L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Passato e presente

DOMENICA 08/05/2022

L’Europa di Gigliola Cinquetti. La cantante veronese dirige la “Domenica Con” di Rai Storia

Nella settimana dell’Eurovision Song Contest, a Torino, Rai Cultura affida a Gigliola Cinquetti - la prima a vincerlo per l’Italia nel 1964, con "Non ho l'età" – il palinsesto della “Domenica Con”, lo spazio curato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana, in onda domenica 8 maggio dalle 14 alle 24 su Rai Storia. Un palinsesto che la Cinquetti dedica all’”Europa in Eurovisione” e al ricordo dell’Eurovision Song Contest al quale tornò a partecipare nel 1974 a Brighton, con "Sì", arrivando al secondo posto dopo gli Abba, e che condusse par la Rai nel 1991 dagli studi di Cinecittà, dopo la vittoria di Toto Cutugno nel 1990 con "1992: insieme". Passaggi accompagnati da storie legate a vicende storiche e personali, come il ricordo dei suoi genitori, che decisero di aspettare la fine del conflitto per avere figli, e nacquero due bambine, nel biennio che vide l'Italia diventare repubblica, con una nuova Costituzione. E' l'occasione per rivedere tre filmati dedicati al Referendum del 2 giugno, al Voto delle donne e all'assemblea Costituente e alla firma della Costituzione, negli stessi giorni della nascita di Gigliola (20 dicembre 1947).

Si passa poi a "Il giorno della pace" un doc del 1965 di Liliana Cavani che parte proprio da un 8 maggio speciale: quello del 1945, quando si spensero gli ultimi focolai di guerra in Europa.

Si prosegue nel racconto dei valori dell'Europa unita, con la puntata del 2021 di “Insieme”, e con due momenti storici dell'eurovisione: la diretta del 6 giugno 1954 che la Rai diffonde in nove paesi europei con la benedizione trilingue di Pio XII e quella del 25 marzo 1957 con la firma dei trattati di Roma e la nascita del Mercato Comune Europeo. A seguire alle 16.30, il documentario "Immagini senza frontiera" che racconta i progressi dell'Eurovisione, nel suo primo decennio di attività, dal 1954 al 1964.

Non manca un omaggio alle "ragazzine” della canzone italiana, le coetanee Rita Pavone, Caterina Caselli e Patty Pravo, e - a seguire - il film "Dio come ti amo", dal titolo del brano con cui la Cinquetti vinse il Sanremo 1966 con Modugno.

L'omaggio alle ragazze degli anni ‘60 si ripete alle 20.00 con la "Rivoluzione della minigonna" e le "Ragazze europee", cantanti e attrici che imposero un nuovo modello femminile: Sylvie Vartan, Francoise Hardy, Marianne Faithfull e, non ultima, Catherine Spaak, recentemente scomparsa. Nel preserale, anche un omaggio a Stefania Sandrelli, icona cinematografica di quel periodo.

In prima serata, il documentario "Arrivederci Saigon" di Wilma Labate, nel quale la guerra in Vietnam è vista dal punto di vista di cinque ragazzine toscane che si ritrovarono a cantare per le truppe americane nel 1968.

Chiude il palinsesto un doppio appuntamento: una rassegna delle partecipazioni italiane dell'Eurovision Song Contest, e due inediti di Gigliola Cinquetti giornalista nel 1982 con Paul Mc Cartney per il programma "Io Sabato" e nel 1981 in “Linea Verde”.

LUNEDI’ 9/05/2022

Passato e Presente. Giornalisti nel mirino delle BR

Nel giugno del 1977, nell’arco di tre giorni vengono feriti alle gambe tre giornalisti a Genova, Milano, Roma. Gli attentati sono rivendicati dalle Brigate Rosse. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli a “Passato e Presente”, in onda lunedi 9 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Tra le vittime c’è il più famoso dei cronisti italiani, Indro Montanelli, che da qualche anno era al timone del quotidiano da lui fondato, Il Giornale nuovo. Qualche mese dopo, il 16 novembre 1977, a Torino le Brigate Rosse alzano il tiro e colpiscono a morte Carlo Casalegno, vicedirettore della Stampa. Il figlio di Casalegno, Andrea, è un militante della sinistra extraparlamentare e una sua intervista al giornale Lotta continua, in cui parla di “disumanizzazione della lotta politica”, alimenta un infuocato dibattito nel movimento sull’uso politico della violenza. Dopo le gambizzazioni di altri giornalisti, il 28 maggio 1980 viene ucciso Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera e presidente dell’Associazione stampa lombarda. Tobagi, come Casalegno, era un uomo moderato e riformista, fermo e intransigente contro le Brigate Rosse, ma lontano dalla tentazione di leggi speciali e soluzioni autoritarie per combattere il fenomeno del terrorismo. Gli atti terroristici non sono casuali ma frutto di un preciso disegno: il 1 giugno 1997, infatti, le Brigate Rosse avevano lanciato la campagna contro l’informazione di regime, nell’ambito della più generale guerra contro lo Stato.

