L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Parte il 2022 di RaiStoria

DOMENICA 02/01/2022

BINARIO CINEMA: DETROIT

Una storia ispirata alle sanguinose rivolte che sconvolsero Detroit nel 1967. E’ il film “Detroit”, in onda domenica 2 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. Diretto da Kathryn Bigelow, il film è interpretato da John Boyega, Will Poulter, Algee Smith, Anthony Mackie. In quell’anno, tra le strade della città si consumò un vero e proprio massacro ad opera della polizia, in cui persero la vita tre afroamericani e centinaia di persone restarono gravemente ferite. La rivolta successiva portò a disordini senza precedenti, costringendo così a una presa di coscienza su quanto accaduto durante quell'ignobile giorno di cinquant'anni fa.

LUNEDI’ 03/01/2022

Le storie di Passato e Presente Gli imperi medievali

I grandi imperi del Medio Evo: l’impero carolingio, con Carlo Magno e il suo tentativo di restaurazione dell’Impero Romano d’Occidente; l’Impero bizantino, che prosegue la storia dell’Impero Romano d’Oriente dopo la caduta di quello d’Occidente; e il Sacro Romano Impero di Federico II, che vede una rinascenza culturale e un nuovo dialogo tra il mondo Cristiano è quello musulmano. Li ricostruisce Paolo Mieli in “Le storie di Passato e presente”, in onda lunedì 3 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Italia, viaggio nella bellezza Gli invisibili di Pompei

Il ritrovamento della stanza degli schiavi a Civita Giuliana, balzato agli onori della cronaca il 6 novembre 2021, ha offerto uno sguardo straordinario su una parte del mondo antico che solitamente rimane oscura. E’ infatti quasi impossibile ritrovare segni di vita quotidiana di chi, di solito, di tracce ne lasciava veramente poche: gli schiavi, coloro che occupavano gli ultimi posti della società romana. Pompei accoglie ogni anno milioni di visitatori, attratti dalla maestosità delle case e delle ville romane, dall’eleganza degli affreschi, dalla ricercatezza dei mosaici. La stanza di Civita Giuliana, piccola e spoglia, con i pochi arredi e gli attrezzi da lavoro, svela un’altra Pompei, nascosta e ancora poco raccontata. “Italia, viaggio nelle Bellezza” – in onda lunedì 3 gennaio alle 21.10 su Rai Storia - svela Pompei nella sua interezza per restituire alla città e alla società che la abitava la sua vera identità. Il racconto della vita reale degli schiavi e degli appartenenti ai ceti più bassi inizia dai luoghi dedicati alla dimora e al lavoro, teatri principali della vita quotidiana dell’antica Pompei: la Casa del Menandro, la Casa di Sutoria Primigenia, la Fullonica di Stephanus e la Casa del Forno. I vicoli in ombra, le scale anguste, i letti di corda e legno, gli attrezzi da lavoro raccontano un’altra Pompei, che ancora sfugge agli occhi di chi la visita e la lascia nell’arco di poche ore. Ma c’è un’altra faccia ancora di Pompei rimasta piuttosto nascosta: quella appena al di fuori delle sue mura, che comprende i siti archeologici di Villa di Arianna e di Villa San Marco a Stabia, di Villa di Poppea a Oplontis e di Villa Regina a Boscoreale, siti che oggi appartengono al Parco Archeologico di Pompei. L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. non distrusse soltanto le città immediatamente vicine, come Pompei e Ercolano. Lungo la costa, vi era un fiorire di agglomerati urbani, ville marittime, ville rustiche e piccoli porti che, alternati a giardini fioriti, vitigni e discese a mare, davano forma e colore a un paesaggio variopinto e armonico. Ciò che è rimasto oggi ridisegna un territorio prospero e fertile, amato dall’aristocrazia romana, tanto da essere eletto a luogo principe in cui esercitare l’otium. Proprio nell’ottica della conservazione dei preziosi reperti ritrovati nelle ville stabiane e di una maggior conoscenza storica e archeologica del territorio è stato inaugurato a settembre 2020 il Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi, dedicato proprio al preside con la passione per archeologia, che le riscoprì negli anni ’50.

