L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Nézet-Séguin e Wang: star al Bologna Festival

BOLOGNA FESTIVAL – GRANDI INTERPRETI

 

Martedì 24 aprile, ore 20.30, Teatro Manzoni. la rassegna Grandi Interpreti del Bologna Festival ospita due eccellenze del concertismo internazionale: il direttore canadese Yannick Nézet-Séguin, alla guida della Rotterdam Philharmonic Orchestra, e la pianista cinese Yuja Wang. Nézet-Séguin, destinato a diventare direttore musicale del Metropolitan di New York a partire dal 2020,è considerato negli Stati Uniti la rivelazione della nuova direzione d’orchestra. È il direttore musicale dell’Orchestra di Filadelfia e della Filarmonica di Rotterdam, una delle più autorevoli compagini europee che quest’anno taglia il traguardo dei cento anni dalla sua fondazione. Nézet-Séguinpossiede una eccezionale duttilità interpretativa; conosce lo stile classico come l’ardore romantico, rigore e passione in lui coesistono. La cinese Yuja Wang offre un Rachmaninov traslucido e quasi astratto; emerge nel Concerto n.4 di Rachmaninov il suo formidabile e travolgente virtuosismo. Claudio Abbado la presentò esordiente a Bologna nel 2009; oggi è tra le pianiste più affermate in Europa e negli Stati Uniti.

 

Martedì 24 aprile 2018 ore 20.30

Teatro Manzoni

Rotterdam Philharmonic Orchestra

Yannick Nézet-Séguin direttore

Yuja Wang pianoforte

 

Haydn Sinfonia n.49 in fa minore Hob. I:49 “La Passione”

Rachmaninov Concerto n.4 in sol minore op.40 per pianoforte e orchestra

Čajkovskij Sinfonia n.4 in fa minore op.36

Il programma impaginato dal direttore canadese spazia dal sinfonismo classico a quello tardoromantico, con la Sinfonia “La Passione” di Haydn e la Sinfonia n.4 di Čajkovskij, pagina orchestrale carica di riferimenti autobiografici e pervasa da un senso di tragica fatalità. La fanfara introduttiva, motivo che ricorre in tutto il primo movimento e ritorna nel finale, evoca proprio il destino e la sua ineluttabilità; una vena malinconica, profondamente russa, emerge prepotente in altre parti della sinfonia. Così scrive lo stesso Čajkovskij: «L'introduzione è il germedi tutta la Sinfonia, indubbiamente l'idea principale: questo è il Fato, forza nefasta che impedisce al nostro slancio verso la felicità di raggiungere il suo scopo, che veglia gelosamente affinché il benessere e la tranquillità non siano mai totali e scevri da impedimenti (…).Così tutta la vita è un'alternanza ininterrotta di pesante realtà, sogni fugaci e fantasie di felicità... Non c'è approdo».

Nato da un intenso lavoro di compositivo, tra il 1927 e il 1941, il Quarto Concerto segna un nuovo traguardo nella produzione di Rachmaninov: le sonorità talvolta diventano più aspre, i ritmi più irregolari e nervosi e le linee melodiche si trasformano, come l’appassionato tema iniziale del Quarto Concerto suonato a pieni accordi dal pianoforte. Meno popolare degli altri tre concerti per pianoforte, il Quarto è stato ampiamente rivalutato negli anni, tra tutti, da un interprete come Benedetti Michelangeli che ne seppe esaltare la profonda originalità e bellezza.  

