Cesare e l'Egitto
DOMENICA 09/03/2025
Settanta anni di Fiat 600
Il ricordo di Rai Cultura nello speciale “Il boom dell’autostrada”
È il 1955, e il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi inaugura il Salone dell’Auto di Torino (20 aprile-1º maggio). Guidato da Gianni Agnelli, ammira la giovanissima Fiat 600, presentata a Ginevra, nel Palazzo delle Esposizioni il 9 marzo 1955. Immagini che scorrono nello speciale firmato da Giuseppe Giannotti “Il boom dell’autostrada”, un viaggio lungo l'arteria pulsante della nazione che ha cambiato per sempre il modo di vivere e di viaggiare degli italiani, e la cui prima parte viene riproposta da Rai Cultura, a settanta anni dalla presentazione, domenica 9 marzo alle 18.00 su Rai Storia.
Passato e Presente
La Jugoslavia di Tito
Il comunista Tito, con la sua scelta di non piegarsi alle direttive di Stalin nel giugno 1948, è passato alla storia come uno dei leader più influenti dell'Europa del dopoguerra. E il ruolo dei partigiani titini nella lotta contro le forze nazifasciste e la speciale posizione geografica della Jugoslavia hanno reso meno scontato fin dall’inizio il diritto della potenza sovietica ad esercitare sul governo di Tito la stessa egemonia imposta agli altri paesi dell'Europa orientale. Ne parlano il professor Roberto Morozzo Della Rocca con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 9 marzo alle 20.30 su Rai Storia.
Binario cinema – Chiara
1211. Chiara e la sua amica Pacifica, due ragazze di Assisi, scappano di casa e raggiungono frate Francesco e i suoi compagni. Qui, testimone Francesco, promettono di vivere seguendo il Vangelo, in povertà e castità. È l’inizio di un lungo e non facile percorso, fatto anche di miracoli. E’ il film “Chiara” di Susanna Nicchiarelli, con Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, in onda domenica 9 marzo alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.
LUNEDI’ 10/03/2025
Inimitabili
Giuseppe Mazzini, l'apostolo della Patria
Giuseppe Mazzini è giovanissimo quando vede nel porto di Genova degli uomini chiedere delle monete per i proscritti d’Italia. Da quel momento si affaccerà in lui il pensiero della libertà della patria che non lo avrebbe mai più abbandonato. Profeta del Risorgimento, esule per quasi tutta la vita, ha cercato di realizzare quell’Italia repubblicana che vedrà il suo compimento soltanto nel 1946. E’ lui il protagonista di “Inimitabili”, il programma di Rai Cultura con Edoardo Sylos Labini che intreccia il documentario storico all’interpretazione teatrale, riproposto lunedì 10 marzo alle 18.00 su Rai Storia nel giorno dell’anniversario della morte. Fondatore della Giovine Italia, il patriota genovese cospira per gran parte della sua esistenza infiammando gli animi di tanti giovani che si immolarono per la causa italiana. Dal carcere di Priamar all’esilio, dalle barricate delle Cinque Giornate di Milano alla strenua difesa della Repubblica Romana fino al ritorno in Italia, Edoardo Sylos Labini racconta la vita di una delle figure centrali della storia d’Italia.
La puntata è arricchita da interviste (gli storici Elena Bacchin, Roberto Balzani, Giovanni Belardelli e Alessandro Campi) e dalle riprese dei luoghi di Mazzini: la Fortezza del Priamar di Savona, il Palazzo della Cancelleria di Roma e il cimitero Staglieno di Genova.
"Inimitabili", prodotto da Rai Cultura, è un programma di Sylos Labini e Angelo Crespi, con la consulenza di Clemente Volpini, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, per la regia di Claudio Del Signore e con le musiche originali del Maestro Sergio Colicchio. Consulenza scientifica: Francesco Perfetti (puntata D’Annunzio, Marinetti, Guareschi), Giovanni Berardelli (puntata Mazzini).
