L’Ape musicale

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La stagione della IUC a Roma

Dai bizantini ai contemporanei

 

72a Stagione 2016-17

Da una melodia medioevale bizantina a nove compositori contemporanei: la stagione della IUC abbraccia tutto l'arco cronologico della musica e tanti generi diversi, perché i muri tra le varie epoche e tra i diversi tipi di musica sono caduti.

La classica non può non essere la solida base di ogni stagione di musica da camera, ma verranno proposti anche nuovi tipi di performance, che sfuggono ad ogni etichetta predefinita, come Mahler remixedo Drumming di Reich in sincrono con le immagini del videomapping.

Il protagonista del concerto inaugurale sarà Martin Fröst, star internazionale del clarinetto.

Ma anche altri strumenti sono rappresentati dai più grandi virtuosi attuali: il violino da Pinchas Zukerman, il flauto da Emmanuel Pahud, la tromba da Sergej Nakariakov, la viola da Yuri Bashmet, la chitarra da Pepe Romero, il violoncello da Mario Brunello e la fisarmonica da Richard Galliano.

Si ascolteranno anche tre grandi virtuosi del pianoforte di tre continenti diversi e alcuni dei migliori esponenti delle varie generazioni di pianisti italiani.

Inoltre una selezione di eccellenti orchestre da camera d'Europa e d'America.

Naturalmente la IUC resta fedele alla sua vocazione: la promozione dei giovani interpreti e la formazione del giovane pubblico, cui sono riservati speciali serie di concerti.

Sfogliando il programma si scoprono tante altre preziose proposte, come un ciclo di concerti dedicato agli ultimi anni di Schubert e una Maratona Bartók con i sei Quartetti eseguiti in un unico pomeriggio.

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La 72ª stagione della IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti ha una partenza fulminante, preludio a trentadue concerti, calcolando solo quelli in abbonamento: ogni singolo concerto ha qualche peculiarità che lo rende un'esperienza unica e coinvolgente e tutti insieme offrono una panoramica viva e varia dell'attuale scena musicale internazionale.

"Finché non avrete ascoltato Martin Fröst, non avrete veramente ascoltato il clarinetto" (The Times). "Fröst esibisce un virtuosismo e una musicalità superiore ad ogni altro clarinettista - e forse a ogni altro strumentista - che io ricordi" (New York Times). È il clarinettista svedese ad inaugurare l'11 ottobre la serie dei concerti del martedì, insieme a una delle migliori orchestre da camera europee, la AmsterdamSinfonietta. Fröst non conosce confini tra i vari generi musicali, suona con le più prestigiose orchestre così come con gruppi folk e spesso collabora con compositori, coreografi e registi, dando vita a performance che vanno oltre il tradizionale formato del concerto classico. All'Aula Magna si presenta con un programma dal classico al klezmer, che ricalca in parte il suo più recente cd, Roots.

Quattro giorni dopo un altro celebre solista dà il via ai concerti del sabato: è Pinchas Zukerman, uno dei più insigni violinisti dei nostri giorni, che da quattro decenni meraviglia il pubblico con il livello indefettibilmente altissimo delle sue esecuzioni, caratterizzate da tecnica infallibile e stile nobile ed elegante, premiate da ben ventuno candidature e due vittorie ai Grammy Awards. Torna a Roma dopo molti anni, insieme alla Camerata Salzburg, un’altra orchestra da camera famosa a livello mondiale. Naturalmente al centro del loro concerto è la musica del più celebre figlio di Salisburgo, protagonista anche del terzo appuntamento della stagione, intitolato "Mittente: Wolfgang Amadé Mozart". In questo spettacolo di musica e parole, Tullio Solenghiguiderà il pubblico nel mondo di uno dei più inafferrabili geni della storia della musica, leggendo con la sua sapiente ironia e la sua prorompente personalità alcune delle più significative lettere di Mozart, che offrono una vera istantanea della vita privata del compositore, colto nella sua intimità. Alle espressioni colorite e anche triviali, che abbondano in tali lettere, si alternerà con uno spiazzante contrasto l'esecuzione da parte del Trio d'Archi di Firenze di uno degli ultimi sublimi capolavori di Mozart, il Trio K 563.

Il concerto successivo segna il debutto a Roma di Chloe Mun, che, vincendo sia il Concorso di Ginevra che l’ultima edizione del Busoni di Bolzano, sembra avviata a ricalcare la strada di Martha Argerich, che si aggiudicò anche lei entrambi questi premi. Col suo concerto inizia una succosa rassegna pianistica, il cui secondo appuntamento è col franco-canadese Louis Lortie, che ha conquistato il pubblico di quattro continenti per la sua originalità interpretativa: "una combinazione di spontaneità e maturità, che solo i grandi pianisti hanno" (The Times). Poco dopo sarà la volta di Michele Campanella uno dei più grandi pianisti italiani degli ultimi decenni, chela IUC vuole festeggiare in vista della duplice ricorrenza dei cinquant'anni di carriera e del settantesimo compleanno. Questa rassegna pianistica prosegue a gennaio con Lilya Zilberstein, una grande rappresentante della straordinaria scuola russa scelta da Abbado per registrare i Concerti di Rachmaninov. In primavera tre concerti consecutivi, concentrati in dieci giorni, offriranno un panorama sulla scuola pianistica italiana, con interpreti di tre diverse generazioni. Mariangela Vacatello, premiata giovanissima in grandi concorsi internazionali e ormai lanciata in una luminosa carriera concertistica, sarà l'alfiere della generazione più giovane. A rappresentare la generazione di mezzo sarà Pietro De Maria, che, dopo il successo mondiale della sua integrale discografica di Chopin, sta ora incidendo Bach, di cui eseguirà all'Aula Magna il più monumentale capolavoro per tastiera, le Variazioni Goldberg. In conclusione due indiscussi protagonisti della scena musicale degli ultimi decenni: sono, ovviamente, Bruno Canino e Antonio Ballista, che festeggiano i sessant'anni da quando diedero vita a un duo pianistico divenuto celebre a livello internazionale. Per aprire il loro concerto non potevano scegliere un brano più idoneo del Rondò di Schubert intitolato "Notre amitié est invariable".

Se si dovesse indicare l'autore protagonista di questa stagione, sarebbe senza dubbio Schubert, la cui musica è presente in molti dei concerti in programma. In particolare tre concerti tra la fine di novembre e i primi di dicembre si concentreranno su alcuni capolavori dei suoi ultimi anni. Il primo è affidato al Belcea Quartet, una delle più interessanti formazioni quartettistiche del nostro tempo, "un gruppo di classe mondiale" (The Guardian). Un posto tra i migliori tenori del mondo nel campo della musica da camera spetta indubbiamente al tedesco ChristophPrégardien, che con le sue incisioni di Schubert e degli altri romantici ha vinto i più importanti premi internazionali: dunque sarà l'interprete ideale di Winterreise, il ciclo di 24 Lieder scritto dal compositore viennese negli ultimi giorni della sua breve vita. La violinistaPatriciaKopatchinskaja - celebre per il suo virtuosismo e le sue interpretazioni ricche di temperamento, trascinanti e coinvolgenti, ma anche per l'abitudine di suonare scalza, che la fa sentire più libera e naturale - presenta un suo progetto intitolato "Death and the Maiden". Il programma è imperniato sul Quartetto "La morte e la fanciulla" di Schubert, eseguito in una trascrizione per orchestra d'archi e alternato a musiche di altre epoche, da una melodia sacra medioevale bizantina a due pezzi contemporanei di György Kurtág, che esprimono, ognuna in modo diverso, le emozioni e le idee suscitate dal pensiero della morte: terrore, minaccia, ansietà ma anche attrazione e consolazione. Con la violinista moldava suona la Saint Paul Chamber Orchestra, un'orchestra da camera americana di altissimo livello, vincitrice di un Grammy per la migliore esecuzione cameristica.

