L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Brescia e Bergamo capitali della cultura

DOMENICA 06/11/2022

Domenica per... Enzo Biagi, una voce libera. Con Bice Biagi

Il pomeriggio di Rai Storia è dedicato a Enzo Biagi uno dei più importanti giornalisti del nostro paese. Ma non solo giornalista, anche scrittore e narratore dell’attualità, della politica, della cronaca insomma della nostra vita.

“Domenica Per”: il nuovo appuntamento con la Storia e con i suoi protagonisti: personaggi, testimoni e avvenimenti presentati e commentati in studio da storici ed esperti, introdotti da Emanuela Lucchetti. La domenica pomeriggio, dalle 14.00 alle 24.00 scorre il lungo racconto della storia: un alternarsi tra filmati e approfondimenti degli ospiti in studio, la narrazione di eventi ed anniversari.

LUNEDI’ 07/11/2022

Passato e Presente. Predicatori: da San Francesco a Papa Francesco

Prima dell’invenzione della radio, della televisione e dei nuovi media, l’informazione di massa avveniva in larga misura attraverso l’arte della predicazione. Come insegnamento collettivo dei costumi e della fede, la predicazione è strettamente legata al luogo in cui avviene, al pubblico a cui si rivolge e soprattutto all’oratore. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 7 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli.

I predicatori cercano il loro pubblico per trattare temi religiosi, ma anche per affrontare gli affari pubblici. Con gli ordini Minori, vale a dire con i Predicatori, e i Mendicanti, cioè con i Domenicani e i Francescani, nasce la predicazione moderna fatta di vicinanza alla gente e di ricorso a parole e gesti efficaci. Quando le chiese non possono più contenere la folla, si predica nelle piazze e nelle strade. A farlo sono i predicatori più popolari alla fine del medioevo, quali Giordano da Pisa, Antonio da Padova o Bernardino da Siena, veri e propri influencer dell’epoca, assediati e molto seguiti da donne e uomini di ogni ceto sociale. Tutto cambia, molti secoli dopo, con le trasformazioni della comunicazione dovute all’avvento di nuovi mezzi tecnologici. 

Italia. Viaggio nella bellezza. Il ferro e la seta. Brescia e Bergamo capitale italiana della cultura 2023

In quali città del Belpaese si può assistere a uno spettacolo di danza indiana come se si fosse a Bollywood e subito dopo lasciarsi sedurre dal bel Canto all'italiana? Dove si può esplorare un reticolo di acque sotterranee lungo chilometri, incontrare vigneti e cascine come se si fosse in campagna, e ammirare in una magica penombra i volti di bellissime donne dipinte cinquecento anni fa? In quali scoprire che tradizione e modernità possono coesistere perfettamente?

La risposta è duplice, come duplice è la Capitale Italiana della Cultura 2023: Brescia e Bergamo. A queste due città è dedicato il prossimo appuntamento di “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda in prima visione lunedì 7 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Attraverso le voci del giornalista bresciano Massimo Tedeschi e dell'attrice bergamasca Chiara Donizelli, con un contributo spumeggiante dello storico dell'arte Giovanni Carlo Federico Villa, bergamasco d'adozione, Italia. Viaggio nella Bellezza mostra i preparativi con cui le due città lombarde si abbelliscono per l'evento, in una sarabanda di arte, alta tecnologia e personalità indimenticabili.

Travelogue. Destinazione Italia. Herman Melville

Diretti generalmente da Nord verso Sud, i viaggiatori dell’epoca del Grand Tour incontravano, riscendendo lo Stivale, le città e le campagne del centro sud d’Italia. Alle volte si trattava di mete sconosciute, altre volte di centri urbani rinomati per la loro bellezza. Un posto speciale nel cuore dei “grantouristi” occupa Napoli, dove nel 1857 giunse lo scrittore americano Herman Melville. Lo racconta “Travelogue. Destinazione Italia”, in onda lunedì 7 novembre alle ore 22.10 su Rai Storia. Lo scrittore britannico Tobias Jones, attraverso le pagine del Travelogue e delle opere letterarie dello scrittore, va alla scoperta di Melville nella Napoli di metà del 1800, dove poté godere delle bellezze della città ma anche essere testimone dei fatti storici in corso, come quelli che riguardarono il “Re Bomba”: dalle Catacombe di San Gennaro al Maschio Angioino, dalla Grotta di Seiano alla Villa di Pollione e Capodimonte.