Passato e Presente
La Napoli di Carlo di Borbone
I suoi sudditi lo ricordano con un soprannome emblematico: “il buon re”. Carlo di Borbone è il sovrano illuminato con cui dal 1734 il Regno di Napoli torna indipendente, dopo due secoli di viceré spagnoli e austriaci. A Passato e Presente, in onda lunedì 10 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli con la professoressa Vittoria Fiorelli raccontano, con Charlotte Marincola sui luoghi della storia, il regno di Carlo di Borbone e il segno profondo che ha lasciato nella città di Napoli e nella memoria dei suoi abitanti. Ridisegna la città, promuove la costruzione di edifici sontuosi come il Teatro San Carlo, il Real Albergo dei Poveri, e la maestosa Reggia a Caserta ed è il mecenate degli scavi di Ercolano e Pompei. Un regnante che sa circondarsi di una classe dirigente colta e innovativa.
Storia della Costa Azzurra
Artisti, star ed élite si incontrano qui da oltre 100 anni. Hanno stabilito uno stile di vita unico che unisce vita facile e straordinaria eleganza. La fama della Costa Azzurra si basa su un passato storico e affascinante, la sua storia è strettamente intrecciata con il leggendario Grand Hotel du Cap-Eden-Roc. Con materiale d'archivio del lussuoso hotel mai visto prima, “Storia della Costa Azzurra”, con la contestualizzazione dello storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa - in onda lunedì 10 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia – fa rivivere gli anni d'oro dell'affascinante Riviera francese.
La bussola e la clessidra
Antico Egitto
Alessandro Barbero invita il pubblico a una “passeggiata” lungo il Nilo, rispondendo a curiosità e domande che la serie di Roberto e Renzo Rossellini, “La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza” ha suscitato tra gli spettatori. A “La bussola e la clessidra”, firmato dallo stesso Barbero con Davide Savelli, che cura anche la regia con Agostino Pozzi – in onda lunedì 10 marzo alle 22.10 su Rai Storia - obiettivo sull’Antico Egitto, ovvero sulla civiltà sviluppatasi lungo il fiume Nilo. Barbero risponde ad alcune domande del pubblico sul politeismo degli antichi egizi e sulle loro capacità idrauliche, sul ruolo e l’importanza del Faraone e sulla mummificazione. Non mancano inoltre le curiosità, sollevate sempre dai messaggi dei telespettatori, come quelle sul “natron”, un sale utilizzato in moltissime situazioni, o sulla loro alimentazione. Barbero, infine, approfondisce il ruolo dello “scriba” e la monumentalità delle costruzioni.
MARTEDI’ 11/03/2025
Omaggio a Franco Basaglia
Il ricordo di Rai Cultura nell’anniversario della nascita
L'intervista realizzata da Sergio Zavoli nel 1969 per tv7 e due servizi di "Telemaco" sulle condizioni delle persone con disagi mentali, prima e dopo la legge Basaglia del 1978 raccolte nell’omaggio a Franco Basaglia, “Prima e dopo la legge Basaglia”, in occasione dell’anniversario della nascita, che andrà in onda martedì 11 marzo alle 18.00 su Rai Storia.
Tutti gli uomini del duce
Su Rai Storia torna l’inchiesta di Nicola Caracciolo
Cinque puntate che abbracciano quasi interamente il ventennio fascista, visto attraverso una serie di documenti filmati spesso inediti o comunque poco conosciuti per l’epoca – dalla cineteca dell'Istituto Luce - e raccontato attraverso la mediazione dei tre figli del dittatore. È “Tutti gli uomini del duce”, l’inchiesta di Nicola Caracciolo sul fascismo, andata in onda da mercoledì 17 novembre 1982, e riproposta da Rai Cultura da martedì 11 marzo a sabato 15 marzo alle 18.30 su Rai Storia. Inchiesta realizzata con l’intento di guardare a quella pagina di storia con distacco “ma senza alcun tentativo di quella rivalutazione che da qualche parte si sta cercando di portare avanti”, dichiarava Caracciolo nell’intervista di Carlo Scaringi sul numero 46 del Radiocorriere del 1982. Il programma non è una storia cronologica del fascismo, quanto un'occasione per ricostruire l'immagine «privata» del dittatore e del regime attraverso le vicende degli uomini che gli sono stati più vicini, nella vita pubblica o in famiglia. Ecco, quindi, le interviste ai figli, soprattutto quella con Vittorio, il quale scava a fondo nei suoi ricordi, offrendo un ritratto personale del padre.