Dunque un approccio diverso e nuovo a grandi autori del passato come Schubert, ma grande attenzione anche agli sviluppi della musica contemporanea. Quest'anno sono nove i compositori viventi in programma all'Aula Magna: Steve Reich, György Kurtág, Alexander Campkin, Nico Muhly, Andrew Lloyd Webber, Enrico Pieranunzi, Silvia Colasanti, Salvatore Sciarrino e Richard Galliano. A novembre l’omaggio a Steve Reich per i suoi ottant'anni, con un concerto interamente dedicato all’esecuzione da parte dell'Ensemble Ars Ludi di Drumming, una delle sue composizioni più note e importanti, che non viene eseguita a Roma nella sua versione integrale dal 1993. È considerata l’opera che diede inizio al minimalismo e per afferrarne tutta la portata è illuminante un approccio che abbracci l'arte minimalista nella sua interezza e che di conseguenza non prescinda dall'elemento visuale. Quindi l’esecuzione di Drumming sarà immersa in un ambiente visuale originale, creato con le tecniche del videomapping che trasformerà e darà vita alle pareti dell’Aula Magna. Questa performance è una prima assoluta, mentre è una prima romana"Mahler Remixed", un concerto-spettacolo che ignora i canoni tradizionali e si fa gioco dei confini tra i vari generi.Christian Fennesz, live electronics e chitarra, dà con questo remix un contributo alla riconsiderazione dell’opera di Mahler: prende le sue composizioni, le disseziona e le ricompone con i mezzi e il sound dell'elaborazione elettronica, creando qualcosa di completamente nuovo e irriconoscibile, che apparentemente non ha più nulla in comune con l'originale. Non una dissacrazione ma il riconoscimento della modernità di Mahler. Alla performance sono abbinate le immagini di Lillevan, ben noto artista visuale, cofondatore del gruppo berlinese Rechenzentrum.

La IUC è stata la prima delle grandi istituzioni musicali a introdurre, vari decenni fa, il jazz nelle proprie stagioni. Anche quest’anno il jazz non manca ed è rappresentato da alcuni musicisti italiani ben noti e ammirati anche all'estero. Il primo di questi concerti, in prima romana, promette di avere un trascinante impatto sonoro, bluesy ed elettrico, con rimandi rhythm and blues alla contemporaneità. Ne saranno protagonisti Blue Moka, una band "made in Italy" ma capace fin dalle prime note di trasportare l'ascoltatore nei meandri del sound newyorkese, e FabrizioBosso, che con la sua tromba si è ormai affermato in campo internazionale.Il secondo appuntamento col jazz è dedicato interamente a George Gershwin, di cui ricorre nel 2017 l'ottantesimo anniversario della morte. A dedicargli questo omaggio sono tre dei migliori jazzisti italiani, che, come Gershwin, hanno spesso operato all'intersezione tra classica e jazz: al pianoforte EnricoPieranunzi, ambasciatore del jazz italiano nel mondo, al violino suo fratello Gabriele Pieranunzi, "spalla" dell'orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, e al clarinetto GabrieleMirabassi, capace di stupefacenti virtuosismi.

Facendo un salto indietro di qualche secolo, ampio spazio è dedicato alla musica antica e barocca. I TallisScholars diretti da PeterPhillips eseguonoalcuni meravigliosi capolavori della polifonia sacra italiana tra Cinquecento e Seicento, firmati da tre geni quali Palestrina, Gesualdo e Monteverdi: a quest'ultimo, in occasione dei quattrocentocinquanta anni dalla nascita, è dedicata un'ampia parte del concerto. Tra questi grandi autori del passato s'inseriscono due composizioni (una in prima italiana, l'altra in prima romana) dell'inglese Alexander Campkin e dell'americano Nico Muhly, che reinterpretano con linguaggio moderno l'antica tradizione della musica corale sacra: in particolare il Miserere di Campkin è ispirato a quello famosissimo di Allegri, che lo precede immediatamente nel programma dei Tallis.

Al più grande dei compositori dell'età barocca, Johann Sebastian Bach, è dedicato il concerto della ZefiroBaroque Orchestra- vincitrice nel 2016 del Premio "Franco Abbiati" della Critica musicale italiana come migliore gruppo da camera - e di Alfredo Bernardini, direttore e oboe solista, che eseguiranno tra l'altro una Sinfonia dall'Oratorio di Natale, ben intonata al clima prenatalizio. Enrico Bronzi e Vittorio Ghielmi sosterranno le ragioni dei loro strumenti (rispettivamente il violoncello e la viola da gamba) in una sfida tra l'antica e aristocratica viola da gamba e il “moderno” violoncello, un parvenu nella musica dell'Ancien Régime, giunto in Francia dall'Italia. Questo frizzante concerto-spettacolo è intitolato "La Défense de la Basse de Viole, contre les prétentions du Violoncelle" e prende spunto da un testo in chiave comica del 1740 dell'avvocato parigino Hubert Le Blanc. Dopo qualche settimana il concerto di Giuliano Carmignola – che ha inciso con Abbado l'integrale dei Concerti di Mozart - e di Mario Brunello - amatissima star internazionale del violoncello - sembra emettere la sentenza di quel processo fittizio: infatti non solo l'italiano Vivaldi ma anche il francese Leclair mettono da parte la viola da gamba per dedicarsi con entusiasmo a comporre per il violino e il violoncello.

Il concerto de I Musici - che proseguono la prestigiosa tradizione del gruppo romano protagonista della "Vivaldi renaissance" - è anch'esso dedicato in gran parte al barocco, ma in più vede la partecipazione di Sergej Nakariakov, definito "il Paganini della tromba": non è un'esagerazione, infatti con la sua tromba può gareggiare in agilità, cantabilità e delicatezza di sfumature con il violino. Non è dunque un caso che esegua - oltre a brani di Arban e Bach - una trascrizione del Concerto in re minore per violino di Mendelssohn.

Uno dei punti di forza di questa stagione della IUC è proprio la presenza di una grande varietà di strumenti solisti rappresentati dai più illustri virtuosi di oggi, quali Pepe Romero & Los Romeros, la famiglia di chitarristi spagnoli nota come "the Royal Family of the Guitar", Emmanuel Pahud, definito "il flautista del ventunesimo secolo" per antonomasia, che torna in Aula Magna dopo l'enorme successo dello scorso anno, e Richard Galliano, considerato il più grande fisarmonicista dei nostri giorni, con un programma molto vario che comprende trascrizioni di Mozart e tanghi di Piazzolla, accompagnato dall'Orchestra Camerata Ducale diretta da GuidoRimonda.

Anche per quanto riguarda la viola il cartellone della IUC può fregiarsi del più illustre virtuoso attuale, il russo Yuri Bashmet, che con una scelta controcorrente dedica il suo concerto al 100° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre: il programma non ha però alcun carattere retorico e celebrativo e presenta opere dei principali compositori russi del Novecento, oltre ad un brano scritto da Silvia Colasanti espressamente per Bashmet, in prima esecuzione a Roma. Insieme a Bashmet suonano ISolisti di Mosca, la straordinaria orchestra da camera da lui fondata e diretta.

Il panorama dei grandi solisti continua con il tenore Ian Bostridge, interprete di culto del Lied e della musica vocale da camera. Eseguirà Façade, un entertainment musicale originalissimo e ricco di humor, basato su liriche della poetessa Edith Sitwell: William Walton, uno dei maggiori compositori inglesi del Novecento, lo scrisse a soli ventuno anni, nel 1923, ottenendo quello che si definisce un succès de scandale. La graffiante e assai complessa parte strumentale è affidata ai solisti di Roma Sinfonietta.

Da sottolineare la conclusione della memorabile esecuzione da parte del Quartetto di Cremona del ciclo completo dei Quartetti per archi di Beethoven, iniziato tre anni fa. Gli fa da pendant l'esecuzione del più importante ciclo di Quartetti del ventesimo secolo, quello di Bartók, eseguito interamente in un'unica giornata, nel corso di una “Maratona Bartók” affidata all'ungherese Kelemen Quartet, vincitore del Premio "Paolo Borciani" e definito dalla stampa americana "il più elettrizzante quartetto per archi che si ricordi in tempi recenti".

