L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Donne guerriere, storie e leggende

DOMENICA 07/11/2021

Domenica con Riccardo Rossi

L'attore Riccardo Rossi conduce "Domenica con", in onda su Rai Storia domenica 7 novembre 2021, dalle 14 alle 24. Palinsesto dedicato a Roma come immaginario cinematografico e televisivo, e dai ricordi personali dell'attore della TV anni 60-70.

In prima serata, il film "Il seduttore" del 1954, con Alberto Sordi, e a seguire, il documentario "Se c'è un aldilà sono fottuto", sulla figura del regista Claudio Caligari.

FILM PRIMA SERATA: Il seduttore

Pur essendo sposato, Alberto, impiegato in un’assicurazione, è irresistibilmente attratto dalle donne. Una passione per l’altro sesso che lo domina totalmente, come una mania. Un sedotto più che un seduttore. È il film “Il seduttore” di Franco Rossi con Alberto Sordi, Lea Padovani, Lia Amanda, Jacqueline Pierreux, in onda sabato domenica 7 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Da un’idea di Diego Fabbri. Soggetto e sceneggiatura di Rodolfo Sonego, Ugo Guerra, Leo Benevenuti, Guido Leoni, Giorgio Prosperi, Raul Radice, Franco Rossi. “Il seduttore” andrà in onda in prima serata all’interno di “Domenica con Riccardo Rossi”.

LUNEDI’ 08/11/2021

Le storie di Passato e Presente. Medioevo storie e leggende

Le storie e le leggende del Medioevo, partendo dalla “leggenda nera” che ha ridotto il Medioevo a un’epoca di tenebre. Le racconta l’appuntamento con “Le storie di Passato e presente” in onda lunedì 8 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Una leggenda che nasce con il Rinascimento e che ha generato pregiudizi già da tempo confutati dagli storici. Diversamente da quello che raccontano gli umanisti e i loro successori, la società medioevale ha infatti raggiunto importanti livelli di progresso tecnico e sociale. A esempio scopriremo nel corso della puntata come nelle corti e nei monasteri dell’Alto Medioevo le donne godessero di ampie libertà e posizioni di potere. Si ammanta invece di leggenda la concezione che gli uomini del Medioevo hanno della natura, come dimostrano gli animali immaginari ritratti nei "bestiari".

Magnifiche Storia e storie di università – Alma Mater Studiorum Università di Bologna pt.1

Al via la nuova serie “Magnifiche. Storia e storie di università” in onda in prima visione da lunedì 8 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Si comincia dalle origini dell’Univesità di Bologna narrate da Marco Antonio Bazzocchi, Professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea e Letteratura dell’età romantica.

È il 1088 quando un gruppo di chierici vaganti si stabilisce a Bologna per seguire gli insegnamenti dei più autorevoli e prestigiosi maestri dell’epoca. Dall’intuizione di quegli studenti viaggiatori ha inizio una rivoluzione culturale che cambierà le sorti dell’Europa e del Mondo: nasce l’Università. Negli oltre dieci secoli della sua storia hanno studiato all’Alma Mater di Bologna Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Niccolò Copernico, Giovanni Pascoli, Pier Paolo Pasolini e tanti altri. Qui ha studiato nel 1732 anche Laura Bassi, la prima donna laureata della storia. E sempre qui ha insegnato Umberto Eco e tenuto lezione Albert Einstein.

Attraverso i luoghi storici e le voci dell’Alma Mater ripercorreremo una storia di primati e conquiste, dalle scienze naturali all’anatomia, dalla medicina al diritto alla matematica. La dotta, la rossa, la grassa: Bologna è tutto questo, e la sua università anche di più.

Una università dove Umberto Eco, uno dei suoi più prestigiosi docenti, si trovava a suo agio:

“Perché mi sono trovato bene in un'università giovane come quella di Bologna che ha solo i suoi mille e fischi anni? Perché nelle tesi dei miei studenti trovavo sempre citazioni delle tesi che stavano facendo nello stesso momento altri studenti, che vuol dire che questi ragazzi giravano sotto i portici di notte, andavano nei baretti, si raccontavano quello che stavano facendo e comunicavano tra loro. Questo è uno degli aspetti più belli dell'università bolognese: le osterie e i portici”.

