L’Ape musicale

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J.S.Bach (1685 - 1750)Concerto in do maggiore per due clavicembali e orchestra, BWV 1061

Al clavicembalo Johann Sebastian Bach dedicò tredici concerti: sette per un solo cembalo, tre per due cembali, due per tre cembali e un concerto per quattro cembali. Risalgono tutti al medesimo periodo, gli anni 1727-36, trascorsi a Lipsia, e si presentano in sostanza come un blocco compatto di composizioni, dal valore davvero storico non solo per l'altissima qualità del contenuto musicale ma anche per avere impresso un nuovo corso alla storia dello strumento a tastiera in precedenza sempre relegato a un ruolo secondario. Nei tredici concerti bachiani il cembalo viene per la prima volta "promosso" al ruolo di solista, aprendo così inesplorati e fertilissimi orizzonti al genere del concerto. Ad eccezione di questo, composto per due cembali, tutti i concerti cembalistici di Bach non sono in realtà opere interamente originali, bensì trascrizioni da preesistenti concerti per strumenti melodici risalenti al periodo di Cöthen. Mentre nei Concerti in do minore i due cembali si contrappongono come un blocco omogeneo al gruppo orchestrale, in BWV 1061 i cembali operano un continuo dialogo fra di loro, che sottrae spazio e importanza all'orchestra. In sostanza, come ha rilevato nel 1802 il primo biografo di Bach, Johann Nikolaus Forkel, «può essere suonato interamente senza l'accompagnamento degli archi, ed è eccellente così». È possibile quindi che l'autore abbia concepito in un primo momento la composizione come una pagina per due cembali soli, e vi abbia aggiunto in un secondo momento l'accompagnamento orchestrale.

W.A. Mozart (1756 - 1791)Concerto per due pianoforti e orchestra n. 10 in Mi bemolle magg K 365


Intorno alla metà del Diciottesimo secolo i Concerti per due strumenti a tastiera erano frequenti: tuttavia Mozart non prese esempio da quei suoi predecessori, perché, sebbene al momento di comporre il Concerto in mi bemolle maggiore per due pianoforti e orchestra K 365 avesse poco più di vent'anni, aveva già creato un nuovo tipo di Concerto, tagliando i ponti con l'alternanza barocca tra soli e tutti, che era alla base dei Concerti degli altri compositori ma che con lui divenne soltanto uno degli elementi di un'entità musicale molto più articolata, varia e flessibile. La prima esecuzione nota è quella del 23 novembre 1781 in un concerto privato a Vienna. Fu in quell'occasione che Mozart ampliò l'orchestra con l'aggiunta di clarinetti, trombe e timpani. I solisti erano egli stesso e la sua allieva Josepha Auernhammer, che nelle sue lettere Wolfgang definì "una grassa signorina" e "un orrore", riconoscendo però che suonava "in modo incantevole". Questi giudizi non proprio amorevoli sulla sua partner pianistica viennese avvalorano l'ipotesi che Mozart avesse in realtà scritto questo Concerto per la sua amatissima sorella Nannerl, anch'ella acclamata concertista, perché i due pianisti intessono un dialogo che implica una grande complicità: "Dividono ogni loro melodia, variano uno la musica dell'altro, si interrompono vicendevolmente, all'occasione discutono gentilmente; il loro fraterno dialogo non è turbato da nessuna seria divergenza di opinione", come ha scritto Hermann Abert nella sua classica monografia su Mozart.

Ennio Morricone "Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno" per due pianoforti e orchestra

Il brano 'Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno', scritto da Ennio Morricone per il duo Ballista Canino è stato eseguito la prima volta il 26 gennaio 2017 nell’aula magna dell’Università statale di Milano, in occasione della laurea magistrale in Scienze della musica e dello spettacolo (la sua terza laurea honoris causa dopo quelle ricevute a Cagliari e a Roma) conferita al grande compositore che in carriera ha ricevuto tanti riconoscimenti tra cui due premi Oscar, tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, dieci David di Donatello, undici Nastri d'Argento, due European Film Awards e un Leone d'Oro alla carriera. Dopo l’esecuzione dei due pianisti Antonio Ballista e Bruno Canino accompagnati dall'Orchestra della Statale, lo stesso Morricone ha dichiarato: "Nella musica io amo molto le pause. Non sempre le prime esecuzioni vanno come questa, stavolta non è capitato alcun incidente. La velocità, lo spazio e l'intensità sono le componenti che caratterizzano questo pezzo, 'Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno'. Spero che riascoltando il pezzo lo possiate apprezzare di più".

Francis Poulenc Concerto per due pianoforti e orchestra in Re minore

Il concerto per due pianoforti venne composto nel 1932, quando Poulenc era già un affermato compositore. Il successo gli aveva arriso nel 1924 con Le Biches, uno dei tanti capolavori di cui dobbiamo essere grati ai Ballets russes di Diaghilev. Oramai Poulenc frequentava il prestigioso salotto della Principessa de Polignac, cui lo stesso Proust si ispirò per il salotto di Madame Verdurin nella Recherche. Dalla principessa de Polignac il lavoro fu commissionato e a lei venne dedicato.Il lavoro fu presentato il 5 settembre del 1932 al Teatro La Fenice di Venezia per il Festival di musica contemporanea, ottenendo un notevole successo. Esecutori furono lo stesso Poulenc al secondo pianoforte e Jacques Fevrier al primo, mentre direttore d’orchestra fu Désiré Defauw. Lo stesso anno era stato fatidico per un altro grande compositore, Maurice Ravel, che aveva da poco completato e inaugurato i suoi due concerti per pianoforte (Concerto per pianoforte e orchestra e Concerto per pianoforte per la mano sinistra) al primo dei quali Poulenc sicuramente si ispirò per la scrittura del suo Concerto. Poulenc ammirava incondizionatamente Ravel e aveva anche cercato anni prima di divenirne allievo; così si spiega la breve citazione del movimento centrale del concerto in Sol del più anziano collega. In una lettera a Paul Collaer Poulenc loda la “grandezza, energia e violenza” del proprio concerto. Non è il primo lavoro di Poulenc che coinvolge due pianisti contemporaneamente: il primo in assoluto fu la Sonata per pianoforte a 4 mani (1918); segue poi la Sonata per due pianoforti (1959). Il successo della prima ese4cuzione di questo concerto fu così clamoroso che Benjamin Britten, a distanza di più di 10 anni (1945) invitò Poulenc con il suo Concerto a Londra.


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