L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La lunga storia dell'umanità

DOMENICA 03/09/2023

Passato e Presente. Rosie e le americane in guerra

Nel dicembre 1941 gli Stati Uniti entrano in guerra e danno inizio a un imponente piano di riconversione industriale con l'obiettivo di trasformare la produzione civile in produzione bellica. Molti uomini sono al fronte a combattere e tocca a milioni di donne americane entrare nelle fabbriche e nei cantieri come operaie, saldatrici, meccaniche, tecniche specializzate. Un nuovo ruolo delle donne che la professoressa Silvia Cassamagnaghi racconta con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 3 settembre alle 20.30 su Rai Storia. Il nuovo modello femminile americano è “Rosie the riveter”, protagonista di una canzoncina dell’epoca e poi ritratta in diversi manifesti: una ragazza carina, ma anche forte e determinata, che va in fabbrica al posto del suo fidanzato Charlie, impegnato in guerra con i marines. Le donne entrano nell’Esercito, nella Marina e nell’Aeronautica come segretarie, dattilografe, addette alle comunicazioni, autiste. Ma molte di loro sono occupate anche in mansioni più specialistiche, come dirigere il traffico aereo, tracciare le rotte, seguire i radar. Una massiccia campagna mediatica sostiene e incoraggia il fenomeno.

Binario cinema. Le vite degli altri

Ambientato a Berlino Est nel 1984, è la storia di un agente della Stasi – la polizia segreta della Germania Est – incaricato di indagare su un popolare scrittore sospettato di attività antigovernative. Scritto e diretto dall’esordiente Florian H. von Donnersmarck, “Le vite degli altri” - in onda domenica 3 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema” - racconta la tensione costante e il serpeggiare del sospetto nella Berlino divisa dal muro. Nel cast, Martina Gedeck, Ulrich Mhe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur. Il film ha vinto l’Oscar 2007 per il miglior film in lingua straniera e ha raccolto premi e consensi in tutto il mondo.

LUNEDI’ 28/08/2023

Passato e presente. Molière e la Francia del re Sole

Nato a Parigi nel 1622, Jean-Baptiste Poquelin – il futuro Molière - si avvicina al teatro grazie agli insegnamenti e alle amicizie acquisite presso il collegio gesuita di Clermont. Nel 1644, dopo aver fondato una compagnia di attori con i fratelli Bejart, Jean-Baptist ne assume la direzione con lo pseudonimo di Molière; tuttavia, il debutto non è dei migliori. Costretto a lasciare Parigi per debiti, entra in contatto con la Commedia dell’Arte. Successivamente riuscirà ad imporsi sulla scena francese quando, rientrato dalla Provincia riscuote il plauso della corte e la protezione di Luigi XIV, il Re Sole. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 4 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Lucio Villari. A Versailles Molière si scontra con la realtà politica, intellettuale e religiosa della Francia dell’epoca, assistendo alla messa in scena di una società formalmente splendida che sarà oggetto di un’attenta indagine e che diventerà materiale drammatico per le sue commedie.

Cronache dall’Antichità. Dal mito alla storia. Dal sacco di Roma al flagello di Dio

Roma, 24 agosto dell'anno 410. I Goti di Alarico entrano in città dalla porta Salaria e iniziano un saccheggio che durerà tre giorni. Da 800 anni nessun esercito nemico era riuscito a prendere Roma. Qualche decennio dopo, una nuova ondata di barbari si affaccia in Italia. Sono gli Unni di Attila. La prima città a farne le spese è una delle più prospere del nord: Aquileia. A “Cronache dall'antichità - dal mito alla storia”, in onda lunedì 4 settembre alle 21.10 su Rai Storia (canale 54), Cristoforo Gorno, attraverso la cronaca delle due invasioni barbariche, rivela il carattere dei due capi, Alarico e Attila, e racconta il collasso definitivo di un ordine che per secoli ha governato sul Mediterraneo e la nascita di un mondo nuovo.