Oltre che del Mussolini “privato”, il programma parla anche dei rapporti tra il duce e Hitler, analizzati nella puntata iniziale, intitolata “II diavolo in casa”, in onda martedì 11 marzo. Com'è noto, all'inizio i rapporti tra i due dittatori non furono molto amichevoli, poi tutto cambiò e nel 1937 Hitler dichiarò che «Mussolini è uno di quei rari uomini che non sono fatti dalla Storia, anzi fanno la Storia». Dopo questa «introduzione» le altre puntate seguono, in un certo senso, un ordine quasi cronologico: «La seconda (La marcia su Roma) abbraccia gli anni a cavallo della presa del potere da parte del fascismo, vista soprattutto attraverso le vicende dei quadrumviri, Bianchi, De Vecchi, De Bono e Italo Balbo, i "fedelissimi", almeno in quel periodo, del dittatore. La terza (“Parlando con Vittorio”) è in pratica una lunghissima conversazione con Vittorio Mussolini, un discorso che viene ulteriormente sviluppato nella quarta puntata (“Padre mio, amore mio”) dedicata al rapporto tra Edda Ciano e il padre nonché a quello tra la donna e il marito, Galeazzo Ciano (protagonista dell'ultima parte, “Il conte genero”), salito ai vertici del potere e poi fucilato a Verona nel gennaio del '44. Nella quinta puntata si parlerà anche di Starace».
Passato e Presente
Guerra Fredda l’arma della mente
Quando, nei primi anni ‘70, ai servizi segreti americani giunge la voce secondo cui i russi starebbero utilizzando dei “veggenti” per operazioni di spionaggio, la CIA decide di finanziare un progetto di ricerca per capire se, con il solo potere della mente, è possibile raccogliere impressioni, indizi, immagini o altre informazioni sul nemico. È l’avvio di una serie di progetti basati sulla “visione a distanza”, dai risultati altalenanti e dagli esiti incerti, che però si protrarranno per un ventennio, fino alla fine degli anni Novanta. Ne parlano a Passato e presente, in onda martedì 11 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il prof. Mauro Canali.
Il declino di Hitler
Uccidere il Fuhrer
Nel 1943, la sconfitta nella battaglia di Stalingrado contro i sovietici incrina il mito dell’invincibilità nazista. E della sua guida suprema, Adolf Hitler, che si sottrae dalla scena pubblica. Un drammatico tornante della storia nazista, raccontata dall’episodio della serie Bbc, introdotta per Rai Cultura dallo storico Emilio Gentile, “Uccidere il Fuhrer”, in onda martedì 11 marzo alle 21.10 su Rai Storia. L’appartarsi di Hitler lascia spazio in Germania alle ambizioni e alle rivalità dei gerarchi, come Goebbels, Speer, Himmler. Ma al tempo stesso apre uno spiraglio al dissenso clandestino contro il nazismo. È il caso de “La rosa bianca”, il gruppo di coraggiosi studenti che all’Università di Monaco distribuisce volantini anti-Hitler, per dare una testimonianza di libertà a costo della propria vita. O dell’“Operazione Valchiria”, col tentato attentato a Hitler ordito dal colonnello Claus von Stauffenberg.
