L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Michele Campanella

Cinquant'anni di carriera: auguri Maestro Campanella!

Alla IUC un concerto per festeggiare Michele Campanella

il grande pianista oggi sessantanovenne

che debuttò giovanissimo cinquant'anni fa

Michele Campanella, uno dei maggiori virtuosi del pianoforte del nostro tempo, festeggia i suoi cinquanta anni di carriera con un concerto alla IUC nell'Aula Magna della Sapienza martedì 29 novembre alle 20.30.

In questo mezzo secolo Michele Campanella ha suonato in quattro continenti sia in recital solistici che in concerti con prestigiose orchestre e con direttori quali Riccardo Muti, Claudio Abbado, Zubin Mehta, Georges Prêtre, Wolfgang Sawallisch e Thomas Schippers. Ha eseguito quasi tutte le principali pagine della letteratura pianistica, ma le sue prime affermazioni sono avvenute nel nome di Franz Liszt, di cui è tuttora considerato uno dei migliori interpreti a livello mondiale, tanto da essere stato premiato dal Ministero della Cultura ungherese e dall’American Liszt Society. Attualmente sta incidendo una serie di ben 12 cd dedicati al compositore ungherese. Ma ha inciso musiche di molti altri autori - tra cui Scarlatti, Chopin, Brahms Ciajkovskij e Ravel - per importanti case discografiche, quali Emi e Philips e ha vinto ilPremio della Critica Discografica Italiana.

La sua poliedrica attività lo ha anche portato in tournée insieme a Javier Girotto con un progetto su musiche di Ravel e Debussy. All’attività di musicista, Campanella affianca quella di scrittore.  Nel 2011 Bompiani ha pubblicato il libro “Il mio Liszt. Considerazioni di un interprete”, un omaggio letterario che il pianista ha voluto dedicare al suo autore di riferimento.

Il programma scelto da Campanella per questo concerto va da Schumann a Musorgskij e Prokofiev. Di Robert Schumann eseguirà Papillons op. 2 e laNovelletta op. 21 n. 8, due opere giovanili, scritte a poco più di vent'anni d'età, quando videro la luce i suoi maggiori capolavori pianistici. Di Sergej Prokofiev i Racconti della vecchia nonna op. 31 del 1919, che appartengono al filone delle composizioni ispirate all'infanzia e alla musica popolare e prendono come modelli da un lato proprio Schumann e dall'altro Modest Musorgskj, cui è dedicata tutta l'ultima parte del concerto, con i suoi Quadri di un'esposizione, una delle composizioni pianistiche più famose del secondo Ottocento, ispirata ai quadri di Viktor Hartmann, amico del compositore. Oggi i Quadri si ascoltano più frequentemente nella rutilante orchestrazione di Ravel ma è nella versione originale per pianoforte che meglio risaltano le originali e geniali invenzioni di Musorgskij. 

Il concerto fa parte della rassegna "Sapienza in musica" con il sostegno della Regione Lazio.


 

 

 
 
 

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