Speciali Storia '21-'22. Volti dei Vangeli

Secondo appuntamento con “Volti dei Vangeli”, in onda in prima visione lunedì 2 maggio alle 21.10 su Rai Storia.La voce di Papa Francesco fusa con le immagini più suggestive dell'arte cristiana, per dare volto ai personaggi dei Vangeli. Il Papa con il suo linguaggio semplice e profondo ci porta dentro le scene del Vangelo, come fossimo testimoni contemporanei degli eventi che lì stanno accadendo. Una narrazione illustrata con capolavori d'arte che raffigurano i personaggi evangelici man mano evocati. Dipinti di grandi pittori, dalla chiamata di Matteo del Caravaggio al ritorno del figliol prodigo di Rembrandt ma anche bassorilievi dei primi secoli cristiani e disegni dei codici miniati medievali.

Italia: viaggio nella bellezza. Un arcangelo nelle grotte: il culto di S. Michele nell'Italia medievale

Un viaggio nei santuari d'altura più suggestivi dedicati al culto di San Michele, alla scoperta di un patrimonio di grotte naturali e di pitture rupestri di fondamentale importanza per comprendere sia la religiosità medievale sia i fondamenti della spiritualità europea. Lo percorre “Italia. Viaggio nella Bellezza”, in onda lunedì 2 maggio alle 22.10 su Rai Storia. Luoghi famosi e ammirati in tutto il mondo come il Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo, recentemente inserito nella lista Unesco del Patrimonio mondiale, e la Sacra di San Michele in Val di Susa. Ma anche luoghi di culto spesso sconosciuti ai più, come la splendida grotta di Olevano sul Tusciano, in provincia di Salerno, quella del Monte Monaco di Gioia presso Faicchio, vicino Benevento, o del Monte Tancia in Sabina. Un patrimonio per lo più inedito da conoscere e valorizzare.

MARTEDI’ 10/05/2022

Passato e Presente. Thutmosi III il faraone guerriero

Thutmosi III è un grande faraone, forse il più grande che l’Egitto abbia mai avuto. Nel 1458 a. C. diventa l’unico sovrano dell’Alto e del Basso Egitto, dopo aver vissuto all’ombra di una lunga coreggenza imposta dalla moglie del padre, la Grande Sposa Reale Hatshepsut, con la quale ha nominalmente condiviso il potere per più di 20 anni. È un re risoluto e lungimirante, ma anche uno straordinario guerriero. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli con la professoressa Patrizia Piacentini nell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda martedì 10 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Thutmosi III combatte al fianco dei suoi soldati, e la sua grande conoscenza delle tecniche e le sue prodezze sono testimoniate dalle fonti. Su di lui fioriscono miti e leggende; una sopra tutte, quella della sua invincibilità. Ma Thutmosi III è anche un politico scaltro e la sua politica estera è considerata tutt’oggi un capolavoro strategico. Egli ha garantito confini sicuri all’Egitto più grande che ci sia mai stato. Per lui gli Egiziani hanno scritto canti epici e inni di gloria. Donerà un assetto stabile al paese, che vivrà con lui - e a seguire - l’età aurea della storia egizia, quella del Nuovo Regno, e della XVIII dinastia.

Storia della medicina. Da martedì 10 maggio alle 21.10 su Rai Storia

Quella dell'arte medica è una storia a mosaico, fatta di vicende antiche che riguardano il corpo e le malattie, che parlano di medici, delle loro idee e dei tentativi di evitare l'esito fatale inventandosi procedimenti empirici o sperimentando rimedi naturali. Ma è anche la storia di come le credenze magiche siano diventate, scoperta dopo scoperta, una pratica scientifica condivisa, controllata e straordinariamente efficace. Un percorso che accompagna la vita dell’uomo dalla sua comparsa sulla terra, raccontato dalla nuova serie “Storia della medicina”, in onda da martedì 10 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Quattro appuntamenti per raccontare alcune grandi battaglie scientifiche vinte, porre interrogativi su quelle ancora da combattere e far rivivere molti dei protagonisti più famosi dell'Ars Medica nel corso della storia: dagli antichi riti terapeutici ai primi interventi chirurgici, dai re taumaturghi all'idea di medicina laica, dalle cure emergenziali sui campi di battaglia ai teatri anatomici delle Università, dai segreti delle erboristerie monastiche alle moderne industrie dei farmaci, dalle grandi epidemie che decimarono imperi alla scoperta dei microrganismi patogeni, fino ai primi modelli di fisiologia patologica e al perfezionamento tecnologico degli strumenti di intervento.