1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale
Quell'estate del 1943
Estate 1943, la guerra degli italiani è oramai perduta. Le città italiane sono sottoposte a massicci bombardamenti, il paese è al collasso. La resa dell’Italia agli Alleati è al centro dell’undicesimo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda martedì 11 marzo alle 22.10 su Rai Storia. Dopo aver occupato Pantelleria e Lampedusa, il 9 luglio gli alleati sbarcano in Sicilia. Le truppe americane al comando del generale Patton avanzano rapidamente occupando Trapani e Palermo. Il 25 luglio, con l’approvazione dell’ordine del giorno Grandi, il Gran Consiglio del Fascismo “sfiducia” Mussolini. Il generale Badoglio è nominato Capo del Governo, mentre il Duce dopo un breve colloquio con il Re è arrestato. Gli italiani festeggiano la caduta del fascismo, ma la guerra “ufficialmente” continua. In realtà il nuovo governo tratta la resa con gli Alleati. Sicilia, 3 settembre 1943. A Cassibile, presente Eisenhower, il generale Castellano e il generale Walter Bedell Smith firmano l’armistizio in dodici punti. Per l’Italia è una resa incondizionata. Quello stesso giorno gli alleati sbarcano in Calabria, mentre da giorni truppe tedesche varcano il Brennero pronte ad occupare la penisola. L’8 settembre Eisenhower annuncia l’armistizio con l’Italia. Subito dopo, alla radio, Badoglio informa il paese. Gli eventi precipitano. La casa reale e Badoglio lasciano Roma e si trasferiscono a Brindisi. L’esercito italiano si sbanda. Alcuni reparti resistono, ma alla fine devono arrendersi ai nazisti. Il 10 settembre i tedeschi occupano Roma anche se Kesserling mantiene per la capitale lo stato di “Città aperta”. Divisa e spezzata l’Italia dell’autunno 1943 è oramai un campo di battaglia.
MERCOLEDI’ 12/03/2025
Passato e presente
Benazir Bhutto, una donna alla guida del Pakistan
Rawalpindi, Pakistan, 5 luglio 1977. Alle prime ore del mattino, l’esercito pakistano arresta il primo ministro Zulfiqar Ali Bhutto. È un colpo di stato, organizzato dal capo di stato maggiore Mohammed Zia-ul-Haq. Bhutto sarà poi accusato di essere il mandante di un omicidio politico e giustiziato due anni dopo. Sarà Benazir, sua figlia, all’epoca poco più che ventenne, ad assumersi il compito di proseguire l’opera politica del padre. A lei è dedicato l’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda mercoledì 12 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli la professoressa Elisa Giunchi. Nominata primo ministro del Pakistan nel 1988, sarà la prima donna a ricoprire tale incarico in un Paese musulmano. Lotterà per la democrazia, il pluralismo religioso e l’uguaglianza dei sessi, nel tentativo di portare una speranza di cambiamento a migliaia di persone in condizioni di povertà ed emarginazione.
Mai + trasmessi
I Capostipiti
“I Capostipiti” è un curioso varietà del 1965 (del quale esiste solo una puntata conservata a Milano) per la regia di Raffaele Meloni (prozio della premier) con un inedito Enzo Tortora che racconta il “moderno” guardando l’”antico” del mondo della canzone italiana, in piena espansione. Mai più andato in onda, viene riproposto da Rai Cultura a “Mai più trasmessi”, con il commento di Simona Vanni, e in onda mercoledì 12 marzo alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Ospite della trasmissione è Odoardo Spadaro (poco prima che morisse a 73 anni) che viene giudicato da un gruppo di giovani milanesi dediti allo shake. Ci sono numerosi ospiti musicali, tutti cantautori (tema di quella puntata), da Sergio Endrigo a Luigi Tenco.
GIOVEDI’ 13/03/2025
Passato e Presente
L’omicidio di Sergio Ramelli, la stagione della violenza
Il 13 marzo 1975 Sergio Ramelli, studente milanese appartenente al Fronte della Gioventù, viene aggredito a colpi di chiave inglese da un gruppo di militanti di estrema sinistra. Nelle intenzioni dovrebbe essere un pestaggio a scopo intimidatorio; invece, il giovane muore dopo 47 giorni di agonia. L’omicidio di Ramelli avviene in clima di violenza politica diffusa, che, iniziato alla fine degli anni ’60, si radicalizza dopo la strage di Piazza Fontana ed esplode nella prima metà degli anni ’70. Questa conflittualità esasperata sarà per un’intera generazione una delle principali esperienze di formazione politica. Paolo Mieli e il professor Guido Panvini ne parlano a “Passato e Presente”, in onda giovedì 13 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Rapa Nui, indagine su una catastrofe
a.C.d.C.
