L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Danae, Klimt, Strauss

Lo strano destino dei miti incrociati

 di Luis Gutierrez

 

Die Liebe der Danae (L'amore di Danae)

scherzo mitologico in tre atti Op.83 di Richard Strauss, con libretto di Joseph Gregor derivato da un'idea di Hugo von Hofmannsthal.

 

Oggi, 31 luglio, debutta al Festival di Salisburgo una nuova produzione di Die Liebe der Danae di Richard Strauss. Benché non si tratti di una "rarità", quest'opera è relativamente poco conosciuta e val la pena di presentare un breve excursus sulle circostanze della prima assoluta e sul soggetto.

 


Il debutto

Capriccio, l'ultima opera di Strauss è stata composta fra il 1940 e il 1941 ed è stata rappresentata la prima volta nell'ottobre 1942 a Monaco di Baviera. Tuttavia Danae, la cui genesi fu lunga e complessa per le discussioni fra compositore e librettista, era già stata completata nel giugno del 1940, quando Strauss decise che non l'avrebbe fatta debuttare prima di due anni dopo la fine della guerra. Resosi conto che il conflitto perdurava e che sarebbe stato più lungo del previsto, cominciò a pensare che l'opera sarebbe andata in scena postuma.

Nell'apprendere che Strauss aveva completato la partitura, Clemens Krauss lo convinse a designarlo come concertatore della première, quando avrebbe avuto luogo. Krauss fu nominato direttore del Festival di Salisburgo nel 1941, il che obbligò Strauss a dare Danae nell'ambito del festival. Dopo che Krauss ebbe diretto la première di Capriccio, scrisse a Strauss: “Terrò a battesimo come direttore la prima di Danae durante il Festival del 1944 per celebrare il tuo ottantesimo compleanno.” L'idea di Krauss era inaugurare il Festival proprio con la prima di sei recite di Danae.

Tuttavia, la situazione di Strauss nei confronti del regine non era propizia a una celebrazione di questa portata. Nonostante ciò, si autorizzò il debutto di Danae a Salisburgo, sebbene l'inizio del Festival fosse stato spostato al 15 di agosto.

In luglio avvenne l'attentato contro Hitler al quale seguì il fallito colpo di stato, il ché fece sì che Goebbels sospendesse tutti i festival, escluso naturalmente uello di Bayreuth. Ci si accordò, comunque, per realizzare un mini-festival a Salisburgo con Danae e un concerto dei Wiener Philharmoniker. 

Il 10 agosto Goebbels decise di cancellare le recite di Danae, benchè si fosse permessa la prova generale (è probabile che la presenza di molti invitati di gran riguardo abbia spinto a fare questa concessione). Il 16 si tenne questa prova sotto la direzione di Krauss, con Alvis Hermann come regista, bozzetti di Emil Preetorius e un cast che comprendeva Viorica Ursuleac e Hans Hotter. L'opera fu recepita splendidamente dagli invitati e Strauss, che così era riuscito ad assistere alle sue quindici opere, disse alla fine delle ovazioni: “[Danae] è il mio abbraccio estremo alla cultura e alla greca e all'unione della musica tedesca con l'anima greca”.

L'opera debuttò ufficialmente il 14 agosto del 1952 al Festival di Salisburgo con lo stesso direttore e la stessa produzione, ma con una compagnia di canto differente. Nonostante quel che è scritto nelle enciclopedie e nei libri sull'opera, a mio parere il vero debutto di Die Liebe der Danae avvenne il 16 agosto del 1944 durante una “prova generale” che non precedeva formalmente nessuna recita.


Il soggetto

L'opera mescola due miti indipendenti, quello di Danae e quello di Mida.

Acrisio, figlio di Abante re di Argo, aveva una figlia, Danae. Desiderando un erede maschio, Arcisio consultò un oracolo che gli disse che, in efeftti, Danae avrebbe avuto un figlio, ma che questi l'avrebbe ucciso. Per impedire il compimento dell'oracolo, fece allora costruire una camera sotterranea in bronzo in cui rinchiuse Danae; ma nessuno poté evitare che fosse sedotta. Zeus, sotto forma di pioggia d'oro, si introdusse da una grata nel tetto della stanza per cadere sul seno della giovane e conquistarla.  Resosi conto di quanto avvenuto, Acrisio non credette in un atto divino, ma rinchiuse la giovane con il bimbo in una cassa e la gettò in mare. Il piccolo era Perseo, che dopo varie vicissitudini avrebbe effettivamente ucciso il nonno lanciando il disco durante i giochi di Larissa. 

