Da Cleopatra a Miss Italia
DOMENICA 12/11/2023
Passato e Presente
Bellissime: la storia di Miss Italia
Nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra del nostro Paese, il pubblicitario e pioniere del marketing Dino Villani inventa, con l’amico Cesare Zavattini, il concorso fotografico “Cinquemila lire per un sorriso”. Il concorso sponsorizza un dentifricio, e per partecipare basta inviare una foto del proprio volto sorridente. Alle cinquemila lire in titoli di Stato si aggiungono altri doni, come una pelliccia di visone, un corredo completo, una cucina a gas, sei paia di calze di seta. Una storia riletta da Paolo Mieli e dalla storica Fiamma Lussana a “Passato e Presente”, in onda domenica 12 novembre alle 20.30 su Rai Storia.
Il concorso riprende nell’immediato dopoguerra col nuovo titolo “Miss Italia – La Bella Italiana” e si svolge a Stresa, sul Lago Maggiore, nelle lussuose sale del Grand Hotel des îles Borromées. Nella giuria ci sono Arrigo Benedetti, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Cesare Zavattini, il pittore Carlo Carrà. Nell’edizione del 1947 vince Lucia Bosè, commessa di pasticceria.
Fra le partecipanti al concorso ci sono quelle che diventeranno le più note attrici italiane degli anni Cinquanta e Sessanta come Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Eleonora Rossi Drago, Sofia Loren. Per molte ragazze, l’America dei consumi e del benessere e il cinema di Hollywood rappresentano sogni che si realizzano. Che siano casalinghe, segretarie, maestre, commesse o dattilografe, la bellezza può spalancare loro le porte della felicità, e dell’indipendenza.
Nell’Italia degli anni ’50 il concorso di Miss Italia accende il dibattito pubblico: il democristiano Bortolo Galletto presenta un disegno di legge che mette al bando i concorsi di bellezza, ritenuti spettacoli immorali e scandalosi. Nascono competizioni alternative: la Democrazia Cristiana promuove La Donna Ideale, il Partito Comunista premia la Stellina dell’Unità e Miss Vie Nuove.
Con il miracolo economico la bellezza diventa una professione attorno a cui ruotano investimenti pubblicitari e affari, sul modello americano.
Binario cinema
I sequestrati di Altona
Sono passati quindici anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Un ex ufficiale nazista, per paura di essere catturato e imprigionato a causa dei crimini commessi durante il conflitto, si è nascosto per tutto il tempo in una soffitta. L’incontro con Johanna, moglie del fratello, gli farà cambiare idea: decide di uscire allo scoperto, ma la vita fuori dal nascondiglio si rivelerà difficile allo stesso modo. Una storia portata sul grande schermo da Vittorio De Sica in “I sequestrati di Altona”, in onda domenica 12 novembre alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Binario Cinema”. Tra gli interpreti, Sophia Loren, Maximilian Schell, Robert Wagner, Fredric March, Françoise Prévost. Con questo film, Vittorio De Sica ha vinto il David di Donatello nel 1963 come migliore regista.
LUNEDI’ 13/11/2023
Passato e éresente
Paolo Diacono, il cronista dei Longobardi
L’Historia Langobardorum di Paolo Diacono apre le porte di un Medioevo in trasformazione. Nel suo lavoro di storico, raccolse le memorie originali di quei Longobardi che dai boschi settentrionali dell’Europa vennero a stabilirsi nella nostra penisola e, mescolati alla popolazione italica, crearono un popolo nuovo, un popolo la cui storia ci appartiene tanto quanto quella dei Greci e dei Romani. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Stefano Gasparri a “Passato e Presente”, in onda lunedì 13 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
“Cronache di terra e di mare”
Manfredi. Biondo era e bello
Trani, con il suo castello svevo, fa da sfondo al racconto della breve e avventurosa vita di Manfredi, figlio illegittimo di Federico II, che, sfidando l’autorità del pontefice, si impossessa del Regno di Sicilia e, come suo padre prima di lui, sfiora l’impresa di unificare l’Italia. Un luogo e un personaggio al centro del nuovo appuntamento con “Cronache di terra e di mare”, di e con Cristoforo Gorno, e in onda in prima visione lunedì 13 novembre alle 21.10 su Rai Storia.
