 produce il suo primo album come band-leader dal titolo Conversations (Impossible Ark Records), un duo con il chitarrista Federico Casagrande. Nel 2010 produce Coincidence (Palomar Records), duo con il bassista Giovanni Maier. Nel 2011 inizia una proficua collaborazione con l’etichetta Cam Jazz, con cui ha realizzato 3 album: House of Cards (2011), Through The Journey (2012), SPL (2013). Nel 2012 Sigurtà riceve il premio “Best New Talent” Award nella Top Jazz’ Referendum.

 

DOMENICA 23 FEBBRAIO ORE 20.30

SALA GRANDE

ARCHI DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

LUIGI PIOVANO VIOLONCELLO E SOLISTA E DIRETTORE

In collaborazione con Fondazione Poliambulanza

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus Mozart

Serenata n. 13 "Eine kleine Nachtmusik" in sol maggiore per orchestra d'archi, K 525

***

Nicola Piovani Ennio Morricone Nino Rota Ennio Morricone Nicola Piovani Nino Rota

Buongiorno Principessa per violoncello e archi

Mosè per violoncello e archi

Romeo e Giulietta

Gabriel’s oboe (Paolo Pollastri, oboe)

La vita è bella

Concerto per archi

LUIGI PIOVANO

Primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, si è diplomato in violoncello a 17 anni col massimo dei voti e la lode sotto la guida di Radu Aldulescu, con cui in seguito si è diplomato in violoncello e musica da camera anche a Parigi. Per anni è stato primo violoncello del gruppo Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini. Nel 1999 è stato scelto da Maurizio Pollini per partecipare al “Progetto Pollini” al Festival di Salisburgo, ripreso alla Carnegie Hall, a Tokyo e a Roma. Ha tenuto concerti di musica da camera con artisti del calibro di Sawallisch, Chung, Lonquich, Sitkovetsky, Kavakos, le sorelle Labeque, Lugansky, Bilson. Dal 2007 suona regolarmente in duo con Antonio Pappano e dal 2009 al 2019 ha fatto parte del trio “Latitude 41”. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre – Tokyo Philharmonic, New Japan Philharmonic, Accademia di Santa Cecilia, Seoul Philharmonic, Orchestre Symphonique de Montréal – sotto la direzione di Maestri come Chung, Nagano, Pletnev, Boreyko, Menuhin, Bellugi. Suona un violoncello Alessandro Gagliano del 1710. Ha collaborato con solisti come Bacalov, Bollani, De Maria, Lupo, Mingardo, Sitkovetsky, Valeriy Sokolov, Thiollier e ha registrato per Naxos, Eloquentia, Arcana e Sony. Dal 2013 al 2017 è stato direttore musicale di Roma Tre Orchestra. Dal 2012 è direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto, con la quale ha diretto importanti pagine del repertorio fra le quali l’integrale delle Sinfonie e dei Concerti di Brahms, la Quarta, Quinta e Sesta Sinfonia e i Concerti di Čajkovskij, la Sinfonia in re di Franck, i due Concerti di Ravel. Dal 2013 dirige gli Archi di Santa Cecilia con i quali ha già inciso sei CD. Fra i suoi impegni più recenti come direttore, concerti sul podio di molte orchestre italiane, lo Stabat Mater di Dvořák al Teatro Bellini di Catania e, all’estero, il debutto con la New Japan Philharmonic Orchestra. Fra gli impegni nel 2020, Tosca al Teatro Bellini di Catania e il debutto con l’Orchestra Haydn di Bolzano.

ARCHI DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico. Dal 1908 ha tenuto circa 15.000 concerti collaborando con i maggiori musicisti del secolo. I suoi direttori stabili sono stati Molinari, Ferrara, Previtali, Markevitch, Schippers, Sinopoli, Gatti e Chung. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario. Da quando, nel 2005, Sir Antonio Pappano ha assunto la carica di Direttore Musicale il prestigio dell’Orchestra ha avuto uno slancio straordinario. Da sempre la musica da camera è una delle attività dell’Orchestra e negli ultimi anni ha acquisito ancora maggior rilevanza. L’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia e Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra, collaborano stabilmente dal «successo clamoroso» (Luigi Bellingardi sul «Corriere della Sera») ottenuto nel 2013 con un concerto all’Auditorium di Roma con musiche di Schubert. Nel 2014 si sono tenuti i primi concerti in Italia e il primo CD sotto la direzione di Piovano, accolto con entusiasmo dalla stampa internazionale: Ralph Moore, scrivendo su “MusicWeb International” dell’esecuzione della Morte e la Fanciulla di Schubert-Mahler l’ha definita «elettrizzante, intensa, emozionante e libera come pochi dischi sono al giorno d’oggi. Il Presto finale è semplicemente meraviglioso», mentre David Vernier su “Classics Today” ne ha scritto: «il Finale è un’impressionante dimostrazione di virtuosismo da parte dell’ensemble». Analogo entusiasmo ha accolto nel 2015 un nuovo concerto a Roma con le Serenate di Dvořák e Čajkovskij, subito dopo registrate per un CD (Arcana 2019) e altri concerti in Italia e quelli nella stagione di Santa Cecilia: un affascinante programma dedicato a Rota, Morricone e Piovani (CD Arcana 2017), uno mozartiano con la partecipazione di alcuni fiati e della pianista Ingrid Jacoby e quello nel 2019 dedicato all’integrale della musica per orchestra d’archi di Mozart registrato in un CD pubblicato in anteprima da Amadeus nel novembre 2019 e poi da Arcana nel 2020. Nel 2017 Sony Classical ha pubblicato un CD degli Archi di Santa Cecilia sotto la direzione di Piovano, con le Quattro Stagioni e altri Concerti di Vivaldi. Di recente uscita, sempre per Sony, la prima registrazione mondiale della versione per violoncello e archi delle Stagioni, realizzata da Luka Šulić.

 

LUNEDÌ 2 MARZO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

QUARTETTO EOS

Violini Elia Chiesa, Giacomo Del Papa

Viola Alessandro Acqui

Violoncello Silvia Ancarani

PROGRAMMA

Franz Joseph HaydnQuartetto per archi n. 81 in sol maggiore, Hob: III:81

Ludwig van BeethovenQuartetto per archi n. 11 in fa minore, op. 95 "serioso"

Sergej ProkofievConcerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra, op. 63