La IUC pone sempre grande attenzione ad avvicinare i giovani alla musica e dedica in particolare agli studenti gli incontri Musica PourParler, che registrano spesso il sold out in Aula Magna. Il primo ospite di questo ciclo è il Quintetto di fiati PentEliós con un programma a cavallo di periodi diversi, da Mozart a Barber; i successivi concerti sono quelli di Blue Moka featuring Fabrizio Bosso,che offrirà un "Viaggio nel mondo del jazz", e quello dell'Orchestra del Conservatorio Santa Cecilia, che invita il pubblico a Broadway con "The Symphonic Musical".

L’attività musicale della IUC è itinerante: oltre ai concerti in Aula Magna, anche quest’anno non mancheranno, in primavera, i tradizionali concerti nelle scuole, formula ormai consolidata dalla IUC sin dagli anni ’70, ma continuamente rinnovata.

Proseguirà la collaborazione della IUC al Festival "Un organo per Roma", ideato da Giorgio Carnini in collaborazione anche con Conservatorio Santa Cecilia di Roma, Accademia Filarmonica Romana e Camerata Italica. Il festival si svolge nella Sala Accademica del conservatorio romano e intende favorire la diffusione della musica per organo, anche tramite nuove composizioni commissionate ad alcuni musicisti italiani.

Last but not least due novità. La prima, Note in Biblioteca,è una nuova serie di concerti, realizzati in collaborazione con il Sistema Biblioteche del Comune di Roma e con il Conservatorio Santa Cecilia, da cui provengono i giovani interpreti, alcuni già affermati a livello internazionale. I concerti saranno introdotti da guide all’ascolto affidate agli specializzandi di musicologia della Sapienza coordinati dal prof. Antonio Rostagno. L'altra novità è una serie di concerti a Montalto di Castro, in collaborazione con l'AssociazioneRoma Sinfonietta, che aggiungerà un ulteriore tassello al mosaico culturale della cittadina del viterbese con una programmazione concertistica multiforme sia per gli organici che per il repertorio, nella suggestiva cornice del Complesso Monumentale San Sisto.

www.concertiiuc.it

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Le dichiarazioni

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Aprendo la conferenza stampa di presentazione, il 12 settembre, il Rettore dell'Università La Sapienza prof Eugenio Gaudio ha affermato: "Quello con la IUC è un rapporto strategico e consolidato. Penso che l'offerta della IUC sia assolutamente competitiva con quelle delle altri maggiori istituzioni musicale romane. Si tratta di un'offerta sempre aggiornata, che da un lato ripropone i grandi classici che tutti devono conoscere, dall'altro presenta la musica contemporanea, che necessita di essere presentata al pubblico cona particolare attenzione per superare la diffidenza che spesso la circonda".

Da parte sua il direttore generale della IUC Francesca Fortuna ha messo in rilevo che "avere una stagione concertistica di livello internazionale distingue l'ateneo romano da tutte le altre università italiane ed europee". "In particolare," ha proseguito, "desidero attirare l'attenzione sulla nostra attività per i giovani, che è essenziale per noi e fa parte del nostro stesso statuto. Questo è qualcosa in più rispetto ai concerti della stagione in abbonamento e si sviluppa in vari progetti: Studiare con la IUC, Musica in biblioteca, Musica Pourparler, Piccoli critici crescono, i concerti nelle scuole".

Franco Piperno, consigliere artistico della IUC e ordinario di Storia della musica alla Sapienza, ha inziato dchiarando: "Stagione di musica da camera è una definizione ormai superata. La nostra stagione presenta i più importanti concertisti e ensemble musicali di oggi ma contempla anche manifestazioni di molti altri tipi, non sempre inquadrabili nelle categorie tradizionali".

L'altro consigliere artistico Nicola Sani, compositore nonché direttore artistico del teatro Comunale di Bologna e dell'Accademia Chigiana di Siena e presidente dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani, ha ripreso questo discorso, facendo notare che "una tipicità della IUC è presentare produzioni esclusive, che si vedono solo qui". Per esempio, "si riascolterà a Roma per la prima volta dopo il 1993 Drumming di Reich, la pietra miliare, il capolavoro assoluto del minimalismo, che in questa occasione sarà abbinato alle immagini realizzate con la tecnica del videomapping: una novità assoluta. Inoltre si vedrà per la prima volta a Roma la performance MahlerRemixed di Christian Fennesz, una star interanzioanle, uno dei più grandi musicisti di oggi, che lavora su molte tematiche e che ora con i suoi remix si confronta anche con un grande musicista del passato: questo è forse il suo lavoro più ambizioso, titanico. La sua performance sarà unita alle immagini create da un altro grande artista, Lilevan, uno dei più interessanto media artist di oggi".

Antonio Ballista è anch'egli consigliere artistico della IUC, ma in questo caso ha parlato come artista ospite della stagione: "Insieme a Bruno Canino festeggerò alla IUC i primi sessant'anni del nostro duo pianistico: il nostro è un primato da Guinnes, non credo che ci sia un altro sodalizio artistico di tale durata. Comunque penso che un pianista tra gli 80 e i 90 anni possa ancora migliorare, quindi non pensiamo assolutamente di smettere".


Tutta la stagione 2016-17 concerto per concerto

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Martedì 11 ottobre 2016, ore 20.30

Amsterdam Sinfonietta

Martin Fröst clarinetto

Candida Thompson violino e maestro concertatore

"Finché non avrete ascoltato Martin Fröst, non avrete veramente ascoltato il clarinetto" (The Times). "Fröst esibisce un virtuosismo e una musicalità superiore a ogni altro clarinettista - e forse a ogni altro strumentista - che io ricordi" (New York Times). Il quarantacinquenne clarinettista svedese non conosce confini tra i vari generi musicali, suona con le più prestigiose orchestre d'Europa, America, Estremo Oriente e Australia così come con gruppi folk e spesso collabora con compositori, coreografi e registi, dando vita a performance che vanno oltre il tradizionale formato del concerto classico. Ha inciso una ventina di album e con il Concerto per clarinetto di Mozart (che ha eseguito anche in tournée a Londra, Parigi e Vienna con Riccardo Chailly) ha venduto oltre duecentocinquantamila copie, una cifra altissima per la classica. A Roma presenta un programma che va da Bruckner, Weber e Brahms alla musica klezmer. Suona con lui la Amsterdam Sinfonietta, che collabora con grandi musicisti classici come Valery Gergiev, Jaap van Zweden, Gidon Kremer, Murray Perahia, Yo-Yo Ma, Isaac Stern ed è abituata a spaziare da Mozart a Piazzolla e a Bobby McFerrin.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=kVDBqK-BQDI

Sabato 15 ottobre 2016 ore 17.30

Camerata Salzburg

Pinchas Zukerman violino e direttore

Dalla città di Mozart arriva la Camerata Salzburg. Fondata nel 1952, è da oltre mezzo secolo tra i protagonisti del Festival di Salisburgo, si è fatta conoscere in tutto il mondo con le tournée e con oltre sessanta incisioni e ha collaborato con grandi musicisti, come Anne-Sophie Mutter, Patricia Kopatschinskaja, Alexander Lonquich, Fazil Say, Andras Schiff, Dietrich Fischer-Dieskau, Heinz Holliger, Aurèle Nicolet... ma è impossibile ricordarli tutti. Questa volta suona con Pinchas Zukerman, uno dei più illustri violinisti di oggi, che a ogni concerto meraviglia il pubblico con il livello altissimo delle sue esecuzioni, caratterizzate da tecnica infallibile e stile nobile ed elegante. Tra i riconoscimenti spiccano ben ventuno candidature e due vittorie ai Grammy Awards. Ha collaborato con Bernstein, Maazel, Mehta, Barenboim e Sawallisch e da qualche anno ha intrapreso con successo anche l'attività di direttore d'orchestra. Al centro del programma, tra Stravinskij e Čajkovskij, stanno due composizioni di Mozart, il nume tutelare dell'orchestra salisburghese.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=pCAP4tqgR-E