Cronache di donne leggendarie
Donne romane tra scandali e potere
Clodia, amante di Catullo; Giulia, figlia di Augusto; e Messalina, moglie di Claudio: donne “scandalose” tra la fine della repubblica e i primi decenni dell’impero, le cui vicende raccontano i cambiamenti nel costume, nella cultura e nelle arti di quel momento decisivo nella storia di Roma. Le donne romane sono al centro dell’appuntamento con Cristoforo Gorno e con “Cronache di donne leggendarie” in onda lunedì 13 novembre alle 21.40 su Rai Storia. Interviene nella puntata Maria Teresa D’Alessio, professoressa di Archeologia classica all’Università di Roma La Sapienza.
Italia. Viaggio nella bellezza
Parthenope, Neapolis, Napoli. Archeologia di una città immortale
Cosa c’era a Napoli prima di Napoli? “Italia. Viaggio nella bellezza” – in onda lunedì 13 novembre alle 22.10 su Rai Storia – rispondono gli archeologi impegnati da decenni a scavare nelle viscere della città, nell’ultima e più importante campagna di scavo, legata alla costruzione della nuova linea metropolitana. Ad aprire la puntata, le immagini dell’attuale scavo del tempio romano nella stazione Duomo, dove un’equipe di archeologi, geologi e architetti, esamina la linea del tempo di ciò che in origine era una zona sacra affacciata sul mare. L’archeologia urbana a Napoli è nata come conseguenza di gravi traumi subiti dalla città e, in particolare, le opere di risanamento dopo l’epidemia del 1882, gli sbancamenti per la costruzione della direttissima Roma - Napoli, i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, il terremoto del 1980, la costruzione della nuova linea metropolitana. Eventi che hanno rivelato l’esistenza, a diversi metri di profondità, del primo nucleo abitativo: Parthenope, antichissimo insediamento greco risalente al VII sec. a.C. da cui prenderà successivamente vita la splendida e rinomata Neapolis, città che anche sotto il dominio romano, ha sempre conservato la sua grecità. Ne sono testimonianza le strade di quello che oggi è il centro storico: via dei Tribunali, via di San Biagio ai Librai, via Anticaglia, le loro intersecazioni, combaciano con gli “stenōpói” e le “platêiai” della città greca. Il reticolo di strade dell’antica città rappresenta ancora il cuore di Napoli.
Al di là delle tracce visibili dell’antica Neapolis, il sottosuolo conserva e nasconde anche quelle invisibili: è il caso dell’ipogeo dei Cristallini, esempio di necropoli greca riportata all’antico splendore da un lavoro di restauro e manutenzione del giugno 2022. C’è dunque un passato che non muore e resta inscritto nell’oggi. La puntata inoltre porterà gli spettatori nei depositi archeologici di Santa Maria Agnone e di Piscinola, laddove sono conservate le prime testimonianze di Parthenope, manufatti e tracce della presenza greca nel primo nucleo fondativo, oltre alle due splendide imbarcazioni, di epoca romana, ritrovate durante gli scavi alla nuova linea metropolitana, esempio rarissimo di reperto ligneo ben conservato.
MARTEDI’ 14/11/2023
Passato e Presente
Pentagon Papers. La verità sul Vietnam
13 giugno 1971: con uno “scoop” giornalistico sensazionale il New York Times inizia a pubblicare alcuni estratti di quelli che vengono subito chiamati “Pentagon Papers”, documenti del Pentagono. Una ricerca segretissima che era stata preparata per ordine del Segretario alla difesa McNamara e che rivela i retroscena delle decisioni che hanno portato all’impegno americano nella guerra del Vietnam, ben diverse da quelle propinate all’opinione pubblica. Una pagina di storia ripercorsa da Paolo Mieli e dal professor Gregory Alegi nel nuovo appuntamento con “Passato e presente” in onda martedì 14 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Mentre il governo Nixon interviene nel tentativo di proibire la pubblicazione, divampa in America il grande dibattito nazionale sulla guerra del Vietnam e sul difficile compromesso tra libertà di stampa e sicurezza della nazione.