QUARTETTO EOS

Il Quartetto Eos, vincitore del “Premio Farulli” della Critica Musicale “Franco Abbiati” 2018, è nato nel 2016 dall’incontro di quattro giovani musicisti (Elia Chiesa e Giacomo Del Papa violini, Alessandro Acqui viola, Silvia Ancarani violoncello) all’interno del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il quartetto ha partecipato a masterclass di musica da camera con i Maestri Emil Rovner, Alfred Brendel, Eckart Runge (Quartetto Artemis), Patrick Juedt (ECMA), Lawrence Dutton (Quartetto Emerson) e il Jerusalem Quartet. Oltre ad aver collaborato con Calogero Palermo, Gustavo Nuñez (primo clarinetto e primo fagotto della Royal Concertgebouw Orchestra) e il Jerusalem Quartet, si è esibito presso la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Garibaldi di Caserta. Collabora periodicamente con importanti istituzioni musicali quali la Società del Quartetto di Milano, l’Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC), la Gioventù Musicale d'Italia, Associazione Mozart Italia Sede di Terni e Associazione Filarmonica Umbra. Nel 2018 è stato ospite alle trasmissioni radiofoniche Radio3 Suite e La Stanza della Musica (RaiRadio3). Nel 2019 viene premiato nell’ambito di prestigiosi concorsi quali il Concorso Nazionale per Quartetto d’Archi “Sergio Dragoni”, e l’“International Anton Rubinstein Competition” di Düsseldorf. Nel 2020 sarà impegnato in qualità di “Quartetto in Residence” nel Festival TicinoMusica di Lugano. Dal 2017 il Quartetto Eos è stato selezionato per far parte del progetto “Le Dimore del Quartetto” ed è stato ammesso al corso di alto perfezionamento per Quartetto d’Archi nella classe del Quartetto di Cremona presso l’Accademia Stauffer.

 

MERCOLEDÌ 4 MARZO ORE 20.30

SALA GRANDE

CATERINA BARBIERI

RUBEN SPINI

TIME-BLIND

Time-blind è una collaborazione audio-visiva tra la compositrice Caterina Barbieri e l’artista visivo Ruben Spini che esplora il senso dell’estasi e il rapporto tra percezione, spazio e tempo. In questo lavoro la ricerca sonora di Caterina Barbieri sull’uso creativo della computazione, al fine di innescare allucinazioni temporali e stati di estasi e contemplazione, si fonde con l’indagine visiva di Ruben Spini sull’arte sacra e la spiritualità. Un connubio che scardina il linguaggio del documentario per rileggere in chiave cibernetica il rapporto uomo-natura.

CATERINA BARBIERI

Caterina Barbieri è una delle autrici ed esecutrici italiane più ammirate nel campo dell’elettronica mondiale. Esplora temi di fenomenologia della percezione e intelligenza artificiale in musica tramite un linguaggio minimalista. Il suo lavoro esplora gli effetti psico-fisici del suono e indaga il potenziale creativo della computazione al fine di esplorare i processi della percezione e della memoria, spesso indagando stati di alterazione, estasi e allucinazione temporale. Il suo lavoro è stato presentato in contesti internazionali quali Atonal, Sonar, Unsound, Mutek, Primavera Sound, Barbican Centre, Philharmonie de Paris, Biennale di Venezia, Berghain. I suoi due ultimi lavori Patterns of Consciousness (Important Records) e Ecstatic Computation (Editions Mego) hanno ricevuto l’acclamazione della critica internazionale (Fact Mag, The Wire, The Guardian, Resident Advisor).

RUBEN SPINI

Ruben Spini è un artista multidisciplinare italiano. Studia e lavora a Milano. La sua pratica artistica è una ricerca aperta intorno ai temi di percezione e comunicabilità, sviluppata secondo le tradizioni della poesia religiosa e della teoria dell’informazione.

 

SABATO 21 MARZO ORE 20.30

SALA GRANDE

HEFESH SHECHTER COMPANY SHECHTER II

POLITICAL MOTEHR UNPLUGGED

Coreografia e musica Hofesh Shechter

Designer video proiezioni Shay Hamias

Disegno luci originale Lee Curran

Disegno costumi originale Merle Hensel

Collaborazione musicale originale Nell Catchpole e Yaron Engler

Nel 2020 Hofesh Shechter festeggia il decimo anniversario del suo iconico capolavoro Political Mother, creandone una nuova e potente versione per la compagnia giovanile Shechter II. Basandosi su una originale composizione musicale a cura dello stesso Shechter, Political Mother Unplugged evoca la ferocia e lo spirito della prima versione, trasportandola in una nuova era e per una nuova generazione di danzatori, scelti tra i più talentuosi del mondo. Political Mother Unplugged conduce lo spettatore in un universo di rare emozioni e di intense sensazioni in cui i movimenti tribali di Shechter, le incredibili doti dei suoi danzatori, la musica vibrante e un raffinato gioco di luci e proiezioni creano un’esperienza unica.

HOFESH SHECHTER

Hofesh Shechter è riconosciuto come uno degli artisti più emozionanti di oggi ed è noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. Le sue creazioni per la Hofesh Shechter Company sono: Uprising, In your rooms, The Art of Not Looking Back, Survivor (in collaborazione con Antony Gormley al Barbican di Londra), Sun, Political Mother, barbarians e Gran Finale. Le sue creazioni sono presenti nel repertorio delle più importanti compagnie di danza nel mondo, tra queste: Royal Ballet, Netherlands Dance Theatre 1, Alvin Ailey American Dance Theatre, Bern Ballet, Carte Blanche Dance Company, Candoco, Batsheva–TheYoung Ensemble. Hofesh Shechter ha lavorato come coreografo per il teatro, la televisione e l’opera lirica. È artista associato al Sadler’s Wells Theater di Londra.

 