Storia delle nostre città: Catania

Catania, una delle perle del Mediterraneo, la città nera costruita con la scura pietra lavica dell’Etna, il vulcano che veglia sul territorio da millenni. Una città con una storia tutta da scoprire nell’ultimo appuntamento con “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 4 settembre alle 22.10 su Rai Storia. La città venne fondata dai greci nel 729 a.C., e ha una storia intensa come pochi altri luoghi al mondo. In ogni angolo è possibile ammirare la ricca eredità culturale lasciata da greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi e spagnoli. La città, oggi, ha un’impronta prevalentemente settecentesca, frutto della ricostruzione dopo il terremoto del 1693, ma mantiene intatti i tanti monumenti che hanno scandito la sua storia, dalla cattedrale di Sant’Agata al castello Ursino o la fontana dell’elefante.

MARTEDI’ 05/09/2023

Passato e Presente. 1939, le leggi razziali

Il 1938 rappresenta uno spartiacque per gli ebrei di tutta Europa: prima di allora, dal 1935, solo la Germania nazista aveva una legislazione razziale. Ma nell'estate del 1939, ormai, le norme antiebraiche sono entrate nell'ordinamento giuridico di molti paesi: l’Ungheria, la Romania, la Slovacchia, la Polonia, l’Italia, oltre all'Austria annessa al Terzo Reich. Per centinaia di migliaia di ebrei l’unica via di salvezza, malgrado le incognite e le difficoltà di un trasferimento all’estero, è abbandonare il proprio paese d’origine.

A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda martedì 5 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia il professor Carlo Greppi e Paolo Mieli raccontano le storie di chi tentò di scampare al terrore nazista e di mettere in salvo altri ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Sono Gustav Schroeder, capitano del Transatlantico St. Louis, che riesce a salvare i 937 passeggeri, per la maggior parte ebrei, respinti dagli Stati Uniti e dal Canada; l’allenatore di calcio Arpad Weisz, ungherese, che trova riparo in Italia ma poi, costretto a trasferirsi in Olanda dopo la promulgazione delle leggi razziali, sarà deportato ad Auschwitz; Oskar Tanzer, ebreo tedesco che si stabilisce in Italia e che, dopo il varo delle norme antisemite, sarà aiutato a mettersi in salvo da Don Primo Mazzolari; Paul Grüninger, capo della polizia del cantone svizzero di San Gallo, che dopo la chiusura delle frontiere aiuta oltre tremila ebrei ad oltrepassare il confine, un “dovere umano”, come lo definisce egli stesso, che gli causerà la perdita del lavoro e lo ridurrà in povertà.

5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità. Il mare del mito

Il viaggio di Ulisse, riletto per identificare i luoghi delle sue più terrificanti avventure marittime e risolvere i misteri che si celano dietro di esse. Ma anche il racconto di storie che rivelano la profonda conoscenza di Omero dei fenomeni del mare e della pratica della navigazione, tanto da essere acclamato da molti come il padre dell'oceanografia. Tematiche approfondite nel nuovo appuntamento con “Odissea” e con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda martedì 5 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Se l'Odissea è il primo vero trattato sul mare della storia, è stata anche il precursore di generazioni di romanzi di mare, ricchi di avventura e di resoconti di viaggi in luoghi sconosciuti. Ha introdotto l'archetipo universale del "nostos", una parola greca che significa il ritorno a casa dell'eroe. In studio, con Giorgio Zanchini, il professor Massimo Cultraro.

Telemaco: Storie da Angera a Gaeta

Una rocca medioevale rimasta intatta nei secoli, un bambino ebreo salvato dalla madre nel ghetto di Roma, lo sciopero delle bustaie di Parma nel 1907, e il carcere di Gaeta. Luoghi e vicende raccontati dai giovani storici di “Telemaco”, in onda martedì 5 settembre alle 22.10 su Rai Storia. Si comincia da Angera, sulla sponda meridionale Lombarda del Lago Maggiore, con Pietro Sorace alla scoperta della Rocca Borromea. Con quella gemella di Arona, sulla sponda piemontese, assicurava il controllo sul lago. La sua storia è legata a quella delle famiglie nobili che ne hanno fatto la loro residenza e rappresenta un simbolo del loro potere. Le origini risalgono al X secolo, quando viene costruita dai conti di Seprio per difendere il territorio dalle incursioni dei Saraceni e dei Magiari. Nel 1277, la Rocca è al centro della battaglia di Desio, che vede contrapposti i Visconti e i Della Torre per il dominio di Milano. La battaglia è vinta dai Visconti, che se ne impadroniscono e la trasformano in una splendida dimora signorile. Nel 1449, la Rocca passa dalla famiglia Visconti alla famiglia Borromeo che ne fa il centro della sua signoria sul Lago Maggiore.