“5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Cleopatra, l’ultima regina d’Egitto
Comandava eserciti e costruiva navi da guerra. Era spietata con i rivali e veloce nell'eliminare i traditori. Parlava almeno nove lingue, riceveva diplomatici e negoziava con i re. Ma l'ultima donna a governare l'Egitto è oggi una leggenda per il suo potere di seduzione che traeva la sua forza, nella vera Cleopatra potrebbe non essere stata così aggraziata; la sua attrazione era più una questione di intelligenza e forza di volontà. Cleopatra è la protagonista del nuovo appuntamento con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda in prima visione martedì 14 novembre alle 21.10 su Rai Storia.
L’avversario
Michel Platini
L’incontro tra due miti del calcio che hanno fatto la storia alla Juventus è al centro della puntata de "L’Avversario", in onda martedì 14 novembre alle 22.10 su Rai Storia. Marco Tardelli intervista l’amico ed ex compagno di squadra Michel Platini, nel format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me, che ripercorre la carriera e la vita di grandi campioni dello sport attraverso il racconto degli innumerevoli ostacoli e avversità che hanno dovuto superare, sia in campo che fuori, nel loro cammino verso il successo.
Marco Tardelli vola a Cassis, in Costa Azzurra, per intervistare l’ex compagno di squadra con il quale ha condiviso numerose battaglie sui campi da calcio. Insieme i due ex campioni bianconeri ripercorrono la carriera del fuoriclasse francese, partendo dal loro primo incontro nei mondiali del ’78 in Argentina, primo mondiale per entrambi, dove a Tardelli tocca proprio marcare il giovane Platini. Vince l’Italia e non sarà l’unica volta in cui Platini sarà sconfitto dalla nostra Nazionale, che riuscirà a battere solo una volta, agli ottavi di finale dei Mondiali del 1986, appena un anno prima del suo ritiro. Nello scambio tra i due ex calciatori, anche un passaggio toccante sulla tragedia dell’Heysel del 1985, una cicatrice mai rimarginata di cui Platini non ha mai parlato pubblicamente.
Nella carriera di Platini, l’Italia non sarà mai un avversario come gli altri, perché per lui l’Italia significa anche casa: i suoi nonni, infatti, erano di Agrate Conturbia, un piccolo centro del Novarese, che lasciarono nel 1919 per emigrare in Francia. Saranno proprio le sue origini italiane a spingerlo a trasferirsi a Torino per giocare alla Juventus nel 1982, nonostante l’invito di altre grandi squadre come il Real Madrid e l’Arsenal. E nonostante gli inizi non siano facili, come ricorda Tardelli, in cinque anni Platini trascinerà i bianconeri a vincere di tutto e si consacrerà lui stesso campione assoluto conquistando tre Palloni d’oro. Un po’ avversaria e un po’ compagna, così l’Italia per Platini: è stata l’avversaria tante volte sul campo, ma è stata anche la compagna che l’ha aiutato a crescere e che gli ha fatto vivere gli anni più belli della sua vita calcistica.
Completano e impreziosiscono l’intervista le immagini inedite del giovane Platini a Joeuf, in Francia, suo paese di nascita, quando gioca a carte o discute con gli amici al Bar dello Sport dei nonni, o quelle delle mitiche partite della Juventus negli anni d’oro, che contava sei campioni del mondo (Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi), più i due fuoriclasse stranieri, Platini e Boniek - quest’ultimo presente nel racconto come testimone diretto dei fatti narrati.