Sileno, si era allontanato e addormentato lontano dal corteo di Dioniso. Dei contadini, senza riconoscere il fauno, lo incatenarono e lo condussero al cospetto del re. Mida, iniziato ai misteri eleusini, lo riconobbe e subito lo liberò perché si riunisse al seguito del dio. Questi lo ringraziò e gli offrì di esaudire qualunque desiderio avesse. Mida, immediatamente, chiese che ogni cosa toccasse si tramutasse in oro. Dioniso acconsentì e tutto sembrava andar bene, finché Mida non si trovò nell'impossibilità di mangiare ebere, perché pane e vino si trasformavano in oro al contatto con il re, che supplicò il dio di riportarlo alla sua condizione originale. Dioniso accettò e gli disse di lavarsi viso e mani nella fonte del pattolo; nel fare ciò le acque del torrente si riempirono di pagliuzze d'oro.  

All'inizio dell'opera, il re Pollux ambisce a risanare le sue finanze dando in sposa Danae al ricco Midas, che in realtà è Jupiter sotto mentite spoglie, innamorato di Danae e che spera di avere con lei una relazione approfittando del travestimento. Il vero Midas, che accompagna Jupiter come messaggero, è un mulattiere che ha concesso al dio di assumere le sue sembianze in cmabio del dono di convertire in oro tutto quel che avrebbe toccato. Quando Jupiter invia Midas a preparare il connubio, all'incontro con Danae le cose si sviluppano in forma assai diversa rispetto ai piani Non solo lui si innamora perdutamente della principessa, ma la stessa Danae, benché Jupiter l'avesse abbagliata in sogno con una pioggia d'oro, corrisponde all'amore del mulattiere. All'abbraccio di Midas a Danae, si concretizza il dono richiesto al dio e la fanciulla diviene una statua d'oro. Jupiter le propone un dilemma: o darsi a lui, o vivere in povertà con Midas, al quale è già stato revocato il dono maledetto. Danae opta per Midas. La coppia vive felice in una misera capanna e, all'ultimo tentativo di seduzione Jupiter deve ammettere che l'oro ha perso tutto il suo potere attrattivo su Danae. Il dio, allora, rinunciando alle sue brame, benedice la coppia e l'amore umano. 


El extraño destino de los mitos cruzados

 por Luis Gutierrez

Die Liebe der Danae (El amor de Dánae)

“Mitología alegre” en tres actos Op.83 de Richard Strauss, con libreto de Joseph Gregor derivado de un guion ideado por Hugo von Hofmannsthal.

Hoy, 31 de julio, se estrena en el Festival de Salzburgo una nueva producción de Die Liebe der Danae de Richard Strauss. Aunque no es una “rareza”, esta ópera es relativamente desconocida por lo que les presento algo de las circunstancias de su estreno y un breve comentario sobre el argumento.


El estreno

Capriccio, la última ópera de Strauss fue compuesta entre 1940 y 1941 y se estrenó en octubre de 1942 en Múnich. Sin embargo Danae, cuya génesis fue larga y complicada dadas las discusiones entre compositor y libretista, estuvo completa hasta junio de 1940, cuando Strauss decidió que la estrenaría hasta dos años después que terminara la guerra. Al darse cuenta que el conflicto empeoraba y que sería más largo que lo que esperaba, empezó a pensar que la ópera se produciría póstumamente.

Al saber que Strauss había terminado la composición, Clemens Krauss lo convenció que lo nombrara director de la premier cuando se diera el caso. Krauss fue designado director del Festival de Salzburgo en 1941, por lo que conminó a Strauss a estrenar Danae en el célebre festival. Después de que Krauss dirigió la premier de Capriccio, escribió a Strauss: “estrenaré como director la premier de Danae durante el Festival de 1944 para celebrar tu cumpleaños 80.” La idea de Krauss era iniciar el Festival con la primera de seis funciones de Danae.

Sin embargo, la situación de Strauss con los nazis no propiciaba una celebración de tal magnitud. No obstante, se autorizó la premier de Danae en Salzburgo, aunque el inicio del Festival se movió al 15 de agosto.