MARTEDI’ 08/11/2022

Passato e Presente. Alfredo Rocco, l’architetto dello stato fascista

Il contributo di Alfredo Rocco, il “guardasigilli del regime”, alla costruzione dello Stato totalitario fascista: lo ricostruiscono Paolo Mieli e la professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e Presente”, in onda martedì 8 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Eminente giurista, esponente di spicco del nazionalismo, dopo la fusione dell’Associazione Nazionalista Italiana col Partito fascista nel 1923, è nominato presidente della Camera dei deputati e successivamente, nel 1925, ministro della Giustizia e degli Affari di Culto. Ed è in questa veste che pone mano a una serie di leggi che modificano profondamente l’ossatura istituzionale del paese, rompendo definitivamente la continuità statutaria. La legislazione varata sotto il suo dicastero, aumentando sensibilmente le prerogative del capo del Governo ed esautorando il Parlamento, viola il principio cardine delle moderne democrazie, la separazione dei poteri. Per reprimere il dissenso e preservare lo Stato dalle forze antagoniste viene istituito il Tribunale Speciale la cui procedura è quella del Codice penale in tempo di guerra e, nel 1931, con la promulgazione del nuovo ordinamento giudiziario, oltre a registrarsi un notevole inasprimento delle pene, è reintrodotta la pena di morte. In soli sette anni, Alfredo Rocco cambierà il volto dello Stato italiano.

Storie della TV. Catherine Spaak, e le altre

Fin dalle origini, la Televisione è stata esterofila, e le presenze femminili straniere sono state una larga schiera. Non solo soubrette come Abbe Lane, le gemelle Kessler, o Lola Falana, ma anche attrici cinematografiche come Sylva Koscina e Catherine Spaak (1945-2022) sono apparse a vario titolo nel piccolo schermo. Personaggi protagonisti della puntata firmata da Ilaria Dessi di “Storie della TV” in onda in prima visione martedì 8 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

La Spaak, belga di origine e diva “anticonformista”, si afferma in televisione come cantante, e dagli anni 70 si reinventa come giornalista e intervistatrice, animando, dal 1988 al 2002, il salotto di “Harem”, talk show declinato al femminile di largo successo. Con le testimonianze di: Agnes Spaak, sorella di Catherine; Bruno Voglino, storico capostruttura di Raitre; Paolo Menghini, autore di Harem; Gloria Paul e Minnie Minoprio, attrici e cantanti che hanno avuto una lunga carriera in televisione.

Antoine il fortunato, una vita tra due Imperi

È la storia del tramonto di due imperi, l'impero ottomano e quello asburgico (accelerato dalla Prima guerra mondiale), testimoniato e "registrato" da un loro cittadino (Antoine), un cineasta che aveva un punto d'appoggio in entrambi gli imperi e che ha raccolto un tesoro di materiale (foto, filmati amatoriali, scritti, disegni ecc.) dell'epoca. La sua storia personale è il veicolo che racconta la “grande Storia” del tempo. Una storia raccontata - con un’introduzione del professor Giorgio Del Zanna – da “Antoine il fortunato, una vita tra due Imperi” in onda martedì 8 novembre alle 22.10 su Rai Storia

Di famiglia franco-ungherese, Antoine vive nell'impero Ottomano (Costantinopoli, Salonicco) durante il periodo più turbolento della sua storia, che finì con la sua dissoluzione e la creazione della Turchia moderna.