MERCOLEDI’ 15/11/2023
Passato e Presente
Giovanni Paolo I. Il papa di settembre
Il 26 agosto del 1978, viene eletto pontefice il patriarca di Venezia, Albino Luciani. È un conclave velocissimo, nel quale Luciani ottiene la più ampia maggioranza di voti, registrata nel corso del XX secolo. Con questo ampio consenso, sembra di essere alla vigilia di un pontificato destinato a cambiare il volto della Chiesa. Invece la sua parabola si consuma nello spazio di 33 giorni. Nel solo mese di settembre, tuttavia, Giovanni Paolo I riuscirà a lasciare un segno nella storia della Chiesa. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alberto Melloni nel nuovo appuntamento con “Passato e presente” in onda mercoledì 15 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Il segno delle donne
Ada Pace
Intraprendente, audace, con un talento innato per le corse: Ada Pace è stata una delle leggende del roboante mondo del motociclismo e, soprattutto, dell’automobilismo, degli anni Cinquanta e dell’inizio degli anni Sessanta. Una campionessa, quasi senza rivali, divorata dalla passione per i motori, in un’epoca che giudicava ancora sconveniente una donna al volante. Ada Pace, a cui dà voce e volto Arianna Ninchi, è la protagonista del nuovo appuntamento con i “faccia a faccia” di Angela Rafanelli e con “Il segno delle donne”, in onda mercoledì 15 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Nata a Torino il 16 febbraio 1924 e cresciuta nell’officina del padre, Ada Pace ha esordito correndo con una vespa alla fine degli anni Quaranta, cimentandosi con ottimi risultati in varie competizioni, compresa la "Sei Giorni" e la "Mille Chilometri", conquistando anche tre trofei Gincane nel 1953, nel 1954 e nel 1956.
La sua carriera di pilota sembrava destinata a restare nell'ambito delle "due ruote" finché, il 21 aprile 1951, si presentò alla partenza della "Torino - San Remo" e vinse quella gara contro ogni pronostico, gettando nel panico i giudici e gli organizzatori. Una vincitrice donna, infatti, non era prevista dal regolamento e Ada fu premiata con un mazzo di fiori. Anche i genitori erano restii che la figlia, per di più nubile, frequentasse quell’ambiente “maschile”, popolato da piloti, meccanici, giornalisti e fotografi.
Eppure, questa strepitosa pilota, si rivelò inarrestabile: tra il 1957 e il 1962, conquistò undici titoli italiani, partecipando a numerose gare come la “Mille Miglia” e la “Targa Florio”, prendendo parte anche al “Gran Premio Libertad” di Cuba nel 1960 e ad altre competizioni internazionali.
Inoltre, Ada Pace corse con le più prestigiose case automobilistiche, come l’Alfa Romeo, la Maserati e la Ferrari. Conosciuta come “Sayonara”, come il saluto giapponese scritto sul retro della sua targa e che dedicava “ironicamente” ai piloti che sorpassava, Ada sfidò le convenzioni del suo tempo, superando numerosi pregiudizi e ritagliandosi un posto da “testa di serie” in un mondo di uomini, che non accettavano di essere sconfitti da una donna. Traguardo dopo traguardo, Ada Pace dimostrò di essere una delle pilote più veloci dell’avventurosa storia dell’automobilismo, fino al suo ritiro, avvenuto nel 1965, dopo uno schianto contro un autocarro da cui uscì, miracolosamente, illesa.
Dopo aver lasciato un segno significativo nell’universo delle quattro ruote, nel 1968 sposò Emilio Ribet, un veterano della Prima Guerra Mondiale, insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. Insieme a lui, adottò un bambino chiamato Cesare e che, purtroppo, scomparve nel 1972, a causa di un tragico incidente domestico.
Negli anni Ottanta, Ada partecipò ad alcuni raduni storici dove, ormai, era considerata un “mito dell’automobilismo”, un universo che aveva contribuito, profondamente, a rivoluzionare, grazie alle sue straordinarie capacità e alla sua determinazione.
