L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Cronache dall'Antichità

DOMENICA 16/01/2022

BINARIO CINEMA. La battaglia dei sessi con Emma Stone e Steve Carell

Nel 1973 la TV americana trasmise uno degli eventi sportivi più attesi di tutti i tempi, con un seguito di 90 milioni di spettatori in tutto il mondo: una partita di tennis fra la campionessa del mondo Billie Jean King e l'ex campione e scommettitore seriale Bobby Riggs. L'evento, denominato "La battaglia dei sessi", ebbe una grande risonanza in un periodo caratterizzato dalla rivoluzione sessuale e della nascita del movimento per i diritti delle donne. Lo racconta il film “La battaglia dei sessi”, per la regia di Valerie Faris e Jonathan Dayton, in onda domenica 16 gennaio alle 21.10 su Rai Storia.

Ma i due campioni rivali, King e Riggs, fuori dal campo, erano impegnati a combattere battaglie personali ben più complesse. King, donna estremamente riservata, non ambiva solo a ottenere l'uguaglianza fra i sessi, ma anche a comprendere la propria identità sessuale nell'ambito della sua amicizia con Marilyn Barnett. Riggs invece, che incarna una delle prime grandi celebrità mediatiche auto prodotte, lottava segretamente contro il vizio del gioco d'azzardo, di cui la sua famiglia e sua moglie Priscilla avevano fatto le spese. Insieme, Billie e Bobby offrirono uno spettacolo culturale che diede vita ovunque a grandi dibattiti, lasciando un segno permanente.

LUNEDI’ 17/01/2022

Passato e Presente. Giustiniano e Teodora un potere condiviso

Con Giustiniano l’impero bizantino vive una stagione di rinnovamento: le sue guerre di riconquista riuniranno l’oriente e l’occidente romano per l’ultima volta. Il suo Corpus Iuris Civilis resterà valido fino all’età moderna. Questo grande imperatore al suo fianco ha una donna carismatica e di straordinaria bellezza: Teodora. La sua storia fa sognare tutte le ragazze dell’Impero: viene da una realtà emarginata, ma un giorno diventerà Basilissa d’Oriente. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda lunedì 17 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20,30 su Rai Storia. Teodora vive nel palazzo come una regina, ma ordina e dispone come un uomo di stato. I due imperatori d’Oriente sono ritratti in posa ieratica e nello splendore dei loro abiti ufficiali nei mosaici scintillanti della basilica di San Vitale a Ravenna. Quando Teodora muore, dopo aver lottato contro una lunga e inesorabile malattia, a lei sopravvive un’altra Teodora, l’icona, simbolo di un fascino metastorico, raccontata dal teatro e dal cinema, che ancora oggi è sinonimo di eleganza e di successo.

Cronache dall'impero. Le donne di Augusto: il fallimento di un patriarca

Dalla sobrietà ambigua di Augusto, all’ascesa dei Flavi, alla gloria di Traiano fino allo scatenato Elagabalo. Il doppio volto di Adriano, l’ambizione di Agrippina, la complessità di Tiberio, i dubbi di Marco Aurelio: scandagliando le fonti antiche ed esplorando i luoghi dell’azione, Cristoforo Gorno cerca di mettere in luce i pensieri e le emozioni che hanno determinato i destini della corte imperiale. La serie di Rai Cultura “Cronache dall’Impero”, di e con Cristoforo Gorno, in onda da lunedì 17 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, racconta in otto puntate due secoli di storia di Roma indagando, più che i grandi eventi, la personalità degli uomini e delle donne al centro della scena. La grandezza politica di Augusto è indiscutibile, ma la sua storia familiare, piena di scandali, intrighi e morti sospette, dipinge un ritratto diverso e più fosco del primo imperatore. Visitando l’Ara Pacis, la casa di Augusto e quella di sua moglie Livia, Cristoforo Gorno racconta nel primo appuntamento il fallimento di un patriarca.

Cronache dall'impero. Tiberio, la leggenda nera di un imperatore

Le accuse di misantropia, crudeltà e perversione sessuale mettono in secondo piano le capacità militari e amministrative di Tiberio, il successore di Augusto. Cristoforo Gorno, nell’appuntamento con la serie “Cronache dall’Impero” in onda lunedì 17 gennaio alle 21.40 su Rai Storia, esplorando le rovine spettacolari delle ville di Tiberio a Capri, indaga la personalità complessa di Tiberio, incluso il suo sorprendente rapporto con la figura di Gesù.