Charlotte Marincola, invece, racconta la storia di Emanuele Di Porto, oggi novantatreenne: a 12 anni, il 16 ottobre 1943, la madre Virginia riesce a salvarlo dalla deportazione e dalla Shoah, di cui lei stessa resterà vittima ad Auschwitz. Da allora Emanuele ha passato la vita raccontando la sua storia, soprattutto ai giovani, e a tenere viva la memoria di terribili giorni.

Da Roma a Parma: Emanuela Lucchetti torna al 1907 quando le operaie delle più grandi manifatture di bustini femminili entrano in sciopero per chiedere lo stop al cottimo, aumenti salariali e il riconoscimento della rappresentanza sindacale. È l’avvio di 50 giorni di agitazioni fino all’accordo: nessun superamento del cottimo, ma con aumenti, meno ore di lavoro e riconoscimento del sindacato. Non una vittoria assoluta ma una tappa importante nel quadro delle lotte per i diritti e per il lavoro delle donne.

Si chiude con Carla Oppo a Gaeta, all’interno del Castello Angioino, un'imponente fortezza carcere che per tre secoli, prima sotto il regime borbonico e poi quello dello Stato unitario italiano, ha accolto nelle sue segrete migliaia di detenuti, tra i quali Giuseppe Mazzini nel 1870 e, nel corso del ‘900, i due criminali nazisti Walter Reder e Herbert Kappler. Il carcere militare è rimasto in funzione fino al 1990 e ne resta l'eco in quel “ti mando a Gaeta” molto in uso tra i militari.

MERCOLEDI’ 06/09/2023

Passato e Presente. 1973, l'Italia dell'austerity

Il 6 ottobre 1973, giorno della festività ebraica dello Yom Kippur, le truppe egiziane e siriane attaccano a sorpresa Israele nel Sinai e nel Golan, avanzando pericolosamente verso l’interno del Paese. Due settimane dopo, però, Israele riesce a capovolgere la situazione e a respingere l’attacco, grazie anche ai massicci aiuti americani. Battuti sul piano militare, i paesi arabi decidono di vendicarsi contro gli Stati Uniti e l’Europa, alleati di Israele, imponendo un embargo petrolifero senza precedenti. In poche settimane il prezzo del petrolio aumenta di quattro volte, costringendo i governi occidentali ad adottare misure di contenimento del consumo energetico. In Italia si chiamerà “austerity”: un periodo raccontato dal professor Agostino Giovagnoli e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 6 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il 22 novembre 1973, il governo Rumor vara il decreto “Austerity", che comprende una serie di provvedimenti per risparmiare dell’energia, come il blocco alla circolazione delle auto di domenica, l’abbassamento della temperatura degli impianti di riscaldamento, la chiusura anticipata di negozi e uffici. La situazione si protrarrà per oltre 6 mesi e avrà conseguenze profonde sull’economia e sulla società italiana.

Il segno delle donne. Letizia Battaglia

Letizia Battaglia è stata la prima donna fotoreporter a lavorare per un quotidiano, il celebre giornale “L’Ora” di Palermo. La fa rivivere Valentina D’Agostino, dandole voce e volto nel faccia a faccia con Angela Rafanelli, in “Il segno delle donne” - la coproduzione Anele – Rai Cultura, realizzata da Anele - in onda mercoledì 6 settembre alle 21.10 su Rai Storia.
Nata nel capoluogo siciliano nel 1935, con la sua macchina fotografica è riuscita ad essere testimone dei più cruenti fatti di mafia negli anni Settanta e Ottanta, ritraendo anche la condizione delle donne e degli emarginati, delle classi sociali subalterne e dell’alta società, regalando al mondo il suo sguardo nei confronti dell'umanità. Dopo un periodo trascorso a Milano fotografando i volti più rappresentativi delle lotte sociali e culturali, come Pier Paolo Pasolini, Letizia torna nella sua amata Palermo nel 1974 per denunciare, attraverso i suoi i suoi scatti in bianco e nero, gli anni più bui delle guerre di mafia sulle strade della Sicilia. Le sue intense fotografie la rendono celebre in tutto il mondo e ricevono importanti premi internazionali, sia in Europa che in America. Eclettica, ribelle e sempre schierata in prima linea, Letizia Battaglia frequenta il mondo del teatro sperimentale e allestisce spettacoli nell’ex manicomio di via Pindemonte di Palermo, facendo incontrare la città con gli “invisibili” rinchiusi nell’Ospedale Psichiatrico. Inizia a dedicarsi con passione anche alla politica e nel 1987 diventa Assessore alla Vivibilità urbana e ai parchi di Palermo. Negli anni Novanta, dopo la fine della sua storia con Franco Zecchin e le stragi di Falcone e Borsellino, Letizia attraversa un profondo momento di crisi. Si sente delusa dalla politica e inizia una nuova avventura in campo editoriale, dando voce a chi non ha e fondando nel 1992 la casa editrice “Edizioni della battaglia”.
Negli anni Duemila, porta avanti alcuni progetti fotografici sperimentali che hanno, come protagoniste, le donne e le bambine. Nel 2017, riesce ad inaugurare a Palermo il Centro Internazionale di Fotografia, un punto di riferimento dell’avanguardia artistica e nel panorama culturale italiano.

