L’Ape musicale

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festival donizetti bergamo

Stelle e rarità per Donizetti

Al Teatro Sociale un programma di due settimane con rarità di Donizetti insieme a un titolo di Mayr, il Requiem in Santa Maria Maggiore e la star del belcanto Juan Diego Flórez

Bergamo 22 novembre – 4 dicembre 2017

La seconda edizione del festival Donizetti Opera, che si svolgerà a Bergamo dal 22 novembre al 4 dicembre 2017, presenta accanto a due rari titoli operistici donizettiani e all’altrettanto inconsueto lavoro di Mayr – Il borgomastro di SaardamPigmalione e Che originali! – altri tre grandi eventi internazionali: il recital del tenore star del belcanto, Juan Diego Flórez (nell’unico appuntamento in Italia per il 2017); la Messa di Requiem di Donizetti affidata alla bacchetta di Corrado Rovaris nel magnifico scenario della Basilica di Santa Maria Maggiore, e ancora il primo melologo della storia, Pygmalion di Rousseau, letto dall’antropologo Marc Augé. Il festival DO2017 avrà un ulteriore punto di forza nello spostamento “forzato” in Città Alta, luogo che, con il suo fascino indiscutibile, saprà conquistare e legare a Bergamo il pubblico. Da alcuni mesi gli appassionati donizettiani di tutto il mondo chiedono di acquistare i biglietti per l’autunno 2017: anche per questo motivo si è deciso di anticipare notevolmente, rispetto agli anni passati, l'inizio della vendita.

«Donizetti Opera – afferma il direttore artistico Francesco Micheli – è la lunga festa di compleanno che Bergamo offre a Gaetano Donizetti e al mondo; ed è da tutto il mondo che il pubblico accorre per celebrare un artista ancora così eloquente: lo hanno dimostrato la presenza nel 2016 del Presidente della Repubblica Mattarella, l’entusiasta e generosa partecipazione di tanti bergamaschi, di oltre il 30% di pubblico straniero e di quei ragazzi che affollano le anteprime. A tutti, uno per uno, il nostro grazie e il nostro invito a tornare per il prossimo Dies natalis. Buon compleanno, Gaetano!».

Anche nel 2017 il festival Donizetti Opera si snoderà infatti intorno al Dies Natalis (29 novembre) con due fine settimana dedicati alle recite operistiche che, – come è noto – andranno in scena tutte nel bellissimo spazio del Teatro Sociale, un luogo tutt’altro che “minore” rispetto al più grande teatro sito in città bassa, che sarà chiuso per restauri; il Teatro Sociale va anzi scoperto e amato come luogo particolarmente adatto all’ascolto della musica di Donizetti, soprattutto del repertorio giovanile e buffo, che poi è quello meno noto al pubblico e che si potrà vedere in scena soltanto a Bergamo.

Con il supporto della sezione scientifica della Fondazione diretta da Paolo Fabbri, sono state scelte Il borgomastro di Saardam e Pigmalione, due rarità che faranno nuovamente accendere i riflettori sulla città, impegnata verso una sempre maggiore identità con il compositore.

«Donizetti Opera è un festival di respiro internazionale che ha conquistato in due anni uno spazio e una grande attenzione cittadina – afferma Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura di Bergamo – crescendo grazie all’ampio e inestimabile lascito musicale di Donizetti e agli sforzi della Fondazione a lui dedicata. L'Amministrazione esprime gratitudine e apprezzamento nei confronti del direttore artistico Francesco Micheli che ha rivoluzionato il compositore e tutti noi, e a Paolo Fabbri, direttore scientifico straordinariamente competente e a tutti coloro che lavorano per Donizetti e con Donizetti, contribuendo a farne il concittadino più amato. Attendiamo con entusiasmo la nuova edizione del festival operistico che apre ancora una volta a nuove sfide, forte del sensibile incremento di pubblico registrato dalle ultime due edizioni, degli apprezzamenti della critica e dalla positiva e gioiosa ricaduta che ha avuto sulla città e sulla formazione dei giovani. Con il DO si realizza uno degli indirizzi di politica culturale più significativi: il riconoscimento di Bergamo come città di cultura europea e luogo di crescita e formazione culturale».