Nell'antico Egitto, in Grecia e a Roma, la vita media era di 25 anni circa. Per secoli, solo chi superava le cause di morte infantile o le epidemie poteva sperare di invecchiare. Dopo il Rinascimento, la vita media si allungava di una decina di anni. Nell'Ottocento arrivava a oltre 40 anni, grazie soprattutto al miglioramento dell’alimentazione, alle misure di igiene (impianti fognari, abitazioni più spaziose e aerate, acqua potabile, refrigerazione dei cibi) e alla vaccinazione antivaiolosa. Ma la svolta significativa arriva con il Ventesimo secolo, caratterizzato da un’eccezionale accelerazione scientifica. Nel Novecento la vita media quasi raddoppia e raggiunge i 60 anni nel mondo, e circa gli 80 nei paesi sviluppati. In questo dato è racchiusa quasi l'intera storia del progresso medico, perché è tra ‘800 e ‘900 che si concentrano le scoperte e le innovazioni più importanti.

Corea 1950. La battaglia di Chosin

La Guerra di Corea (1950-53) ha segnato l’affermazione della Cina comunista tra le grandi potenze mondiali e contribuito a creare gli equilibri geopolitici in Estremo Oriente con cui dobbiamo confrontarci ancora oggi. La battaglia del bacino di Chosin (27 novembre - 11 dicembre 1950) - raccontata dal documentario in due parti in onda martedì 10 maggio e martedì 17 maggio dalle 22.10 su Rai Storia - fu uno dei momenti decisivi del conflitto, oltre che il più violento scontro tra truppe cinesi e statunitensi della storia. Ad introdurre e contestualizzare l’argomento, lo storico militare Gastone Breccia. 
Tra il 1950 e il 1953 la Corea fu teatro di una guerra durissima, che provocò oltre due milioni di morti e la distruzione di buona parte del paese. Causa del conflitto fu la divisione della penisola lungo il 38° parallelo, decisa nel 1945 quando sovietici e statunitensi posero fine all’occupazione giapponese. Dal 1948 nel sud iniziò una cruenta guerra civile tra comunisti e nazionalisti; dopo la sconfitta dell’insurrezione, l’esercito comunista passò il confine il 25 giugno 1950, contando sulla debolezza militare dell’avversario. Due giorni dopo le Nazioni Unite autorizzarono però l’intervento di una forza multinazionale per ripristinare lo status quo. Gli statunitensi fornirono il grosso delle truppe combattenti e riuscirono in extremis a fermare l’avanzata nordcoreana. Il 15 settembre 1950 il generale Douglas MacArthur, a capo delle forze dell’Onu, lanciò un fulmineo contrattacco anfibio che portò alla liberazione di Seoul e alla cacciata dei nordcoreani da tutto il sud. Ma - convinto di poter riunificare il paese – Mac Arthur diede ordine alle sue truppe di raggiungere lo Yalu, che separa la Corea dalla Manciuria, ignorando i segni di un possibile coinvolgimento nel conflitto della Repubblica Popolare Cinese. Mao Zedong fece capire che non avrebbe tollerato senza reagire una presenza americana ai suoi confini; a fine ottobre quasi 300.000 soldati cinesi avanzarono in Corea contrattaccando di sorpresa le colonne delle Nazioni Unite, che subirono gravi perdite. Alla fine di novembre la 1a divisione dei Marines venne circondata da 60.000 cinesi nei pressi del lago artificiale di Chosin, sui monti Taebaek. Per due settimane i Marines lottarono per sopravvivere con temperature fino a 30 gradi sottozero, riuscendo infine a rompere l’accerchiamento e a mettersi in salvo al porto di Hungnam. La guerra sarebbe andata avanti fino al luglio 1953, senza un vero vincitore. 