1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. L’olocausto

Lo sterminio nazista degli ebrei durante il secondo conflitto mondiale. Sei milioni di ebrei, due terzi degli ebrei europei, furono sistematicamente uccisi tra il 1939 e il 1945 dalla Germania nazista. La maggioranza morì nei campi di concentramento e di sterminio costruiti dai nazisti soprattutto in Europa orientale nei territori occupati dal Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale. Tra questi Mauthausen, Bergen Belsen, Dachau, Treblinka e Auschwitz.

Questi gli eventi al centro del dodicesimo appuntamento con la serie “1939 – 1945. La seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia mercoledì 6 settembre alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

GIOVEDI’ 07/09/2023

Passato e Presente”. Elisabetta II, Regina d’Inghilterra

A un anno dalla scomparsa, Paolo Mieli e la professoressa Valentina Villa ripercorrono la vita di Elisabetta, la monarca britannica più longeva che – nel febbraio 2022 – ha raggiunto anche il primato dei 70 anni di regno a “Passato e Presente” in onda giovedì 7 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel suo lungo regno, Elisabetta ha vissuto il progressivo smantellamento dell’Impero britannico, attraversato guerre, grandi sconvolgimenti economici e sociali. E molte avversità, pubbliche e private, come la morte di lady Diana Spencer, ex moglie del suo primogenito ed erede al trono Carlo D’Inghilterra, che segna un passaggio cruciale del suo regno e della stessa monarchia inglese.

a.C.d.C. Medioevo da non credere

Il Medioevo. Un periodo su cui grava una serie di pregiudizi e falsità che il professor Alessandro Barbero sfata nello speciale “Medioevo da non credere”, ideato e scritto dallo stesso Barbero con Davide Savelli per la regia di Monica Taburchi, in onda giovedì 7 settembre alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”. In primo piano, le storie di signori feudali e servi della gleba: come vivevano davvero, al di là dei luoghi comuni ai quali siamo abituali? Quali erano il ruolo e la funzione dei cavalieri? Come erano i castelli? Come funzionava l’università? Esisteva lo ius primae noctis? A queste e ad altre domande risponde “Medioevo da non credere” che si propone di superare i vecchi clichés del “periodo buio” e cercare di capire meglio cosa sia veramente successo in un millennio decisivo per la storia dell’Europa in cui viviamo oggi. “Il Medioevo – dice il professor Barbero, docente all’Università del Piemonte Orientale – è completamente diverso da quello che pensiamo. Anzi, è stato addirittura un po’ ‘calunniato’ come un periodo buio. E invece, è da lì che è partita la nostra modernità”. Il documentario è stato girato con l’aiuto di alcuni gruppi storici di rievocatori in alcuni luoghi medievali tra i meglio conservati in Italia, come il Ricetto Comunitario di Candelo e il Castello di Fènis e, inoltre, all’Armeria del Museo Reale di Torino e al Borgo Medioevale di Torino. Un luogo simbolo, quest’ultimo, di tutto il nostro “bizzarro” immaginario medioevale.

