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La traviata a Reggio Emilia

Chi è per noi Violetta?

LA TRAVIATA, NUOVA PRODUZIONE DI FONDAZIONE I TEATRI DI REGGIO EMILIA DEBUTTA IL 4 NOVEMBRE (REPLICA IL 6)

locandina

L'opera vedrà l'esordio alla regìa teatrale della regista cinematografica Alice Rohrwacher: "Violetta è una bellissima bambina a cui accade un avvenire smisurato che la travolgerà".

L'Orchestra dell'Opera Italiana sarà diretta da Francesco Lanzillotta. Scene di Federica Parolini, costumi di Vera Pierantoni Giua, luci Roberto Tarasco, movimenti coreografici Valentina Marini.

Dopo Reggio Emilia, l'opera sarà alTeatro Comunale di Modena, al Teatro Sociale di Como, al Teatro Donizetti di Bergamo, al Teatro Ponchielli di Cremona, al Teatro Grande di Brescia e al Teatro Fraschini di Pavia.

“Chi è per noi Violetta? - dice Alice Rohrwacher, regista - Violetta è un personaggio vasto come il canto che la rappresenta, e potremmo trovare tanti modi per descriverla. In questo spettacolo sono partita dalle ultime parole del bel lavoro di Lella Costa su Traviata: Violetta è una bellissima bambina. E’ la a storia di una ragazza a cui accade un avvenire smisurato e difficile da sostenere, che la eleva su tutti ma la travolge.

Racconto semplice e umano, che scandaglia l'anima di un personaggio piuttosto che narrare un'avventura: questa è per noi Traviata, questo è il motivo per cui non è "contemporanea", bensì fuori del tempo.

L’opera è ambientata inizialmente in un set cinematografico irreale: è un set dell’anima di Violetta, è una grande valle desolata ricoperta da un tappeto chiaro: interno ed esterno non sono più divisibili, si uniscono, si confondono. Siamo quindi in un luogo astratto eppure con dei richiami concreti e realistici, fuori dal tempo.

Per me è impensabile collocare l'opera in una epoca storica precisa e riconoscibile. Solo Violetta vive e vivrà nel suo mondo, con il suo costume ottocentesco, di cui - pian piano - si libererà. Abbiamo pensato anche di inserire alcune proiezioni video: le prime che riprodurranno le scene che verranno riprese sul set, le seconde più intime e familiari.”

L'immagine che abbiamo scelto per raccontare Traviata - spiega inoltre la regista - evoca le mani di una bambina che sta facendo "m'ama non m'ama" con una margherita. E' il gesto che ha reso famosa Violetta e che ci ha permesso di dire che lei è, sì, Violetta, la prostituta, la mantenuta, ma il cuore del suo gesto è giovane, spontaneo. E in un momento dell'opera riusciremo a vedere, attraverso di lei, anche quella bambina che è stata".

Debutta al Teatro Valli di Reggio Emilia venerdì 4 novembre ore 20.00 (replica domenica 6 novembre ore 15.30) La Traviata, opera in tre atti di Francesco Maria Piave, musica di Giuseppe Verdi. Una coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Teatro Sociale di Como/Aslico, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona, Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione Teatro Fraschini di Pavia.

L'opera, che segna l'esordioteatrale della regista cinematografica Alice Rohrwacher, sarà diretta da Francesco Lanzillotta con l'Orchestra dell'Opera Italiana e il Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia coordinato dal maestro Martino Faggiani. Scene di Federica Parolini, costumi di Vera Pierantoni Giua, luciRoberto Tarasco, movimenti coreografici Valentina Marini.

Tutti i costumi indossati da Violetta e un costume indossato da Flora sono stati creati in esclusiva da Miu Miu.

Traviata andrà poi in scena al Teatro Comunale di Modena, 11 e 13 novembre 2016, al Teatro Sociale di Como, 25 e 27 novembre 2016, al Teatro Donizetti di Bergamo, 2 e 4 dicembre 2016, al Teatro Ponchielli di Cremona, 8 e 10 dicembre 2016, al Teatro Grande di Brescia, 16 e 18 dicembre 2016, al Teatro Fraschini di Pavia, 19 e 21 gennaio 2017.

Alice Rohrwacher, Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes per Le meraviglie, suo secondo film da regista dopo Corpo celeste, continua a spiegare la sua Violetta: “Abbiamo studiato a fondo il personaggio di Violetta partendo dalla Alphonsine, realmente esistita e morta giovanissima. Una "meteora" che ispirò la Marguerite Gautier protagonista de La signora delle Camelie, romanzo scritto da Alexandre Dumas figlio, che ne realizzò anche un dramma teatrale. Giuseppe Verdi vi assistette durante il suo soggiorno a Parigi e decise che quello sarebbe stato il soggetto dell'opera che avrebbe debuttato alla Fenice di Venezia. Dalla vita vera, al romanzo, al dramma teatrale, all'opera abbiamo compiuto questa strada a ritroso. La nostra Violetta è una giovane, che costruisce un suo mondo, e che - quando cerca di lasciarlo per un vero amore, per Alfredo - non cerca un proprio Altrove, ma strappa quel mondo che aveva costruito. Prova a tornare indietro. Ma si sa che una pianta una volta tolta sradicata dalla sua sede spontanea, non può più rientrare nel buco che lascia, e le radici all’aria si seccano.

Ed è per questo che abbiamo lavorato su uno spazio scenico che preclude alla possibilità di andare via, uno spazio del "popoloso deserto che appellano Parigi". Qui si sta girando un film, dove Violetta è unica protagonista e star. Lei è l'unica che abita un altro tempo, quello dell'Ottocento, mentre coro, solisti e lo stesso Alfredo sono i lavoratori del set. Violetta emerge sola con tutti o solo contro tutti, creatura che tutti celebrano e che tutti usano. L'incontro con Alfredo è punto chiave e la spinge a rinunciare a ciò che ha saputo costruire. Ma Violetta non va "Altrove", semplicemente "fa a meno" e ritorna in campagna, alle sue origini, non potendo eliminare un passato che, al contrario, incombe su di lei e che infatti le ricadrà addosso.


 

 

 
 
 

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