GIOVEDÌ 26 MARZO ORE 20.30

SALA GRANDE

YUJA WANG PIANOFORTE

ANDREAS OTTENSAMER CLARINETTO

PROGRAMMA

Claude Debussy

Première rhapsodie per clarinetto e pianoforte

Johannes Brahms

Sonata n. 1 per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 1

***

Felix Mendelssohn /

arr. Andreas Ottensamer

Lieder ohne Worte op. 62 n. 2

Lieder ohne Worte op. 102 n. 1

Lieder ohne Worte op. 30 n. 6

Johannes Brahms

Sonata per clarinetto e pianoforte n. 2 op. 120 n. 2

YUJA WANG

Commenti entusiastici della critica e ovazioni del pubblico hanno sempre accompagnato la sfavillante carriera di Yuja Wang. La pianista originaria di Pechino, elogiata per le carismatiche abilità e l’accattivante presenza scenica, si prepara a nuovi grandi traguardi nella stagione 2019/2020, che include recital, cicli di concerti ma anche residenze ed estese tournée insieme ad alcuni dei più prestigiosi ensemble e direttori d’orchestra del mondo. I momenti salienti della stagione includono l’Artist Spotlight di Yuja Wang al Barbican Center, strutturato in quattro eventi diversi: la prima esibizione londinese del nuovo Concerto per pianoforte di John Adams intitolato Must the Devil Have All the Good Tunes? con la Los Angeles Philharmonic e Gustavo Dudamel, con repliche anche a Boston e New York City; un recital con il violoncellista Gautier Capuçon, un secondo recital con il clarinettista Andreas Ottensamer e, infine, un recital da solista. Nell'autunno del 2019 Yuja Wang si è esibita in Cina con la Filarmonica di Vienna, con concerti a Macao, Guangzhou, Shanghai e Wuhan. L'inizio del 2020 vede Yuja Wang e Gautier Capuçon di nuovo insieme per un tour di recital di undici date nelle sale europee più prestigiose, tra cui la Philharmonie de Paris e la Wiener Konzerthaus; di rilievo è poi l’esteso tour di recital da solista in rinomate sale da concerto in tutto il Nord America e in Europa, tra cui la Carnegie Hall, la Davies Symphony Hall e il Concertgebouw, da febbraio ad aprile. Yuja Wang sarà la solista di spicco con alcune delle principali orchestre del Nord America, tra cui la Boston Symphony Orchestra, sotto la direzione di Andris Nelsons; la Toronto Symphony Orchestra, diretta da Gustavo Gimeno; la San Francisco Symphony, guidata da Michael Tilson Thomas e la Philadelphia Orchestra, sotto la direzione di Yannick Nézet-Séguin. Yuja Wang è nata a Pechino in una famiglia di musicisti. Dopo gli studi di pianoforte svolti in Cina, ha approfondito la propria formazione in Canada e al Curtis Institute of Music di Filadelfia sotto la guida di Gary Graffman. L’affermazione internazionale è avvenuta nel 2007, quando è subentrata all’ultimo istante a Martha Argerich come solista con la Boston Symphony Orchestra. Due anni dopo Yuja Wang ha firmato un contratto di esclusiva con l’etichetta Deutsche Grammophon e da allora ha consolidato la propria posizione fra gli artisti più importanti del mondo grazie a una serie di esibizioni e registrazioni apprezzatissime. Nel 2017, Yuja Wang è stata nominata ‘Musical America’s Artist of the Year.

ANDREAS OTTENSAMER

Dal 2011 Andreas Ottensamer è il clarinettista principale dei Berliner Philharmoniker. Il musicista austriaco ha catturato il pubblico e la critica grazie alla singolare bellezza del suo suono. Andreas Ottensamer si esibisce come solista nelle maggiori sale da concerto di tutto il mondo, con orchestre quali la Filarmonica di Berlino, la Filarmonica di Vienna, la Filarmonica di Rotterdam, la Kammerphilharmonie di Brema, la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, la Seoul Philharmonic, l'Orchestre Metropolitain, la Borusan Istanbul Philharmonic, sotto la guida di direttori del calibro di Mariss Jansons, Sir Simon Rattle, Andris Nelsons, Yannick Nezet-Seguin, Alan Gilbert e Lorenzo Viotti. Nel campo della musica da camera collabora abitualmente con Yuja Wang, Leonidas Kavakos, Janine Jansen, Lisa Batiashvili, Nemanja Radulovic, Nicolas Altstädt e Sol Gabetta. Nel 2005 ha fondato il trio di clarinetti The Clarinotts con suo padre Ernst e suo fratello Daniel. È il direttore artistico del "Festival Bürgenstock" in Svizzera insieme al pianista José Gallardo e del Festival Artström di Berlino. Nel febbraio 2013 è stato il primo clarinettista solista a firmare un'esclusiva discografica con Deutsche Grammophon. Per il suo secondo album, Brahms - The Hungarian Connection, ha ricevuto l'Echo Klassik come "Strumentista dell'anno 2015". Ha continuato a registrare New Era per l'etichetta Decca Classics, esibendosi nel repertorio della “scuola di Mannheim” con Emmanuel Pahud, Albrecht Mayer e la Kammerakademie di Potsdam. Il suo ultimo album per Deutsche Grammophon, Blue Hour, in cui collabora con Yuja Wang, Mariss Jansons e i Berliner Philharmoniker eseguendo opere di Weber, Brahms e Mendelssohn, gli è valso il riconoscimento di “strumentista dell’anno” da Opus Klassik. Nella stagione 2018/19 si è esibito come solista con la London Philharmonic Orchestra, la Western Australia Symphony Orchestra, la Adelaide Symphony Orchestra, la National Taiwan Symphony, all'Aix-en-Provence Easter Festival e al Festival di Salisburgo suonando il Concerto di Weber per clarinetto con la Camerata Salzburg e Lorenzo Viotti. Nel maggio 2019 è stato Artist in Residence al Festival di Schwetzingen, si è esibito nella serie Utzon Recital alla Sydney Opera House e con Yuja Wang alla Carnegie Hall, al Gstaad Menhuin Festival e al Festival Internazionale di Edimburgo. I momenti salienti della stagione 2019/2020 includono il Concerto per clarinetto di Mozart al Mozartwoche di Salisburgo, e i concerti con l’Orquestra sinfonica de Barcelona, l’Orquestra sinfonica Castilla y Leon, la Praga Philharmonia, la Kammerorchester di Basilea e il Musikkollegium Winterthur. In recital suonerà con Yuja Wang al Barbican di Londra; si esibirà inoltre al Musikverein di Vienna, alla Konzerthaus di Berlino, alla Philharmonie del Lussemburgo e in tournée in Italia con il Quartetto Kelemen e in Germania con l’American String Quartet; infine sarà Menuhin Heritage Artist al Gstaad Menhuin Festival. Nato nel 1989 da una famiglia di musicisti, Andreas Ottensamer è stato introdotto alla musica sin da giovanissimo, ricevendo le sue prime lezioni di pianoforte all’età di quattro anni. A undici anni ha intrapreso lo studio del violoncello presso l’Università di musica di Vienna e si è dedicato al clarinetto a partire dal 2003, con Johann Hindler. Nel 2009 ha interrotto i suoi studi ad Harvard per entrare nell’Accademia dei Berliner Philharmoniker.

 

MARTEDÌ 31 MARZO ORE 20.30

SALA PALCOSCENICO BORSONI

IGOR X MORENO

BEAT

BEAT è partito dal mettere in discussione il significato di far parte di una generazione cresciuta con la promessa di infinite possibilità. Si è sviluppato in una continua ricerca su come ci identifichiamo, come ci riconosciamo (o no) nelle/negli altr* e come siamo in grado di proiettare più immagini di noi stess*. Ora immaginiamo BEAT come una celebrazione della fatica, del dolore e dell'incertezza di decidere giorno per giorno - momento per momento - chi siamo. Una persona. Sul posto. Reinventarsi continuamente.

Interprato da Margherita Elliot

DJs Martha, Anna Bolena

Luci Seth Rook Williams

Costumi KASPERSOPHIE

Drammaturgo Simon Ellis

Outside Ear Alberto Ruiz Soler

Manager di produzione Fergus Waldron

Produttrice Sarah Maguire

Movement Advisor Olmo Hidalgo

Diretto da Moreno Solinas, Igor Urzelai

Co- prodotto da Theatre de la Ville

Finanziato da National Lottery through Arts Council England Commissionato da The Place, The Lowry and Cambridge Junction

Supportato da the Spanish Embassy Office of Cultural and Scientific Affairs, Siobhan Davies Dance, Dance4, TIR Danza, Workshop Foundation, Dantzagunea, l’Animal a l’esquena, BAD Festival, S’ALA and The Point. Ringraziamenti: Angelica Bollettinari, Alice Elliot, Martin Holbraad, I Matti (Gameshow), Animali Domestici, Francesca Pennini, Margherita d’Aloja e Marisa Lim.