Si comincia con Il borgomastro di Saardam (24 e 26 novembre, 2 dicembre – anteprima under30: 22 novembre), melodramma giocoso la cui scelta deriva anche dai legami del soggetto con la storia russa, poiché il protagonista è lo zar Pietro il Grande: la Fondazione Donizetti partecipa, come è noto, alle celebrazioni per il 200° anniversario della scomparsa dell’architetto Giacomo Quarenghi e l’inserimento in programma di un’opera che lega il compositore orobico alla Russia è sembrato il contributo più pertinente che si potesse dare. La produzione del Borgomastro di Saardam ha poi un’impronta particolarmente “bergamasca” con la bacchetta di Roberto Rizzi Brignoli e con Davide Ferrario, celebre regista cinematografico di fama internazionale, molto legato alla città e al Lab80, che debutta nella lirica. Il cast vede affiancati Andrea Concetti (interprete di carriera ormai conclamata, protagonista sui palcoscenici di tutto il mondo) ad alcune voci che si stanno affermando in questi anni nel repertorio belcantistico come Giorgio Caoduro, Juan Francisco Gatell, Irina Dubrovskaya e Aya Wakizono. L’Orchestra e il Coro (affidato alla direzione di Fabio Tartari) sono quelli del festival Donizetti Opera, impegnati già dal 2016 nell’esecuzione dei lavori del compositore cittadino. IlBorgomastro di Saardam, opera composta nell’estate del 1827, ci restituisce un giovane Donizetti già esperto nel creare situazioni teatrali, semplici ma d’effetto. L’intreccio celebra un atto di generosità dello zar Pietro il Grande in favore di Flimann che, insignito di un altisonante titolo, sposa l’amata Marietta. Il libretto, scritto da Domenico Gilardoni, è un perfetto esempio di opera buffa italiana sul quale Donizetti costruisce un discorso musicale elettrizzante con geniali interventi che si discostano dal canone musicale rossiniano, allora imperante. Proprio in quei sottili scostamenti dalle celebri e celebrate partiture di Rossini, risiedeva la via per crearsi un posto di rilievo nel panorama operistico italiano dell’Ottocento, abitato da impresari più o meno rispettabili e capricciose prime donne molto pericolose. È così che, nell’Introduzione dell’opera, Donizetti introduce un pulsante ritmo di bolero e, nel Terzetto del primo atto, una miracolosa frase ai violini, distesa e lirica, che sarà una delle sue cifre stilistiche più apprezzate. La partitura serba altre gemme che allo spettatore toccherà scoprire.

Il secondo titolo donizettiano sarà Pigmalione, primo lavoro teatrale del giovanissimo compositore, proposto insieme alla farsa di Giovanni Simone Mayr Che originali! (25 novembre, 1 e 3 dicembre – anteprima under30: 23 novembre): un dittico che nasce dalla comunanza di soggetti fra i due lavori che si basano sull'amore per la musica e l’arte. La scelta di affiancare Mayr e Donizetti vuole sottolineare il passaggio di testimone maestro-allievo: la produzione della prima opera di Donizetti darà il via al progetto Donizetti200, il cui obiettivo è quello di eseguire ogni anno un’opera che compie 200 anni. Protagonista del primo lavoro di Donizetti sarà il celebre tenore Antonino Siragusa, con Aya Wakizono nel ruolo di Galatea, mentre nel cast della farsa di Mayr saranno impegnati, fra gli altri, Bruno De Simone e Chiara Amarù. Sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala salirà Gianluca Capuano, bacchetta italiana fra le più esperte oggi nel recupero delle prassi esecutive del passato. Regia, scene e costumi sono firmati invece da Cécile Roussat e Julien Lubeck, coppia di artisti francesi, già allievi di Marcel Marceau, che dal 2000 hanno sviluppato un linguaggio teatrale poetico e multidisciplinare ideale per le produzioni di teatro musicale, allestite su importanti palcoscenici europei.

Nella farsa di Mayr, il Settecento illuminista viene messo alla berlina e Metastasio viene sbeffeggiato, il tutto con una musica nuova, brillante, libera e leggera. Gli effetti della rivoluzione francese si erano fatti sentire anche sui nuovi prodotti culturali, più critici nei confronti del passato e portatori di nuove istanze di pensiero, “originali” appunto! Pigmalione, composto da Donizetti nel 1816, è una “scena lirica” in un atto, così come il compositore stesso la definì, e rappresenta il suo unico esempio di teatro su soggetto mitologico. Un aneddoto molto significativo ricopre questa partitura di particolare importanza: Donizetti studiava all’epoca a Bologna e, nel settembre del 1816, ricevette la visita di Mayr. Proprio l’incontro tra i due portò alla realizzazione di questo atto unico, come una sorta di piccolo omaggio dell’allievo al maestro.

Dalla farsa Che originali! verrà tratta l’opera Il tormentone, destinata al pubblico delle scuole, con una nuova drammaturgia preparata da Lorenzo Giossi, gli allievi del Laboratorio sulla vocalità donizettiana, l’attore Simone Baldassarri, l’Ensemble dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala e il pianista Samuele Pala.

