L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Michele Spotti

Direttore d’orchestra

Michele Spotti, appena ventiseienne, è tra i più brillanti direttori d’orchestra della sua generazione, sia nel repertorio sinfonico che in quello operistico.

Dopo essersi diplomato a pieni voti prima in violino e successivamente in direzione d’orchestra sotto la guida di Daniele Agiman al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ha frequentato vari master in Italia e in Svizzera, tra gli altri con Gianluigi Gelmetti, Gianandrea Noseda, Neeme Järvi e Gennady Rozhdestvensky. Ha debuttato a soli venti anni al Teatro Mancinelli di Orvieto dirigendo Le nozze di Figaro in occasione del Laboratorio Spazio Musica.

L’anno successivo ha debuttato al Teatro Rosetum di Milano con L’elisir d’amore per la stagione lirica di Voce all’Opera. Nel 2015 è stato selezionato dalla fondazione CRT di Torino come giovane musicista emergente per dirigere la Figlia del reggimento, riconfermato anche nella stagione successiva per dirigere Lo zingaro Barone di Johann Strauss.

È stato assistente di Alberto Zedda nella produzione dell’Ermione di Rossini all’Opéra de Lyon, dove è poi tornato come assistente di Stefano Montanari nella produzione de La Cenerentola. In seguito è stato scelto dalla As.Li.Co per dirigere la XX edizione del Progetto Operadomani, con più di cento repliche del Barbiere di Siviglia in tutta Italia.

Tra gli impegni più recenti troviamo: Il viaggio a Reims al ROF (al Festival di Pesaro è presente ininterrottamente dal 2016) e con Opera Lombardia; Hänsel und Gretel con l’Orchestra Arturo Toscanini a Parma; Il barbiere di Siviglia a Saint-Étienne; Il viaggio a Reims nei teatri di Como, Bergamo, Pavia e Cremona; Don Pasquale a Montpellier; Barbe-bleue di Offenbach, con la regia di Laurent Pelly, all’Opéra de Lyon; Il matrimonio segreto di Cimarosa, con la regia di Pier Luigi Pizzi, al Festival della Valle d’Itria a Martina Franca; quindi la prima mondiale de La Cucina di Andrew Synnott e Adina al Wexford Opera Festival, entrambi con la regia di Rosetta Cucchi. Ha diretto il Concerto di Natale 2019 e quello di Capodanno 2020 (la Nona di Beethoven) alla Staatsoper Hannover.

Nello stesso teatro tedesco ha diretto per la prima volta La bohème, nel gennaio 2020. La chiusura dei teatri a causa della pandemia di Covid-19 lo ha sorpreso il 13 marzo all’Opéra de Lyon, il giorno stesso in cui avrebbe dovuto dirigere per la prima volta Rigoletto. A seguire ci sono stati altri rinvii e cancellazioni, pertanto la sua agenda è in continuo aggiornamento. Torna a dirigere comunque già nell’estate 2020: il 14 luglio al Festival della Valle d’Itria a Martina Franca, che inaugura con Il borghese gentiluomo, musiche di scena di Richard Strauss per la commedia di Molière, ripensata in una produzione originale in forma di monologo; il 16 e il 18 agosto dirige due concerti al Rossini Opera Festival, uno di rarità rossiniane affidate alla voce di Juan Diego Flórez, l’altro con il trio di buffi Alfonso Antoniozzi, Paolo Bordogna e Alessandro Corbelli.

Davide Gasparro

Regista

Classe 1990, laureato in Storia del Teatro nel 2012, si diploma alla scuola del Piccolo Teatro nel 2014 sotto la guida di Luca Ronconi. Durante e dopo la formazione accademica prende parte a vari workshop intensivi (fra gli altri con Sonia Bergamasco, Attila Vidynianszky - direttore del Teatro Nazionale di Budapest - e Viktor Ryzhakov del Teatro d'Arte di Mosca).Nell’estate del 2015 partecipaal corso di perfezionamento promosso dal Centro Teatrale Santa Cristina di Luca Ronconi.