Italia: Viaggio nella bellezza. La bellezza addormentata alla scoperta dei depositi museali

Nell’immaginario comune i depositi dei musei sono considerati magazzini sporchi e polverosi dove sono nascoste opere che vengono negate alla pubblica fruizione. “Italia: viaggio nella Bellezza”, in onda lunedì 8 novembre alle 22.15 su Rai Storia, sfata questo luogo comune con un viaggio nei depositi di quattro grandi musei italiani: il Museo delle Civiltà di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Archeologico di Adria e la Pinacoteca di Brera. I depositi sono in realtà il vero cuore di ogni museo, luoghi fondamentali per la conservazione, lo studio e la salvaguardia del patrimonio. Perché non tutto si può esporre e non tutto si deve esporre. Come avviene in ogni grande istituzione museale europea e mondiale ciò che esposto al pubblico è solo la punta dell’iceberg: la grande mole del patrimonio si trova nei depositi, luoghi da riscoprire, conoscere e valorizzare.

MARTEDI’ 09/11/2021

Le storie di Passato e presente Le Germanie del muro

L’appuntamento con “Le storie di Passato e presente”, in onda mercoledì 9 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia affronterà alcuni temi relativi alla Germania divisa negli anni della guerra fredda.

Solo pochi mesi dopo la formazione della Repubblica democratica tedesca nasce la Stasi, il servizio di sicurezza e spionaggio che negli anni metterà in piedi una gigantesca rete di controllo, sotto la cui cappa saranno costretti a vivere tutti i cittadini della Germania est.

L’inasprirsi delle tensioni tra i due blocchi e la continua fuga di persone da est a ovest inducono i governanti della Germania est e i sovietici a costruire un muro che divide in due la città di Berlino e diventa il simbolo della guerra fredda.

Dopo essere stato per anni sindaco di Berlino ovest, nel 1969 il socialdemocratico Willy Brandt diventa cancelliere della Repubblica federale tedesca, dando inizio alla cosiddetta ostpolitik, una politica di distensione e di avvicinamento ai paesi dell’est Europa.

Ciclo “Regine e guerriere” – Viaggio Nel Medioevo Con Ken Follett. Le Grandi Donne Del Medioevo

Donne che hanno combattuto battaglie con la penna e con la spada, che hanno sfidato il potere e impersonato l’autorità stessa. Religiose, scrittrici, guerriere, regine. Biografie che hanno attraversato i secoli divenendo fonte d’ispirazione per gli anni a venire, talvolta leggende. Dal Medioevo al Novecento storie di donne che hanno fatto la Storia nel nuovo ciclo “Regine e guerriere”, in onda da martedì 9 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Hildegard von Bingen, Marguerite Porete e Giovanna d'Arco. Un viaggio nel Medioevo condotto dallo scrittore Ken Follett incentrato su tre figure femminili che hanno sfidato le prescrizioni della Chiesa che dominavano e regolavano ogni aspetto della vita nel “secolo di mezzo”, in una società nella quale le donne erano tenute al margine. La prima, suora tedesca benedettina compositrice, scrittrice, scienziata e medico, poi badessa del convento di Disibodenberg che sfidò il tradizionale potere maschile della Chiesa e la prescrizione che impediva alle donne di scrivere di religione e predicare. Come lei, Marguerite Porete, religiosa, scrittrice e teologa francese autrice del manuale spirituale “Lo specchio delle anime semplici”, arrestata, dopo il rifiuto di sconfessare il proprio libro e le proprie idee, riconosciuta colpevole di eresia viene condannata al rogo nel 1310. Ella, che ha ispirato il personaggio di Caris nel romanzo di Follett “Mondo senza fine”, fu tra i primi riformatori medievali giustiziati per i loro scritti. Infine, Giovanna d’Arco, giovane donna di umili origini, guidata da visioni divine, che conquistò la corte francese di cui guidò l’esercito contro gli inglesi. Ma nonostante numerose vittorie, pagò caro il suo coraggio. Catturata dagli inglesi, viene bruciata sul rogo il 30 maggio del 1431, a diciannove anni.

