L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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NOTE DI REGIA

Il connubio tra musica e ombre mi accompagna dalla metà degli anni Novanta, e cioè dalla fondazione con Corallina De Maria e Jenaro Meléndrez Chas della compagnia Controluce Teatro d'Ombre, nata con l'obiettivo preciso di esplorare l'immaginario dell'opera lirica e della musica contemporanea attraverso il mondo dell'ombra. Utilizzando sia risorse tecniche tradizionali che altre di nuova invenzione - il teatro d'ombre da un lato si perde negli origini della storia e dall'altro è il primo esperimento di immagini in movimento per cui è alla base del cinema - la compagnia ha proposto durante più di un quarto di secolo, dappertutto, le proprie narrazioni visive di capolavori operistici di tutti i tempi e di nuove composizioni, incluse alcune ad hoc.

Roberto Casati, autore del libro “La scoperta dell'ombra”, racconta di come un'eclissi gli abbia rivelato il vero volto della luna; nel momento in cui l'ombra della terra copriva il nostro satellite appariva finalmente la sua vera natura: un grande sasso grigio sospeso in cielo. Metaforicamente, propone Casati, l'ombra ha la capacità di svelare ciò che la luce nasconde. Compagna abituale, l'ombra è anche metafora precisa del nostro doppio, inconscio, memoria, sogno.

Inseguendo l'aspetto “ombratile” della musica, la ricerca di Controluce Teatro d'Ombre su compositori barocchi, settecenteschi, romantici, contemporanei e attuali ci ha guidato verso una certa concezione essenziale del rapporto tra musica e ombra, centrata sulle caratteristiche che le accomunano come l'intangibilità ed effimero. La collaborazione con musicisti di eccezione è stata fondamentale nel percorso della compagnia.

Nella Donna di veleni il mondo magico della grande madre è in perfetta sintonia con il mondo delle ombre. L'ombra accompagna alcuni momenti dell'opera diventando ricordo concreto e memoria diffusa, immaginario collettivo, paura e pregiudizio. Diventa espressione psicologica delle ansie di un popolo timoroso del diverso, diventa angoscia di sopraffazione e violenza di genere per la vittima, diventa emozione mistica. L'ombra viene a creare una sorta di sotto testo che dà corpo al racconto, definisce spazi ora fisici ora mentali dei diversi personaggi, il passato di Maria, la solitudine dell'innamorato, gli incubi nascosti di Ruggero, l'immaginario del potere, l'ignoranza dei paesani.

La lettura che abbiamo dato dell'opera di Marco Podda parte da una sorta i quasi realismo nella prima scena, ambientata in una Sicilia secentesca, per andare sempre più verso l'astratto, rispettando le dinamiche interne ma facendo della vicenda un grande scontro fra principio maschile e principio femminile, dominato dalla figura imponente, enigmatica e affascinante della protagonista, figura atemporale, immutabile ma dinamica, eterna e misteriosa. Sarà lei a guidare la giovane donna sconvolta, preda del nobiluomo e smarrita, verso una rinascita lasciandosi dietro tutto. Dove e come ricominciare, l'opera non lo dice, ma indica da lontano un possibile percorso di salvezza.

(Alberto Jona)


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