Il doc ripercorre le tappe dell'ascesa e della caduta di questo uomo comune e della sua famiglia, che hanno assistito e sono sopravvissuti a quei drammatici eventi. Il prezioso e unico materiale d'archivio che ha raccolto nella sua vita, offre uno sguardo sulla realtà della vita dei primi due decenni del secolo scorso. Anniversario (100 anni) della dissoluzione dell’Impero Ottomano nel 2022.

MERCOLEDI’ 09/11/2022

Passato e Presente. Jacqueline Kennedy alla Casa Bianca

Jacqueline Bouvier, maritata Kennedy, è stata una delle più amate first lady nella storia degli Stati Uniti. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 9 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne tratteggia il ritratto con la storica Raffaella Baritono

Oltre all’eleganza che tutti le riconoscevano, nel triennio che Jacqueline passò alla Casa Bianca svolse anche un importante ruolo diplomatico, assai meno conosciuto del suo volto mondano. La sua immagine è poi immortalata dalla tragedia di Dallas, cui assistette impotente e che ancor più la rese oggetto d’affetto da parte di persone in tutto il mondo. Il suo dolore per l’improvvisa perdita del marito incarnò quello di tutto un Paese per l’omicidio del proprio Presidente in carica, John Kennedy, facendo di lei la “vedova d’America”.

Al Capone: icona

Al Capone fu la quintessenza del self-made man americano, uno spietato assassino, o entrambi? Dai suoi primi giorni di ascesa nei ranghi delle gang di New York, al suo lento declino all'indomani del massacro di San Valentino, questo speciale racconta la complicata vita di uno dei più celebri boss mafiosi d'America. Secondo appuntamento con i “gangster”, dopo “Bonnie & Clide”, “Al Capone: icona” andrà in onda mercoledì 9 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Capone non era solo un contrabbandiere, un assassino e un gangster, ma anche un personaggio pubblico popolare che aprì una delle prime mense per i poveri della nazione, era un devoto mecenate e patrocinatore della musica jazz, avendo offerto ai musicisti afroamericani opportunità che altrimenti non avrebbero mai avuto. Sono passati più di 80 anni dall'apice del potere di Capone, eppure il suo impatto si fa sentire ancora oggi. “Al Capone – Icona” ripercorre la storia personale di Capone e la sua eredità duratura e svela le sue inaspettate connessioni con la criminalità organizzata moderna, le forze dell'ordine, la cultura popolare, dai film alla musica rap e persino la vita quotidiana a Chicago.

La Grande Guerra 100 anni dopo. Stati Uniti. Nascita di una potenza

Dalla neutralità all’intervento. “La Grande Guerra 100 anni dopo”, in onda mercoledì 9 novembre alle 22.10 su Rai Storia, racconta la storia degli Stati Uniti d’America durante il primo conflitto mondiale. Dal pacifismo al militarismo attraverso il trauma del Lusitania e le strategie della Casa Bianca, la propaganda e rielezione del Presidente Wilson, gli interessi economici e i complotti internazionali fino alla dichiarazione di guerra (6 aprile 1917) e al battesimo di fuoco nella primavera-estate 1918.

GIOVEDI’ 10/11/2022

Passato e Presente. La Francia di Vichy

La Repubblica di Vichy: uno dei periodi più oscuri della Francia contemporanea. Una pagina di storia riletta dal professor Francesco Perfetti e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda giovedì 10 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. All’indomani della clamorosa sconfitta contro la Germania di Hitler del maggio-giugno 1940, il paese viene diviso in due, la parte settentrionale, Parigi compresa, resta sotto l’occupazione nazista. A sud viene creata la zona libera, con capitale Vichy, una rinomata località termale. Inizia la stagione del collaborazionismo, segnata oltre che dalle durezze della guerra e della spietata repressione dei nazisti, anche da episodi terribili come i rastrellamenti di massa degli ebrei francesi ai quali, con la complicità della polizia, segue la deportazione nei campi di concentramento, da cui solo pochi faranno ritorno.