Eccellentissima Strega. Tre processi dell'Inquisizione

Lo speciale, nato dai documenti storici custoditi dall’Archivio di Stato di Modena, racconta, attraverso i verbali processuali, le storie di tre donne vissute nei territori tra Modena e Bologna, in un arco di tempo che va dal 1539 al 1636; tre donne finite tra gli ingranaggi del Tribunale dell’Inquisizione con l’accusa di stregoneria, sortilegi maleficio. “Eccellentissima Strega. Tre processi dell'Inquisizione” andrà in onda giovedì 7 settembre alle 22.10 su Rai Storia. Si tratta di un patrimonio documentale ricchissimo da cui sono state ricostruite tutte le fasi della caccia all’eresia: le testimonianze dei delatori, la detenzione delle imputate, gli interrogatori serrati degli inquisitori, le torture, l’abiura e il pentimento finale. Lo scontro tra due mondi: uno colto e ortodosso che si esprime in latino e ricerca ogni forma di dissidenza, ed uno popolare in cui si tramandano i saperi e le superstizioni che, alle accuse, risponde in volgare. Le accuse di stregoneria, nel fondo dell’Inquisizione dell’Archivio di Modena come in tutti gli altri archivi, riguardano essenzialmente donne ritenute pericolose agli occhi della comunità in cui vivono: si tratta di guaritrici, vedove, erbarie e meretrici.

A commentare i tre casi sono gli storici: Grazia Biondi, Vincenzo Lavenia, Gian Luca D’Errico e Matteo Duni. Un modo per valorizzare l’enorme patrimonio degli archivi italiani di cui leggiamo spesso sui giornali non i merito ai loro tesori, ma allo stato di sofferenza in cui versano.

Un modo per riflettere sulla storia delle donne e sulle origini dei pregiudizi attorno ad alcune figure femminili considerate destabilizzanti per l’ordine sociale.

VENERDÌ 08/09/2023

Passato e Presente. 8 settembre 1943. La resa incondizionata

A pochi giorni dalla conclusione dell’operazione Husky in Sicilia, il Governo italiano decide di avviare nuove trattative segrete per l’armistizio con gli angloamericani, affidando al generale Giuseppe Castellano il compito di incontrare a Lisbona il generale inglese Kenneth Strong, capo dell’Intelligence Service britannica e il generale americano Bedell Smith al fine di conoscere le condizioni imposte per la resa italiana. Una pagina di storia ripercorsa, nel giorno dell’ottantesimo anniversario, dal professor Ernesto Galli della Loggia e da Paolo Mieli a “Passato e Presente” in onda venerdì 8 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le trattative tra i paesi belligeranti durano fino al 3 settembre, giorno in cui il generale Castellano riceve la delega a firmare il documento da parte di Pietro Badoglio. Alle 18.30 dell’8 settembre 1943, attraverso radio Algeri, il generale Eisenhower annuncia l’avvenuto armistizio che in Italia viene reso noto circa un’ora dopo dalla voce di Badoglio dai microfoni dell’Eiar.

Nel secolo breve. 1943, la resistenza a Cefalonia e Corfù

In diversi set dell’isola di Cefalonia, teatro degli eventi, il racconto dell’eccidio che vide la divisione italiana Acqui sterminata da reparti dell’esercito nazista subito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Con Isabella Insolvibile, la storia del più importante episodio della Resistenza dei militari italiani nella Seconda guerra mondiale è al centro dell’appuntamento de “Nel secolo breve”, firmato da Elio Mazzacane, in onda venerdì 8 settembre alle 21.10 su Rai Storia. In apertura e chiusura gli interventi e i commenti del professor Alessandro Barbero.

Storie contemporanee. Salerno 1943. Il sangue e la pietà pt.1

Via alla terza edizione di “Storie contemporanee”, il programma con Michela Ponzani e Marco Mondini, dedicato alle novità e agli approfondimenti della ricerca storica contemporanea, in onda in prima visione a partire da venerdì 8 settembre in seconda serata su Rai Storia. Un programma di Fabrizio Marini, Michela Ponzani e Marco Mondini, con la consulenza di Alessandra Bisegna. Scritto con Ilaria Dessi, Riccardo Sansone, Agata Maria Costanzo, Marco Orlanducci , con la regia di Leonardo Sicurello. Tra archivi comunali e archivi di Stato, biblioteche storiche, istituti di ricerca e fondazioni, luoghi che hanno rivelato agli studiosi che hanno svolto le loro ricerche nuovi e preziosi documenti che hanno dato nuova luce ad eventi del passato, Michela Ponzani e Marco Mondini rievocheranno le vicende del passato, incontrando testimoni e custodi della memoria. Nel primo appuntamento, in onda venerdì 8 settembre, lo sbarco alleato a Salerno, e la tenace resistenza tedesca. Adistanza di 80 anni, “Storie contemporanee” ripercorre quei 21 giorni di feroci combattimenti, analizzando nuovi documenti e testimonianze. Tra gli intervistati lo storico Lutz Klinkhammer, autore di una accuratissima ricerca compiuta con il ritrovamento di un documento unico: il diario di guerra del Secondo Battaglione Panzergrenadier del Primo Reggimento della Divisione Hermann Goering .