Sabato 22 ottobre ore 17.30

Tullio Solenghi voce recitante

Trio d'archi di Firenze

Mittente: Wolfgang Amadé Mozart

Un'immersione nel mondo di uno dei più grandi e inafferrabili geni della storia della musica, grazie all’accostamento di una scelta delle sue più ̀significative lettere e del Divertimento per trio d’archi KV 563, uno dei suoi ultimi capolavori, in cui sembrano convergere e sublimarsi tutte le precedenti esperienze compositive di Mozart. Si può così rivivere sia la sua ricerca di un ideale estetico di armonia e perfezione sia la sua quotidianità fatta di piccoli eventi e apparentemente priva di slanci ideali. Le lettere, in cui Mozart non disdegna espressioni colorite e anche triviali, sono una vera istantanea della vita privata del compositore, e saranno lette da Tullio Solenghi con la sua sapiente ironia e prorompente personalità. Ad esse si alternerà l'esecuzione del Divertimento da parte del Trio d'Archi di Firenze, dando vita ad un incontro speciale, in cui musica sublime si mescola a ironie, emozioni, facezie e arguzie.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=Xh0htXeL7ek

Martedì 25 ottobre ore 20.30

Chloe Mun pianoforte

Debutta a Roma Chloe Mun, vincitrice nel 2015 dell’ultima edizione del Concorso Pianistico Internazionale Busoni. Vincendo sia il Concorso di Bolzano che quello di Ginevra, la ventunenne pianista sudcoreana pare destinata a ricalcare le orme di Martha Argerich, che si aggiudicò anche lei entrambi i premi, dando il via alla sua straordinaria carriera artistica. Grazie al suo approccio assolutamente genuino e naturale al pianoforte, la Mun si è già guadagnata il consenso sia delle giurie che del pubblico. Jörg Demus, presidente della giuria Concorso Busoni, ha affermato: “Ho riscoperto in lei una naturalezza musicale che credevo scomparsa”. Naturalezza ma anche interiorità: "paragonata con le frivole e superficiali interpretazioni di tanti pianisti che oggi vincono i concorsi puntando solo sul virtuosismo (...) qui al contrario la sostanza musicale c’è" (Il Corriere Musicale). Per il suo debutto romano ha scelto musiche di Mozart, Albéniz e Schumann.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=0maQo7lkw0Y

Sabato 5 novembre 2016 ore 17.30

Louis Lortie pianoforte

Louis Lortie torna dopo vari anni a Roma ed esegue tre Sonate di Grieg, Beethoven e Brahms Il pianista franco-canadese ha conquistato il pubblico di quattro continenti per la sua ricerca di un’originalità interpretativa in un ampio repertorio, da Mozart a Stravinskij. The Times, descrivendo il suo stile come "puro e immaginativo", ha messo in rilievo la sua "combinazione di spontaneità e maturità, che solo i grandi pianisti hanno". Il Financial Times dopo un suo concerto londinese ha scritto: "Non sarà possibile ascoltare uno Chopin migliore da nessun’altra parte", ma giudizi superlativi hanno ottenuto anche le sue esecuzioni di Beethoven, Liszt, Ravel e tanti altri compositori. Ha suonato in America, Europa, Asia e Australia con i più illustri direttori, tra cui Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Jaap Van Zweden, Seiji Ozawa e Wolfgang Sawallisch. Le sue incisioni hanno vinto numerosi premi internazionali: in particolare il suo cd Brahms/Schumann è stato nominato tra i migliori dell’anno dal BBC Music Magazine e un altro cd dedicato a Chopin è stato incluso dalla stessa rivista tra i "50 Recordings by Superlative Pianists" di ogni tempo.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=tH6za0Cp4RA

Martedì 8 novembre ore 20.30

Ensemble Ars Ludi

Tamburi e visioni – Omaggio a Steve Reich in occasione dei suoi 80 anni

performance in prima assoluta

L'Ensemble Ars Ludi - uno dei migliori gruppi di percussioni in campo internazionale e ben noto a chi frequenta l'Aula Magna - esegue Drumming di Steve Reich per festeggiare gli ottant'anni del compositore americano. Reich compose questo ampio pezzo nel 1970-1971 al ritorno da un viaggio in Ghana, dove aveva potuto fare esperienza diretta della musica e delle percussioni africane. Questa è la prima volta dal 1993 che si può ascoltare a Roma la versione integrale di quello che è considerato il primo capolavoro del minimalismo, che per essere compreso in tutta la sua portata richiede una visuale che si estenda al valore dell'arte minimalista nella sua interezza e che di conseguenza non può prescindere dall'elemento visivo. Questa rilettura di Drumming darà un grande risalto alla percezione interattiva del pubblico, che viene ricercata dagli artisti minimalisti sin dagli esordi. La parte riguardante le immagini vedrà una totale riambientazione dello spazio scenico, con l'ausilio delle più attuali tecniche di videografica, che ridisegneranno e animeranno le pareti dell'Aula Magna. Il videomapping è a cura di Luca Brinchi, Maria Elena Fusacchia e Daniele Spanò, con la collaborazione di Maddalena Parise.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=Hd5xEZ2P_g8

 

 

Martedì 15 novembre ore 20.30

Belcea Quartet

Prima di Parigi, Londra, Vienna e Madrid, la tournée europea del Belcea Quartet fa tappa a Roma. Formato da una rumena (Corina Belcea, da cui prende il nome), un polacco e due francesi, questo quartetto non è soltanto uno dei migliori al mondo ("Un gruppo di classe mondiale", The Guardian) ma si distingue da tutti gli altri per la sua personalità, che indubbiamente deriva dall'apporto di musicisti di diversa nazionalità e formazione e dalla grande apertura alle esperienze musicali contemporanee. Ma il suo repertorio resta solidamente basato sui grandi del periodo classico e romantico, come i due

capolavori dell'ultimo periodo della vita di Schubert che eseguirà a Roma, accostandoli al Quartetto n. 8 di Šostakovič, il più emozionante dei quindici composti dal musicista russo, che lo dedicò "alle vittime del fascismo e della guerra".

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=rougrFY0r5Y

 

 

Sabato 19 novembre 2016 ore 17.30

Saint Paul Chamber Orchestra

Patricia Kopatchinskaja violino

Death and the Maiden

La violinista moldava Patricia Kopatchinskaja è celebre per il suo virtuosismo e le sue interpretazioni ricche di temperamento, trascinanti e coinvolgenti, ma anche per l'abitudine di suonare scalza, che la fa sentire più libera e naturale. La sua personalità fuori dagli schemi si riconosce anche nell'impaginazione originale e intrigante del suo concerto con la Saint Paul Chamber Orchestra, una delle migliori orchestre da camera americane, vincitrice di vari premi, tra cui un Grammy per la migliore esecuzione cameristica. Il programma è imperniato sul Quartetto "La morte e la fanciulla", uno dei grandi capolavori scritti da Schubert negli ultimi anni della vita, presentato in una trascrizione per orchestra d'archi e alternato a musiche di altre epoche, una melodia sacra medioevale bizantina, le Lachrimae Antiquae Novae del compositore inglese di epoca elisabettiana John Dowland e Ligatura e Ruheloss del nostro contemporaneo GyörgyKurtag. Sebbene siano molto lontane tra loro, queste musiche esprimono, ognuna in modo diverso, le emozioni e le idee suscitate dal pensiero della morte: terrore, minaccia, ansietà ma anche attrazione e consolazione. Prima ascolteremo la Partita per archi di Gideon Klein, morto nel 1945 in un campo di sterminio nazista, e il Concerto in re minore di un altro compositore ebreo, Felix Mendelssohn.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=gsooaIFEBg8

Martedì 29 novembre ore 20.30

Michele Campanella pianoforte

Auguri Maestro per i 50 anni carriera!