Marchefeld 1278. La battaglia per l'Europa
Il confronto sul campo tra il nuovo imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo d’Asburgo, e il re di Boemia, Ottocaro II, plasmano la storia dell’Europa e della dinastia degli Asburgo. Venerdì 26 agosto 1278 i due sovrani si affrontano in una delle battaglie più grandi e più importanti del Medioevo. È il culmine - e l’epilogo - di un’idea cavalleresca di guerra e l’atto fondante della dinastia asburgica, una delle più longeve della storia mondiale. Una storia riletta da “Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa”, in onda giovedì 13 marzo alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
VENERDÌ 14/03/2025
Passato e presente
Enrico Bartoletti il vescovo del Concilio
Il vescovo di Lucca Enrico Bartoletti è noto soprattutto per il suo influsso nel rinnovamento della Chiesa Cattolica durante il Concilio vaticano II. Fu uno dei principali sostenitori della riforma liturgica, della promozione del dialogo ecumenico e dell’apertura della Chiesa verso la modernità. Lo raccontano Paolo Mieli e il professor Alberto Melloni a Passato e presente venerdì 14 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Bartoletti è stato, infatti, tra i primi officianti ad introdurre la lingua italiana al posto del latino, celebrando messa non più di spalle, ma rivolto verso l’assemblea dei fedeli. Inoltre, fu un fervente sostenitore dell'importanza della collegialità episcopale e dell’autonomia delle Chiese locali. Il suo impegno nel periodo successivo contribuì a plasmare la Chiesa post-conciliare, mettendo al centro l'incontro con la cultura e la società moderna, senza rinunciare alla tradizione.
Un mondo diviso
Sognando la luna
Quando il 1° settembre 1939 scoppia la Seconda Guerra Mondiale, il mondo si trova sull'orlo del baratro. Sei persone provenienti da paesi e ambienti diversi, le cui vite e i cui destini toccano il nodo del potere, devono decidere: per cosa vogliono combattere? È la nuova serie Rai Cultura “Un mondo diviso” in onda da venerdì 14 marzo ore 21.10 in prima visione su Rai Storia, che andrà in onda in lingua originale con sottotitolazione in italiano.
La serie li segue negli anni '60, dalla guerra a un mondo completamente diviso. L'ingegnere missilistico tedesco Wernher von Braun vuole conquistare lo spazio. Per rendere possibile il suo sogno, si mette al servizio dei nazionalsocialisti, che si aspettano da lui la creazione di un'arma miracolosa per l'esercito tedesco.
A Los Alamos, nel Nuovo Messico, anche la giovane fisica Joan Hinton è attiva nella lotta per la supremazia militare, essendo una delle poche donne del team di Robert Oppenheimer che lavora alla prima bomba atomica. Hedwig Hoess è un'ardente nazista, oltre che una donna orgogliosa. Suo marito Rudolf è appena stato nominato comandante del campo di concentramento di Auschwitz. Nella Polonia occupata, accanto all'inferno, Hedwig cerca di costruire un paradiso per i suoi figli. Nella Palestina mandataria britannica, Golda Meir combatte con ogni mezzo per salvare i rifugiati ebrei sfuggiti ai nazisti, alimentando la speranza di un nuovo Stato ebraico indipendente: Israele. Dalla colonia francese della Martinica, Frantz Fanon intraprende la lotta contro i tedeschi, offrendosi volontario per il servizio militare all'età di 17 anni. Come uomo nero, sperimenta il tributo quotidiano del razzismo nell'esercito francese.
Alla fine della guerra, Frantz entra in clandestinità per contribuire alla liberazione dell'Algeria dal controllo coloniale francese. Nella Repubblica Sovietica Ucraina, Nikita Krusciov fa parte della struttura di potere comunista. Di fronte all'invasione di Kiev da parte della Wehrmacht tedesca
e allo stesso tempo bersaglio personale del terrore di Stalin, deve decidere a chi essere fedele: alla sua famiglia o al dittatore sovietico. Man mano che queste narrazioni parallele si sviluppano diventa sempre più chiaro che i diversi sogni e le diverse lotte si influenzano a vicenda. La Seconda guerra mondiale lascia il mondo in rovina e la scoperta della fissione atomica ne consolida la divisione. Ma la lotta per la supremazia del dopoguerra è appena iniziata. Tra amore e tradimento, speranza e paura, potere e disperazione, tutti e sei si fanno strada in una nuova era, all'ombra di nuovi conflitti in un mondo sempre più profondamente diviso.