IGOR x MORENO

Igor Urzelai e Moreno Solinas vivono e lavorano fra Londra e Sassari. Iniziano a collaborare nel 2007, sono co-fondatori del BLOOM! dance collective (2009) e della compagnia Igor x Moreno (2012). Dal 2019 subentrano alla direzione artistica dell’associazione Motus Musica e Danza di Sassari e del festival Danza Sassari Danza. I lavori di Igor x Moreno indagano la natura umana, le persone e tutte quelle componenti che rendono l’uomo un animale speciale. Gli elementi della loro ricerca sono il corpo in movimento e l’immediatezza dell’azione come veicolo di significati, idee e desideri. L’intento che Igor and Moreno si prefiggono è rivendicare il ruolo del Teatro come spazio di aggregazione e condivisione tramite le proprietà catartiche dello spettacolo dal vivo. Igor x Moreno hanno presentato i loro lavori in Europa, Nord e Sud America, Asia e Africa ottenendo riconoscimenti di pubblico e istituzionali: Rudolf Laban Award (vincitori nel 2010, nominati nel 2011); una menzione speciale al Prix Jardin d’Europe 2010; finalisti al Premio Equilibrio 2014; nominati per i National Dance Awards e Total Theatre Awards nel 2015; selezionati per Aerowaves nel 2011, 2013 e 2015, Anticorpi XL 2014, la British Council Showcase 2015, NID Platform 2015 e British Dance Edition 2016. Igor x Moreno sono artisti associati a The Place (Londra) e sono sostenuti da TIR Danza.

 

MARTEDÌ 14 APRILE ORE 20.30

MARTEDÌ 28 APRILE ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

FULVIO LUCIANI VIOLINO MASSIMILIANO MOTTERLE PIANOFORTE

LE SONATE PER PIANOFORTE E VIOLINO DI MOZART

Le Sonate per violino e pianoforte di Mozart le si ascolta di rado, e quasi mai tutte insieme. Quando succede è più spesso in disco che in sala da concerto. Sono un’integrale rara, dunque. Qui si eseguono tutte, intendendo con questo le Sonate mature, scritte a partire dai ventidue anni. Mozart ne aveva già scritte ben 16 - e un Minuetto composto a sei anni era stata la sua prima composizione pubblicata -, ma si trattava di Sonate come si scrivevano allora: quasi delle Sonate per pianoforte solo, con una parte accessoria e gregaria di violino, che si poteva tralasciare. Queste, le nostre, rappresentano una rivoluzione, perché per la prima volta viene messa in scena l’azione, si potrebbe dire il conflitto, tra due personalità diverse, due psicologie, quelle dei due strumenti, che hanno valori e istanze non sempre coincidenti e si misurano su un piano di parità. Un seme gettato nel futuro, ad aprire uno spazio, creare un genere, che porterà alla “Sonata a Kreutzer”, alle Sonate di Brahms e a tutte le altre grandi e meravigliose Sonate dell’Otto e Novecento, il cui frutto non dovrà maturare perché è del tutto compiuto già in Mozart. È l’inganno della scrittura mozartiana, che in un involucro splendente di eleganza nasconde, vela, le tensioni di un mondo interiore ricchissimo, e straordinariamente capace di parlarci ancor oggi. (Note di Fulvio Luciani)

MARTEDÌ 14 APRILE ORE 20.30

LE SONATE DI MANNHEIM

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartSonata in sol maggiore K.301 (Mannheim, 1778)

Sonata in mi bemolle maggiore K.302 (Mannheim, 1778)

Sonata in do maggiore K.303 (Mannheim, 1778)

Sonata in la maggiore K.305 (Mannheim, 1778)

Sonata in do maggiore K.296 (Mannheim, 1778)

MARTEDÌ 28 APRILE ORE 20.30

IN MORTE DELLA MADRE

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus MozartSonata in mi minore K.304 (Parigi, 1778)

Sonata in re maggiore K.306 (Parigi, 1778)

Sonata in fa maggiore K.376 (Vienna, 1781)

Sonata in fa maggiore K.377 (Vienna, 1781

 

FULVIO LUCIANI E MASSIMILIANO MOTTERLE

Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle suonano insieme dal 2008, quando si sono incontrati per un progetto schubertiano. Insieme, hanno scelto di fare del proprio duo un vero organismo da camera e, gradatamente, una scelta poetica dopo l’altra, hanno trovato loro congeniale la dimensione del ciclo a tema, a percorrere un repertorio che va dal ‘700 alla contemporaneità. Così, in un proprio cartellone per laVerdi di Milano hanno proposto dapprima i 4 concerti di “Intorno a Brahms”, poi i 6 di “Romantico Bach”, replicati per EXPO 2015, i 10 di “Beethoven, l’invenzione della musica” e infine i 9 de “Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia”. Il ciclo beethoveniano del 2015-16 ha richiamato l’attenzione del canale satellitare Classica HD (Sky canale 138) che, col sostegno di Fondazione Bracco, ha registrato l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven – la prima in video da un duo di italiani – e dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, che ha proposto a Luciani e Motterle di correlare i concerti ad un progetto di divulgazione e formazione sul modello della bottega rinascimentale in cui convivevano produzione, istruzione e riflessione sull’arte. Il gusto per la ricerca ha portato Luciani e Motterle ad alcune prime esecuzioni davvero storiche di Camillo Sivori a Venezia presso la Fondazione Cini nel 2010 e di Mario Castelnuovo-Tedesco a Milano, presso il MAC, nel 2016. Di Castelnuovo-Tedesco hanno eseguito per primi l’intenso Concerto per violino e pianoforte n.3 – scritto nel 1939 su commissione di Jascha Heifetz e mai eseguito nemmeno dal committente – e la geniale versione a violino e pianoforte, ancor oggi inedita, dei Preludi di Chopin, che insieme ad altre musiche andranno a comporre una monografia presto pubblicata su CD da Brilliant. Nel 2017 è iniziata una felice collaborazione col Teatro Grande di Brescia, dove Luciani e Motterle hanno eseguito il ciclo integrale delle Sonate di Beethoven in tre concerti. Nel 2019 sono tornati per un ciclo dedicato a Brahms e Schumann intitolato “Sonata parallele” e per registrare in video per Quantic Productions le cinque Sonate e lo Scherzo di Brahms, una produzione sperimentale, in uno stile quasi cinematografico. Nel 2020 tornano ancora al Teatro Grande per il raro ciclo integrale delle Sonate di Mozart, in quattro concerti. Hanno registrato per Naxos, per il canale satellitare Classica HD (Sky canale 138), per Brilliant, e per Quantic Productions.

FULVIO LUCIANI

Violinista, è stato allievo di Paolo Borciani, primo violino del celeberrimo Quartetto Italiano, e anche di Franco Gulli e di Norbert Brainin del Quartetto Amadeus. È stato fondatore e primo violino del Quartetto Borciani, attivo fino al 2005. È il protagonista della riscoperta di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini. Insegna al Conservatorio di Milano, suona con un antico violino cremonese, opera di Lorenzo Storioni. Ama scrivere e ha creato “Officine Luciani – Libera scuola di violino e musica da camera”.