Ha debuttato a vent'anni e nel 2017 festeggerà i cinquant'anni di carriera e il suo settantesimo compleanno. Michele Campanella è uno dei grandi pianisti italiani e nel suo curriculum figurano concerti nelle principali sale del mondo intero, con le più prestigiose orchestre e i più grandi direttori, quali Abbado, Muti, Prêtre, Sawallisch e Schippers. È considerato internazionalmente uno dei maggiori virtuosi e interpreti di Liszt (ha ricevuto medaglie per “meriti lisztiani” dal Ministero della Cultura ungherese e dall’American Liszt Society) ma è un artista assai versatile (è anche autore di libri, saggi e conferenze) e il suo repertorio è molto più vario. Da qualche anno riserva le sue esibizioni romane come solista alla IUC dove ha fatto il suo debutto romano quasi cinquanta anni fa. Ora la IUC è la prima a festeggiarlo in vista di questa duplice ricorrenza del 2017. Il Maestro ha scelto per questo concerto speciale due brani di Schumann e due brani di autori russi, i Racconti della vecchia nonna di Prokof'ev e i Quadri da un'esposizione di Musorgskij.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=dPtfyeLUJKQ

Sabato 3 dicembre ore 17.30

Christoph Prégardien tenore

Michael Gees pianoforte

Capolavoro assoluto del romanticismo, Winterreise è un ciclo di 24 Lieder per voce e pianoforte, che Schubert scrisse nel 1828, proprio nelle ultime settimane della sua breve esistenza, e che raffigurano la vita umana (e in particolare la vita del compositore stesso) come un viaggio d'inverno in un mondo ostile, insensibile e indifferente. Ne è interprete ideale il tenore tedesco Christoph Prégardien, una delle voci più apprezzate in sala da concerto, in un repertorio che va da Bach e Mozart al lied romantico. Proprio con le sue incisioni di Schubert e degli altri romantici ha vinto i più importanti premi internazionali, tra cui l'Orfeo d'Oro dell'Accademia del disco francese e il Premio Edison. Lo accompagna al pianoforte Michael Gees, con cui ha raggiunto un affiatamento ideale in molti anni di collaborazione.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=FGX51x_PAW0

Martedì 13 dicembre ore 20.30

Blue Moka feat. Fabrizio Bosso

Spettacolo in prima romana

Blue Moka è energico, carico, italiano. Il gruppo è formato da Alberto Gurrisi all'organo Hammond, Emiliano Vernizzi al sax, Michele Bianchi alla chitarra e Michele Morari alla batteria: ognuno ha esperienze internazionali con partner come Enrico Rava, Mina, Dee Dee Bridgewater e Hengel Gualdi. Questa volta è con loro sul palco la tromba di Fabrizio Bosso, che è già una leggenda internazionale del jazz, e insieme propongono in prima romana uno show di brani e arrangiamenti originali, ripercorrendo il sound della new generation di hard-bopper del mainstream newyorkese di musicisti come Peter Bernstein, Eric Alexander, nomi di riferimento che hanno saputo ri-esplorare il jazz accattivante degli anni '60 attraverso un linguaggio personale focalizzato sul continuo ed incalzante interplay. Il risultato è di grande impatto sonoro, bluesy, elettrico, con rimandi rhythm and blues alla contemporaneità. Una band “Made in Italy” capace di trasportare l'ascoltatore nei meandri del sound newyorkese fin dalle prime note.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=1Lty9J_U3KE

Sabato 17 dicembre ore 17.30

Zefiro Baroque Orchestra

Alfredo Bernardinioboe e direttore

La Zefiro Baroque Orchestra - vincitrice nel 2016 del Premio "Franco Abbiati" della Critica musicale italiana come migliore gruppo da camera - è ormai una star internazionale della musica barocca, regolarmente invitata dai più importanti festival di musica antica, e gli appassionati sanno che non devono perdersi i loro concerti. Con oltre venti cd ha vinto il Grand Prix du Disque, il Premio Nazionale Classic Voice, l’Editor’s Choice di Gramophone, le Choc du Monde de la Musique, il Cannes Classic Award e il Diapason d'Or. Ne è direttore e oboe solista Alfredo Bernardini, romano con studi in Olanda, che collabora anche con altri dei più importanti gruppi barocchi d'Europa, America, Asia e Australia. Pur non trascurando Vivaldi e gli altri grandi compositori italiani, tra i loro autori di riferimento spicca Bach, cui è interamente dedicato questo concerto. Sono in programma tre delle sue Ouvertures per orchestra, in cui il Kantor di Lipsia incontra lo stile e il gusto per la danza della musica francese dell'epoca, e la Sinfonia dalla seconda cantata dell'Oratorio di Natale, che s'intona perfettamente alle imminenti festività.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=txSsLPJ-5uk

Sabato 14 gennaio ore 17.30

Quartetto di Cremona

Esplorando Beethoven

Con questo concerto giunge al termine il grande progetto dell'esecuzione integrale di tutti i Quartetti per archi di Beethoven, che ha richiesto quattro anni. Protagonista il Quartetto di Cremona, un complesso ancora giovane che è già un motivo di orgoglio per l'Italia in campo internazionale e che in questi anni ha consolidato la sua fama proprio grazie al successo dell'incisione dell'integrale dei Quartetti beethoveniani, premiata da importanti riconoscimenti come 5 stelle dal BBC Music Magazine e dallo Strad, e dichiarata Disco Star del mese dal prestigioso Fonoforum tedesco. Inoltre ha ottenuto il Supersonic Award della rivista tedesca Pizzicato e la nomination all'International Musical Award 2015 per la musica da camera.

In questo ciclo - non a caso intitolato "Esplorando Beethoven" - il Quartetto di Cremona propone un proprio itinerario all'interno di questo straordinario ciclo di diciassette capolavori, che, al pari delle Sinfonie e delle Sonate per pianoforte, costituisce una summa dell'arte beethoveniana. I Quartetti non sono infatti presentati in ordine cronologico ma vengono accostati col criterio di far risaltare al massimo la varietà delle idee del genio di Bonn. In quest'ultimo concerto saranno eseguiti tre Quartetti, rispettivamente della giovinezza, della maturità e del periodo finale dell'arte di Beethoven.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=IMXjnxLhEhY

Martedì 17 gennaio ore 20.30

Lilya Zilberstein pianoforte

Il percorso che ha portato la Zilberstein a divenire una delle pianiste più famose e apprezzate in campo internazionale inizia quando, a soli cinque anni, è ammessa al celebre Istituto di Musica Gnessin di Mosca. Nel 1985, a vent'anni, vince alcuni concorsi russi per giovani musicisti ma il passo definitivo verso il successo e la fama internazionale arriva con la vittoria al Concorso "Ferruccio Busoni" di Bolzano nel 1987, ancora prima di diplomarsi. L'anno seguente inizia le sue tournée internazionali, durante le quali ha occasione di suonare con artisti del calibro di Claudio Abbado (con cui ha anche inciso un cd dedicato a Rachmaninov) e Marta Argerich e a incidere con la più prestigiosa etichetta discografica del settore classico, la Deutsche Grammophon. Dal 1990 vive ad Amburgo.

La prima parte del suo concerto è dedicata a Schubert, con i Moments musicaux, tra le sue più amate pagine pianistiche, e con quattro Lieder nella celebre trascrizione di Liszt. Nella seconda parte presenterà due preziose rarità: le giovanili Variazioni su un'aria di Righini di Beethoven e alcune danze di Chausson, compositore di fine Ottocento, vicino a Massenet e Fauré, che ha sempre avuto ristrette cerchie di grandi ammiratori - tra cui Debussy - ma che non ha mai raggiunto una vasta popolarità.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=vuF9n8qfFiM

Sabato 21 gennaio ore 17.30

I Musici

Sergej Nakariakov tromba e flicorno

Sergej Nakariakov non è un virtuoso della tromba ma "il" virtuoso per antonomasia di quello strumento difficile da domare e del suo parente stretto, il flicorno. La definizione "il Paganini della tromba" può apparire un luogo comune ma in questo caso è meritata. Come il violinista genovese, il trentanovenne trombettista russo ha spostato in avanti i confini del proprio strumento, scoprendone insospettate possibilità. Non sembrerà un'affermazione esagerata, dopo averlo ascoltato in una trascrizione per tromba del Concerto in re minore per violino di Mendelssohn, dove gareggerà in agilità, cantabilità e delicatezza di sfumature con lo strumento che fu di Paganini. Eseguirà anche un'altra trascrizione di un brano concepito per strumenti ad arco, la celeberrima Aria sulla quarta corda di Bach. L'occasione di mettere in mostra il lato pirotecnico del suo sbalorditivo virtuosismo gliela offriranno le Variazioni sul "Carnevale di Venezia" di Arban che è un cavallo di battaglia dei più grandi virtuosi della tromba.