a.C.d.C. - L'epoca d'oro dei pirati dei Caraibi – Prendere o lasciare

Con l’introduzione del prof. Alessandro Barbero, ad a.C.d.C. prosegue il racconto de “L’Epoca d’oro dei pirati dei Caraibi”, in onda giovedì 10 novembre alle ore 21.10 in prima visione su Rai Storia. Proponendo la Grazia a fronte della rinuncia alla pirateria, gli inglesi hanno creato una spaccatura tra i pirati dei Caraibi. Accettare significherà potersi tenere bottino e testa, mentre al rifiuto seguirà l’impiccagione. Pirati dominanti come Benjamin Hornigold e Henry Jennings accolgono la proposta della Corona. Ma lo spietato Charles Vane rigetta l’offerta e passa alla guida della resistenza di Nassau. La nemesi dei pirati, Woodes Rogers, fa rotta da Londra con destinazione Nassau.

Alle origini di Tokyo. Edo, la città dell’acqua

Un viaggio in due puntate alla scoperta di Tokyo, che si chiamava Edo, e che più di 150 anni fa aveva una popolazione più numerosa sia di Londra che di Parigi. Lo propone “Alle origini di Tokio”, in onda giovedì 10 novembre alle ore 22.10 su Rai Storia. Grazie all’accurata pianificazione urbana e allo straordinario spirito di collaborazione dei suoi abitanti la città ha saputo trasformare in vantaggi quelli che per altri grandi centri urbani hanno rappresentato dei limiti ed ha potuto superare il problema dei frequenti incendi. Nella prima puntata, obiettivo sulle cinte murarie e i fossati che hanno spesso rappresentato un ostacolo alla crescita del tessuto della città. Ma la geniale ideazione di un fossato a spirale per il castello di Edo e l’abile organizzazione dei lavori di costruzione hanno fatto delle opere difensive un motore di crescita decisivo per lo sviluppo urbano dell’antica Edo e della moderna Tokyo.

VENERDÌ 11/11/2022

Passato e presente. L’eredità di Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer inizia la sua ascesa politica nel Pci nella seconda metà degli anni Cinquanta, quando è in atto il processo di stalinizzazione seguito alla presa di posizione del nuovo segretario Kruscev. Sono gli anni della repressione sovietica in Ungheria, quando il modello sovietico inizia a mostrare le sue crepe e vede minata la propria credibilità.  Poi, nel 1969, Berlinguer è nominato vicesegretario del partito e quello stesso anno, a Mosca, partecipa alla conferenza internazionale dei partiti comunisti. Nel 1972, Enrico Berlinguer viene nominato Segretario generale del partito e in breve tempo conduce il Pci verso traguardi fino ad allora impensabili. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli con il professor Silvio Pons a “Passato e Presente”, in onda venerdì 11 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Alle politiche del 1976, il Pci raggiunge il suo picco storico raccogliendo il 34.4 per cento dei consensi. All’inizio del 1978, l’accordo programmatico tra comunisti e democristiani, reso possibile dal dialogo cominciato già da qualche anno tra Berlinguer e Aldo Moro, sembra sempre più vicino alla sua realizzazione. Ma il rapimento e l’assassinio di Moro infliggono un colpo mortale al progetto politico del compromesso storico. Per il Pci inizia la stagione dell’Alternativa Democratica. Berlinguer si pone in antagonismo alla politica democristiana non solo proponendo un diverso modello economico-sociale di sviluppo, ma anche denunciando il clientelismo e il malaffare dei partiti, ponendo al centro del dibattito politico la cosiddetta “questione morale”.