SeDici Storie Tra Genova e Roma: Rinaldo Enrico e Sergio Lenci

Un elicotterista pilota, protagonista di un’operazione di soccorso rimasta nella storia di Genova e del suo mare, e un architetto vittima del terrorismo, a Roma: Rinaldo Enrico e Sergio Lenci. Personaggi e vicende raccontati “SeDici Storie”, in onda il 9 novembre alle 22.15 su Rai Storia.
Rinaldo Enrico, nato ad Albenga nel 1920, è tra i fondatori del Nucleo Elicotteri dei Vigili del Fuoco di Genova e - specializzato in missioni di soccorso alla guida di un Agusta Bell 52 “Libellula” - si distingue in vari soccorsi anche molto rischiosi, tra i quali quello per l'affondamento nel 1970 della nave “London Valour” davanti al porto di Genova, costato la vita a 20 marinai inglesi. Il 9 aprile 1970, la “London Valour”, ancorata in rada davanti alla diga foranea "Duca di Galliera" del porto di Genova, viene sorpresa da un forte libecciata con onde altissime. Per diverse ragioni, l'equipaggio non riesce ad avviare i motori della nave, che - priva di governo e con le ancore che “arano” il fondale - si va a schiantare contro la diga. Enrico, con il suo piccolo elicottero, si alza in volo nonostante il vento forte e riesce a salvare cinque marinai: “un salvataggio molto difficile – dirà in un’intervista tv – perché il vento mi sbatteva contro gli alberi della nave”. Una storia e un naufragio rimasti nella storia di Genova e di molti abitanti, testimoni oculari di quella vicenda, vissuta “in diretta” dalla città. Tra gli intervistati Aldo Baffo, ex capo pilota del Porto di Genova; e Marco Cuzzi docente di storia contemporanea alla Statale di Milano.
Sergio Lenci – di cui parlano, tra gli intervistati, il figlio Ruggero Lenci, e Walter Veltroni – nasce, invece, a Napoli e si laurea in Architettura nel 1950 presso la Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma, nel 1977 vince il concorso di Professore ordinario di Composizione architettonica, incarico ricoperto fino al 1999. Il 2 maggio 1980 Lenci subisce un'aggressione da parte di un gruppo di terroristi di Prima Linea: quella mattina, in otto, si recano al suo studio per ucciderlo sparandogli un colpo di pistola alla nuca. Sopravvissuto all'attacco, ha vissuto per i restanti 21 anni con un proiettile nella nuca. La sua “colpa” sarebbe stata quella di aver progettato il carcere di Roma-Rebibbia con criteri di rispetto dei diritti umani dei prigionieri, così da ridurre quel "potenziale rivoluzionario", sul quale i terroristi avrebbero voluto poter contare nel momento della rivoluzione.

MERCOLEDI’ 10/11/2021

Le storie di Passato e Presente Grandi giornalisti italiani del ‘900

In questa puntata di “Le Storie di Passato e Presente”, in onda il 10 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ripercorre gli esordi, le parabole professionali e i controversi rapporti con il fascismo di tre tra i più grandi giornalisti del Novecento italiano. Insieme al professor Francesco Perfetti, tratteggerà la figura di Leo Longanesi, talento precoce, fondatore a soli 21 anni di un giornale di grande successo come “l’Italiano”, poi di “Omnibus”, considerato il “padre” di tutti i grandi settimanali italiani. Longanesi è stato un giornalista vicino al fascismo, pur con modalità particolari visto il suo spiccato senso critico e la sua ironia. Anche Giovanni Ansaldo sarà vicino al fascismo, ma solo in una seconda fase della sua carriera: nella prima, a partire dagli anni ’20, criticherà aspramente Mussolini fino a subire il confino a Lipari. Travagliato anche il rapporto di Indro Montanelli con il fascismo: agli esordi della sua lunga carriera, il giornalista di Fucecchio segue le truppe italiane su tutti i fronti, dall’Etiopia alla Spagna, dove però scrive cronache sgradite al regime. Sarà Bottai a rilanciarlo consentendogli di raccontare per il Corriere alcune delle pagine più importanti e drammatiche della Seconda guerra mondiale italiana.

