L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Vivaldi in Sicilia

di Vincenza Caserta

Il Mimeià Ensemble propone le Stagioni di Vivaldi per il Filinona Festival di Ragusa.

RAGUSA, 17 dicembre 2023 - I colori del crepuscolo nelle terre del Sud sono quasi adagiati, mentre il tempo pare fluire più lentamente a Ragusa Ibla, con la sua antica storia. Le sottili vie che si diramano rapide sembrano cullare le sue leggende lontane, presenti come spettri tra le ombre ed il vento. Si ha l’impressione di trovarsi in una miniatura, in un presepe forse già illuminato a festa, tra rintocchi lontani di campane e l’accogliente calore della gente. Filinona Festival di Ragusa, con la direzione artistica di Gaetano Adorno, in collaborazione con Associazione Luogocomune, propone il 17 dicembre nel suo cartellone un concerto dedicato a Vivaldi, con le Stagioni op. 8, protagonista il Mimeià Ensemble formato da Marcello Spina e Martina Scarpuzza ai violini, Gaetano Adorno alla Viola, Alessandro Longo al violoncello, Carmelo La Manna al contrabbasso ed Enrico Dibennardo al clavicembalo, violino solista Enzo Ligresti. L’Auditorium San Vincenzo Ferreri è gremito, risaltano i colori bianchi del marmo e la grande navata centrale già proiezione nel barocco.

Enzo Ligresti propone una lettura carica di vitalità della più nota composizione del Prete Rosso. Ognuna delle stagioni è mossa da una creatività quasi visionaria, capace di sorprendere gli ascoltatori nel sottolineare ogni sfumatura. Ligresti propone il lato più umano di Vivaldi, trasformando il pastore che contempla la natura in un Virgilio capace di trasportare tra i meandri dell’animo umano. La semplicità che anima la Primavera è un insieme di suggestioni in cui il dialogo tra il solista e l’ensemble riesce ad apparire efficace nella nobile compostezza del tempo lento così come nel dinamismo del terzo movimento e nella grazia dell’ornamentazione. Parlare di musica “a programma” per le Stagioni può essere in un certo senso riduttivo: l’Estate è immediatamente carica di mistero, come se nell'esitante inizio fosse celato un aspetto diverso e pronto a manifestarsi nel tempestoso incedere del temporale. Non mancano momenti introspettivi come quello della cantabilità puramente vocale del tempo lento dell’Estate e il Presto ha i colori di un cielo tempestoso. L’Autunno descrive con frizzante destrezza la fantastica Corte di Bacco, si alternano personaggi dalle caratteristiche diverse, con spigliata ironia, nel tempo lento sono estremamente espressive le fioriture dalla chiarezza tutta immersa in un continuo divenire. Si notano spunti eraclitei anche per l’intensità narrativa che pervade tutta la composizione. L’Inverno non accantona il virtuosismo che con brio crea scintille di colore e sa farsi cupo. Le pungenti dissonanze creano attesa sulla scena come fossero lampi, mentre il solista descrive l’algida bellezza con fluidità e padronanza. Tra la parentesi di delicata poetica del Minuetto ogni elemento è aggraziato; tenebre e luminosità sembrano alternarsi nel finale e i giochi di eco e contrasti tra i vari strumenti creano ancora una volta sorpresa tra corali eterei ed energiche tempeste.

Al pubblico vengono regalati tre bis: Sicilienne di Paradis, trascritta per l’ensemble da Ligresti, descrizione di intensa e commovente dolcezza dedicata alle terre di Sicilia, il Capriccio n° 19 di Dont, animato da un brillante virtuosismo ed ancora il coinvolgente Presto finale dell’Estate.

Vincenza Caserta


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