I Musici, che proseguono la prestigiosa tradizione del gruppo romano protagonista della "Vivaldi renaissance", presenteranno anche due Concerti di Corelli e Geminiani e una Sinfonia di Carl Philipp Emanuel Bach, il più noto dei figli del grande Johann Sebastian.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=Wqvjj9V84ps

Martedì 31 gennaio ore 20.30

Tallis Scholars

Peter Philips direttore

Un omaggio alla musica sacra tra Cinquecento e Seicento da parte dei Tallis Scholars e del loro direttore Peter Philips, uno dei gruppi polifonici più prestigiosi a livello mondiale, scelti nel 1994 per la cerimonia per l'inaugurazione del restauro degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e per celebrare il quarto centenario della morte di Palestrina a Santa Maria Maggiore. Una parte cospicua del concerto sarà dedicata a Monteverdi, di cui nel 2017 ricorrono i quattrocentocinquanta anni dalla morte. Inoltre un mottetto di Palestrina, una delle Lamentationes di Gesualdo da Venosa (un raro brano sacro di quest'autore, noto soprattutto per i suoi madrigali profani) e il celeberrimo Miserere di Allegri, che Mozart trascrisse a memoria dopo averlo ascoltato una sola volta nella Sistina. Due brani contemporanei - il Miserere del britannico Alexander Campkin in prima italiana e le Lamentations dell'americano Nico Muhly in prima romana - saranno eseguiti accanto ai brani similari composti da Allegri e Gesualdo: una conferma del valore e della suggestione ancora intatti di quelle musiche dopo quattro secoli.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=xpzdB0G3TJU

Sabato 4 febbraio ore 16.30

Kelemen Quartet

Maratona Bartók

Esecuzione integrale dei sei Quartetti per archi

I sei Quartetti per archi di Bela Bartók saranno eseguiti nel corso di una "Maratona Bartók" dall'unghereseKelemen Quartet, vincitore del Premio "Paolo Borciani" e definito dalla stampa americana "il più elettrizzante quartetto per archi che si ricordi in tempi recenti". Sarà una rara occasione per fare una full immersion nel ciclo quartettistico più importante del ventesimo secolo, paragonato spesso a quello di Beethoven, a cui effettivamente Bartók fa riferimento, riprendendo indicazioni e spunti suggeritigli proprio dagli ultimi Quartetti beethoveniani. Tutta l'evoluzione del linguaggio di Bartók può essere tracciata sulla base dei suoi sei Quartetti: la presa di distanza dal post-romanticismo nel primo, l'espressionismo nel secondo, la ricerca più audace e la concentrazione estrema nel terzo, l'adozione della forma ad arco (cinque movimenti disposti in modo concentrico) nel quarto, il riavvicinamento alla tonalità nel quinto, infine il momento del doloroso distacco dall'Ungheria nel sesto (un settimo quartetto restò allo stato di progetto). Nessun altro gruppo di Quartetti posteriore a Beethoven propone un così audace rinnovamento della struttura di questo genere.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=0WP4V8MgdTg

Martedì 7 febbraio ore 20.30

Pepe Romero & Los Romeros

The Royal Family of the Guitar

Nato a Malaga nel 1944 e residente in California fin da giovanissimo, Pepe Romero è non solo uno dei migliori chitarristi della nostra epoca ma un pezzo importante della storia della chitarra. Suo padre Celedonio era un ottimo chitarrista, come anche sua sorella Celin e suo fratello Angel: tutti insieme hanno fondato nel 1960 un quartetto di chitarre, noto nel mondo intero come Los Romeros. Ritiratisi prima Celedonio e poi Angel, sono stati sostituiti da Celino e Lito, nipoti di Pepe. Dunque una famiglia di illustri tradizioni chitarristiche, che si è meritata la definizione di "The Royal Family of the Guitar". Se i Romero sono la famiglia reale, il re è indubbiamente Pepe, che ha una solida formazione classica (è stato infatti invitato dalle principali istituzioni di musica classica, come festival di Salisburgo, London Smphony, Hamburger Philharmoniker e via seguitando) ma con una grande passione per il flamenco. Combinando lo stile e la tecnica di esecuzione di questi diversi tipi di musica, si è forgiato uno stile personalissimo, caratterizzato dalla potenza del suono e dal vigore ritmico. Nel corso del concerto Los Romeros suoneranno in quartetto, si esibiranno in brani solistici e daranno vita a vari duo, in cui si incontreranno in tutte le combinazioni possibili. Non manca un classico come Boccherini, ma la maggior parte del concerto è dedicato a quegli autori spagnoli e latino-americani che all'inizio del Novecento hanno dato il via alla rinascita della chitarra, ovvero Chapi y Lorente, Albeniz, Granados, De Falla, Villa-Lobos e gli stessi Caledonio e Pepe Romero.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=YyYFeHemcvI

Sabato 18 febbraio ore 17.30

Enrico Pieranunzi pianoforte

Gabriele Pieranunzi violino

Gabriele Mirabassi clarinetto

Serata Gershwin

Enrico Pieranunzi, che col suo pianoforte è da anni ambasciatore del jazz italiano nel mondo, suo fratello Gabriele Pieranunzi al violino e Gabriele Mirabassi al clarinetto dedicano questo concerto a George Gershwin, a ottant'anni dalla sua precoce morte. La storia del jazz deve molto a questo ebreo di origine russa nato a Brooklyn, che fu uno dei primissimi musicisti non afro-americani a coltivare con successo questo genere musicale allora rivoluzionario. Gershwin ebbe l'idea di unire due tradizioni musicali fino allora inconciliabili, e con lavori come il Concerto in fa e la Rhapsody in Blue inventò il jazz sinfonico. I tre musicisti italiani, cresciuti anch'essi all'intersezione tra jazz e classica, intendono così rendere omaggio alla visione geniale, coraggiosa e ancora oggi attuale del musicista che per primo ha seguito la strada di quella che oggi chiameremmo ibridazione, proclamando che “tutto è possibile in musica”, affermazione allora tutt'altro che scontata. Si inizia con le Variazionisu un tema di Gershwin di Enrico Pieranunzi, cui seguono una serie di brani di Gershwin stesso, nelle trascrizoni/elaborazioni di Enrico Pieranunzi. Brani di ampie dimensioni - quali An American in Paris e Rhapsody in Blue - si alternano a composizioni brevi ma non meno geniali e fascinose, quali i Songs (uno tratto da Porgyand Bess) e i Preludi.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=PL74vPtYYhM

Martedì 28 febbraio ore 20.30

Christian Fennesz live electronics e chitarra

Lillevan live visuals

Mahler Remixed

Spettacolo in prima romana

L'austriaco Christian Fennesz dà con questi remix un contributo alla riconsiderazione dell’opera di Mahler: prende le sue composizioni, le disseziona e le ricompone con i mezzi e il sound dell'elaborazione elettronica, creando qualcosa di completamente nuovo e irriconoscibile, che apparentemente non ha più nulla in comune con l'originale. Non una dissacrazione ma il riconoscimento della modernità di Mahler. Alla performance sono abbinate le immagini di Lillevan, noto artista visuale, cofondatore del gruppo berlinese Rechenzentrum.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=mw_McRXolJg

Sabato 4 marzo ore 17.30

Enrico Bronzi violoncello

Vittorio Ghielmi viola da gamba

Lorenzo Ghielmi clavicembalo

Luca Pianca liuto

Luciano Bertoli voce recitante

La Défense de la Basse de Viole, contre les prétentions du Violoncelle. Una commedia musicale

Nella prima metà del XVIII secolo, gli aristocratici strumenti dell'Ancien Régime (viola da gamba e liuto) ingaggiarono un duello all'ultimo sangue col violoncello, un parvenu nelle sale musicali parigine dell'epoca. Colpita a morte dall'arrivo in Francia della nuova moda di questo nuovo strumento di origine italiana, la viola da gamba si difende come può in un comico testo scritto nel 1740 dall'avvocato parigino Hubert Le Blanc, "La défense de la Basse de Viole contre les entréprises du Violon et les preténsions du Violoncelle".