Come attore ha lavorato con lo stesso Ronconi (Santa Giovanna dei macelli di B. Brecht, 2012) e poi al Piccolo: dal 2014 al 2017 è protagonista di Benvenuti al Piccolo, spettacolo itinerante di introduzione al mondo del teatro; dal maggio 2015 fa parte del cast dello storico allestimento di Giorgio Strehler dell’Arlecchino Servitore di due padroni di C. Goldoni, spettacolo che lo vede in scena tuttora.

Nel 2016, dopo numerose collaborazioni come mimo al Teatro Sociale di Como, nello stesso teatro è narratore in La bohème - Storia di una scelta (regia di Roberto Catalano) e nel 2020 sempre narratore in L’elisir d’amore per i bambini (regia di Grischa Asagaroff) al Maggio Musicale Fiorentino.

Ha lavorato come assistente alla regia di Damiano Michieletto in Divine parole di R. Del Valle Inclàn nel 2015 e in L’Opera da tre soldi di B. Brecht nel 2016, al Piccolo Teatro di Milano.Nel 2017 è stato assistente alla regia di Sonia Bergamasco in Louise e Renée e poi di Carmelo Rifici in Uomini e no, sempre al Piccolo Teatro. Nell’estate 2018, al Festival della Valle d’Itria è assistente di Gianmaria Aliverta per Figaro su, Figaro giù, spettacolo nel quale collabora con artisti come Elio. Nel 2019 è stato assistente di Francesco Micheli per la prima assoluta dell’Ange de Nisida per il Donizetti Opera Festival di Bergamo.

Nel 2017, al Piccolo Teatro, ha firmato la regia di Alla caccia del Teatro - Benvenuti al Piccolo, spettacolo replicato fino al 2020.

È tra i fondatori della compagnia indipendente BezoarT, per la quale ha curato le regie de Il Misantropo (2014), Romeo e Giulietta (2016) e Emigranti (2016). Con la stessa compagnia ha ideato e gestito il PFT – Piccolo Festival Teatrale di Bagnara di Romagna dal 2014 al 2016.

Il suo spettacolo Paolo, biopic su Paolo Grassi, di cui è interprete regista e drammaturgo, è in corso di distribuzione presso enti e festival per la prossima stagione teatrale.

Nel 2019 ha debuttato nella regia d’opera al Festival della Valle d’Itria con la drammaturgia e regia di due intermezzi napoletani (L’ammalato immaginario e La vedova ingegnosa di Vinci/Sellitti) e al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto con Drosilla e Nesso di Leo. È stato inoltre il primo a mettere in scena l’opera buffa Il Guercio di Puglia di Nicola Scardicchio ad Alberobello nel 2019.

Tra le altre esperienze, nel 2014 è stato segnalato al premio Hystrio alla vocazione teatrale; nel 2018 un suo contributo saggistico è apparso nel libro Scene - Saggi sul teatro tra testi, sguardi e attori a cura di Carla M. Bino edito da Educatt.

Stefano Massini

Scrittore

Stefano Massini è uno scrittore che ha la sua cifra distintiva nel coniugare una spiccata vena letteraria ad un forte estro di narratore dal vivo.

Definito il “racconta storie più popolare del momento”, con i suoi affreschi narrativi “tocca il cuore e la mente”, emoziona e fa riflettere creando cortocircuiti grazie ad uno stile unico che intreccia vicende, personaggi, miti del passato e moderni, eventi quotidiani e fatti di cronaca con gli stati d’animo dell’essere umano. Racconti e storie che Massini riesce a ricreare dai materiali più diversi, come accade nei suoi popolarissimi interventi televisivi su La7 nel programma Piazza pulita, nelle colonne del quotidiano «la Repubblica» e nella sua rubrica settimanale Manuale di Sopravvivenza, nei romanzi, nei saggi, nelle opere teatrali diffuse in tutto il mondo: forme e linguaggi che si alternano, si intrecciano, si richiamano. Le sue speciali lezioni-racconti sui libri nel talent show Amici lo hanno fatto conoscere e apprezzare anche da un pubblico di giovanissimi.

I suoi testi sono tradotti in 24 lingue e portati in scena da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. Qualcosa sui Lehman è stato uno dei romanzi più acclamati degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, premio Super Mondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger). I suoi ultimi libri sono Dizionario inesistente (2018) e Ladies Football Club (2019) e Eichmann. Dove inizia la notte (Fandango 2020).


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