Buonasera Presidente. Giovanni Leone

È Giovanni Leone - il presidente della Repubblica costretto a dimettersi per una storia di tangenti che non fu mai provata - il protagonista dell’appuntamento con “Buonasera Presidente”, la coproduzione originale Anele e Rai Storia, realizzata da Anele, in onda mercoledì 10 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Filippo Ceccarelli nel suo “faccia a faccia” non risparmia le domande più scomode, mentre l’attore Giovanni Esposito – che presta la sua voce e il suo volto a Giovanni Leone - esprime tutta l’indignazione di un presidente che fu lasciato solo anche dal suo partito, la DC. Il crescendo del dramma è ancora più potente perché si innesta sulla vita di un uomo affabile e bonario che, senza mai perdere il marcato accento napoletano, risponde con scongiuri a chi gli augura la morte. Ha al suo fianco una donna bellissima, Vittoria, la Jacqueline Kennedy italiana. Durante il suo mandato si ritrova a difendere le prerogative dello Stato con Paolo VI ed è pronto a firmare la grazia a una brigatista per liberare Aldo Moro. La docu-fiction “Buonasera Presidente” è realizzata con la consulenza editoriale di Filippo Ceccarelli e quella storica di Sabino Cassese e Alberto Melloni, è prodotta da Gloria Giorgianni, ideata e scritta da Filippo Ceccarelli, Alessandra Cravetto, Marco Dell’Omo, Giacomo Faenza e Davide Minnella, diretta da Giacomo Faenza e Davide Minnella.

Storie della TV. La Tv di Ettore Bernabei

La figura di uno dei dirigenti più importanti della storia del Servizio Pubblico - Ettore Bernabei - e la stagione televisiva a cavallo tra anni '60 e '70. Chiamato al ruolo dal presidente del Consiglio Amintore Fanfani alla fine del 1960 (prendendo servizio il 5 gennaio del ’61), Bernabei guiderà il timone dell’azienda per un’intera era, che si chiude il 13 settembre 1974. Tredici anni in cui cambia il volto dell’Italia, e della sua Televisione, medium che diventa la stella polare di un Paese. Basti pensare che dal 1960 al 1970 si passa da 2 a 10 milioni di famiglie abbonate, e la platea si allarga fino a 30 milioni di spettatori.
La tv di Ettore Bernabei è al centro dell’ultimo episodio con la nuova serie di “Storie della TV”, realizzata con la partecipazione e la consulenza di Aldo Grasso, in onda il 10 novembre alle 22.15 su Rai Storia.
E’ la lunga stagione dell’età dell’oro della Rai Tv: dall’invenzione di Tv7 alla genesi dei grandi sceneggiati e dei sontuosi varietà, delle collaborazioni d’eccellenza con Roberto Rossellini, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e del gotha culturale nazionale e internazionale. Bernabei ha cambiato il volto alla Rai dal punto di vista produttivo e televisivo, imprimendo quella fortissima identità culturale ancora presente nelle grandi occasioni quotidiane del servizio pubblico.

GIOVEDI’ 11/11/2021

a.C.d.C. I Soldati di Dio. L’assedio di Malta 

Nel 1565, i cavalieri dell’ultimo ordine militare crociato resistono sull’isola di Malta ad una schiacciante spedizione militare ottomana. Il conflitto nel Mediterraneo tra l’Europa cristiana e l’impero ottomano visto attraverso gli occhi di due giovani protagonisti, due nemici addestrati a combattere per la fede. Ad a.C.d.C. un racconto in due episodi, con l’introduzione del prof. Alessandro Barbero in onda in prima visione da giovedì 11 novembre alle ore 21.10 su Rai Storia. Nella seconda puntata, Malta, 1565. In nome di Allah e del Dio cristiano, le truppe d’élite dell’impero ottomano e i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni si battono per il futuro dell’Europa.