MARTEDI’ 18/01/2022

Passato e Presente. Profughi Ungheresi

A partire dagli anni Cinquanta, l’Italia diventa luogo di approdo per flussi di rifugiati politici di varia provenienza, legati soprattutto alle dinamiche della guerra fredda. I primi profughi arrivano dall’Europa orientale, in particolare dall’Ungheria dopo il 1956. La fallita rivoluzione antisovietica e la repressione dell’Armata Rossa spingono circa 180mila ungheresi a fuggire dal Paese: circa 4.000 troveranno accoglienza in diversi campi di raccolta organizzati e gestiti dalla Croce Rossa. A “Passato e Presente”, in onda martedì 18 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Silvia Salvatici ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le tappe di questa prima significativa ondata migratoria interna all’Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale, e l’impatto che essa ha avuto. In un clima politico incandescente, segnato anche dalle spaccature nate in seno al Pci, l’Italia si confronta con la sfida dell’accoglienza ai profughi, in assenza di una legislazione in materia che tarderà oltre 30 anni ad arrivare: solo la legge Martelli del 1990 aprirà, infatti, la strada verso l’adozione di una normativa organica in materia di asilo.

Speciali Storia '21-'22 La bussola e la clessidra La battaglia di Okinawa (marzo-luglio 1945)

Da una parte centottantamila soldati americani e una potente flotta di navi ed aerei, dall’altra centoventimila guerrieri giapponesi, disposti a tutto. Grazie a delle immagini di archivio straordinarie il prof. Barbero ci porta nel cuore di uno dei conflitti più sanguinosi della Seconda guerra mondiale, la battaglia di Okinawa raccontata nel doc in onda martedì 18 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Ottantadue giorni di combattimenti feroci che hanno trasformato una piccola isola del Pacifico, Okinawa, in un inferno di fuoco e piombo.

L'Italia della Repubblica - L'Italia nella guerra fredda

Il 18 aprile 1948 l’Italia va al voto. È una festa della democrazia che vede un’affluenza del 92%, e il trionfo della Dc di Alcide De Gasperi, che supera il 48% dei consensi. È il culmine di una stagione politica - baricentro dell’Italia della ricostruzione - partita dal 1946, anno in cui si tiene la conferenza di Parigi che disegna la nuova Europa. Eventi al centro della seconda puntata della serie “L’Italia della repubblica”, introdotta da Paolo Mieli e in onda martedì 18 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. È soprattutto l’Italia di De Gasperi, che viene raccontata dalla figlia Maria Romana, intervistata nel “faccia a faccia” condotto da Michele Astori. Figlia, confidente, compagna di viaggio e custode della memoria del padre, Maria Romana De Gasperi sottolinea l’indole autorevole e lo spirito paterno del leader democristiano, “uomo solo che sapeva di avere su di sé le responsabilità della scelta finale”. Un “cattolico che non era clericale”, che si racchiuse nella preghiera prima del discorso di Parigi del 10 agosto 1946, in cui si presentò da sconfitto all’uditorio delle potenze vincitrici ed esordì col celebre incipit: “Signori delegati, prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto tranne la vostra personale cortesia è contro di me”.

La puntata si avvale del contributo degli storici Paolo Acanfora, Piero Craveri, Angelo Ventrone e dell’esperta di comunicazione politica Flavia Trupia.

Ma il racconto dà voce anche ai protagonisti dell’epoca come Alcide De Gasperi, Luigi Gedda, Giorgio Amendola, Lelio Basso, Giuseppe Saragat, e i diplomatici americani Harry Cleveland, Averell W. Harriman, Henry Tasca, grazie alle interviste di repertorio delle Teche Rai. Al centro della narrazione, ci sono gli sviluppi del contesto internazionale, i prodromi della guerra fredda, con le potenze occidentali contrapposte al blocco sovietico, e le ripercussioni sulla politica interna di queste divisioni. L’Italia entra nell’orbita atlantica, grazie proprio al viaggio di De Gasperi che nel gennaio 1947 consacra i rapporti tra Stati Uniti e Italia. “Non sapevamo niente di questa America – ricorda Maria Romana De Gasperi – e restammo stupiti dal loro modo di fare. Ma alla fine mio padre ottenne quel che voleva, un prestito importante, e forse solo in quel momento pensò ce l’abbiamo fatta”. Il prestito del presidente americano Truman, integrato successivamente dai fondi del Piano Marshall aiutano la crescita del nostro paese. Un’Italia che si rilancia e vive una lunga campagna elettorale, fatta di scontri verbali e grande animosità. Da una parte, la rottura tra le forze di sinistra, con la nascita del PSDI di Saragat che si separa dal PSI di Nenni, e il lavoro di Togliatti per restare fedele a Mosca, pur senza rinnegare uno slancio di rinnovamento. Dall’altra, la Dc che si stringe attorno al suo leader De Gasperi e può contare sull’apporto dei Comitati Civici di Luigi Gedda, emanazione delle gerarchie vaticane. Quest’ultime, saranno fondamentali nel risultato finale, la vittoria della Dc di Alcide De Gasperi, uomo e politico nel quale il paese si riconosce, guida di un’Italia che sceglie di fidarsi di lui. “Mio padre è stato la mia vita”, conclude commossa Maria Romana De Gasperi.

