L’Ape musicale

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Il cielo sopra Caino

 di Gustavo Gabriel Otero

La visione scenica dell'oratorio di Scarlatti affascina, ma lascia anche adito a dubbi. Ottimo il versante musicale.

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Parigi, 24/01/2019 - L'Opèra National de Paris, nata come Académie Royale de Musique nel giugno del 1669, ha messo in programma - fra le celebrazioni per i suoi trecentocinquant'anni - come prima produzione lirica del 2019 un allestimento scenico a cura di Romeo Castellucci dell'oratorio Il primo omicidio, ovvero Caino (Venezia, 1707) di Alessandro Scarlatti. Senza entrare ne merito se sia necessario teatralizzare un oratorio quando esistono tante opere del medesimo periodo concepite per le scene, il risultato finale è totalmente positivo, eccellente sul piano musicale e bello da vedersi, pur con qualche squilibrio drammatico.

Il lavoro di Romeo Castellucci è parso più interessante e omogeneo nella prima parte che nella seconda. Tutta la poesia sviluppata all'inizio si perde nel finale.

Con i colori dei fondali, astrazioni e movimenti minimi tutto il primo atto si è ammantato di un grande fascino visivo. Solo l'apparizione della pala dell'Annunciazione dipinta da Simone Martini e Lippo Memmi, ma in senso opposto - come annuncio che il peccato originale sarà perdonato in futuro - rompe talora l'astrazione di gesti, forme e colori. 

La concezione estetica del secondo atto rimane più concreta e vediamo un campo e un cielo stellato. Ma così come cambia l'aspetto, così anche la recitazione e la drammaturgia cambiano. Tutto muta con l'assassinio di Abele da parte di Caino, inscenato come compiuto dai personaggi da bambini. Sono i desideri infantili di Caino e Abele o gli assassini rappresentano le nuove generazioni? Domande che ci suscita istintivamente Castellucci.

A partire dal primo omicidio appaiono come attori membri del coro di voci bianche dell'Opèra de Paris che impersonano i sei personaggi e il popolo, che articola il testo senza cantare. Prima del raddoppiamento dei personaggi, i cantanti si trasferiscono in buca per interpretare le loro parti mentre la scena è occipata dai bambini.

Eccellenti le luci dello stesso Castellucci e contemporanei i costumi: pantaloni grigi, camicia bianca per Abele, azzurra per Caino, giacche blu o grigie per gli altri tre personaggi, un semplice abito scuro per Eva.

René Jacobs con la B’Rock Orchestra ha conferito la giusta tinta a ogni chiaroscuro della partitura senza far calare la tensione in alcun momento. L'orchestra belga, fondata nel 2005, si è piegata in maniera eccellente alle indicazioni dinamiche del celebre maestro.

Fra i cantanti si è distinto il Caino di Kristina Hammarström, senza dubbio la grande protagonista della serata per l'immedesimazione, l'uniformità timbrica, la varietà di dinamiche e l'impegno.

Thomas Walker come Adamo ha messo in luce una voce di bel timbro ed emissione omogenea;  Birgitte Christensen è una Eva commuovente e appassionata; Olivia Vermeulen quale Abele appare impeccabile e raffinata.

Robert Gleadow ha conferito profondità alla voce di Lucifero mentre il controtenore Benno Schachtner è stato solo corretto come voce di Dio.

 

foto Bernd Uhlig/Opera de Paris

Opèra National de Paris. Palais Garnier. Alessandro Scarlatti: Il primo omicidio, ovvero Caino. Oratorio con libretto di Antonio Ottoboni. Versione scenica. Romeo Castellucci, regia, scene, costumi e luci. Piersandra Di Matteo e Christian Longchamp, drammaturgia. Kristina Hammarström (Caino), Olivia Vermeulen (Abele), Birgitte Christensen (Eva), Thomas Walker (Adamo), Benno Schachtner (voce di Dio), Robert Gleadow (voce di Lucifero). B’Rock Orchestra. Maestro concertatore e direttore: René Jacobs.