D'Annunzio, l'uomo che inventò se stesso

Una rilettura in chiave contemporanea e pop del poeta vate, illuminando la sottile filigrana del tempo che lega la nostra società a uno dei personaggi più discussi del secolo scorso. E’ il docdi Giordano Bruno Guerri, Paola Veneto, Stefano Voltaggio, con la regia di Francesca Pirani e Stefano Viali, “D'Annunzio, l'uomo che inventò se stesso”, in onda venerdì 11 novembre alle 21.10 su Rai Storia. “Gli italiani hanno fatto l’Italia unita ma ora bisogna farla grande”: in quest’espressione è racchiusa tutta la volontà di d’Annunzio di influenzare la vita del suo tempo con la sua stessa vita. E l’Italia di inizio Novecento, delusa dai sogni risorgimentali, vide in lui una figura in grado di indicargli una nuova strada, quella della modernità. Con la forza narrativa e la conduzione dello storico Giordano Bruno Guerri, giornalista e Presidente del Vittoriale degli Italiani, il racconto si svolge in un continuo rimando tra vita, imprese e opere del poeta a confronto con l’attualità.  Sono i ragazzi di oggi nel documentario a paragonare d’Annunzio a Sandro Pertini per l’idea del Paese unito, a Silvio Berlusconi e persino a Greta Thunberg, per la sua capacità di saper smuovere le masse. Attraverso linguaggi differenti e rievocazioni, d’Annunzio è raccontato come prototipo del divo e progenitore della cultura di massa basata sull’esaltazione del sé: il primo influencer della storia.

SABATO 12/11/22

Le storie di Passato e Presente. Diritti delle donne, le grandi battaglie

Un grande viaggio attraverso il '900 alla scoperta di tre passaggi cruciali nella lotta per i diritti delle donne e per l'emancipazione femminile in Italia, e in particolare nell'arco di quel decennio di straordinarie conquiste che furono gli anni '70. Paolo Mieli, in compagnia della professoressa Silvia Salvatici, sabato 12 novembre alle 20.30 su Rai Storia, ripercorre le tappe della battaglia per l'approvazione della legge sul divorzio, che avviene il primo dicembre 1970, al termine di un lungo dibattito tra laici e cattolici e dopo 13 tentativi falliti a partire dalla fine dell'800. Si passa, poi, al grande tema della parità di trattamento sul lavoro tra uomini e donne, arrivata grazie a una legge approvata il 9 dicembre 1977, fortemente voluta dal primo ministro donna della storia Repubblicana, Tina Anselmi, che getta le basi per la realizzazione di quelle "pari opportunità" che ancora oggi rappresentano un obiettivo lontano dall'essere raggiunto. Infine, il lungo iter di approvazione della legge contro la violenza sulle donne, che inizia alla fine degli anni '70 e finisce solo nel 1996, e che introduce finalmente dei principi di tutela per la donna anche nel contesto dove purtroppo con maggiore frequenza subisce soprusi, ovvero quello domestico.

Cinema Italia. Gli indifferenti

Il primo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia, firmato nel 1964 da Francesco Maselli “Gli indifferenti”, in onda sabato 12 novembre alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Cinema Italia”. Il film racconta la storia del disfacimento di una ricca famiglia borghese romana, tra ipocrisie e tradimenti. Nel cast, Tomas Milian, Claudia Cardinale, Shelley Winters, Rod Steiger, Paulette Goddard. “Gli indifferenti” vinse il Nastro d’Argento per la migliore scenografia, nel 1965.

Documentari d’autore Bambini nel tempo

I cambiamenti dell'Italia, dagli anni ‘50 agli anni 2000, ripercorsi attraverso lo sguardo dei bambini. È Il documentario di Roberto Faenza e Filippo Macelloni “Bambini nel tempo” in onda sabato 12 novembre in seconda serata per il ciclo Documentari d’autore. Le testimonianze conservate negli archivi delle Teche Rai tessono un grande racconto corale che mette a confronto i bambini di ieri e di oggi, alle prese con le stesse domande o con le stesse situazioni, paure, emozioni e scelte, in momenti diversi della storia del nostro Paese. Il documentario è stato realizzato con materiale storico e di repertorio delle Teche Rai, digitalizzato e restaurato a cura del polo tecnologico di Teche Torino.


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