Vittorio Ghielmi (viola da gamba) ed Enrico Bronzi (violoncello) ripropongono quella sfida: il violoncello appoggia le sue ragioni alle musiche di Vivaldi e Geminiani, la viola da gamba alle musiche di Marais e Forqueray. Ne nasce un frizzante spettacolo, che alterna le musiche al brillante testo di Le Blanc, letto dall'attore Luciano Bertoli. L'ensemble strumentale è completato dal liuto di Luca Pianca e dal clavicembalo di Lorenzo Ghielmi.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=rxbGiYOAM0s

Sabato 11 marzo ore 17.30

Emmanuel Pahud flauto

Éric Le Sage pianoforte

Torna all'Aula Magna a grande richiesta, dopo il sensazionale successo dello scorso anno, Emmanuel Pahud "il re dei flautisti". Fu lanciato giovanissimo dalla vittoria al prestigioso concorso di Ginevra (quello, per intendersi, che in campo pianistico ha laureato Arturo Benedetti Michelangeli e Martha Argerich) e da lì ebbe inizio la sua fenomenale carriera in ambito solistico, cameristico ed orchestrale. Nel 1993 è stato scelto come primo flauto solista dei Berliner Philharmoniker, allora diretti da Claudio Abbado: aveva ventitre anni ed era il più giovane membro dell'orchestra. Ancora oggi ricopre quel ruolo. A Roma suonerà l'unica opera di Schubert per flauto e pianoforte, Introduzione e variazioni "Trockne Blumen" ("Fiori appassiti"): prende il titolo dalla melodia dell'omonimo Lied dello stesso Schubert, ma il tono dolente di quella canzone si scioglie nella piacevolezza e scorrevolezza di queste variazioni. Degli altri tre brani in programma, quelli di Mozart e Mendelssohn erano stati concepiti originariamente per il violino e quello di Schumann per il clarinetto: sono ora eseguiti in modo miracoloso col flauto da Pahud, senza nulla perdere dell'originale, anzi acquistando un timbro ancor più seducente.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=hl_vMpcvWKA

Martedì 14 marzo ore 20.30

I Solisti di Mosca

Yuri Bashmet viola e direttore

100° Anniversario della Rivoluzione d’Ottobre

Yuri Bashmet, il più illustre virtuoso di viola dei nostri giorni, e I Solisti di Mosca, la straordinaria orchestra da camera da lui fondata e diretta, ricordano il centesimo anniversario della rivoluzione di ottobre, non con una celebrazione retorica ma con un panorama su quattro dei più importanti compositori del periodo sovietico: naturalmente Sergej Prokof'ev e Dmitrij Šostakovič, inoltre Georgij Sviridov e Alfred Schnittke. Le musiche scelte da Bashmet non accettano assolutamente i dettami del realismo socialista: per esempio, la Sinfonia da camera op. 110 a di Šostakovič è la trascrizione per piccola orchestra del Quartetto n. 8,dedicato"alle vittime del fascismo e della guerra", non alle vittime di una parte sola, ma a tutte le vittime, come chiariscono queste parole del compositore: "Provo eterno dolore per coloro che furono uccisi da Hitler, ma non sono meno turbato nei confronti di chi morì su comando di Stalin". Non è certamente un'opera "di regime" nemmeno il Concerto "For Three" di Schnittke, scritto per Bashmet stesso e per due altri grandi strumentisti, Kremer e Rostropovich, che vivevano in esilio, come il

compositore stesso. Completa il programma la prima esecuzione a Roma di Preludio, Presto e Lamento di Silvia Colasanti, compositrice tra le più affermate in campo internazionale, che ha scritto vari lavori su richiesta di Bashmet e a lui dedicati.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=kbRuQnY-uoM

Martedì 28 marzo ore 20.30

Pietro De Maria pianoforte

Vincitore del premio della critica al Concorso Ciaikovskij di Mosca nel 1990, del Primo Premio ai Concorso Internazionale Dino Ciani di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994) e del Premio Mendelssohn ad Amburgo (1997), Pietro De Maria tiene alto il prestigio della scuola pianistica italiana nel mondo. Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è stato il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in un ciclo di sei concerti. Quest’integrale è inoltre stata da lui registrata per Decca e ha ricevuto importanti riconoscimenti dalla critica internazionale, tra cui quelli di Diapason, International Piano e Pianiste. Dal 2012 è impegnato in un progetto che prevede l’esecuzione e la registrazione per Decca dei capolavori per strumento a tastiera di Bach. Nel suo concerto alla IUC eseguirà proprio una celeberrima composizione di Bach, le Variazioni "Goldberg". Questo monumentale capolavoro sarebbe stato composto su richiesta di Goldberg, un allievo di Bach alle dipendenze del conte Keyserling, che desiderava un riposante brano musicale che conciliasse il sonno al nobiluomo, affetto da insonnia: la veridicità di tale aneddoto è oggi messa in dubbio, anche perché Bach non avrebbe potuto scrivere nulla di meno adatto a un simile scopo.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=QY4yN50ZRJs

Sabato 1 aprile ore 17.30

Mariangela Vacatello pianoforte

Una lunga serie di premi in concorsi nazionali e internazionali ha fatto conoscere Mariangela Vacatello sulla scena musicale quand'era ancora giovanissima e oggi la sua carriera concertistica si svolge in Europa, America, Asia e Africa. Tra le sue incisioni figurano due cd con l'integrale pianistica di Alberto Ginastera, il più importante compositore argentino, da lei scelto anche per aprire il suo recital romano, che allinea cinque autori apparentemente disomogenei, ma legati da un sottile filo. La convivenza in Ginastera di solida formazione classica e di tradizione popolare argentina ricorda la forte presenza di ritmi e melodie spagnole nelle Sonate diDomenico Scarlatti. Ravel e Sciarrino scrivono entrambi un brano dedicato alla notte ed entrambi traggono dalla tastiera del pianoforte magiche rifrazioni timbriche. E sia la prima che la seconda parte del concerto si concludono con un'esaltazione del potere trascinante del ritmo (Danza argentinas di Ginastera e La valse di Ravel).

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=H1hXbhivFs8

Sabato 8 aprile ore 17.30

Duo pianistico Canino-Ballista

60 anni in Duo: " Notre amitié est invariable"

Era il 1956 quando due pianisti ventenni, il napoletano Bruno Canino e il milanese Antonio Ballista, suonarono per la prima volta insieme in pubblico, quindi ora festeggiano un traguardo certamente non comune: i sessant'anni del loro duo. Non è retorica dire che tale duo rappresenta un pezzo della musica del Novecento. Basti dire che ha collaborato i maggiori compositori del nostro tempo, da Dallapiccola a Berio, da Ligeti a Kagel, da Boulez a Stockhausen, e che decine e decine di pezzi sono stati composti per loro e a loro dedicati. E si fa prima ad elencare i paesi in cui non hanno suonato che quelli in cui hanno suonato. Il loro concerto romano inizia con un brano che sembra scritto apposta per loro: " Notre amitié est invariable" di Schubert, che anche in questo piccolo e sconosciuto rondò ha riversato perle del suo genio. L'accostamento di un brano di Liszt a uno di Wagner vuole ricordare un'altra amicizia musicale durata tutta la vita. Il concerto si conclude in modo spumeggiante e trascinante con alcune delle Danze slave di Dvorak e delle Danze ungheresi di Brahms, nelle versioni originali per pianoforte a quattro mani.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=RhgM8XAhAbw