El cielo sobre Caín

 por Gustavo Gabriel Otero

La visión escénica del Oratorio de Scarlatti luce con excelencia musical, belleza visual y algunos desequilibrios dramáticos

París (Francia), 24/01/2019. - La Ópera Nacional de París, creada como Academia Real de Música en junio de 1669, programó -dentro de los festejos de los 350 años su creación- como primer título lírico del año 2019 una versión escenificada, por Romeo Castellucci, del Oratorio Il primo omicidio, ovvero Caino (Venezia, 1707) de Alessandro Scarlatti. Sin entrar en la discusión de si es necesario teatralizar un oratorio existiendo tantas óperas del mismo período concebidas para la escena el resultado final es totalmente favorable con excelencia musical, belleza visual y algunos desequilibrios dramáticos.

El trabajo de Romeo Castellucci lució más interesante y homogéneo en la primera parte que en la segunda. Toda la poesía lograda al inicio se pierde en el final.

Así con fondos de colores, abstracción y movimientos mínimos se logró gran belleza visual en todo el primer acto. Sólo la aparición del retablo de la Anunciación, pintado por Simone Martini y Lippo Memmi, pero invertido -como anuncio que el pecado original será perdonado en el futuro- rompe por algunos momentos con la abstracción de movimientos, formas y colores.

La concepción visual del segundo es más concreta y allí se ve un campo y el cielo estrellado. Pero así como cambia la concepción visual también la actoral y su dramaturgia. Todo muta con el asesinato de Abele por parte de Caino ya que éste es escenificado como realizado por los personajes siendo niños. ¿Son los deseos infantiles de Caino y Abele o los asesinos son los integrantes de nuevas generacione? Preguntas que nos deja al azar Castellucci.

A partir del primer homicidio aparecen como actores los miembros del Coro de Niños de la Ópera de París personificando a los seis personajes y al pueblo, éstos articulan el texto sin cantar. Ante el desdoblamiento de los personajes, los cantantes son trasladados al foso para interpretar sus partes mientras la escena es ocupada por los niños.

Excelente la iluminación del propio Castellucci y actual el vestuario: pantalones grises, camisa blanca para Abel y azul claro para Caín, sacos azules o grises para los otros tres protagonistas y un sencillo vestido oscuro para Eva.

René Jacobs al frente de la B’Rock Orchestra logró dar el tinte justo a cada claroscuro de la partitura sin que decaiga la tensión en ningún momento. La orquesta belga, fundada en 2005, se plegó con excelencia a las indicaciones dinámicas del distinguido maestro.

De los cantantes sobresalió el Caino de Kristina Hammarström, sin dudas la gran protagonista de la obra, por su compenetración, timbre uniforme, variedad de dinámicas y entrega.

Thomas Walker como Adamo aportó una voz de bello timbre y emisión homogénea; Birgitte Christensen es una Eva conmovedora y apasionada; mientras que Olivia Vermeulen como Abele se muestra refinada y perfecta.

Robert Gleadow dio profundidad a la voce di Lucifero mientras que el contratenor Benno Schachtner sólo fue correcto como la voce di Dio.

 

foto Bernd Uhlig/Opera de Paris

Ópera Nacional de París. Palacio Garnier. Alessandro Scarlatti: Il primo omicidio, ovvero Caino. Oratorio con libreto de Antonio Ottoboni. Versión Escenificada. Romeo Castellucci, escenografía, vestuario e iluminación. Piersandra Di Matteo y Christian Longchamp, dramaturgia. Kristina Hammarström (Caino), Olivia Vermeulen (Abele), Birgitte Christensen (Eva), Thomas Walker (Adamo), Benno Schachtner (voce di Dio), Robert Gleadow (voce di Lucifero). B’Rock Orchestra. Dirección Musical: René Jacobs.


 

 

 
 
 

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