MASSIMILIANO MOTTERLE

E' pianista lisztiano per eccellenza. Allievo di Sergio Marengoni, ha completato la sua formazione artistica con Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. Premiato in più di venti concorsi nazionali e internazionali, insegna al Conservatorio di Bergamo. È attivo anche nell’organizzazione, come fondatore dell'Accademia Pasini di Corte Franca, una scuola di musica nata nel 1998 per iniziativa dell'amministrazione locale in un territorio che non aveva tradizioni musicali, e come direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia, erede in questa carica del fondatore e suo maestro Sergio Marengoni. Ha suonato in tutto il mondo, e ha registrato per Da Vinci Classics e Naxos. La sua discografia comprende alcuni capisaldi della letteratura pianistica, tra cui le Quattro Ballate di Chopin e la Sonata di Liszt.

VENERDÌ 17 APRILE ORE 19.00 e 21.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

OPERASMART

OPERA CRIME. DELITTO ALL’OPERA

Musica di Enrico Melozzi

Tratto da Rigoletto di Giuseppe Verdi

In co-produzione con Festival Verdi, Teatro Regio di Parma

...sembrava una replica come tutte le altre, ma quella notte i personaggi si ribellarono al proprio autore dando vita ad una nuova musica, ad una nuova opera.

Chi avrà ucciso veramente Gilda? Sarà il pubblico a scoprirlo e a decidere il finale di uno spettacolo musicale interattivo, unico nel suo genere...

Lo spettacolo è una nuova esperienza immersiva di teatro musicale: il linguaggio musicale di questo spettacolo parte da Rigoletto di Giuseppe Verdi e, quasi come un pretesto, arriva a un linguaggio contemporaneo, anche elettronico ma con le radici ben salde nella tradizione operistica.

ENRICO MELOZZI

Violoncellista, compositore, direttore d’orchestra, produttore discografico e arrangiatore, Enrico Melozzi incarna lo spirito versatile del musicista completo. L’incontro artistico con Michael Riessler rappresenta l’overture alla musica contemporanea, una collaborazione che ha portato il Maestro a collaborare con i più importanti musicisti della scena mondiale. A Roma debutta come direttore d’orchestra all’Auditorium Parco della Musica con la sua opera su Oliver Twist, al quale fanno seguito una serie di colonne sonore per cortometraggi, lungometraggi e spettacoli teatrali. Il 2007 segna la nascita dell’etichetta discografica indipendente “Cinik Records” e la svolta artistica. Iniziano le straordinarie collaborazioni con importanti nomi del panorama musicale femminile nazionale e internazionale, Sarah Jane Morris, Noemi, Jenny B, Elsa Lila e Antonella Ruggiero. La sua attività di composizione prosegue in occasione della riapertura del Duomo di Teramo quando viene chiamato a comporre la Sinfonia Concertante “Il Nuovo Tempio”. Fonda il movimento “Nuove Armonie” che si occupa di promuovere la Legalità e la Meritocrazia nel campo artistico nazionale. Insieme a Sollima, Melozzi è stato promotore della prima “maxi-reunion” di violoncellisti in Italia che si è tenuta al Teatro Valle Occupato dal 16 al 18 marzo 2012 e ha radunato più di 140 violoncellisti provenienti da tutta l’Europa. L’edizione del 2013 ha visto i 100 violoncelli sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma in Piazza San Giovanni. Nel 2011 il West Australian Ballet gli commissiona la composizione del balletto sinfonico in due atti Pinocchio-The Ballet, rappresentata con successo a Perth, all’His Majestic Theatre, dalla West Australian Symphony Orchestra.

 

GIOVEDÌ 23 APRILE ORE 20.30

SALA PALCOSCENICO BORSONI

BAROKTHEGREAT

GHOST

Follow my feet, weapons!

Concept Barokthegreat

Danza e coreografia Sonia Brunelli

Musica Leila Gharib

Cooperazione artistica Simon Vincenzi

Coproduzione Schauspiel Leipzig, Xing/Live Arts Week

Con il supporto di CiCi Centro interdisciplinare di Cultura italiana – Universität Leipzig

Ghost è la nuova creazione di Barokthegreat, ideata dal duo composto dalla coreografa e danzatrice Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, con la collaborazione del regista-designer londinese Simon Vincenzi. Ghost prende ispirazione dalla cultura footwork, genere di street dance che è anche uno stile di vita, una forma d’espressione di catarsi dello sforzo fisico che Sonia Brunelli studia da tempo. Il footwork nasce a Chicago verso la fine degli anni ’90 imponendosi come una nuova tendenza delle sottoculture urbane. Le sessioni di footwork sono battles, eventi di gruppo in cui i danzatori al centro della scena sfidano l’occhio di chi guarda. Con una musica sparata a ritmi mozzafiato -da 155 a 165 bpm- prodotta da dj legati alla musica Juke e House, il gioco di gambe è puro esercizio di velocità. I piedi di questi virtuosi scompaiono in un flusso di movimenti scattanti come una scia, in un’ipnotica eruzione di ritmi sotto un busto praticamente fermo. I migliori footworkers leggono la musica come una mappa, riuscendo a incorporare nei movimenti le variazioni più sottili di dinamica e ritmo, in cui sincopi e convulsioni sono disegnati per scolpire il corpo del danzatore. Con Ghost, in un processo di lenta astrazione, Brunelli riesce a far emergere l’aspetto più fantasmatico di gambe e piedi di un corpo danzante, membra che sembrano prendere vita da sole uscendo dal corpo, sotto il comando di un beat a sua volta in accelerazione composto e generato con una drum machine Roland TR-8S.

BAROKTEHGREAT

Barokthegreat è una formazione attualmente basata a Verona che opera nel vasto bacino delle performing arts. Fondato nel 2008 dalla danzatrice-coreografa Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib, il duo esplora composizioni sceniche imperniate su una ritmica ripetitiva che rivela qualcosa di anamorfico ma anche familiare. Le loro rappresentazioni indagano le dinamiche di aderenza tra il gesto coreografico, la fisicità del suono e l’architettura dello spazio come dispositivo abitativo. Perseguono uno studio sull’interfaccia del teatro, club e luoghi specifici. Realizzano le seguenti produzioni: Barok “The Origin” (2008), Barok (2008), Fidippide (2011), Indigenous - dramma sonoro (2012), Kobra (2012), Victory Smoke (2014), Ghost (2018). E progetti speciali su commissione: Wrestling - Barokthegreat vs guests (2010), Kind of Magic (2011), Russian Mountains (2011), L’attacco del Clone (2013). Generano inoltre ulteriori linee di ricerca: il progetto Palestra Espressiva, un programma sperimentale di preparazione alla danza, e l’eclettico progetto musicale Sequoyah Tiger.