MERCOLEDI’ 11/05/2022

Passato e Presente. Apolidi tra le due guerre

Alla fine della Prima Guerra Mondiale la carta geografica del mondo si trasforma radicalmente. Sono crollati tre imperi: l’impero russo, quello austro-ungarico e l’impero ottomano.  Dopo i trattati di pace postbellici siglati a Versailles, centinaia di migliaia di persone si ritrovarono sprovviste della protezione di un governo statale, raccolte in minoranze nazionali allogene rispetto agli Stati d’appartenenza o abbandonate a se stesse. Sono i cosiddetti Apòlidi, protagonisti dell’appuntamento con “Passato e Presente”, con Paolo Mieli e la professoressa Daniela Caglioti, in onda mercoledì 11 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1922, l’Alto commissario per i profughi della Società delle Nazioni istituisce il passaporto Nansen, certificato di identità emesso dal paese ospitante per garantire l’accesso ai servizi minimi di assistenza. Con l’avvento al potere dei nazionalsocialisti in Germania, il problema dell’apolidia si rinnova e si aggrava. Nel 1935, con le leggi di Norimberga, le politiche antiebraiche spingono verso la denaturalizzazione degli ebrei tedeschi. Per loro non c’è solo la perdita della cittadinanza, ma anche la confisca dei beni e il tragico destino dei Lager. 

Storie della tv. Telemaco . Volterra storie da un manicomio

Un viaggio nell'ex ospedale psichiatrico di Volterra, il più grande manicomio d'Italia, attraverso i padiglioni decadenti che custodiscono tracce indelebili delle sofferenze umane, della genialità artistica di alcuni pazienti e della secolare contesa tra i sostenitori della repressione o del recupero del malato. Lo percorre la giovane storica Emanuela Lucchetti nell’appuntamento con “Telemaco”, in onda, in prima visione, mercoledì 11 maggio alle 21.10 su Rai Storia.

GIOVEDI’ 12/05/2022

Passato e Presente. La Linea Maginot

Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Francia deve affrontare le ferite che il conflitto, con il suo seguito di dolore e devastazione, ha lasciato aperte nel Paese. La difesa delle frontiere diventa quindi per le autorità politiche e militari un obiettivo primario. In particolare, è necessario impedire ad ogni costo una nuova invasione da parte della Germania. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli con il professor Andrea Santangelo e “Passato e Presente”, in onda giovedì 12 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Alla fine degli anni Venti inizia così la costruzione dell’articolato complesso di opere militari e fortificazioni passato alla storia con il nome di “Linea Maginot”. Si tratta di un sofisticato sistema difensivo progettato per garantire l'inviolabilità del territorio nazionale. Sul piano francese ha però la meglio la strategia elaborata dai generali tedeschi: nel maggio del 1940 la Wehrmacht riesce infatti ad aggirare la Linea Maginot, occupando rapidamente la Francia.

a.C.d.C. 2022. Apocalissi del passato - La distruzione di Sodoma: tra leggenda e realtà

Le ricerche per localizzare l’antica città di Sodoma e le indagini sulla natura del misterioso cataclisma che, secondo il racconto biblico, l’ha distrutta, sono al centro del nuovo episodio della serie “Apocalissi del passato”, in onda giovedì 12 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La narrazione della ricca città di Sodoma, dell’immoralità dei suoi abitanti e della pioggia di zolfo e fuoco con cui Dio l’ha distrutta, è da sempre l’immagine esemplare della punizione divina. Due archeologi americani, Steven Collins e Phillip Silvia, hanno trovato nella valle del Giordano nuove e importanti elementi per identificare Sodoma con l’antica città di Tall el-Hammam, a nordest del Mar Morto: un fiorente centro dell’età del bronzo distrutto da un misterioso cataclisma che ha reso la zona inospitale per settecento anni.  

L'impero della Regina Vittoria I motori del cambiamento

Da società agricola a superpotenza industriale. Succede al Regno Unito che, dall'epoca della nascita della regina Vittoria, nel 1819, si trasforma, nell’arco di pochi decenni, in un impero globale. “L'impero della Regina Vittoria”, il ciclo in quattro episodi per la serie “a.C.d.C”, introdotta dal professor Alessandro Barbero e in onda da giovedì 13 maggio alle 22.10 su Rai Storia, racconta sia la storia di questo periodo straordinario, sia il ritratto di una regina affascinante che governò su oltre un quinto della popolazione mondiale. In primo piano le vicende di figure influenti che avrebbero modellato il sistema imperiale britannico: Gladstone, Disraeli, Livingstone, Rhodes e il Principe Alberto, marito di Vittoria. Questi personaggi - alcuni spinti da ambizione, altri da desiderio di profitto, e altri ancora da passione o da nobili ideali - avrebbero determinato un’espansione senza pari nella storia, trasformando per sempre il Regno Unito e i suoi territori. Resoconti personali tratti da diari, ricostruzioni filmate sia in Inghilterra sia negli ex avamposti dell'Impero, tra cui India e Africa, raccontano il drammatico scontro di personalità e di culture che avrebbero segnato per ben 64 anni il regno della regina Vittoria.