Italia. Viaggio nella bellezza L'eredità immateriale dei giochi tradizionali

Dal Lancio del Maiorchino a Novara di Sicilia, al gioco del Pallone del Bracciale di Treia, nelle Marche, fino ad arrivare al Zugo de l’Ovo di Sezano, in Veneto: giochi che affondano le loro radici in tempi antichi, e che grazie alla costanza e alla passione delle loro comunità vengono ancora praticati e insegnati alle nuove generazioni. Un’eredità immateriale raccontata da “Il patrimonio in gioco. L’eredità immateriale dei giochi tradizionali” di Brigida Gullo con la regia di Eva Frerè, in onda lunedì 3 gennaio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Italia. Viaggio nella bellezza”. Il racconto prende il via dal Tocatì di Verona, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, un evento speciale, una festa, un’Olimpiade dei giochi tradizionali. Dalla prima edizione, nel 2002, Tocatì, ha coinvolto molte realtà ludiche arrivando a ospitare, nelle giornate del festival, 50 giochi tradizionali italiani, europei ed extraeuropei per un totale di circa 300 giocatori. Un impegno che non si esaurisce nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, ma che si traduce nell’opera minuziosa di ricerca e studio dei giochi tradizionali, portata avanti dall’Associazione Giochi Antichi nata contemporaneamente al Festival. E l’Italia, capofila di una iniziativa che vede la partecipazione di altri 5 paesi europei, ha inviato all’Unesco la candidatura per l’iscrizione del Tocatì al registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio immateriale. Il gioco tradizionale è memoria, tradizione, linguaggio, è una grammatica universale, uno spazio che consente l’incontro del passato con il presente e come tale va infatti considerato patrimonio universale da proteggere e preservare per le future generazioni. Nella puntata Tra coloro che intervengono nella puntata ci sono Valentina Lapiccirella Zingari, del coordinamento patrimonio culturale immateriale dell’Associazione Giochi Antichi; oltre a Giorgio Paolo Avigo e Giuseppe Giacon, presidente e vicepresidente dell’Associazione; Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale; e Gherardo Ortalli, storico del Medioevo e direttore della collana di storia del gioco «Ludica».

MARTEDI’ 04/01/2022

Le storie di Passato e Presente. I ribelli della chiesa

il Concilio Vaticano II, promosso da Giovanni XXIII e proseguito sotto il pontificato di Paolo VI, nella sua opera di rinnovamento della Chiesa suscita speranze e aspettative tra i cattolici e in particolare nelle componenti più avanzate del clero. Un momento ricostruito da “Le storie di Passato e Presente”, in onda mercoledì 4 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia racconta proprio nel periodo conciliare si inseriscono quei movimenti di protesta, genericamente intesi come dissenso cattolico, che chiedono di procedere con più determinazione riguardo alle riforme e alle aperture prospettate dal Concilio Vaticano II. Una protesta che sembra ad un certo punto saldarsi con i movimenti del ‘68, con manifestazioni clamorose come l’occupazione di edifici religiosi. Tra le figure più significative dei “preti ribelli” spiccano in particolare i nomi di don Pino Setti, dell’arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro e di Giovanni Battista Franzoni, l’abate benedettino il cui contrasto con la Chiesa lo porterà ad avvicinarsi al partito comunista.

La bussola e la clessidra. La battaglia di Okinawa

Da una parte centottantamila soldati americani e una potente flotta di navi ed aerei, dall’altra centoventimila guerrieri giapponesi, disposti a tutto. In “La bussola e la clessidra”, in onda martedì 4 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, il professor Alessandro Barbero entra nel cuore di uno dei conflitti più sanguinosi della Seconda guerra mondiale, anche on il contributo di immagini di archivio straordinarie. Ottantadue giorni di combattimenti feroci che hanno trasformato una piccola isola del Pacifico, Okinawa, in un inferno di fuoco e piombo.

