L’Ape musicale

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romina basso

Festa d'affetti

 di Gustavo Gabriel Otero

La stagione del Mozarteum Argentino non delude e propone un concerto vivaldiano d'alta qualità senza concessioni scontate.

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Buenos Aires, 09/05/2017 - Come d'abitudine nelle stagioni del Mozarteum Argentino, interpreti e programmi non deludono- In questa occasione si è trattato della Venice Baroque Orchestra insieme con la cantante italiana Romina Basso in un concerto intelamente dedicato ad Antonio Vivaldi. Normalmente quando si parla di Vivaldi scatta un automatismo e si finisce per aspettarsi la routine delle Quattro stagioni o qualche altra delle composizioni più note del prete rosso. Non è stato questo il caso perché con grande abilità si sono alternati due sinfonie e due concerti non troppo scontati e sei arie provenienti da altrettante opere, alcune delle quali evidenti prime assolute locali.

La Venice Baroque Orchestra  conta tredici membri fra violini, viole, violoncelli e contrabbassi si salda qualità a cui si aggiunge un cembalista dal suono soffuso. Con adeguate sonorità e un impasto perfetto l'Orchestra ha interpretato due sinfonie: la RV 146 (in sol maggiore) e la RV 157 (in sol minore), entrambe per archi e basso continuo. 

Tre i concerti, ciascuno per un solista differente: il RV 516 per due violini - con il concertino Gianpiero Zanocco e il primo dei secondi Giorgio Baldan - che hanno dimostrato fedeltà espressiva e buon affiatamento; il RV 443, che ha aperto la seconda parte, è scritto per flauto sopranino e vi ha brillato Anna Fusek - che figura anche fra i primi violini - per qualità interpretativa, bellezza di suono e perfezione stilistic; infine il Concerto RV 531 per due violoncelli è stato affiato ai due cellisti dell'ensemble: Massimo Raccanelli Zaborra e Federico Toffano, eccellenti nella loro letturaa. Anche in questo caso l'orchestra è risultata omogenea e affiatata.

Il vero lusso della serata era, però, costituito dal mezzosoprano Romina Basso, una delle interpreti attuali preminenti nel panorama barocco internazionale. La sua voce è vellutata e robusta, con alcune note da autentico contralto e le colorature efficaci; la serietà e la qualità del suo lavoro splendono senza macchia, e il suo atteggiamento scevro da ogni divismo emoziona. La scelta del programma non ha fatto concessioni di sorta e alcune arie sono giunte, inizialmente, nuove al pubblico di Buenos Aires.

Con notevole espressività e quasi dando lezione di interpretazione, l'artista goriziana ha aperto la prima parte con "In sì torbida procella", da Bajazet (RV 703), "Gelido in ogni vena", da Farnace (RV 711), e "Rompo i ceppi", da Orlando furioso (RV 728). Nella seconda ha cantato "Cor mio che prigion sei", da Atenaide (RV 702), "Vedrò con mio diletto", de Giustino (RV 717), unica opera che ricordiamo si sia vista integralmente a Buenos Aires una trentina d'anni fa, per finire con "Se lento ancora il fulmine", dal recentemente riscoperto Argippo (RV 697).

Dopo questa festa d'affetti alternati, l'artista ha proposto, fuori programma, una commuovente "Lascia ch'io pianga" dal Rinaldo di Händel.

 

Teatro Colón. Romina Basso, mezzosoprano. Venice Barroque Orchestra. Giampierto Zanocco, concertino.

Solisti: Giampierto Zanocco,Giorgio Baldan (violini), Anna Fusek (flauto), Massimo Raccanelli Zaborra e Federico Toffano (violoncelli).

Sinfonie, Concerti e Arie di Antonio Vivaldi (Sinfonie RV146 e RV157; Concerti RV 516, RV 443 e RV 531 e arie dalle opere Bajazet, Farnace, Orlando furioso, Atenaide, Giustino e Argippo).

Concerto numero 2 della Stagione 2017 del Mozarteum Argentino.


 

 

 
 
 

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