 

GIOVEDÌ 23 APRILE ORE 20.30

SALA PALCOSCENICO BORSONI

GABRIEL SCHENKER

PULSE CONSTELLATIONS

Ideazione e performance

Gabriel Schenker

Musica

John McGuire Pulse Music III

Nel suo Pulse Constellations, il coreografo e danzatore Gabriel Schenker smonta e ricostruisce la complessa rete degli strati pulsanti della composizione. Un caleidoscopio di impulsi e movimenti attraversano il suo corpo in ritmi sovrapposti. Con la sua performance, Schenker esplora i limiti tra ciò che è matematico e ciò che è biologico, l’esattezza dell’impulso digitale della musica elettronica e l’analoga imperfezione della danza, i margini tra ciò che è “danzabile” e ciò che è udibile.

GABRIEL SCHENKER

Gabriel Schenker, nato a Washington D.C., è cresciuto a Rio de Janeiro e da 11 anni vive a Bruxelles. Dopo essersi diplomato alla P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios) è stato co-fondatore del collettivo Busy Rocks con il quale ha creato e lavorato in performances quali Dominos and Butterflies e Throwing Rocks. Come interprete Schenker ha collaborato con Anne Teresa de Keersmaeker/Rosas, Thomas Hauert/ZOO, Eleanor Bauer, Robin Jonsson, Doris Stelzer, e Alexandra Bachzetsis. Accanto a queste attività Schenker è stato impegnato in un Master alla European Graduated School che ha concluso con una tesi dal titolo “Trama biologica/organica. Un dialogo tra Deleuze e Guattari, le Scienze della vita e Catherine Malabou. Questo lavoro è stato sviluppato “in tandem” con una ricerca artistica intitolata Moving~Thinking. Nel gennaio 2016 Schenker ha presentato Pulse Constellations alla Biennale Danza. Oltre alle sue attività artistiche e filosofiche Schenker è stato sempre più coinvolto in vari progetti pedagogici. È assistente di Thomas Hauert nello sviluppo di un nuovo corso di Laurea breve in Danza Contemporanea al Manufacture di Losanna e sta lavorando al progetto Research Studios al P.A.R.T.S..

 

GIOVEDÌ 7 MAGGIO ORE 20.30

GIOVEDÌ 14 MAGGIO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

INCONTRI TRA FILOSOFIA E MUSICA

Due conferenze-concerto che, combinando parola e suono, intendono illustrare l'intimo rapporto che ha unito musica e filosofia nella cultura moderna.

GIOVEDÌ 7 MAGGIO ORE 20.30

AUGUSTO MAZZONI RELATORE RUGGERO RUOCCO PIANOFORTE

INCONTRI TRA FILOSOFIA E MUSICA Pensatori al pianoforte

PROGRAMMA

Johann Baptist CramerIl sogno di Rousseau

Johann Friedrich HerbartSonata

Friedrich NietzschePezzi pianistici

Theodor Ludwig Wiesengrund AdornoPezzi pianistici

Emanuele SeverinoI pensieri delle Parche

GIOVEDÌ 14 MAGGIO ORE 20.30

AUGUSTO MAZZONI CLARINETTO E RELATORE MARCO PERINI VIOLONCELLO

RUGGERO RUOCCO PIANOFORTE INCONTRI TRA FILOSOFIA E MUSICA In casa Wittgenstein

PROGRAMMA

Johannes BrahmsTrio in la minore per clarinetto, violoncello e pianoforte, op. 114

Aleksandr Nikolaevič SkrjabinPreludio e Notturno op. 9 n. 1-2

Max BruchPezzi op. 83 n. 1-2

 

AUGUSTO MAZZONI

Augusto Mazzoni, diplomato in Clarinetto e in Composizione (indirizzo sperimentale di musicologia), è laureato in Filosofia e in Lettere. Da tempo si dedica allo studio dei rapporti tra musica e filosofia. In merito ha pubblicato diversi saggi in italiano, inglese e francese, tra cui quattro volumi monografici: "La musica nell'estetica fenomenologica" (Mimesis, Milano 2004), "La musica nell'ermeneutica contemporanea" (Mimesis, Milano 2005), "Il dono delle Muse. Heidegger e la musica" (Il melangolo, Genova 2009), "Il gioco delle forme sonore. Studi su Kant, Hanslick, Nietzsche e Stravinskij" (Mimesis, Milano 2010). Dal 2004 è direttore di "BresciaMusica".

RUGGERO RUOCCO

Ruggero Ruocco si diploma in pianoforte in giovanissima età sotto la guida di Paolo Bordoni, seguendo contemporaneamente studi classici; completa quindi la sua formazione musicale frequentando il corso di composizione presso il Conservatorio di Milano con Alberto Soresina e Giacomo Manzoni; si perfeziona nel frattempo pianisticamente, in Italia con Alberto Mozzati e Marcello Abbado, a Salisburgo presso il Mozarteum e in Ungheria. Dopo diverse affermazioni in concorsi nazionali e internazionali inizia la frequentazione di importanti istituzioni concertistiche in Italia, Europa, Nord e Centro-America fra le quali: Serate Musicali di Milano e Bologna, Bellas Artes di Città del Messico, American Church a Parigi, Università Bocconi, Società Umanitaria e Amici della Scala a Milano, Accademia Filarmonica, Istituzione Universitaria dei Concerti e Gonfalone a Roma, Reggia di Capodimonte a Napoli, Grand Theatre di Nîmes, Teatro Principal di Palma di Maiorca, Società dei Concerti di Brescia, Teatro Regio di Parma, Festival Estivo di Lanciano. Collabora inoltre con numerose orchestre tra cui l’Angelicum di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra da Camera di Padova, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra della radio di Tirana, l’Orchestra da Camera di Lisbona, l’Orchestra da Camera di Città del Messico. Da anni si dedica all’approfondimento della musica di autori italiani. In questo ambito ha inciso un Cd con l’integrale dell’opera pianistica di Petrassi e Dallapiccola e un altro con musiche di Sgambati, sui quali le recensioni della stampa specializzata sono state estremamente positive sia in Italia che all’estero. Uscirà fra breve un nuovo Cd incentrato su Martucci. Pratica un’attività cameristica nutrita e versatile, spaziando dal duo (in svariate combinazioni) al quintetto per pianoforte e archi. Da segnalare, in particolare, la collaborazione con il pianista Sergio Marengoni e la partecipazione al Quintetto Orpheus. Dal 1975 è titolare di cattedra di pianoforte principale presso il Conservatorio di Brescia; è autore, in collaborazione con Emilio Ghezzi, di un Metodo per pianoforte edito dalla Carisch di Milano.