Dal Tirreno all'Antartide. Lo straordinario viaggio di Ajmone-Cat

Un deserto bianco sferzato dal vento. L'ultimo lembo di terra conquistato del pianeta: il continente antartico. E’, da sempre, il sogno di un italiano, protagonista di una storia cominciata cinquant’anni fa: il 27 giugno 1969, il comandante Giovanni Ajmone-Cat lascia il Mar Tirreno con un veliero di soli 16 metri, il San Giuseppe Due. Con sé ha una radio, un sestante, una bussola per un viaggio che dovrà condurre la prima imbarcazione italiana tra i ghiacci del Polo Sud. Un’impresa che Chiara Morellato racconta nel documentario “Dal Tirreno all’Antartide. Lo straordinario di Ajmone-Cat”, con la regia di Matteo Berdini, in onda martedì 4 gennaio alle 22.10 su Rai Storia.
Il comandante Ajmone-Cat ce la farà, arrivando sull'isola di Deception il 30 dicembre 1971, dopo aver affrontato l'oceano Atlantico e le pericolose acque dello Stretto di Drake, il passaggio che separa la Terra del Fuoco dall'Antartide. La storia di questa impresa si intreccia al racconto del continente e delle sue peculiarità, territorio fragile ma allo stesso tempo prezioso perché grande laboratorio per la ricerca scientifica internazionale. Il documentario ripercorre, a cinquant'anni dalla partenza, tutte le tappe di un incredibile viaggio durato due anni che rivive nelle testimonianze della sorella di Giovanni Ajmone-Cat, Rita; di Antonino Palomba, figlio di Mastro Girolamo, il maestro d’ascia che costruì il San Giuseppe Due a Torre del Greco; e dei membri dell’equipaggio Giovani Gallia, Salvatore Di Mauro e Franco Zarattini.
A rievocare l’impresa anche lo scrittore Ferruccio Russo, autore del libro sulle memorie di Ajmone-Cat “1969 Rotta per l'Antartide”; il presidente della Sezione Velica della Marina Militare Italiana di La Spezia, Silverio D’Arco; il vicedirettore del Museo dell’Antartide di Trieste, Gianguido Salvi; e Giuseppe Palomba, costruttore e titolare dei Cantieri Palomba.

MERCOLEDI’ 05/01/2022

Le storie di Passato e presente L'America degli anni '20

Un decennio ricco di storia e attraversato da forti contraddizioni: sono gli anni Venti degli Stati Uniti, ripercorsi da Paolo Mieli e “Le storie di Passato e presente” mercoledì 5 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Nel gennaio del 1920, il cosiddetto Volstead Act, instaura il regime “dry”, secco, negli Stati Uniti. Comincia così l’era del proibizionismo che porta a compimento le battaglie contro l’alcoolismo promosse già dal secolo precedente. Ma gli anni Venti per l’America, accanto alla crociata contro l’alcol, rappresentano anche il periodo d’oro della musica Jazz che inebria le strade e i locali e proietta la società americana verso la modernità in ogni campo, creando linguaggi nuovi nel costume e nell’arte. Quelli che passano alla Storia come i Ruggenti anni Venti subiscono una brusca interruzione quando, nell’ottobre del 1929, l’euforia economica e speculativa che li ha caratterizzati determina il crollo della Borsa di New York, all’origine della Grande Depressione.

Storie della tv Franca Valeri, un sorriso d'intesa

Le incursioni televisive di una grande attrice comica, Franca Valeri (1920-2020) pioniera della scrittura ironica al femminile, creatrice di maschere eterne -la signorina Snob, la Cesira e la Sora Cecioni- che hanno divertito per decenni i telespettatori. Le ripropone “Storie della Tv”, in onda mercoledì 5 gennaio alle 21.10 su Rai Storia

I Kennedy L'eredità

I Kennedy sperano di poter realizzare il sogno di avere un secondo membro della famiglia alla Casa Bianca, ma una tragedia li colpirà ancora una volta. Tutti gli occhi sono puntati su Ted, il più piccolo dei fratelli. Su di lui arriva il peso schiacciante delle grandi aspettative. Lo racconta l’ultimo episodio della serie “I Kennedy”, prodotta da Cnn e distribuita da Bbc, in onda mercoledì 5 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Sarà Robert a reagire al sopraggiungere di altri scandali e di altre sconfitte per guidare le nuove generazioni e per tramandare quanto lasciato da questa grande dinastia americana. In fin dei conti: “The dream shall never die”.