VENERDÌ 13/05/2022

Passato e Presente. La contessa di Castiglione. Seduzione e potere

Aristocratica, ambiziosa, seduttrice, Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione ha la fama di essere la donna più bella dell’Ottocento, ricordata soprattutto per aver contribuito, unendo il suo fascino al suo spirito patriottico, al processo Unitario. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli con la professoressa Benedetta Craveri a “Passato e Presente”, in onda venerdì 13 maggio alle 13.15 su rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nata nella Firenze dei Lorena, Virginia respira l’aria della grande società del tempo e trascorre un’infanzia serena in una in una famiglia della nobiltà ligure-piemontese, che stravede per lei. Nel 1854, intimamente decisa a mantenere la propria libertà, la sedicenne Oldoini va in sposa a Firenze a Francesco Verasis Asinari, Conte di Castiglione d’Asti, di undici anni più grande. Dopo le nozze la coppia si trasferisce a Torino, dove la giovane contessa compirà un grandioso ingresso alla corte di Vittorio Emanuele II. Ma sarà a Parigi che la stella di Virginia inizierà a brillare. Deciso a giocare tutte le sue carte, il cugino del marito Camillo Benso conte di Cavour, che vuole stringere un’alleanza con la Francia al fine di porre la questione italiana all’attenzione dell’Europa, pensa di utilizzare anche quella dell’avvenenza della cugina e, in accordo con Vittorio Emanuele II, la Castiglione è investita del compito di promuovere l’immagine dell’Italia a Parigi e se possibile conquistare l’Imperatore dei francesi. Virginia gioca benissimo la sua partita diplomatica riuscendo, in meno di un mese, a diventare l’amante ufficiale Napoleone III. Seppure la sua ascesa sia velocissima, altrettanto rapido sarà il suo declino. Allontanata da Parigi dopo un attentato al sovrano, sostituita alle Tuileries, la seduttrice che ha incantato la Francia del Secondo Impero, alla fine della sua vita si chiuderà in una casa tappezzata di nero, con i suoi ricordi, le sue foto, i suoi diari, nascondendo ai suoi occhi e a quelli del mondo intero l’onta della sua decadenza.

"Inferno nei mari" Assalto ai giapponesi

Dicembre del 1943. Spinto dalla perdita del suo mentore e amico Dudley “Mush” Morton, Richard Hetherington O’Kane e il suo sottomarino USS Tang vanno all’attacco di un convoglio navale giapponese. E, con quattro missioni offensive, O’Kane diventerà il più grande comandante americano di sottomarini. Ma nello Stretto di Formosa, il suo ultimo siluro Mark 18 lo tradisce: nel momento in cui il sottomarino di O’Kane incontra la sua fine, inizia un’indimenticabile battaglia per la sopravvivenza. Lo racconta “Inferno nei mari”, in onda venerdì 13 maggio alle 22.10 su Rai Storia. La serie ripercorre tutti gli eventi drammatici e le battaglie delle squadre sottomarine della Seconda guerra mondiale. Dall'affermazione della caccia in branco da parte degli U-boot (i "Wolfpack") alle azioni che contribuirono al successo americano nel Pacifico, una storia di tattica e tecnologia e degli equipaggi che resero un incubo costante la vita dei marinai delle flotte di superficie. 

SABATO 14/05/22

Film – In nome del popolo sovrano
I"Documentari d'autore" Genitori 

Da 16 anni, un gruppo di genitori di figli diversamente abili si incontra un giorno ogni due settimane per parlare della loro quotidianità e cercare delle soluzioni possibili ed efficaci per migliorare la vita dei loro ragazzi. Un percorso che Albero Fasulo racconta nel documentario “Genitori”, in onda sabato 14 maggio alle 23.45 per il ciclo “Documentari d’autore”. Dopo così tanto tempo il gruppo è diventato una microsocietà con i propri equilibri, nella condivisione della dedizione al proprio figlio disabile, si è trasformato in una vera e propria famiglia allargata, specialmente per quei genitori che, pur essendo rimasti senza figli, ritornano al gruppo proprio per continuare a sentire in vita il proprio caro. 


 

 

 
 
 

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