L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Entartete musik

di Giuseppe Guggino

Articolato su due ampie pagine di Korngold e Zemlinsky il concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana si avvale del pregevolissimo apporto solistico di Anna Tifu e della solida direzione di Christian Arming.

Palermo, 17 gennaio 2025 - A partire dall’esilio negli Stati Uniti negli anni ’30 in quanto ebrei subito da Erich Wolfgang Korngold e Alexander Zemlinsky – precoce allievo l’uno dell’altro – molte sono le affinità che legano i due compositori austriaci, dalla grande abilità nell’orchestrazione, al destino negletto poi toccato a molti dei loro lavori, bollati dal regime nazista come entartete musik. Bene fa dunque ad accostarli un pregevole impaginato dell’Orchestra Sinfonica Siciliana affidato alla solida bacchetta di Christian Arming, che propone due pagine ulteriormente accomunate dal porsi nella prospettiva storica con lo sguardo rivolto all’indietro.

Il Concerto in re maggiore scritto da Korngold per Jascha Heifetz a Secondo conflitto mondiale concluso, rielaborando degli appunti risalenti al 1937, infatti – come facilmente desumibile dalla denominazione – è saldamente ancorato alla musica tonale, pur ricorrendo a temi caratterizzati da grandi salti intervallari ed essendo caratterizzato da una scrittura armonica assai voluttuosa, non immemore di certe pagine di Richard Strauss. Anna Tifu, ne introduce la struggente cantabilità dei due temi del primo tempo in forma sonata con una altrettanto sensibile trascrizione del lied di Marietta da Die Tote Stadt, forte di un apprezzabile dominio tecnico che la porta ad un saldissimo controllo dell’intonazione, anche allorquando la scrittura sollecita – per la verità assai spesso – la regione più acuta della tessitura, finanche con un trillo risolto sulla tonica. Il lirismo della Romance in secondo tempo, in forma A-B-A’, non vede impari né il Giovan Battista Guadagnini della giovane strumentista sarda né il diafano tappeto di celesta, vibrafono, campane tubolari, arpe e corni che Arming sa pregevolmente intessere dal podio. Il finale in forma di rondò con tema in tempo ternario è poi occasione per la solista di esibirsi in un tripudio di staccati, pizzicati, seste, spiccati e ricochet che la vedono vittoriosa anche nella variazione cantabile che precede il retorico finale, scritto ad effetto (su cui inciampa qualche ottone) da un’ormai scafato compositore di musiche da film. Il convinto successo tributato da una sala non molto gremita è gratificato dal rapsodico Ménétrier di apertura delle Impressions d'enfance di George Enescu.

Passando nella seconda parte del concerto dall’allievo al maestro, di Zemlinsky si ascolta il poema sinfonico Die Seejungfrau scritto in una prospettiva tardoromantica a inizio Novecento e poi dimenticato dallo stesso compositore, maestro e cognato di Schönberg del cui Pelleas und Melisande op. 5 questa pagina è sorella, condividendone la prima esecuzione assoluta. Dal podio Arming ha strada in discesa in una scrittura meno frastagliata dai continui cambi di tempo in quarti e dai rubati della precedente pagina di Korngold, ben sfruttando le potenzialità di una compagine in buona forma a partire dalla spalla Manuel Arlia, nell’assecondare la natura evocativa di una musica tutta giocata sui timbri. La riuscita del concerto è ottimo viatico per l’appuntamento di punta della stagione del 24 e 25 gennaio, quando è atteso il ritorno di Mikhail Pletnev a completare il ciclo dei concerti di Rachmaninov avviato nella precedente stagione.

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