En julio sucedió el atentado contra Hitler al que siguió el fallido golpe de estado, lo que hizo que Goebbels suspendiese todos los festivales, excluyendo el de Bayreuth por supuesto. Sin embargo, se acordó realizar un min–festival en Salzburgo con Danae y un concierto de la Filarmónica de Viena.

El 10 de agosto Goebbels decidió cancelar las funciones de Danae, aunque se permitió realizar al ensayo general (es probable que hubiese muchos invitados de alta categoría por lo que tendría que hacer una concesión). El 16 se realizó el ensayo bajo la dirección de Krauss, con Alvis Hermann como regista, diseños de Emil Preetorius y un reparto que incluía a Viorica Ursuleac y Hans Hotter. La obra fu espléndidamente recibida por los invitados y Strauss, que así había asistido a ver sus quince óperas escenificadas, dijo al final de las ovaciones: “[Danae] es mi abrazo final a la cultura griega y a la unión de la música alemana con el alma griega”.

La ópera se estrenó oficialmente el 14 de agosto de 1952 en el Festival de Salzburgo con el mismo equipo de producción, pero con un reparto diferente. No obstante, pese a lo que esté escrito en las enciclopedias y libros de ópera, en mi opinión el estreno real de Die Liebe der Danae se realizó el 16 de agosto de 1944 durante un “ensayo general” que no tendría funciones formales.


El argumento

La ópera mezcla dos mitos independientes, el de Dánae y el de Midas.

Arcisio, hijo de Abante el rey de Argos, tenía una hija, Dánae. Deseando un hijo, Arcisio fue al oráculo quien le dijo que, en efecto, Dánae tendría un hijo, pero que éste lo mataría. Para impedir el cumplimiento del oráculo, mandó construir una cámara subterránea de bronce en la que encerró a Dánae; pero nada pudo evitar que fuera seducida. Zeus, bajo la forma de una lluvia de oro, se introdujo por una grieta en el techo de la cámara para caer en el seno de la joven y seducirla. Al enterarse Arcisio de que Dánae había sido seducida, no creyó que ello fuese un acto divino, por lo que la encerró junto con su hijo en un bargueño y lo echó al mar. El hijo era Perseo, quien después de varias vicisitudes, mataría accidentalmente a su padre al lanzar el disco en unos juegos en Larisa.

Sileno, se había extraviado y dormido lejos del cortejo de Dionisio. Unos campesinos que no reconocieron al fauno lo encadenaron y lo llevaron ante su rey. Midas, iniciado en los misterios eleusinos, lo reconoció y de inmediato lo desató y partió con él para incorporarlo al séquito de Dionisio. Éste le dio las gracias y le ofreció cumplir cualquier deseo que tuviese. Midas de inmediato pidió que todo lo que tocase se convirtiera en oro. El dios accedió a su demanda y todo marchaba bien hasta que Midas no pudo comer ni beber, pues pan y vino se convirtieron en oro al contacto del rey, quien suplicó al dios lo revirtiera a su estado original. Dionisio aceptó y le dijo que se lavase cara y manos en la fuente del Pactolo; al hacerlo las aguas del río de llenaron de pajuelas de oro.

Al principio de la ópera, el rey Pólux trata de mejorar sus finanzas, al casar a su hija Dánae con el rico Midas quien realmente es Júpiter disfrazado, enamorado de Dánae y quien espera tener una nueva aventura amorosa bajo el disfraz. El verdadero Midas, que acompaña a Júpiter como mensajero, es un muletero quien permitió al dios asumir su apariencia a cambio del don de convertir en oro todo lo que toque. Al enviar Júpiter a Midas a preparar la reunión, al encontrarse con Dánae las cosas se desarrollan en forma muy diferente a la planeada. No sólo él se enamora perdidamente de la princesa; y Dánae, a pesar que Júpiter la había deslumbrado con una lluvia de oro en sus sueños, corresponde al amor del muletero. Al abrazar Midas a Dánae, se hace efectivo el don solicitado al dios, por lo que Dánae se convierte en una estatua de oro. Júpiter la confronta con un dilema: o se entrega a él, o vive en la pobreza con Midas a quien ya revocó el don maldito. Dánae se decide por Midas. La pareja vive felizmente en una pobre choza y, en un último esfuerzo para quedarse con ella Júpiter tiene que admitir que el oro perdió todo su atractivo ante Dánae. Júpiter, renunciando a sus deseos, bendice a la pareja y al amor humano. 


 

 

 
 
 

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