L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Documenti e concerti

La Philharmonia Orchestra diretta da John Axelrod; Barbara Hannigan nella doppia veste di direttrice e soprano con l’Orchestra di Santa Cecilia; la pianista Maria João Pires insieme all'Orchestra Giovanile dello Stato di Bahia; la Mahler Chamber Orchestra e il pianista Leif Ove Andsnes. Sono alcuni dei grandi protagonisti di “In scena. Le luci di MiTo 2022”, il documentario con la regia di Barbara Pozzoni e i testi di Firmina Adorno, che racconta la sedicesima edizione del Festival e che Rai Cultura propone in prima Tv giovedì 6 ottobre alle 21.15 su Rai 5. Il doc fa rivivere alcuni dei momenti più coinvolgenti dei 116 concerti del Festival, che si è svolto dal 5 al 25 settembre a Torino e a Milano sotto la guida della presidente Anna Gastel e del direttore artistico Nicola Campogrande. 
In primo piano, gli accostamenti inediti di MiTo 2022 che esplorano le relazioni tra la musica e la luce, affiancando capolavori storici e brani in prima esecuzione, proposti in maniera innovativa a un pubblico sempre più eterogeneo. Oltre ai concerti con ospiti internazionali ed eccellenze nazionali, registrati in oltre due settimane di Festival nelle grandi e piccole sale delle due città, ad arricchire il racconto in musica saranno le testimonianze del direttore artistico Nicola Campogrande e di alcuni degli interpreti ospiti del Festival, come quella del direttore d’orchestra John Axelrod che ha guidato la Philharmonia Orchestra nei concerti di apertura all'Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto di Torino e al Teatro alla Scala di Milano, e di Pietro De Maria e Gloria Campaner, fra i quattordici pianisti italiani che hanno offerto altrettanti concerti monografici dedicati a grandi compositori in luoghi decentrati delle due città.

Acclamata per il suo stile brillante e raffinato, la violinista olandese Simone Lamsma torna a suonare con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel concerto registrato nel maggio scorso all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, che Rai Cultura propone giovedì 6 ottobre alle 22.15 in prima visione su Rai 5.
Lamsma è una delle personalità più influenti del mondo musicale: suona abitualmente con orchestre come quella del Concertgebouw di Amsterdam, con la Filarmonica di New York e la Chicago Symphony. Molto attiva sul fronte della musica contemporanea, nel corso del 2022 è impegnata nell’esecuzione di due prime mondiali: un’opera per violino solo di Thomas Larcher e un nuovo concerto per violino scritto appositamente per lei da Mathilde Wantenaar. In primavera è inoltre uscito un disco di musiche del compositore finlandese Einojuhani Rautavaara che la vede protagonista con la Malmö Symphony Orchestra guidata dal Direttore ospite principale dell’Orchestra Rai Robert Trevino.
Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai, a sette anni dal suo felice debutto, Lamsma propone il Concerto n. 1 in la minore per violino e orchestra op. 77 di Dmitrij Šostakóvič, composto nel 1948 ma che, data la sua scrittura decisamente contraria ai dettami stilistici del regime sovietico, fu eseguito per la prima volta solo nel 1955, dopo la morte di Stalin. L’opera è dedicata al celebre violinista David Ojstrach, che volle vedere nella parte violinistica scritta da Šostakóvič un “ruolo shakespeariano”.
Sul podio è impegnato il tedesco Marc Albrecht, ospite frequente dell’Orchestra Rai, che nel 2015 diresse nel concerto di debutto di Lamsma. Già Direttore principale dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam e delle Orchestre Filarmoniche e da camera Olandesi, oltre che vincitore agli International Opera Awards 2019 come Miglior direttore, Albrecht è interprete riconosciuto del repertorio tardo romantico tedesco e austriaco – da Wagner a Zemlinsky, da Strauss a Korngold – ma la sua attività si estende anche alla musica contemporanea. Chiude il concerto con la Sinfonia in re minore di César Franck, composta tra il 1886 e il 1888. 


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