L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

SABATO 11 GENNAIO 2020 ORE 20.30 SALA PALCOSCENICO BORSONI

UN GIORNO DI CENTO ANNI FA

CONCERTO IN MEMORIA DI ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI

PROGRAMMA

Emanuele Arciuli, pianoforte

A. Schoenberg B. Bartók

Suite op. 19

Im Freien

Con tamburi e fiati

Barcarola

Musettes

Suoni della notte

La caccia

F. Rzewski

J. Harbison

M. Torke

M. Daugherty

da North American Ballads: Winnsboro Cotton Mill Blues

Monk Trope

Variation

Monk in the kitchen

Massimiliano Motterle, pianoforte

F. Liszt

Sonata in si minore S 178

Ilaria Cavalleri, pianoforte

J. Brahms

M. Ravel

C. Debussy

Tre intermezzi op. 117

da Miroirs: Alborada del Gracioso

L'isle joyeuse

EMANUELE ARCIULI

NOTE AL PROGRAMMA

Arturo Benedetti Michelangeli è sempre stato una leggenda, e persino il suo nome, a pronunciarlo, possiede un ché di aulico, distante e straordinario. Il primo ascolto di una sua registrazione (non l’ho mai ascoltato dal vivo), verso i quattordici anni, fu – in verità – una cocente delusione. Il fatto è che quando, da ragazzino, ti fai un’idea astratta di un musicista sulla base di recensioni e racconti, ma non lo hai ascoltato e dunque ti manca l’elemento più importante, cioè l’incontro con il suo suono, la realtà rischia di essere spiazzante. Non è un pianista facile, Michelangeli, e per coglierne fino in fondo la trascendentale bravura, la miracolosa bellezza del suono, la coesistenza di rigore ascetico e decadente edonismo, ci vuole un po’ di tempo, almeno a me ce ne volle. Ma da allora non credo di aver mai ammirato un pianista più di lui. Ho pensato che per rendere omaggio a Michelangeli sarebbe stato difficile eseguire il suo stesso repertorio: non che suonare debba essere inteso come una sfida, se non con sé stessi, ma gli esiti delle sue interpretazioni sono talmente monumentali e irraggiungibili da inibire anche solo il pensiero. Dunque sono partito dai sei Pezzi op.19 di Schoenberg – che Arturo Benedetti Michelangeli non ha mai registrato, però ha studiato e suonato, da ragazzo, durante le conferenze di Luigi Rognoni sulla seconda Scuola di Vienna – per intraprendere un percorso immaginario “da Michelangeli... e ritorno”, non so quanto coerente, ma divertente e inusuale. Non ha registrato una sola nota di Bartók, Michelangeli, ma Im Freien nelle sue dita sarebbe stato una meraviglia, perché i rumori notturni

del quarto movimento e la annichilente e spaventosa caccia finale sembrano pensati per il suo pianismo. Infine, un omaggio “personale”: brani scritti per me da tre compositori americani, che ci ricordano un aspetto meno noto ma importante: Michelangeli fu un esecutore e un committente di musica del suo tempo, e fece scelte – in tal senso – spesso anticonvenzionali e coraggiose.

