L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Disney show

 di Stefano Ceccarelli

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia apre il nuovo anno con un concerto divertente e affatto particolare. Pare di essere tornati indietro nel tempo, quando lo schermo televisivo non generava immagini e suoni, quando nei cinema muti un pianista accompagnava le immagini, improvvisando. Qui è invece un’orchestra intera, l’eccellente orchestra dell’Accademia, che suona sotto le immagini di Fantasia (1940) e Fantasia 2000 (1999) diretta da Keith Lockhart. Un’esperienza unica e indimenticabile, dal taglio volutamente divulgativo (tantissimi e vivacissimi bambini in sala) che però non lesina certo sulla qualità e intensità d’esecuzione.

ROMA, 8 gennaio 2015 – La pratica di accompagnare film muti col pianoforte era usuale prima che il cinema si provvedesse di un apparato sonoro: persino grandi musicisti come Šostakovič – in un periodo in cui si trovava in ristrettezze economiche – si dedicarono a quest’arte, riservata per la maggior parte, com’è ovvio, a pianisti di bottega. Nessuno di noi è stato mai abituato a vedere delle immagini video senza il logico, quasi meccanico, accompagnamento sonoro proveniente dal medesimo apparecchio, sia esso televisore o schermo del cinema – e il cinema e la televisione sono, del resto, esperienze familiari a chiunque. Proprio per questo, lo spettacolo Disney’s Fantasia. Live in Concert (2012), che approda all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, stupisce e emoziona non poco.

La componente affettiva per i due film Disney la fa certamente da padrone, ma è anche la consapevolezza di assistere a qualcosa che coniuga tradizione e innovazione. Gli iniziali saluti sono affidati al presidente Michele dall’Ongaro che, a ragione, mette in risalto come il concerto sia eminentemente indirizzato ai più piccini, e quindi abbia un carattere più ludico del solito: sono dunque perdonabili, in tal senso, gli schiamazzi dei molti bambini presenti in sala – anzi, fanno certamente ambiente, per così dire. Neanche il direttore Keith Lockhart si risparmia (in inglese, tradotto da un orchestrale) dal salutare il pubblico e fare un piccolo cappello al concerto, basato su una silloge di brani dalle due pellicole.

S’inizia con il I movimento della Sinfonia n. 5 di Ludwig van Beethoven: siamo rimasti subito impressionati dalla bravura di direttore e orchestrali, in grado di andare perfettamente a tempo con la pellicola. L’animazione della Quinta (in Fantasia 2000), affidata a una sorta di guerra fra luce e ombra (farfalle e pipistrelli stilizzati), fa iniziare il concerto al cardiopalma. Seguono il III e IV movimento della Sinfonia n. 6 di Beethoven (Fantasia, 1940), forse tra le più celebri animazioni di tutti i tempi: un tripudio di pegasi, fauni, centauri, satiri che gioiosamente vivono una campagna senza tempo, il tutto in un gusto Art Déco. Uno dei momenti più alti e belli della serata. Segue la suite sinfonica de Lo schiaccianoci op. 71a di Pëtr Il'ič Čajkovskij, tra i capolavori del primo film: come dimenticare i deliziosi funghi cinesi, i sensuali pesci danzanti sotto note dall’arabo sapore, i fiori e le fate dell’autunno e dell’inverno (l’immortale Valzer dei fiori) che inargentano e indorano foglie? Dopo ogni brano il pubblico non riesce a trattenere un fragoroso applauso: è incredibile come Fantasia riesca a stregare grandi e piccoli. Penultimo pezzo del primo tempo è la poetica animazione del Clair de lune di Claude Debussy. Tagliata da Fantasia 1940, è oggi possibile ammirarne il raffinato gioco di riflessi aquatici, di screziature di luce, cui si aggiunge l’animazione di due aironi in volo; fortunatamente, l’orchestrazione approntata da Leopold Stokowski, celebre direttore di Fantasia 1940, dallo spartito per pianoforte si salvò e poté essere reintegrata. Chiude la prima parte L’uccello di fuoco (1919) di Igor Stravinskij, nell’avvincente animazione di Fantasia 2000 che prende la musica a prestito per creare un affresco di nascita-morte-rinascita: uno spirito della natura, risvegliato da un alce, combatte contro lo spirito lavico di un vulcano.

La Danza delle ore dalla Gioconda di Amilcare Ponchielli (Fantasia 1940): la più geniale parodia di un balletto classico che si sia mai vista su uno schermo. La seconda parte del concerto non poteva aver inizio migliore: gli struzzi vanitosi, i leggiadri ippopotami, i leggeri elefanti e i coccodrilli. Geniale, agile: indimenticabile. Segue un'altra animazione immortale: L’Apprenti sorcier di Paul Dukas. Entra finalmente in scena Topolino, l’eroe Disney par excellence. Un Topolino alle prese con i lavori domestici per il suo maestro mago; troppo imbranato e svogliato per eseguire i lavori di casa da solo, tanto da tentare di animare la sua scopa…e…be' sapete tutti come va a finire! Qui l’ilarità del pubblico in sala ha raggiunto livelli altissimi, e a ragione. Più debole – e certamente imparagonabile alla verve dell’Apprenti del 1940 – è il Pomp and Circumstance di Edward Elgar (riadattamento di P. Schickele di una serie di marce della raccolta originale elgarriana), dove un Noè Paperino si ricongiunge con Paperina dopo aver tratto in salvo tutti gli animali: più un pretesto per veder Paperino, che altro. Chiude il concerto l’esecuzione dei Pini di Roma di Ottorino Respighi, gioiello di animazione per i tempi. Un branco di megattere che vola, un piccolo che si perde ma riesce a ritrovare genitori e branco: alla fine un tripudio di luce e acqua dal sapore mistico e eternatore. Gli applausi sono fragorosi. Ma Lockhart ha in serbo una sorpresa: il finale del Carnevale degli animali di Saint-Saëns: divertenti fenicotteri volano sull’acqua, fra ostacoli di ogni genere, ma vengono disturbati da un altro fenicottero che vuol giocare per forza col suo yo-yo.

Successo incredibile: fa specie, inoltre, vedere così tanti bambini in sala. Certo c’è stato più trambusto del solito: ma speriamo ne sia valsa la pena, e qualcuno di loro diventi futuro fruitore di musica classica.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.