MERCOLEDI’ 19/01/2022

Passato e Presente Alfredo Rocco l’architetto dello stato fascista

Il contributo di Alfredo Rocco, il “guardasigilli del regime”, alla costruzione dello Stato totalitario fascista, è fondamentale. Eminente giurista, esponente di spicco del nazionalismo, dopo la fusione dell’Associazione Nazionalista Italiana col Partito fascista nel 1923, è nominato presidente della Camera dei deputati e successivamente, nel 1925, ministro della Giustizia e degli Affari di Culto. Ed è in questa veste che pone mano ad una serie di leggi che modificano profondamente l’ossatura istituzionale del paese, rompendo definitivamente la continuità statutaria. Lo raccontano Paolo Mieli e la professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 19 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La legislazione varata sotto il suo dicastero, aumentando sensibilmente le prerogative del capo del Governo ed esautorando il Parlamento, viola il principio cardine delle moderne democrazie, la separazione dei poteri. Per reprimere il dissenso e preservare lo Stato dalle forze antagoniste viene istituito il Tribunale Speciale la cui procedura è quella del codice penale in tempo di guerra e, nel 1931, con la promulgazione del nuovo ordinamento giudiziario, oltre a registrarsi un notevole inasprimento delle pene, è reintrodotta la pena di morte. In soli sette anni, Alfredo Rocco cambierà il volto dello Stato italiano.

Italiani Adelaide Ristori 

Nel bicentenario della nascita, Italiani racconta “Adelaide Ristori”, la prima grande diva internazionale del teatro italiano, nel doc in onda mercoledì 19 gennaio alle 21.10 su Rai Storia.

Il documentario è realizzato come una fiction, la ricostruzione della vita straordinaria di una attrice altrettanto straordinaria, acclamata da re e regine, poeti e intellettuali, patrioti e gente del popolo.

Un simbolo di italianità riconosciuto anche da personaggi come Cavour e Garibaldi.

Adelaide Ristori rivive ai giorni nostri dipanando il filo delle sue memorie: seduta al suo tavolo di lavoro, circondata da oggetti, abiti, fotografie, i personaggi si animano, e ritornano in scena: ecco Maria Stuarda, e poi Lady Macbeth, e Medea, figure tragiche e grandi, che le hanno dato fama e successo, che hanno accompagnano la sua lunga vita. Interpreta Adelaide Ristori Alvia Reale, attrice italiana di teatro tra le più note, una attrice che ha già interpretato questa parte in passato.

Storie della tv – Parodie

Ironia, leggerezza e intrattenimento si mescolano nei grandi personaggi della comicità italiana, che all’interno dei grandi contenitori di varietà, ma non solo, propongono al pubblico indimenticabili sketch e formidabili parodie. Il percorso della comicità in tv, dalla parodia classica alla satira più tagliente è al centro di “Storie della TV”, con la consulenza di Aldo Grasso, in onda mercoledì 19 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. Quello dei Cetra è un genere di parodia squisitamente “musicale”, che in qualche modo ricalca il radiofonico “I quattro moschettieri” di Nizza e Morbelli (1934). Portano in parodia le epoche (Studio Uno 1961), i generi cinematografici (Studio Uno 62/63) e la grande letteratura (il kolossal “Biblioteca di Studio Uno”). La storia del Quartetto si mescola alle storie personali dei quattro protagonisti. Dopo un periodo in cui la parodia scompare dalla tv, se si eccettuano le incursioni de “L’Amico del Giaguaro” e gli esordi di un poliedrico come Alighiero Noschese, che poi si darà soprattutto alle imitazioni, è negli anni 80 che il genere torna alla ribalta, grazie al Trio. Lo stile parodistico dei Cetra e l’imitazione di personaggi della politica e dello spettacolo permettono a Solenghi, Marchesini e Lopez di diventare popolarissimi, con i loro sketch nei programmi di varietà e l’insuperabile esperienza dei Promessi Sposi”. Un genere, il loro, di una comicità ancora leggera e soft, lontana dalla satira politica, ma con una continua attenzione al costume degli italiani e al mondo della televisione.