SABATO 09/09/23

Passato e Presente. Il generale Nicola Bellomo

Il generale Nicola Bellomo ha 60 anni quando, nel 1941, viene richiamato in servizio per esigenze belliche a Bari. Il giorno dopo l’8 settembre 1943, pur nella confusione generale e con l’inerzia degli alti comandi, Nicola Bellomo si rende protagonista di un’azione eroica: alla guida di un nucleo di militari, si oppone ai tedeschi che vogliono distruggere il porto di Bari, prima di abbandonare la città. La sua vicenda è ripercorsa dalla professoressa Isabella Insolvibile e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 9 settembre alle 20.30 su Rai Storia. L’eroica impresa vedrà la sconfitta dei tedeschi e permetterà a Bellomo di consegnare agli alleati, che arrivano a Bari qualche giorno dopo, una città libera e con le infrastrutture intatte. Il 28 gennaio 1944 il generale Bellomo sarà però arrestato dai militari inglesi con l’accusa di aver compiuto un crimine di guerra: l’episodio incriminato risale al 30 novembre 1941, quando il generale ordina di sparare a due ufficiali inglesi che stavano tentando di fuggire da un campo di prigionia. Il processo, iniziato il 23 luglio 1945, a guerra non ancora conclusa è il primo in Europa contro un presunto criminale di guerra e si svolge nella quasi totale assenza di garanzie per l’imputato: il generale è accusato di aver fatto uccidere a freddo i due uomini e viene condannato a morte. Unico ufficiale italiano a essere giustiziato per crimini di guerra, Nicola Bellomo nel 1951 riceverà la medaglia d’argento al valor militare per l’azione al porto di Bari.

Cinema Italia. L’amore in città

C’è la firma di di Carlo Lizzani, Michelangelo Antonioni, Dino Risi, Federico Fellini, Francesco Maselli-Cesare Zavattini, Alberto Lattuada, nel film “L’amore in città”, in onda sabato 9 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast figurano Valeria Moriconi, Rita Josa, Ugo Tognazzi, Antonio Cifariello, Livia Venturini, Rosanna Carta.

In due degli episodi, prostitute e protagonisti di tentati suicidi, intervistati, raccontano la loro storia, facendo trapelare cosa pensano della loro condizione, le prime, e rivelando le cause del proprio gesto i secondi. Al centro degli altri episodi l’ambiente delle sale da ballo, l’attività di un’agenzia matrimoniale, la storia di Caterina, una giovane domestica che sorveglia da lontano il figlio, lasciato in un’aiuola, frutto di un amore illegittimo, e la satira sugli italiani che si voltano quando passano le belle ragazze.

Documentari d’autore. Via della Conciliazione

La storia della costruzione di via della Conciliazione, tra materiali di repertorio e testimonianze degli ultimi sfollati: la racconta “Via della conciliazione” di Raffaele Brunetti e Piergiorgio Curzi, in onda sabato 9 settembre alle 23.10 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Nel 1929, con la firma dei Patti Lateranensi, Mussolini riconcilia lo Stato italiano con la Santa Sede. Nasce così il più piccolo stato del mondo: la Città del Vaticano. Papa Pio XI ottiene la promessa di far aprire una via monumentale sulla Basilica di San Pietro e per questo si deve demolire una parte del rione antistante, conosciuta come la Spina di Borgo. Mussolini inaugura la demolizione, dando la prima picconata. L'8 settembre 1937, meno di un anno dopo, tutti gli edifici vengono rasi al suolo. La maggior parte degli abitanti si trasferisce nella borgata di Primavalle, costruita proprio per ospitare 'gli sfollati di San Pietro'. Iniziano così i lavori di costruzione di una nuova grande arteria nel centro di Roma, che prende il nome di Via della Conciliazione proprio per celebrare la riconciliazione tra Stato e Chiesa.

 


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.