BIOGRAFIA

Emanuele Arciuli suona regolarmente per alcune fra le maggiori istituzioni musicali. In Italia, ad esempio, collabora con orchestre come la OSN della Rai, il Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Teatro Petruzzelli di Bari e l’Orchestra Verdi di Milano; suona in recital al Teatro alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli, per l’Arena di Verona, gli Amici della Musica di Firenze, l’Unione Musicale di Torino, la IUC di Roma etc. Il suo impegno nella musica contemporanea lo porta ad esibirsi regolarmente nelle maggiori rassegne (Milano Musica, Biennale di Venezia, Nuova Consonanza di Roma etc.). Tra le orchestre con cui ha suonato in ambito internazionale, ricordiamo Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Residentie Orkest Den Haag al Concertgebouw di Amsterdam, RTSI di Lugano, Brucknerorchester Linz, Tonkünstler di Vienna (al Musikverein, per Wien Modern), Filarmonica di San Pietroburgo, Saint Paul Chamber Orchestra, Indianapolis Symphony Orchestra e molte altre. Fra i direttori con cui collabora citiamo Roberto Abbado, Andrei Boreyko, Dennis Russell Davies, Diego Fasolis, Yoel Levi, Brad Lubman, Wayne Marshall, James MacMillan, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Jonathan Stockhammer, Arturo Tamayo, Mario Venzago. Attivo anche in ambito cameristico, collabora regolarmente con Sonia Bergamasco e Andrea Rebaudengo. Accanto al repertorio più tradizionale, il Maestro Arciuli suona moltissima musica del nostro tempo. Più di cinquanta, infine, le pagine composte per lui da autori come George Crumb, Milton Babbitt, Frederic Rzewski, Michael Nyman, Michael Daugherty, per citarne solo alcuni. Il suo interesse per la musica americana si è concretizzato in un libro, Musica per pianoforte negli Stati Uniti (Edt) e in numerose lezioni, sia radiofoniche che televisive. Nel 2011 gli è stato conferito il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati” come miglior solista dell’anno. Tra gli altri riconoscimenti, una nomination per i Grammy Award per il cd dedicato a George Crumb. Incide per Stradivarius, Chandos, Vai, Innova Records, Bridge. Recentissimo Walk in Beauty, una ricca antologia di musica americana. Insegna pianoforte contemporaneo all’Accademia di Pinerolo. Docente di pianoforte al Conservatorio “Piccinni” di Bari, tiene regolarmente workshop per numerose università degli Stati Uniti, dove si reca dal 1998 ed ha tenuto oltre quaranta tournée.

MASSIMILIANO MOTTERLE

NOTE AL PROGRAMMA

Omaggiare Arturo Benedetti Michelangeli eseguendo la Sonata in si minore di Liszt potrebbe sembrare inopportuno; in realtà, nel capolavoro lisztiano, pianoforte e pianista si identificano in maniera talmente efficace che immaginare l’interpretazione di questa Sonata da parte di uno dei più grandi pianisti del Novecento non sembra assolutamente fuori luogo: il pianismo superiore di Michelangeli avrebbe messo in luce in modo straordinario il virtuosismo e la scrittura orchestrale di cui la Sonata è imperniata. Il fatto che Michelangeli non l’avesse in repertorio non vuol certo dire che non incontrasse il suo favore o che non la considerasse degna di attenzione; l’avesse eseguita avremmo di certo capito e apprezzato al meglio questo meraviglioso brano, molto tempo prima.

BIOGRAFIA

Massimiliano Motterle, formatosi alla scuola di Sergio Marengoni si è diplomato presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore; ha poi completato la sua formazione artistica con celebri didatti e pianisti quali Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. È risultato vincitore di numerosi Premi in Concorsi Internazionali tra cui il prestigioso Liszt di Budapest, il Concorso Internazionale di Cincinnati, il Concorso Iturbi di Valencia e il Concorso Internazionale di Parma. A 21 anni debutta in Sala Verdi a Milano eseguendo il Terzo Concerto di Rachmaninov con l’Orchestra RAI di Milano diretta da Daniele Callegari; nella stessa prestigiosa Sala è scelto per suonare il pianoforte appartenuto a Vladimir Horowitz e nel 2004 esegue i 12 Studi Trascendentali di Liszt per la Società dei Concerti; è stato inoltre invitato ad eseguire Malediction di Liszt nella Great Concert Hall di Budapest con la Liszt Chamber Orchestra, e Totentanz con la Hungarian Matav Symphony Orchestra, nella prestigiosa Sala dell’Accademia Liszt; lo scorso novembre ha debuttato in Russia eseguendo il Concerto n.1 di Brahms. Ha tenuto concerti in Austria, Belgio, Sud Corea, Germania, Francia, Inghilterra Svizzera, Spagna, Slovenia, Svezia, Taiwan, Ungheria e negli Stati Uniti. Si è esibito per importanti istituzioni quali il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, la Società dei Concerti di Milano, il Sandviken Musik Festival, il Kodaly Institute, con la Cincinnati Symphony Orchestra, l'Orchestra di Valencia, l’Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo e l’Orchestra da Camera di Brescia, sotto la direzione di Umberto Benedetti Michelangeli, Riccardo Frizza, Neal Gittleman, András Ligeti, Pier Carlo Orizio, Igor Verbitsky e Jonathan Webb. Ha registrato per Naxos, Da-Vinci Publishing e con Classica HD ha inciso in video l’integrale delle Sonate per pianoforte e violino di Beethoven assieme a Fulvio Luciani, violinista con cui collabora dal 2008. Ha tenuto seminari e masterclasses in Italia, Cina e negli U.S.A.; insegna pianoforte presso il Conservatorio “G. Donizetti” di Bergamo. È direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia e del Festival “Onde Musicali sul lago d’Iseo”.