GIOVEDI’ 20/01/2022

Passato e Presente Tre donne nel cammino della scienza

La storia del rapporto delle donne con la scienza viene raccontata nella puntata di “Passato e Presente”, in onda giovedì 20 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, attraverso tre diversi secoli, dal ‘700 al ‘900, e tre figure. Se la terza, Rita Levi Montalcini, scienziata di fama insignita del Nobel, la conoscono tutti, le due precedenti, una del ‘700, Anna Morandi Manzolini, ed una dell’800, Gina Lombroso, non le conosce quasi nessuno. Eppure, il loro contributo alla medicina e alla scienza è stato molto importante. E sarebbero sicuramente più famose se solo la società in cui vivevano, fosse stata più giusta nel considerare il contributo delle donne. La professoressa Valeria Paola Babini ripercorre, insieme a Paolo Mieli, il difficile cammino che hanno dovuto fare le donne per affermarsi in ambito scientifico tra restrizioni, pregiudizi e doveri familiari.

Doppio appuntamento con a.C.d.C. Alle origini di Tokyo

Un viaggio in due puntate alla scoperta di Tokio, che si chiamava Edo, e che più di 150 anni fa aveva una popolazione più numerosa sia di Londra che di Parigi. Lo propone a.C.d.C. in onda giovedì 20 gennaio dalle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Grazie all’accurata pianificazione urbana e allo straordinario spirito di collaborazione dei suoi abitanti la città ha saputo trasformare in vantaggi quelli che per altri grandi centri urbani hanno rappresentato dei limiti ed ha potuto superare il problema dei frequenti incendi. Nella prima puntata, obiettivo sulle cinte murarie e i fossati che hanno spesso rappresentato un ostacolo alla crescita del tessuto della città. Ma La geniale ideazione di un fossato a spirale per il castello di Edo e l’abile organizzazione dei lavori di costruzione hanno fatto delle opere difensive un motore di crescita decisivo per lo sviluppo urbano dell’antica Edo e della moderna Tokyo. Nella seconda puntata, invece, in primo pino il problema degli incendi che hanno devastato la città più frequentemente di qualsiasi altro grande centro urbano. Ma la pianificazione accurata, l’utilizzo di piccole case di legno e carta facili ed economiche da ricostruire e lo straordinario spirito di collaborazione tra gli abitanti, anche di diversi ceti sociali, hanno saputo trasformare una calamità in una spinta allo sviluppo. Dopo ogni incendio, Edo cresceva più grande e più ordinata di prima.

VENERDI’ 21/01/2022

Passato e Presente

Benedetto XV il Papa contro la guerra

Benedetto XV diventa papa il 3 settembre 1914 e succede a Pio X. La Prima guerra mondiale è scoppiata da poco più di un mese, ma sta già devastando l’Europa. Il papa si dedica fin dall’inizio a lanciare appelli alle potenze in guerra, affinché fermino quella che egli chiama l’“inutile strage”.

Benedetto XV non si limita agli appelli. Attiva la diplomazia vaticana e presenta ai capi dei Paesi belligeranti una serie di proposte concrete per uscire dalla guerra. Ma in questo momento gli Stati sono dominati dalle ideologie nazionalistiche e la sua voce rimane inascoltata.

Insieme alle iniziative diplomatiche, Benedetto XV avvia una imponente azione umanitaria, volta ad aiutare tutte le vittime della guerra, le popolazioni colpite, i deboli. Inizia qui un percorso della Chiesa come ente umanitario super partes che sarà tanta parte della sua azione e del suo ruolo nel Novecento e fino ai giorni nostri. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli con il professor Alberto Melloni a “Passato e Presente”, in onda venerdì 21 gennaio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

L'armata mortale di Hitler - La Das Reich

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La storia della Divisione SS “Das Reich” nel periodo che va dal D-Day, 6 giugno 1944, al termine del secondo conflitto mondiale. Attraverso immagini e filmati di repertorio e inediti, si rivivono i drammatici avvenimenti, i combattimenti e i crimini commessi da uno dei reparti più micidiali e sanguinari dell’armata della morte di Hitler. Più di 15.000 furono i giovani che servirono nell’unità, fedeli fino all’ultimo giorno al Fuhrer. La seconda puntata di L'armata mortale di Hitler - La Das Reich è proposta venerdì 21 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, in prima visione.