Nel primo episodio, in onda venerdì 14 marzo, si parte dall’estate 1939: Il giovane ingegnere tedesco Wernher von Braun sogna di mandare persone nello spazio. Quando Hitler invade la vicina Polonia e fa precipitare l'Europa in una nuova guerra mondiale, von Braun è pronto a fare qualsiasi cosa pur di non mettere in pericolo le sue ricerche a Peenemünde, il centro di ricerca dell'esercito tedesco sul Mar Baltico. Ora, von Braun è invece incaricato di sviluppare "armi miracolose" per la guerra. Contemporaneamente, Joan Hinton inizia i suoi studi al Bennington College, nello stato americano del Vermont. Si butta con entusiasmo nella fisica nucleare, essendo una delle poche donne del settore all'epoca. Riconosce l'enorme potenziale della fissione nucleare scoperta dai ricercatori tedeschi, ma anche il suo grande pericolo. Nel frattempo, la situazione in Europa si fa sempre più tesa: dopo l'occupazione della Polonia, la Wehrmacht avanza vittoriosa nell'Europa occidentale. Il flusso di rifugiati che attraversa i confini è enorme. Soprattutto gli ebrei sono costretti a fuggire, anche nel Mandato britannico della Palestina. Lì, l'attivista politica Golda Meir si batte per loro. Ma gli inglesi rifiutano di aprire il loro territorio ad altri rifugiati, costringendo Golda Meir e i suoi compagni di campagna a ricorrere a misure drastiche.
Maxi. Il grande processo alla mafia
L'astronave verde
Il 10 febbraio 1986 inizia il maxiprocesso a Cosa Nostra. Per la prima volta più di 400 mafiosi sono chiamati a rispondere di decine di reati, in un'aula giudiziaria di enormi dimensioni costruita per l'occasione. Anche la Rai si mobilita per raccontarlo, con una redazione ad hoc di fronte all'aula bunker, che tutti chiamano “l'astronave verde”. A raccontare il processo sarà Franco Licitra, giornalista di 50 anni della sede di Palermo, gran conoscitore del fenomeno mafioso, con Gianni, un giovane operatore arrivato da Roma a rinforzare il gruppo di lavoro palermitano, e Teresa, una montatrice appena assunta, giovane e appassionata: a loro e ai primi passi del processo è dedicata la prima puntata del ciclo “Maxi. Il grande processo alla mafia”, in onda venerdì 14 marzo alle 22.10 su Rai Storia. Questa fase embrionale vede i giornalisti della Rai alle prese con un lavoro complesso e caotico, impegnati nel racconto del processo, sottoposto a un’attenzione mediatica di livello mondiale, mentre la Corte prende ancora le misure dell'enorme dibattimento, tra procedure burocratiche e lungaggini organizzative. Gli avvocati - tra i quali Federico Marsalis, palermitano, difensore di alcuni degli imputati - basano la propria strategia difensiva proprio sull'ingestibilità della macchina processuale. Gli imputati, rinchiusi dietro le sbarre, fanno sentire la propria rumorosa presenza, il vecchio boss Luciano Liggio prova a innervosire i giudici, il pentito Salvatore Di Marco minaccia di ritrattare. ma il 20 febbraio 1986 viene arrestato anche Michele Greco, detto “il Papa”, il capo della Commissione mafiosa: il maxiprocesso può entrare nel vivo.