a.C.d.C Ferro e sangue: La forza dell'Impero

Nel 1630 l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Ferdinando II è deciso a ristabilire la fede cattolica nel Vecchio Continente e a rendere assoluto il suo potere. Vuole formare un Parlamento eletto dai principi tedeschi che includa gli ambasciatori di tutto il mondo e firmare un accordo di pace con la Francia. Comincia da qui il racconto di “La forza dell’impero”, della nuova serie del ciclo “a.C.d.C”, “Ferro e sangue, La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa”, in onda giovedì 11 novembre alle 22.15 su Rai Storia con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La Francia, però, conduce un doppio gioco: firma il trattato di pace con l’imperatore e al contempo sovvenziona l’esercito svedese che è pronto ad andare in soccorso dell’ultima roccaforte protestante che l’imperatore vuole attaccare, Magdeburgo. La città viene rasa al suolo perché le truppe svedesi tardano ad arrivare ma in seguito il Re di Svezia, Gustavo Adolfo, sconfigge le truppe di Ferdinando II facendo della Svezia una grande potenza europea pronta a conquistare la Germania. L’imperatore è nel suo momento più buio e le sorti della guerra sono appese a un filo.

VENERDI’ 12/11/2021

Le storie di Passato e presente Togliatti e il Partito Comunista italiano

L’appuntamento con “Le storie di Passato e Presente”, in onda venerdì 12 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, raconta la cosiddetta "svolta di Salerno", avvenuta nel marzo del 1944. Il PCI rimanda la questione istituzionale - monarchia o Repubblica - alla fine della guerra. A sbloccare il quadro politico nazionale, in stallo dopo il Congresso di Bari del gennaio precedente, è Palmiro Togliatti che impone appunto di procrastinare la questione istituzionale e consentire ai comunisti italiani di entrare nel governo Badoglio per rafforzare la condotta della guerra contro i nazifascisti e avviare la democratizzazione del Paese. La collaborazione governativa delle forze politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, che prosegue anche al termine del conflitto, non è però destinata a durare. Nel maggio del 1947, il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi pone fine pone fine alla coabitazione forzata, così definita dal segretario della Democrazia Cristiana Attilio Piccioni, estromettendo le sinistre dall’esecutivo. L’anno successivo, il 14 luglio del 1948, Togliatti è vittima di un attentato. A sparare è uno studente di giurisprudenza, Antonio Pallante. Togliatti, ricoverato d’urgenza, si salva, ma la notizia dell’agguato infiamma il Paese.

Ciclo “Storie del Novecento” – L'uomo che salvò il mondo

Nella notte fra il 25 e il 26 settembre del 1983, scattano tutti i sistemi di allarme per un presunto attacco missilistico proveniente dagli Stati Uniti. Era, secondo il computer e i sistemi di controllo, in atto un “attacco con missili nucleari”. Il colonnello sovietico Stanislav Petrov mantiene la calma, verifica tutte le informazioni, richiede ulteriori conferme anche dal satellite che però non le può fornire per le condizioni atmosferiche. Tutti i sistemi che può usare confermano l’attacco di un missile, poi di altri quattro per un totale di cinque missili. Per decidere se tramettere l’allarme Stanislav Petrov ha solo 20 minuti ed è quasi certo che le gerarchie militari attuerebbero subito reagendo con un contrattacco totale contro gli Stati Uniti. Però decide che deve essere un errore, perché?

Questa la storia al centro de “L’uomo che salvò il mondo”, il primo dei documentari in onda per il nuovo ciclo “Storie del Novecento” in onda da venerdì 12 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Guerra Fredda, la storia. Il muro

Dalla sconfitta di Hitler alla caduta del Muro di Berlino. È il lungo secondo dopoguerra raccontato nel primo episodio di “Guerra Fredda, la storia”, miniserie di produzione tedesca, in onda da venerdì 12 novembre alle 22.10 su Rai Storia. Una pagina di storia, europea e mondiale, che si apre e si chiude negli stessi luoghi, e che coincide con l’epoca della cosiddetta Guerra Fredda. La contrapposizione tra due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, e due blocchi, prima alleati nella lotta contro il nazifascismo, e poi quasi subito rivali e nemici, è soprattutto una guerra di ideologie: da una parte il capitalismo e la democrazia, dall’altra il comunismo. L’episodio ripercorre gli eventi di 3 decenni, dalla primavera del 1945 alla fine degli anni ’60. Una lunga carrellata, che si sofferma particolarmente sulla Germania post-bellica, e sui due stati in cui sarà divisa, ma non solo, con protagonisti come Truman e Stalin, Adenauer e Ulbricht, Kennedy e Krusciov, e le interviste a testimoni, piccoli e grandi, di quell’epoca. Passando dalla Conferenza di Potsdam al Blocco di Berlino, dalla Guerra di Corea alla costruzione del Muro di Berlino, con la Crisi dei Missili a Cuba il mondo prende consapevolezza di quanto la contrapposizione dei due blocchi possa sfociare in una guerra aperta, che la corsa agli armamenti nucleari renderebbe catastrofica. L’episodio si conclude con lo sbarco americano sulla Luna, l’evento che determina l’esito della corsa allo spazio tra USA e URSS.