MARCO PERINI

Marco Perini, musicista d’eccezione, si è avvicinato al violoncello all’età di sette anni, dimostrando da subito una natura di rara sensibilità e versatilità, doti che lo hanno portato a distinguersi sin dall’infanzia nel mondo musicale italiano. Diplomato a Brescia, formatosi in seguito ai corsi dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma con Giuseppe Selmi è stato tra i fondatori dell’orchestra “Arturo Toscanini” di Parma di cui è stato primo violoncello solista, ruolo ricoperto anche nei complessi: Accademia “I Filarmonici”, i “Virtuosi Italiani”, i “Cameristi Lombardi”, “Ensamble Garbarino” e “Sestetto Italiano”, “I Solisti di Cremona”, ensamble di rinomanza internazionale, ottenendo consensi di pubblico e di critica in tutto il mondo. Ha registrato per radio e televisioni italiane ed estere, effettuando inoltre incisioni discografiche per la casa parigina Verany, per la Mediterraneo e la Discantica. È stato membro per quindici anni del Nuovo Klaviertrio, complesso con il quale ha tenuto centinaia di concerti in prestigiose sale di tutto il mondo (Salisburgo, Pietroburgo, Mosca, New York, Lipsia, Berlino, Parigi, Londra, Varsavia, Praga…). Successivamente allo scioglimento del gruppo, è seguito il suo impegno con il Trio Faurè con il quale svolge tuttora un’importante attività concertistica. È stato titolare della cattedra di violoncello presso l’Istituto Musicale Pareggiato “A. Peri” di Reggio Emilia e presso la Civica Scuola di Musica di Cremona. Tiene corsi di perfezionamento presso l’Accademia “Tadini” di Lovere. È molto ricercato come insegnante per la sua capacità di relazionarsi con l’allievo trasmettendogli quella forza vitale che è amore e dedizione verso la musica, sia per ciò che concerne la parte tecnica che per quanto riguarda l’estetica e la capacità di trasmettere emozioni. Suona un violoncello Davide Teckler del XVIII sec.

 

SABATO 9 MAGGIO ORE 20.30

SALA GRANDE

ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA

PIER CARLO ORIZIO DIRETTORE

Concerto per il Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale

In collaborazione con Casa della Memoria e Conservatorio Luca Marenzio di Brescia

PROGRAMMA

Gustav MahlerSinfonia n. 1 in re maggiore

PIER CARLO ORIZIO

Nato a Brescia nel 1963, Pier Carlo Orizio si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Sergio Marengoni e in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, frequentando altresì i corsi di perfezionamento tenuti da Emil Tchakarov (Venezia 1988) e da Leonard Bernstein (Roma 1989). Ha diretto alcune delle principali orchestre europee tra le quali la Filarmonica di San Pietroburgo, la Russian National, l’Orchestra Filarmonica Nazionale Armena, la Camerata Salzburg con Salvatore Accardo solista, la Tchaikovsky Symphony, la Danish National Symphony. Con la Prague Philharmonia ha registrato per la RAI il Concerto n. 1 di Beethoven e il Concerto di Schumann, solista Martha Argerich. Un rapporto speciale lo lega alla Cina, ove è stato direttore artistico del Beijing International Piano Festival. Dal 2008 ha diretto nelle principali sale cinesi orchestre quali la Beijing Symphony e la Shenzhen Philarmonic Orchestra. Nella sua attività concertistica ha collaborato con nomi leggendari quali Mstislav Rostropovich, Sir James Galway, Rudolf Buchbinder, Boris Berezovsky su invito dei maggiori festival europei. Profondamente interessato alla musica del nostro tempo, ha diretto brani di Arvo Pärt, Sofia Gubaidulina, Krzysztof Penderecky (solista al flauto Massimo Mercelli) e prime assolute, tra gli altri, di Giancarlo Facchinetti e Mauro Montalbetti. Nell’aprile del 2018 Pier Carlo Orizio ha diretto nuovamente la prestigiosa Russian National Orchestra: a Mosca per l’inaugurazione del Festival Rostropovich, solista al pianoforte Mikhail Pletnev, e alla Royal Opera House di Muscat, in Oman, solista al violino Sergej Krylov. Nel luglio 2018 ha diretto la Zagreb Philharmonic Orchestra con solisti Julian Rachlin e Mischa Maisky.

ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA

Il Progetto STU.D.I.O. nasce nel 2017 con l’intento di fornire agli studenti di fascia accademica del Conservatorio che hanno superato una selezione con audizione, un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale “a fianco” dei docenti. Contemporaneamente l’Orchestra offre alla città e al territorio bresciano un gruppo sinfonico di qualità in grado di eseguire eccellentemente anche il grande repertorio sinfonico. L’idea di costituire un’orchestra con la presenza di insegnanti e studenti non è certamente nuova, ma l’originalità del progetto sta nell’aver previsto che ad ogni leggio siano seduti a fianco, soprattutto per la sezione di fiati, un docente e uno studente. Questo consente agli studenti di apprendere sul campo il “mestiere” e di vivere direttamente e in maniera completa le fasi di realizzazione dell’esecuzione, dalla lettura delle parti, che avviene in classe già prima delle prove d’insieme, all’esecuzione pubblica. Tutto il progetto è supportato da borse di studio a favore dei selezionati. Inoltre spesso l’Orchestra si esibisce senza Direttore sul podio, ma diretta dal Primo Violino, così come nella tradizione fino a buona parte dell’ottocento. Questo richiede ad ogni esecutore una particolare preparazione ed attenzione e fornisce agli studenti un’esperienza professionalizzante che difficilmente avranno modo di sperimentare in Italia e, nel contempo, fornisce al pubblico un elettrizzante esempio di virtuosismo, anch’esso raramente riscontrabile. Per realizzare quanto sopra brevemente descritto è certamente necessaria la collaborazione di docenti con lunga e consolidata esperienza nell’esecuzione del repertorio cameristico e sinfonico che il Conservatorio di Brescia ha la fortuna di avere nel proprio organico di docenti. Ma quello che contraddistingue l’Orchestra, e che crea esecuzioni coinvolgenti per il pubblico presente, sono elementi che vanno oltre la professionalità dei singoli componenti: lo spirito di gruppo, il piacere di fare musica insieme con i giovani e per i giovani, il sorriso che nasce dal piacere di una esecuzione soddisfacente che un vero professionista non perde mai. L’organico orchestrale varia da un minimo di 35 elementi ad un massimo di 75, a seconda del repertorio affrontato. Abitualmente vengono realizzate quattro produzioni all’anno, di cui due senza Direttore, per un totale di otto/dieci concerti all’anno nella città di Brescia e in provincia. I programmi spaziano dal repertorio sinfonico del ‘700/’800 al grande repertorio sinfonico del ‘900. Ad es. dalle sinfonie di Haydn, Mozart e Beethoven alle composizioni per grandi organici di Ravel o Bernstein, passando per Mendelssohn e Mahler. L’Orchestra è attenta anche a valorizzare autori della tradizione bresciana che certamente meritano maggiore attenzione, come accaduto con Antonio Bazzini di cui è stato eseguito il Poema Sinfonico “Francesca da Rimini”, sia al teatro Sociale di Brescia che in altre occasioni.