SABATO 15/03/2025
Cronache dall'Antichità. Dal mito alla storia
Giulio Cesare: dal Rubicone alle Idi di marzo
Mese di gennaio del 49 a.C.: il dado è tratto. Passando il Rubicone Giulio Cesare assalta il mondo con una sola legione, e mette in moto la catena di eventi che porterà alla fine della Repubblica di Roma e alla nascita dell'Impero. Cinque anni dopo, nel marzo del 44 a.C., quando la situazione sembra ormai pacificata, il "dittatore a vita" viene ucciso in senato da un gruppo di congiurati guidati da Bruto e Cassio. Sulle rive del Rubicone, nella casa di Giulio Cesare, nella Curia, nel Foro Romano e nel luogo del delitto, Cristoforo Gorno racconta il destino di un uomo il cui nome è diventato sinonimo di potere in “Cronache dall’antichità” in onda sabato 15 marzo alle 17.15 su Rai Storia.
Passato e Presente
Giulio Cesare, il mito
Il suo nome vuol dire potere, il massimo del potere, quello dell’Impero: “Cesare”. Eppure, Giulio Cesare, imperatore non lo è mai stato. Ma la sua vita straordinaria puntellata di successi clamorosi, conquiste, vittorie e trionfi, lo ha fatto entrare nel mito. A “Passato e Presente” - in onda sabato 15 marzo alle 20.30 su Rai Storia – ne parlano il professor Livio Zerbini e Paolo Mieli. È stato Cesare stesso a costruire il proprio mito: nelle mani ha tenuto le fila della sua leggenda: la discendenza da Venere, l’emulazione delle gesta di Alessandro Magno, la rapidità in battaglia, la clemenza verso gli avversari sconfitti, il genio militare e politico sono i tratti peculiari della sua autocelebrazione. E il popolo di Roma è con lui in un sodalizio che solo il timore di una svolta monarchica può sopire. Quando, alle Idi di marzo del 44 a.C., si consuma la congiura che pone fine alla sua esistenza terrena, la sua gente lo piange e Cesare si libra nel firmamento dell’Urbe come un dio. Spetterà a Ottaviano, suo figlio adottivo ed erede, suggellarne la divinizzazione e ai secoli successivi continuare a tramandarne il mito.
Cinema Italia
Nuovo cinema paradiso
Un film cult per il sabato sera di Rai Storia: il 15 marzo alle 21.10 per il ciclo “Cinema Italia” alle 21.10 andrà in onda il capolavoro di Giuseppe Tornatore, “Nuovo cinema Paradiso”, un film premiato con l’Oscar, che ha consacrato il suo autore, negli anni successivi, come uno dei più grandi protagonisti del cinema italiano e internazionale. Una sala cinematografica, in un piccolo paese siciliano è il punto di riferimento per una vicenda personale e collettiva che attraversa trent’anni di storia. Trasferitosi a Roma, dov’è diventato un regista di successo, Salvatore Di Vita decide di tornare a Giancaldo, la sua cittadina d’origine, in occasione della morte di Alfredo, il vecchio proiezionista del Cinema Paradiso. La visita è l’occasione per ricordare la sua infanzia e la sua giovinezza e gli anni in cui, frequentando assiduamente la sala, prima come spettatore e poi come proiezionista, si era appassionato a quello che poi sarebbe stato il suo mestiere. Potente e commovente, il film di Tornatore è un vero e proprio romanzo per immagini, ricco e profondo. Fra gli assi nella manica del regista c’è un bambino, il piccolo Salvatore Cascio, che sarebbe entrato con prepotenza negli occhi e nel cuore del pubblico, mentre nell’orecchio resta scolpita ancora oggi la colonna sonora di Ennio Morricone. Non solo Oscar, “Nuovo cinema Paradiso” ottenne anche il Golden Globe e il Grand Prix speciale della giuria al Festival di Cannes.
Documentari d'autore
Gianni Minà. Una vita da giornalista
Gianni Minà è stato un giornalista della tv e della carta stampata capace di spaziare, nei suoi 60 anni di carriera, dallo sport alla politica estera, dal cinema alla musica. La sua storia, umana e professionale, viene raccontata nel doc di Loredana Macchietti “Gianni Minà - Una vita da giornalista”, per il ciclo “Documentari d’autore”, sabato 15 marzo alle 23.10 su Rai Storia.