Inferno nei mari
Il guerriero ferito
Nella Seconda guerra mondiale, sia l'Asse sia gli Alleati ricorrono a una spietata guerra sottomarina per mettere in ginocchio i loro nemici: in particolare prendono di mira le rotte commerciali per distruggere le forniture alimentari e militari. Durante la Guerra Fredda, il controllo è più sottile a causa della reale minaccia nucleare: monitorare ciò che sta facendo l'altra parte è fondamentale e Stati Uniti e Unione Sovietica usano l’“invisibilità” dei sottomarini per spiare e riportare informazioni o per condurre missioni segrete, nel tentativo di cambiare l'equilibrio di potere globale. Storie raccontate da “Inferno nei mari” in onda mercoledì 15 novembre alle 22.10 su Rai Storia, introdotta e contestualizzata dallo storico navale Maurizio Brescia. Nella puntata si torna al maggio 1942. Durante la sua quarta missione di pattugliamento nel Pacifico, sia bombe di profondità che ordigni sganciati da aerei nemici danneggiano un sommergibile americano e bloccano gli alettoni di prua, costringendo il battello a rischiare la propria integrità immergendosi a grandi profondità. Un siluro armato si inceppa nel tubo di lancio e il farmacista di bordo è costretto a eseguire un intervento chirurgico di emergenza nei pressi di una base giapponese. E’ la storia della USS Silversides.
GIOVEDI’ 16/11/2023
Passato e Presente
Scerbanenco. L’Italia noir
Scerbanenco è considerato lo scrittore che ha inventato il “noir” all’italiana, il primo ad allontanarsi dai canoni internazionali del poliziesco per introdurre gli stilemi di un genere nuovo e di grande successo. Esordisce nel “giallo” sotto il fascismo, subisce le restrizioni della censura, poi scappa in Svizzera dopo l’8 settembre.
Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini nel nuovo appuntamento con “Passato e presente” in onda giovedì 16 novembre alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.
La consacrazione come maestro del “noir” italiano arriva grazie a un nuovo ciclo di romanzi pubblicati negli anni ’60 con i quali Scerbanenco mette a nudo le contraddizioni dell’Italia, e in particolare della Milano del boom economico.
La bussola e la clessidra
La via del guerriero: Sigurd Bjornson e Geoffroi de Champagne
Combattenti celti, legionari romani, predoni vichinghi, cavalieri templari, highlander scozzesi, guerrieri mongoli. Sono alcune delle figure più celebrate nell’immaginario collettivo (e nelle serie tv) le protagoniste della serie “La Bussola e la Clessidra”, con il professor Alessandro Barbero, che Rai Cultura propone giovedì 16 novembre in prima serata su Rai Storia. Ogni puntata fa rivivere alcuni dei più grandi guerrieri dell’antichità e le loro tecniche di combattimento, a partire, alle 21.10, dal vichingo Sigurd Bjorson. A seguire, alle 22.10, le gesta di un cavaliere francese, Geoffroi de Champagne, che sceglie di entrare nell’ordine dei Cavalieri templari. Attraverso Geoffroi rivivono l’addestramento dei cavalieri e la loro formazione spirituale, fino alle battaglie che li renderanno famosi.
VENERDÌ 17/11/2023
Passato e Presente
La papessa Giovanna
Nell’855, alla morte di Leone IV, una donna travestita da uomo viene eletta pontefice. A condurla sulla cattedra di Pietro è stata una cultura fuori dal comune che le ha consentito una carriera sfolgorante all’interno della curia romana. Ma dopo due anni, sette mesi e quattro giorni di pontificato, mentre si dirige da San Pietro al Laterano, è colta prematuramente dalle doglie e costretta a partorire per strada. Una storia riletta da Paolo Mieli e dal professor Tommaso Di Carpegna a “Passato e Presente”, in onda venerdì 17 novembre alle 13.15 e alle 20.30 su Rai Storia.
Il frutto di un amore nascosto svela inequivocabilmente che sotto le vesti liturgiche c’è una donna, e la reazione inferocita della folla ne provoca la morte. È questa la leggenda della papessa Giovanna, una leggenda nata nel corso del XIII secolo e destinata a restare impressa nella memoria più di un fatto reale. Perché di realtà, questa leggenda, ne contiene moltissima. E regalandoci uno spaccato dell’immaginario medievale, ci racconta i sogni, le idee, i sentimenti, i timori e le aspirazioni di un mondo lontano che ci parla ancora.