Yannick Nézet-Séguin. Dopo gli studi in pianoforte, direzione, composizione e musica da camera al Conservatorio di Montreal e in direzione corale al Westminster Choir College di Princeton (New Jersey), Yannick Nézet-Séguin approfondisce lo studio della direzione orchestrale con importanti maestri, tra cui Carlo Maria Giulini. Nel 2000 viene nominato direttore principale dell'Orchestre Métropolitain di Montreal; successivamente assume l'incarico di direttore principale della Philadelphia Orchestra e poi della Rotterdam Philharmonic Orchestra. Membro onorario della Chamber Orchestra of Europe, a partire dal 2020 sarà direttore musicale del Metropolitan di New York, dove ha già diretto opere come Carmen, Otello, Don Carlo, Faust, La traviata, Rusalka, Der fliegende Holländer. Ha collaborato con la London Philharmonic Orchestra in qualità di direttore ospite principale e ha diretto le maggiori orchestre europee, tra cui Berliner Philharmoniker e Wiener Philharmoniker. Con un vasto repertorio sia operistico che sinfonico, Nézet-Séguin è ospite dei più importanti teatri europei, dal Teatro alla Scala, all'Opera di Vienna o la Festspielhaus di Baden-Baden dove dirige un ciclo di opere mozartiane. Ha debuttato al Festival di Salisburgo nel 2008 con una nuova produzione del Roméo et Juliette di Gounod. Tra le sue incisioni si distinguono le Sinfonie di Mendelssohn e Le nozze di Figaro con la Chamber Orchestra of Europe (ECHO Klassik 2017); l'integrale delle Sinfonie di Schumann, pagine di Rachmaninov con il pianista Daniil Trifonov e la Philadelphia Orchestra, le Romanze op.6 e op.73 di Čajkovskij con la violinista Lisa Batiashvili e la Rotterdam Philharmonic Orchestra.  

Yuja Wang. La strabiliante carriera di Yuja Wang è costellata sin dagli esordi di unanimi apprezzamenti della critica che ne ha esaltato il talento carismastico e la forte presenza scenica, talvolta paragonandola ad Horowitz per quel suo «virtuosismo disinvolto e brillante». Nata a Pechino, in una famiglia di musicisti, inizia a studiare pianoforte all’età di 6 anni; dopo gli studi al Conservatorio di Pechino prosegue la sua formazione prima in Canada e poi al Curtis Institute of Music di Philadelphia sotto la guida di Gary Graffman. La sua affermazione a livello internazionale arriva nel 2007, quando sostituisce Martha Argerich nel Concerto n.1 di Čajkovskij con la Boston Symphony Orchestra. Dopo due anni firma un contratto in esclusiva con Deutsche Grammophon. Claudio Abbado la presentò esordiente a Bologna con l’Orchestra Mozart e sotto la sua guida –  insieme alla Mahler Chamber Orchestra – nel 2011 ha inciso il Concerto n.2 e la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov. Tra i grandi direttori con cui ha collaborato figurano Daniel Barenboim, Valery Gergiev, Michael Tilson Thomas, Antonio Pappano, Charles Dutoit e Zubin Mehta. Tra le esibizioni più recenti si distinguono concerti con la Filarmonica di San Pietroburgo, la New York Philharmonic Orchestra, i Münchner Philharmoniker e la Chamber Orchestra of Europe, numerosi recital nelle sale più prestigiose del mondo e concerti cameristici con il violinista Leonidas Kavakos. Molto amata anche dal pubblico più giovane, nel 2017 Yuja Wang è stata nominata “Artista dell'Anno” da Musical America.

Rotterdam Philharmonic Orchestra. Fondata nel 1918, la Filarmonica di Rotterdam è oggi una delle orchestre europee di maggior prestigio. A partire dagli anni Trenta, con il suo direttore principale Eduard Flipse, si è affermata come una delle più importanti compagini sinfoniche dei Paesi Bassi e negli anni Settanta, sotto la guida di Jean Fournet ed Edo de Waart, guadagna notorietà a livello internazionale. Con la nomina di Valery Gergiev – oggi direttore onorario – l'orchestra intraprende un importante lavoro di crescita e approfondimento del repertorio, proseguito con Yannick Nézet-Séguin che ne è diventato il direttore principale a partire dal 2008. Ugualmente importante la presenza di Jiří Bělohlávek, in qualità di direttore ospite principale. Dalla prossima stagione Lahav Shani assumerà l'incarico di direttore principale mentre Yannick Nézet-Séguin continuerà a collaborare con l'orchestra in qualità di direttore onorario. L'orchestra, che tiene abitualmente i suoi concerti alla De Doelen Concert Hall, compie numerose tournées ed è stata anche orchestra in residenza al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi. Cospicua la produzione discografica, con registrazioni effettuate per etichette come EMI, Virgin Classics e Deutsche Grammophon; tra le registrazioni storiche si distinguono le Sinfonie di Mahler incise negli anni Cinquanta con Eduard Flipse.


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