 

MERCOLEDÌ 20 MAGGIO ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

DÈDALO ENSEMBLE VITTORIO PARISI DIRETTORE

PROGRAMMA

Bruno Bettinelli Azio Corghi Arnold Schönberg

DÈDALO ENSEMBLE

Direttore

Vittorio Parisi

Flauto

Daniela Cima

Clarinetto

Nicola Zuccalà

Fagotto

Leonardo Dosso

Violino

Daniele Richiedei

Viola

Carlo Costalbano

Violoncello

Matteo Zurletti

Pianoforte

Ruggero Ruocco

VITTORIO PARISI

Studio da Concerto per fagotto

Affekte per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello

Suite op 29 versione per flauto, clarinetto, fagotto, pianoforte, violino, viola, violoncello

Dèdalo ensemble è una associazione senza scopo di lucro che opera a Brescia dal 1995. Prestigiose istituzioni concertistiche hanno ospitato dèdalo ensemble: Sémaine Europeènne des Musiques d’haujourd’hui, Parigi 1991; Società dei Concerti di Brescia e Schreyahaner Herbst, Uelzen, 1997; Fondazione Cini-Teatro La Fenice, Venezia 2000; Rive-gauche, Torino 2002; Milano Musica, 2004; Musica Contemporanea in Irpinia, 2005; Padiglione d’Arte Contemporanea Milano e Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, 2006; IUC Università La Sapienza di Roma e Miami Iscm Festival, 2008; Tirana, Spheres and Hemispheres Festival e Siviglia, VI Ciclo de Música Contemporánea, 2009; Bilbao, BBK Festival, 2011; Festival 5 giornate, Milano e Festival Eterotopie, Mantova, 2012. Nel 2012 è stato anche invitato a Roma per i Concerti del Quirinale, nel novembre 2013 si è esibito in Spagna a Madrid e Avila e nel 2016 e 2017 a Milano nella Stagione Atelier Musicale della Associazione Secondo Maggio. Nel 2018 è stato invitato dal Teatro Grande di Brescia nella Stagione d’Opera per la prima assoluta di Viaggio musicale all’inferno di Giancarlo Facchinetti. Nell’ottobre 2018 ha suonato a Budapest nella sala Verdi dell’Istituto italiano di Cultura. dèdalo ensemble è da questa stagione l’ensemble in residence del Teatro Coccia di Novara. È diretto stabilmente da Vittorio Parisi.

Nato a Milano ha studiato al Conservatorio G.Verdi pianoforte con C.Giudici e P.Rattalino, composizione con A.Corghi e I.Danieli, direzione d'orchestra con M.Gusella e G.Gelmetti di cui è poi stato assistente. Si è perfezionato in direzione in Olanda con il celebre direttore russo K. Kondrashin. Dopo il debutto al Teatro Petruzzelli di Bari nel 1979 ha diretto le principali orchestre sinfoniche e da camera italiane e quelle della maggior parte degli enti lirici in opere e concerti. Ha diretto anche in Germania, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Francia, Svizzera, Albania, Turchia, Slovacchia, Romania, Spagna, Polonia, Ungheria e Kazakistan, registrando per le radiotelevisioni di questi paesi. Ha diretto moltissime prime esecuzioni assolute dei più importanti autori italiani e stranieri collaborando anche con Berio e Cage e ha diretto prime esecuzioni in epoca moderna di opere del passato come l'edizione americana dell'Ape Musicale di Da Ponte, prime esecuzioni in teatro come il Sogno di un tramonto di autunno di Malipiero, prime riprese come quella della Marie Galante di Weill, prime in pubblico come quella dell'opera radiofonica Don Perlimplin di Maderna. Invitato in importanti festival nazionali e internazionali ha collaborato con importanti solisti, cantanti e attori oltre a prestigiosi registi. È stato Primo Direttore dell'Orchestra del Teatro Angelicum dal 1984 al 1988, Direttore Associato della Filarmonica del Conservatorio di Milano dal 2000 al 2003 e Direttore Artistico e Stabile dei Solisti Aquilani dal 2003 al 2005. Nel campo della nuova musica è dal 1995 Direttore Artistico e Stabile di dédalo ensemble. Ha inciso, sia in studio che live, per Naxos, Dynamic, Bongiovanni, Stradivarius, Nuova Era e la sua interpretazione della Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak è stata scelta come primo podcasting sinfonico della Radio Neozelandese. Insegna Direzione D'Orchestra al Conservatorio di Milano.

 

VENERDÌ 13 MARZO ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

MERCOLEDÌ 15 APRILE ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

GIOVEDÌ 16 APRILE ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

VENERDÌ 17 APRILE ORE 9.15, 11.15 E 14.30 (SCUOLE)

SABATO 18 APRILE ORE 17.30 E 20.30

SALA GRANDE PER I PIÙ PICCOLI

OPERA DOMANI

RIGOLETTO. I MISTERI DEL TEATRO

Tratto da Rigoletto

Musica di Giuseppe Verdi

Libretto di Francesco Maria Piave

Adattamento musicale e drammaturgico a cura di AsLiCo

Direttore Cesare Della Sciucca

Regia Manuel Renga

Scene e costumi Aurelio Colombo

Orchestra 1813

Nuovo allestimento

Produzione AsLiCo

in coproduzione con Bregenzer Festspiele

Opera domani – XXIV edizione (dai 6 ai 13 anni)

Progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici

Rigoletto. I misteri del teatro vuole raccontare che attraverso il medium del teatro si può creare la magia, si possono raccontare storie meravigliose e pericolose, si può creare l’amore, la guerra, la tempesta, anche solo con un lampo di luce, così come una lucciola appare luminosa, tutto d’un tratto nel buio del bosco.

SABATO 23 MAGGIO ORE 17.00

SALA GRANDE

FACCIAMO LA BANDA

La Fondazione Teatro Grande di Brescia e UBI Banca promuovono l’educazione musicale attraverso la quinta edizione del progetto Facciamo la Banda, realizzato con l’Associazione Filarmonica “Isidoro Capitanio” Banda cittadina di Brescia. Facciamo la Banda offre la possibilità a 30 giovanissimi di imparare a suonare uno strumento e formare una nuova banda di piccoli musicisti. Nel concerto conclusivo del percorso si esibiranno sul palco del Teatro Grande tutti gli allievi che in questi anni hanno partecipato al progetto.

SABATO 4 APRILE

TEATRO GRANDE

LA GRANDE NOTTE DEL JAZZ

Progetto realizzato con la collaborazione artistica di

Emanuele Maniscalco e Luigi Radassao.

Dopo lo straordinario successo delle prime tre edizioni, la Grande Notte del Jazz torna nel 2020 a invadere il Teatro Grande con la sua molteplicità di appuntamenti performativi con il jazz. Il prossimo 4 aprile il Teatro Grande si trasformerà nuovamente in un grande hub multimediale, aprendosi a incontri, performance, laboratori e concerti.

SABATO 6 GIUGNO

DALL’ALBA ALLA MEZZANOTTE

FESTA DELL’OPERA

Centinaia di artisti e oltre 50 luoghi della città, pubblici e privati, accolgono ogni anno i suoni e le voci dell’Opera in un vorticoso susseguirsi di emozioni. L’obiettivo è aprire l’Opera a tutti, portare il fascino del melodramma a diretto contatto con il pubblico di ogni età anche attraverso contaminazioni con altri linguaggi musicali (jazz, elettronica, swing, pop, rock, musica contemporanea). Un progetto di ampia portata che raccoglie ogni anno la partecipazione di decine di migliaia di persone rapite dal fascino del melodramma. Un progetto aperto a tutti, attento alle istanze sociali, capace di veicolare in modo distintivo e originale l’identità artistica e culturale di una comunità.

 


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