GIOVEDI’ 06/01/2022

Le storie di Passato e Presente Diritti delle donne in battaglia

Un grande viaggio attraverso il ‘900 alla scoperta di tre passaggi cruciali nella lotta per i diritti delle donne e per l’emancipazione femminile in Italia, e in particolare nell’arco di quel decennio di straordinarie conquiste che furono gli anni ’70. Lo racconta “Le Storie di Passato e Presente”, in onda giovedì 6 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Paolo Mieli, in compagnia della professoressa Silvia Salvatici, ripercorre i passaggi cruciali della battaglia per l’approvazione della legge sul divorzio, che avviene il primo dicembre 1970, giunta al termine di un lungo dibattito tra laici e cattolici e dopo ben 13 tentativi falliti, a partire dalla fine dell’800. Poi si passa al grande tema della parità di trattamento sul lavoro tra uomini e donne, che arriva grazie a una legge approvata il 9 dicembre 1977, fortemente voluta dal primo ministro donna della storia Repubblicana, Tina Anselmi, che getta le basi per la realizzazione di quelle “pari opportunità” che ancora oggi rappresentano un obiettivo lontano dall’essere raggiunto. Infine, il lungo iter di approvazione della legge contro la violenza sulle donne, che inizia alla fine degli anni ’70 e finisce solo nel 1996, e che introduce finalmente dei principi di tutela per la donna anche nel contesto dove purtroppo con maggiore frequenza subisce soprusi, ovvero quello domestico.

a.C.d.C. Versailles. I misteri del Re Sole

La Reggia di Versailles vista e raccontata in tutto il suo splendore grazie a ricostruzioni virtuali in 3D. Il nuovo appuntamento con “a.C.d.C.”, in onda giovedì 6dicembre alle 21.10 su Rai Storia, propone un viaggio a ritroso nel tempo per rivivere i fasti del grandioso palazzo voluto da re Luigi XIV e le sue trasformazioni nei secoli successivi. Il professor Alessandro Barbero introduce il racconto della crescente ambizione del Re Sole attraverso lo splendore dell'edificio che divenne la sede della sua Corte reale.

La storia dello sci. Dai primi sciatori alle settimane bianche

Gli sci sono antichi quanto l’uomo e le testimonianze rinvenute suggeriscono che spostarsi sulla neve utilizzando delle assi levigate sia una pratica conosciuta da tempi remoti. Ad “a.C.d.C”, in onda in prima visione giovedì 6 dicembre alle 21.10 su Rai Storia, il professor Alessandro Barbero ricostruisce la storia degli “sciatori” nel tempo. Strumento essenziale per la vita e le attività venatorie e commerciali delle popolazioni nordiche, dalla Mongolia alla Scandinavia, nell’Ottocento l’uso degli sci si diffonde in tutta Europa come mezzo di trasporto per reparti militari e merci leggere. Le montagne innevate, fino ad allora riservate a professionisti esperti, attraverso le scuole del campione austriaco Johann ‘Hannes’ Schneider e del francese Émile Allais, diventano accessibili ai nuovi appassionati dello sci, e conquistano il grande pubblico. Nasce l’industria dello sport invernale. Le località sciistiche sono le nuove mete del jet set internazionale, prima di aprirsi al turismo di massa. La storia dello sci, dalle più antiche tracce rupestri al freestyle del Ventunesimo secolo.

VENERDI’ 07/01/2022

Le storie di Passato e Presente Tre casi di cronaca del XX secolo

Tre casi di cronaca del Novecento, emblematici delle più profonde dinamiche sociali e culturali del nostro Paese. In “Le storie di Passato e presente” - in onda venerdì 7 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli analizza, prima di tutto, il caso dello Smemorato di Collegno, che nella seconda metà degli anni Venti appassiona e divide l’Italia del Ventennio; per passare poi agli omicidi di Villarbasse, una sconvolgente pagina di cronaca nera dell’immediato secondo dopoguerra, che rappresentano gli ultimi reati comuni per cui è stata applicata la pena di morte. Si chiude con la morte di Wilma Montesi, caso di cronaca e insieme scandalo politico che cattura l’attenzione dell’Italia degli anni ‘50.

Settembre nero. Monaco '72 Il terrorismo alle Olimpiadi

Dieci giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi di Monaco 1972, nelle prime ore del mattino, otto terroristi palestinesi di Settembre Nero scavalcano la recinzione della cittadella olimpica e sequestrano nove atleti israeliani. Finirà in un bagno di sangue, a cui farà seguito il dirottamento di un volo Lufthansa il 29 ottobre 1972 per ottenere la liberazione dei terroristi sopravvissuti e gli attacchi di rappresaglia del Mossad degli anni successivi. Lo ricostruisce il doc “Settembre nero. Monaco ‘72”, in onda venerdì 7 gennaio alle 21.10 su Rai Storia

