Ritrovare l'Armonia
Al teatro Bellini di Napoli Orpheus Groove di Annalisa D’Amato, autrice anche della drammaturgia (con Elvira Bonocore) e delle musiche (con Antonin Stahly) parla della musica e del suono come ricerca dell'armonia universale in risposta al male dell'esistenza.
NAPOLI, 11 febbraio 2025 - Variazioni, visioni, vibrazioni salgono dal palco con Orpheus Groove. Un passaggio immaginativo ci porta dallo studio di un simpatico scienziato in stile Ritorno al futuro, a una capsula fantascientifica che vaga nell’universo ancora sconosciuto, fino a un palco da spettacolo itinerante capace di catturare l’attenzione e la curiosità del pubblico più variegato, più scettico e più diffidente.
Il progetto dello scienziato Orpheus Shivandrin, coadiuvato dai suoi colleghi, è basato sull’intenzione di riarmonizzare la Terra e gli Esseri Umani, singolarmente e fra di loro, per risvegliarli da un malessere che ne spegne la vitalità e che li sta affondando nell’oblio.
Colpisce di questo spettacolo la voglia di innovare, creare un linguaggio nuovo che riesca a scuotere chi si affanna nella vita senza sapere più come capirne il senso, sentirne il gusto, ascoltarne il ritmo mutevole, ma anche vederne i colori e toccarne l’intensità. E il lavoro di ricerca è degno di un team di scienziati, che studiano il passato, sperimentano nel presente le reazioni agli esperimenti, nel tentativo di migliorare il futuro, di curare il male di vivere che affligge l’umanità da sempre e che l’uomo stesso ha bisogno di sublimare attraverso il mito, la poesia, l’arte, la musica. Appartiene a tutti quel sentirsi persi, stanchi, spenti; quando privi di motivazione sorvoliamo le cose, le persone e le emozioni. Ci passiamo attraverso senza esserne toccati, ma sentendone il peso, la gravità, l’inevitabilità. Music is the cure vuole suggerirci e farci sperimentare, nel silenzio della confusione e del buio che imperversano intorno e dentro di noi, il rumore come suono, il suono come melodia, armonia, accordi che creano una musica; la medicina che ci penetra e si diffonde lentamente fino a commuoverci, muoverci verso il ballo, verso l’urlo di parole stonate, il pianto, il riso. Una cura che ci riporti dentro di noi ad accendere la luce per farci ritrovare, mandando il nastro a ritroso e in avanti: un viaggio da fuori a dentro, e da dentro di nuovo fuori, riconosciuti, ma ricostruiti e rigenerati. Sul palco Orpheus Groove è una combinazione di diversi che unendosi tendono all’armonia. Sono esperimenti che rischierebbero di restare tentativi sospesi di singoli solitari, se non fosse per la “paziente”, la giovane donna, Stefania Remino, che si rende corpo da curare, disponibile al cambiamento e alla guarigione. È lei che sintetizza dentro di sé la diversità degli stimoli che ci muovono a vivere, le contraddizioni, i fallimenti, le paure, la noia, l’ansia, ma anche la gioia, il desiderio di ricominciare e il coraggio di provarci. Ed è lei che apre al pubblico la comprensione della trama e che riesce a proporre e dimostrare la sua stessa riarmonizzazione.
Gli attori in scena – Andrea de Goyzueta, Juliette Jouan, Savino Paparella, Antonin Stahly – rendono bene i personaggi degli scienziati che sembrano vagare sul palco ognuno per sé, ognuno perso nelle proprie convinzioni, ognuno parlando la propria lingua diversa da quella degli altri, che però cercano di unire le menti e gli sforzi, di accordarsi e capirsi nell’osservazione della donna che si presta alla loro cura sperimentale. Come divinità della scienza e i personaggi della mitologia che evocano nei loro stessi nomi suggeriscono (Aristeo, Orpheus...) non conoscono i veri effetti sugli esseri umani delle loro azioni, invocano, agiscono, insistono, e si sorprendono dinanzi ai risultati.
Il viaggio negli inferi delle nostre perdite di senso prevede un ritorno verso la terra, una rinascita dall’inizio, un inizio spostato però più avanti, verso il futuro di una vita non diversa, ma intonata sulle nostre vibrazioni, accordate nel nucleo verso i margini.
Leggi
Napoli, I parenti terribili, 25/01/2025
Napoli, Cose che so essere vere, 04/12/2024
Napoli, Il caso Jekyll, 17/05/2024
Napoli, Napoleone. La morte di Dio, 07/05/2024