Martedì 11 aprile ore 20.30

Giuliano Carmignola violino

Mario Brunello violoncello

È insolito ascoltare un duo di violino e violoncello, quindi questo concerto è un'occasione preziosa per sentire insieme due ottimi interpreti italiani sia per conoscere musiche rarissime di due grandi autori. Giuliano Carmignola è considerato uno dei migliori violinisti italiani, soprattutto per la musica del Settecento. Ha suonato i Concerti di Mozart con Claudio Abbado in varie tournées e li ha incisi con lui per Deutsche Grammophon e con l'etichetta gialla ha pubblicato anche incisioni di Bach, Vivaldi, Pergolesi, Haydn e altri autori. Mario Brunello è uno dei violoncellisti più famosi di oggi. Nel 1986 è stato il primo italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca, che lo ha proiettato sulla scena internazionale. Da allora ha suonato con le più grandi orchestre insieme a direttori quali Valery Gergiev, Carlo M. Giulini, Zubin Mehta, Riccardo Muti e Antonio Pappano. Ha suonato anche in festival jazz con Vinicio Capossela, Paolo Fresu e Uri Caine e realizzato spettacoli teatrali con Maddalena Crippa e Marco Paolini. In programma Sonate di Antonio Vivaldi e di Jean-Marie Leclair, che fu il primo francese ad aprirsi all'influsso della musica strumentale italiana.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=yCIS7hi8Jws

Sabato 22 aprile ore 17.30

Ian Bostridge tenore

Ensemble Roma Sinfonietta

Façade: An Entertainment

È ancor vivo il ricordo dello splendido concerto all'Aula Magna di Ian Bostridge, il grande tenore inglese che per la sensibilità, la raffinatezza e la sottigliezza delle sue interpretazioni ha pochi confronti tra gli interpreti della musica vocale da camera. Questa volta torna con un concerto imperniato su Façade di William Walton. Basato su alcune poesie di Edith Sitwell e definito dal compositore "an entertainment", questo brano consiste di ventidue brevi pezzi per voce e piccolo gruppo strumentale e fu eseguito per la prima volta in pubblico nel 1923, con un succès de scandale che rese immediatamente celebre il giovane Walton. In seguito il compositore lo rielaborò più volte, pubblicandolo infine dopo quasi trent'anni, nel 1951. Ma neanche quella fu la versione definitiva, perché negli anni Settanta vi aggiunse nuove poesie e cambiò l'ordine di esecuzione di quelle preesistenti. Accanto a Bostridge, la ardua e affilata parte strumentale sarà eseguita dai solisti dell'Ensemble Roma Sinfonietta.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=eARgW2tacCk

Martedì 16 maggio ore 20.30

Richard Galliano fisarmonica

Guido Rimonda violino e maestro concertatore

Orchestra Camerata Ducale

I migliori virtuosi di vari strumenti si sono succeduti durante la stagione, che ora si conclude con quello che è considerato il migliore fisarmonicista di oggi, Richard Galliano, già ben noto al pubblico della IUC per o suoi precedenti concerti. Accompagnato dall'Orchestra Camerata Ducale, con Guido Raimonda violino e maestro concertatore, presenterà un programma che esprime le sue due grandi passioni, la classica e il tango. La prima parte del concerto è infatti interamente dedicata a Mozart, con alcuni celeberrimi brani (la Serenata“Eine Kleine Nachtmusik”, l'Adagio dal Concerto per clarinetto e il Rondò "Alla Turca") trascritti dallo stesso Galliano. Nella seconda parte tanghi di Galliano stesso, del suo maestro Astor Piazzolla e la famosissima Cumparsita di Rodriguez, oltre a un estratto della musica composta da Charlie Chaplin per Luci della ribalta.

Clicca qui per ascoltare: https://www.youtube.com/watch?v=0S79pcWjzsc

Venerdì 28 ottobre, martedì 13 dicembre, mercoledì 8 febbraio ore 11.00

Musica PourParler

Ciclo di conferenze - concerto

Musica PourParlerè l’immancabile appuntamento dedicato agli alunni delle scuole medie e superiori, ai giovani in generale e al pubblico che vuole avvicinarsi al mondo della grande musica. Musicisti affermati e le eccellenze emergenti del panorama italiano forniranno spunti di riflessione e strumenti chiari e accessibili per familiarizzare con una sala da concerto e con il repertorio classico, senza rinunciare a incursioni nel mondo del jazz, coinvolgendo il pubblico in modo piacevole e al tempo stesso educativo. Forti del grande successo degli ultimi anni, prosegue la collaborazione con il Conservatorio Santa Cecilia. Due ensemble formatisi all'interno del Conservatorio - il Quintetto di fiati PentEliós e l'Orchestra del Conservatorio Santa Cecilia diretta in questa occasione da Tonino Battista - sarannoi protagonisti di due appuntamenti di questo percorso didattico-musicale e proporranno un repertorio che va da Mozart al Musical di Bernstein, Gershwin e A. L. Webber, passando per la Carmen di Bizet e le affascinanti pagine di Ravel. Nel terzo appuntamento Fabrizio Bosso racconterà la storia del jazz accompagnato dai vulcanici Blue Moka, attraverso un itinerario musicale travolgente e appassionante.

La IUC nelle scuole

L’attività didattico musicale della IUC è itinerante. Oltre ai concerti in Aula Magna (che hanno sempre un grande impatto sui ragazzi), la IUC porta nelle scuole musicisti dalla carriera avviata e giovani esordienti che sanno come entrare in sintonia con i piccoli ascoltatori. I concerti sono preceduti da guide all’ascolto affidate ai futuri musicologi della Sapienza. Una novità della prossima stagione saranno iLaboratori d’arte sonora a cura dell’ensemble Ars Ludi per avvicinare gli studenti al mondo della ritmica e della creatività sonora facendo loro scoprire il piacere di fare musica insieme. Infine, con la propostaStasera vado al Concertola IUC offre la possibilità a gruppi di alunni, accompagnati da docenti e genitori, di assistere, a prezzi speciali, a una serie di concerti scelti tra quelli in cartellone.

4, 12, 18 e 26 novembre, 3 dicembre - Biblioteca Villa Leopardi, Biblioteca Vaccheria Nardi

Note in biblioteca

Una nuova serie di concerti, realizzata dalla IUC in collaborazione con il Sistema Biblioteche del Comune di Roma e con il Conservatorio Santa Cecilia, da cui provengono i giovani interpreti, già avviati a una più che promettente carriera concertistica, che ha portato alcuni di loro fino in Cina! In questi cinque concerti nelle biblioteche di Villa Leopardi e della Vaccheria Nardi i giovani musicisti, sia come solisti sia riuniti in piccoli ensemble, proporranno programmi molto vari, che spaziano da Mozart e Chopin ai grandi autori del Novecento e al jazz. I concerti saranno introdotti da guide all’ascolto affidate agli specializzandi della Facoltà di Musicologia della Sapienza, coordinati dal prof. Antonio Rostagno.

Concerti a Montalto di Castro

Un'altra novità è una serie di concerti a Montalto di Castro, in collaborazione con l'Associazione Roma Sinfonietta, che aggiungerà un ulteriore tassello al mosaico culturale della cittadina del viterbese con una programmazione concertistica multiforme sia per gli organici che per il repertorio, nella suggestiva cornice del Complesso Monumentale San Sisto. Si comincerà a novembre con quattro quartetti diversi l’uno dall’altro per organico e repertorio: Quartetto Warhol, Ialsax Quartet, Quartetto d’archi Roma Sinfonietta e The Bass Gang.

Festival "Un organo per Roma"

Continua la collaborazione della IUC al Festival "Un organo per Roma", ideato da Giorgio Carnini e realizzato in collaborazione anche con Conservatorio Santa Cecilia, Accademia Filarmonica Romana e Camerata Italica. Il festival si svolge nella Sala Accademica del conservatorio romano e ha lo scopo di diffondere la musica per organo, anche tramite brani commissionati per l’occasione a compositori come Gianluca Ruggeri, Franco Mirenzi e Angelo Bruzzese.

 

INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/2

www.concertiiuc.it

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