SABATO 13/11/2021

Le storie di Passato e Presente" Il progetto di conquista del III Reich

L’incendio del Reichstag nel 1933, la politica di “appeasement” verso la Germania di Hitler che culmina nel patto di Monaco del 1938, e l’incontro del Brennero del 1940 tra Mussolini e Hitler, sono tre momenti emblematici del disegno di conquista del Terzo Reich in Germania e in Europa. Il progetto di conquista del III Reich è al centro dell’appuntamento con “Le storie di Passato e Presente” in onda sabato 13 novembre alle 20.30 su Rai Storia.
Dopo l’incendio del Reichstag del 1933, il nazismo dilaga e prende rapidamente possesso delle istituzioni statuali, con il consenso di gran parte del popolo tedesco totalmente sedotto dal carisma del Fuhrer. Il potere di fascinazione esercitato da Hitler non fa breccia però solo tra i tedeschi. Penetra anche in altri Paesi che mostrano benevolenza, quando non addirittura aperta simpatia nei confronti del Cancelliere tedesco, che ne approfitta per imporre le proprie decisioni e tracciare la via che porterà al più drammatico conflitto del XX secolo.

Cinema Italia Madonna che silenzio c'è stasera

Prato. Francesco si sveglia di soprassalto al suono della sveglia. Dopo essersi liberato a fatica da una madre estremamente affettuosa e possessiva, esce, prende la bicicletta e parte alla ricerca di un lavoro. In città, famosa per l’industria tessile, molti sono gli operai che hanno subito amputazioni per colpa dei telai. Il giovane protagonista, interpretato da Francesco Nuti, incontra personaggi strani e bislacchi che costellano la sua giornata. La sera si ritroverà senza lavoro e senza Maria, la ragazza che l’ha lasciato. Ma prima di prendere sonno squilla il telefono…. Regia di Maurizio Ponzi. Con Francesco Nuti, Edy Angelillo, Massimo Sarchielli, Gianna Sammarco, Mario Cesarino, Lucilla Baroni. Per il ciclo “Cinema Italia”, “Madonna che silenzio c'è stasera” andrà in onda sabato 13 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore 1989 Cronache dal Muro di Berlino

Il docufilm si propone di raccontare la storia del crollo del muro che ha diviso l'Occidente dall'Unione Sovietica, la notte in cui tutto è cambiato: quella del 9 novembre 1989. Proprio quella sera, un comunicato stampa del tutto inaspettato annuncia al mondo la lieta notizia: le frontiere tra Berlino est e Berlino ovest sono libere al passaggio. Il simbolo della Guerra Fredda e della cortina di ferro che ha separato in due l'Europa per 28 lunghi anni, dal 13 agosto del 1961, ha fine. Il giornalista Ezio Mauro, torna allora sui quei 155 chilometri di cemento e filo spinato per raccontare e ripercorrere le tappe dell'ultimo anno della cosiddetta "striscia della morte" e, allo stesso modo, analizzare la storia del suo concepimento. Attraverso le interviste ai testimoni e lo studio dei materiali d'archivio, il giornalista racconta una storia fatta principalmente di persone. Dai politici, agli oppositori, alla gente comune, lo speciale restituisce dignità e memoria a coloro che c'erano, dando spazio alle loro voci e analizzando i fatti dal loro punto di vista. A completare il quadro di testimonianze, saranno poi i luoghi cardine della vicenda, intesi anch'essi come dei veri e propri protagonisti: i resti del muro ancora in piedi, le frontiere, i posti di blocco, le sedi dello stato, i ponti e tutte le infrastrutture che hanno stravolto il volto della città nel corso degli anni. In onda sabato 13 novembre alle 22:40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.


 

 

 
 
 

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