1861 L'Italia s'è desta. l'Unità e le sue celebrazioni

A 161 anni dalla proclamazione del Regno d'Italia, il 17 marzo 1861, un racconto che ripercorre in primo luogo le vicende risorgimentali che hanno portato a quell'evento decisivo nella storia del nostro Paese e le tappe della progressiva unificazione, con l'annessione del Veneto nel 1866 e la presa di Roma nel 1870. Lo racconta il documentario “1861 L'Italia s'è desta. L'Unità e le sue celebrazioni”, in onda mercoledì 7 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Il documentario racconta anche come è stata celebrata l'Unità d'Italia in occasione del cinquantesimo anniversario nel 1911, con l'inaugurazione a Roma del Vittoriano, il monumento a Vittorio Emanuele II, del centesimo anniversario nel 1961, con l'Esposizione Internazionale e le Mostre di Torino, e, infine, del centocinquantesimo nel 2011: un'Italia che, col diverso spirito dei tempi, torna a commemorare l'evento fondativo della nazione.

SABATO 08/01/2022

Le storie di Passato e Presente Esploratori: Antinori, Tucci e Nobile

Tre grandi esploratori italiani, forse poco noti al grande pubblico, ma di assoluta importanza per il contributo che hanno dato alla conoscenza in campo geografico, scientifico e umanistico, e all’interscambio culturale tra l’Italia e il resto del mondo. Li riscopre Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda sabato 8 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Insieme al professor Giancarlo Monina, Mieli rievoca la figura risorgimentale del marchese Orazio Antinori, viaggiatore e tra i fondatori della Società geografica italiana, nel 1876 a capo della spedizione che esplora la regione dei grandi laghi nei territori dell’Etiopia. Poi, in compagnia del professor Francesco Perfetti, si parlerà dell’orientalista Giuseppe Tucci, “esploratore di culture” e in particolare di quella indiana, studioso vicino al filosofo Giovanni Gentile, che diventerà un uomo chiave per i tentativi di penetrazione culturale e politica di Benito Mussolini in India a partire dalla metà degli anni ’20. Con la professoressa Isabella Insolvibile, infine, obiettivo su Umberto Nobile, ingegnere aeronautico, l’uomo che nel 1926 ha condiviso con l’esploratore norvegese Roald Amundsen il merito di aver realizzato la prima trasvolata in dirigibile del Polo Nord.

Cinema Italia Sono fotogenico

Il trentenne Barozzi, fanatico esperto di cinema che vive a Laveno, sul lago Maggiore, si trasferisce a Roma con l'ambizioso obiettivo di diventare ad ogni costo attore. Dopo molte esperienze, lezioni e provini, tornerà infine nel paese natio senza aver concluso nulla di buono, adattandosi a lavorare in banca e a sposare la sua fidanzata che lo ha atteso pazientemente. Ma non smette di parlare di cinema. E’ la storia della commedia firmata da Dino Risi “Sono fotogenico”, in onda sabato 8 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Tra gli interpreti, Renato Pozzetto, Edwige Fenech, Aldo Maccione. Il film è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes del 1980.

Documentari d’autore Notturno

I medici iniziano il loro percorso professionale giurando di "curare ogni paziente con scrupoloso impegno, senza discriminazione alcuna.” Hanno fatto della salute e della salvaguardia dei pazienti, la vocazione e l’obiettivo di una vita, eppure sono troppo spesso vittime di aggressione e violenza. C’è chi ha perso la vita durante un turno di lavoro, ucciso dalla stessa persona che aveva richiesto una visita o una prescrizione. Una realtà dimenticata, raccontata dal docufilm “Notturno” con Maria Grazia Cucinotta, Isabella Ragno e la partecipazione di Massimo Giletti, in onda sabato 8 gennaio alle 23.00 su Rai Storia per “Documentari d’autore”. Quanta paura può fare la notte, in strutture isolate e poco sicure o durante una visita domiciliare? Quanto può essere difficile continuare a lavorare dopo aver subito un’aggressione? Testimonianze di medici e giornalisti, di vittime ed istituzioni, si intrecciano al racconto della passione per il proprio lavoro, della determinazione e della fragilità di essere persone, oltre che medici in prima linea. La cura degli altri non è solo diagnosi, assistenza o piano terapeutico, è prima di tutto incontro, con la consueta, umana, difficoltà di comprendere e farsi comprendere, con la paura di non riuscirci. Ogni individuo è chiamato a questo incontro profondo, altrimenti, le paure e i fantasmi della notte prenderanno il sopravvento, fino a diventare reali.


 

 

 
 
 

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