ILARIA CAVALLERI

NOTE AL PROGRAMMA

Sicuramente mi sarebbe piaciuto nascere qualche decennio prima per conoscere ed ascoltare dal vivo il Maestro Arturo Benedetti Michelangeli, cogliere le sfumature del suo suono, frutto di una ricerca quasi ossessiva. Le composizioni che ascolterete questa sera appartengono a tre autori che Arturo Benedetti Michelangeli ha amato e interpretato magistralmente. I tre intermezzi op. 117 di Johannes Brahms sono dotati del più intenso intimismo e colmi di malinconica poesia. Al contrario, l'Alborada del gracioso di Maurice Ravel e L'isle joyeuse di Claude Debussy presentano una travolgente energia ritmica e virtuosismi dall'effetto brillante.

BIOGRAFIA

Nata nel 2001, Ilaria Cavalleri inizia a suonare il pianoforte all’età di sette anni e dal 2012 frequenta il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, nella classe del Maestro Maurizio Baglini prima e sotto la guida del Maestro Pinuccia Giarmanà poi. Nonostante la giovane età ha già partecipato a diversi concorsi pianistici, vincendo, nel maggio 2017, il 1° premio assoluto di categoria al “3° Concorso Internazionale Giovani Musicisti Diapason D’oro” di Pordenone e il primo premio al “Concorso musicale nazionale civica scuola di musica Claudio Abbado” di Milano e al concorso pianistico “Pietro Montani” di Lodi. Nel maggio 2019 ha ricevuto da Ubi Banca il premio Giovane Talento dell’anno, istituito dalla banca stessa e assegnato dal Conservatorio di Brescia nell’ambito del 56° Festival Pianistico di Brescia e Bergamo. Intensa l’attività concertistica: negli anni 2018-2019 si è esibita per il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo nelle serate dedicate ai giovani talenti del Conservatorio di Brescia, per la stagione concertistica autunno-inverno Iseo Classica, per Piano City Milano allo Steinway Corner presso la Fondazione Adolfo Pini Milano, nella rassegna primaverile “Le Romanze per Pianoforte degli Schumann” organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per la società Filodrammatica Cremonese presso il Teatro Filodrammatici di Cremona, per la rassegna Musica in Accademia “Alberto Mozzati” presso il Palazzo Archinti di Mezzago, per la rassegna pianistica “Pietro Montani” di Corno Giovine, per l’associazione Farandola di Pordenone, per il Conservatorio di Brescia, per l’accademia “Amici in musica” di San Benedetto Po. Nel luglio 2017 è stata chiamata a suonare durante la serata di premiazione del premio letterario “La Tore” a Marciana Marina (isola D’Elba) vinto dall’allora ministro della cultura Dario Franceschini e sempre nell’estate dello stesso anno si è esibita presso l’Università della musica di Varsavia nella Warszawa Sala Koncertowa. Recentemente ha suonato in duo per la rassegna “I concerti del mosaico” presso il Teatro Torlonia – Villa Torlonia – a Roma e nel gennaio 2018, sempre in duo, ha partecipato alla rassegna Natale nei Musei organizzata da Roma Tre Orchestra tenendo un concerto al Museo Napoleonico di Roma. Dal 2016 al 2019 ha frequentato masterclasses pianistiche con i Maestri Riccardo Risaliti, Maurizio Baglini, Roberto Prosseda, Agnieszka Przemyk-Bryla, Federico Colli, Davide Cabassi e masterclasses di musica da camera con il Maestro Silvia Chiesa.


 

 

 
 
 

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