Gli esploratori
Umberto Nobile. Un italiano al Polo Nord
Il futuro sarà dell'aereo o sarà del dirigibile? La figura di Umberto Nobile, ingegnere, esploratore, sognatore, è indissolubilmente legata al dirigibile, ai dirigibili: dal viaggio entusiasmante del Norge al Polo Nord, allo schianto sui ghiacci dell’Artide dell’Italia, da quel momento la sorte dei dirigibili è segnata, e in qualche modo lo sarà anche quella del suo massimo artefice. Una storia raccontata da “Umberto Nobile. Un italiano al Polo Nord”, di Pierluigi Castellano con la regia di Leonardo Sicurello, in onda venerdì 17 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per la serie “Gli esploratori”.
Nel secolo breve
1963 - l'assassinio di Kennedy
"Nel secolo breve", introdotta e commentata dal professor Alessandro Barbero, è la serie di Rai Cultura che racconta, attraverso momenti cruciali, la Storia del Novecento. Venerdì 17 novembre alle 22.10 andrà in onda su Rai Storia "1963 - l’assassinio di Kennedy", a cura di Vanessa Roghi che torna a Dallas, il 22 novembre 1963, giorno dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, con il racconto minuto per minuto di quel drammatico attentato compiuto da Lee Oswald. Uno dei momenti più tragici nella storia del secondo dopoguerra. Le immagini sono tratte dal documentario “Killing John F. Kennedy” di Matt Salmon.
SABATO 18/11/23
Passato e Presente
Marcel Proust e il suo tempo
Figlio dell’alta borghesia parigina, Marcel Proust nasce il 10 luglio 1871 ad Auteuil, nella periferia di Parigi. A lui è dedicato l’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda sabato 18 novembre alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli, il professor Lucio Villari. Al liceo, il giovane Marcel scopre la vocazione letteraria e frequenta gli esclusivi salotti parigini. È qui che Proust impara a guardare con occhio critico la realtà sociale in cui è immerso, analizzando virtù e bassezze umane, in un periodo, quello di fine secolo, ricco di grandi cambiamenti culturali. È un Proust che vive profondamente il suo tempo, lacerato dallo scandalo dell’Affare Dreyfus e dallo scoppio della Prima guerra mondiale, un evento che influenzerà il suo monumentale romanzo: “Alla ricerca del tempo perduto”.
Cinema Italia
Delitto d’amore
Nullo Branzi, un settentrionale, e Carmela Santoro una ragazza siciliana, immigrata in Lombardia sono i due giovani protagonisti della pellicola, interpretati rispettivamente da Giuliano Gemma e Stefania Sandrelli. Il film di Luigi Comencini “Delitto d’amore”, in onda sabato 18 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”, racconta la drammatica storia dei due ragazzi, che lavorano nello stesso stabilimento a Milano, accomunata dalla dimensione disumana e alienante della fabbrica, che finisce per ledere anche la salute fisica di Carmela. A dividerli, una totale differenza di mentalità. La vicenda conclude melodrammaticamente con un matrimonio civile in extremis e con la morte di Carmela, vittima della fabbrica che ha così consumato un ennesimo omicidio bianco.
Documentari d’autore
Il varco
Un film–doc per raccontare il “dolore” della guerra, attraverso immagini d’archivio e sulla base di diari di alcuni soldati italiani durante la campagna di Russia: è “Il varco” di Federico Ferrone e Michele Manzolini, in onda sabato 18 novembre alle 23 per “Documentari d’autore” su Rai Storia. Il protagonista è un immaginario soldato italiano chiamato al fronte nel 1941 contro l'Unione Sovietica. Ha madre russa, quindi riesce a comunicare con i prigionieri e con la popolazione locale. Qui, tra le pianure ucraine, il suo entusiasmo e le sue convinzioni fasciste vacillano di fronte alle circostanze che lo riportano alle fiabe che la madre gli raccontava da piccolo.
Il film è stato presentato in anteprima alla 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, nella sezione Sconfini.