Iraq, distruzione di una nazione

Il nemico

Convinto che le grandi potenze glielo lasceranno fare, Saddam Hussein invase ilKuwait il 2 agosto 1990. Americani, britannici e francesi accettano di punire l'Iraq, senza realmente cercare una soluzione diplomatica. La guerra del Golfo iniziata nel gennaio 1991 è stata tanto rapida quanto devastante: gli iracheni sotto un diluvio di fuoco hanno visto le loro infrastrutture rase al suolo. Muoiono 100.000 soldati e almeno 60.000 civili. Segue un embargo di dodici anni, che farà pagare al popolo iracheno la megalomania del suo presidente. Lo racconta il doc “Iraq, distruzione di una nazione”, in onda venerdì 21 gennaio alle 22.10 su Rai Storia.

 

SABATO 22/01/2022

Cinema Italia

Ho fatto splash

Rai Storia propone il film “Ho fatto splash”, in onda sabato 22 gennaio alle 21.10 per il ciclo Binario Cinema. Regia di Maurizio Nichetti. Con Maurizio Nichetti, Angela Finocchiaro, Luisa Morandini, Carlina Torta.

A Milano Angela, Luisa e Carlina vivono insieme, alle spalle dell'unica a lavorare, Carlina, che fa la maestra. Luisa, aspirante attrice, vive di sogni e Angela, che di sogni ne ha pochi, si occupa malamente della casa dove, tra l'altro, vaga un bamboccio sempre incollato alla televisione, lasciato alle tre ragazze dall'amica Mimi, emigrata in Brasile senza più dar notizia di sé. Un giorno arriva la notizia che Abele (così chiamata perché sua mamma credeva che Abele fosse la moglie di Caino) ha mandato da Carlina il cugino Maurizio, appena risvegliatosi da un sonno di 20 anni, causato dall'ascolto di "Grazie dei fior", cantata da Nilla Pizzi. La notizia mette in subbuglio le ragazze che sperano nell'arrivo di un bel fusto, ma che non sanno come risolvere i problemi economici dato che Carlina è stata derubata dell'ultimo stipendio. Maurizio, comunque, finisce per essere determinante in questa specie di harem. Portato da Luisa e Angela alle riprese di un carosello, ne determina il successo "facendo splash". Quindi funge da fotografo al matrimonio di Carlina con Massimo, apportando confusione in chiesa e al ristorante. Angela e Luisa tornano a casa ubriache e Maurizio rincorre Angela con il vestito di scena di Luisa non risvegliatasi in tempo. Al Piccolo di Milano, dove si dà "La Tempesta" sotto la direzione di Strehler, Maurizio provoca disastri che dal pubblico vengono apprezzati come trovate del famoso regista. Chiusa l'esperienza teatrale, Maurizio, Angela e Luisa trovano ben remunerato lavoro presso la Fiera come "ragazzi oggetto" di pubblicità.

Documentari d’autore

70072 La bambina che non sapeva odiare

1^ tx Rai

La commovente storia di Lidia Maksymowicz, sopravvissuta da bambina a un lungo periodo di prigionia nel campo di Auschwitz-Birkenau

La racconta il film in onda sabato 22 gennaio alle 22.40 e in replica domenica 23 alle 10.30, il 24 gennaio alle 7.30 e il 28 alle 18.30 su Rai Storia. Lidia Maksymowicz nel 1942, a soli due anni, fu rinchiusa nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove il dottor Mengele effettuava i suoi folli esperimenti sui bambini ebrei. La madre, costretta a partecipare ad una marcia della morte, promise e giurò alla bambina che un giorno sarebbe tornata a prenderla. Lidia, come tutti i prigionieri di Auschwitz, fu liberata nel gennaio del 1945 dai soldati sovietici e fu data in adozione a una famiglia polacca. Visse la sua gioventù immaginando che la madre fosse scomparsa in una marcia della morte. Ma un giorno, nel 1962, qualcuno bussò alla sua porta.


 

 

 
 
 

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