In occasione del Dies natalis (29 novembre) appuntamento con il repertorio sacro, cui Donizetti si è tanto dedicato: nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove riposano il compositore orobico e il suo maestro, Giovanni Simone Mayr, Corrado Rovaris – che torna a Bergamo dopo il successo di Anna Bolena riconosciuto anche dal Premio Abbiati della Critica Musicale italiana – dirigerà l’Orchestra e il Coro Donizetti Opera (maestro del coro Fabio Tartari) nella Messa di Requiem composta da Donizetti nel 1835 per la morte di Vincenzo Bellini.

Il 30 novembre, al Teatro Sociale, un appuntamento che accompagna idealmente l’opera dei 200anni: Pygmaliondi Jean-Jacques Rousseau, melologo (cioè prosa con intermezzi musicali) in un atto che, attraverso il riferimento classicista alla mitologia e alle Metamorfosi di Ovidio, esprime la convinzione del filosofo svizzero secondo cui l’arte e l’artista sono tutt’uno (come estremo approfondimento di una convinzione che già a partire dall’Italia del Rinascimento si era andata diffondendo). A dar voce a Bergamo alle parole del Rousseau filosofo sarà l’antropologo francese Marc Augé: in tal modo, almeno idealmente, si tenterà di erigere un ponte storico tra il filosofo dello “stato di natura” e l’antropologo del “non luogo”, entrambi, a distanza di secoli, impegnati in un’attenta analisi critica del reale. La parte musicale sarà affidata a Ruben Jais e alla sua orchestra laBarocca di Milano.

Il festival si conclude il 4 dicembre con un evento di grandissimo prestigio, un recital imperdibile, che si annuncia sold out e che farà arrivare a Bergamo appassionati da tutto il mondo: protagonista la star del belcanto Juan Diego Flórez, tenore che in vent’anni di carriera costantemente in ascesa ha ridefinito il virtuosismo vocale in tutti i principali ruoli di Rossini, Donizetti e Bellini, con un’agilità, una sicurezza e un’espressività senza precedenti in epoca moderna. Acclamato sui palcoscenici di tutto il mondo – ormai storici i suoi bis della donizettiana aria dei nove Do nella Fille du régiment al Met di New York o ancora i cinquanta minuti di applausi e sette bis per il recital del 2015 alla Scala – proporrà un programma dedicato al belcanto con un’attenzione particolare naturalmente a Donizetti, accompagnato al pianoforte Vincenzo Scalera.

Naturalmente le due settimane di festival saranno arricchite da una serie di attività collaterali, conferenze, concerti, che si svolgeranno ancora una volta grazie a una rete di felici rapporti con numerose realtà territorialiche vorranno unirsi per rendere la città di Gaetano Donizetti a misura di festival.

Il festival Donizetti Opera, è organizzato da Fondazione Donizetti, Comune di Bergamo e Teatro Donizetti. Con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Camera di Commercio Bergamo, MIA, Fondazione della Comunità Bergamasca, ASM. In collaborazione conOpera Europa.

I biglietti per tutti gli appuntamenti del festival saranno in vendita, a partire dal 14 marzo, online sul sitodonizetti.org o su vivaticket.it oppure presso la biglietteria del Teatro Donizetti.

I biglietti per il recital di Juan Diego Flórez saranno inizialmente in vendita esclusivamente con la formula carnet che comprende i titoli operistici dell’ultimo weekend, quindi saranno in prelazione per gli abbonati durante la campagna abbonamenti della Stagione d’opera.

La biglietteria del Teatro Donizetti è aperta in piazza Cavour da martedì a sabato, dalle ore 13 alle ore 20 (Telefono 035.4160601/602/603). Prezzi e dettagli di biglietteria

Per informazioni tel. 0354160681 oppure www.donizetti.org / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


DONIZETTI OPERA 2017: I TITOLI OPERISTICI

Il borgomastro di Saardam, musica di Gaetano Donizetti

venerdì 24 novembre ore 20.30

domenica 26 novembre ore 15.30

sabato 2 dicembre ore 20.30

Su libretto di Domenico Gilardoni, andò in scena nel 1827 a Napoli, al Teatro del Fondo, con le parti di basso buffo del Borgomastro in dialetto napoletano e dialoghi recitati, e poi a Milano in una versione senza dialetto e con i recitativi musicati. L’opera consolida tra l’altro un singolare interesse per i “soggetti russi”, già sperimentati da Donizetti nel Falegname di Livonia (1819) e, qualche mese prima del Borgomastro, sempre in coppia con Gilardoni e sempre a Napoli, in Otto mesi in due ore. Personaggio centrale è appunto lo zar Pietro, che trovandosi a lavorare in incognito come carpentiere nella cittadina olandese di Saardam, favorisce l’unione di Flimann con Marietta, figlia del borgomastro. Il libretto è tratto da una commedia in lingua francese del 1818 Le bourgmestre de Sardam, ou Les deux Pierre (Mélésville-Merle-Boirie). Delle due versioni, la Fondazione metterà in scena quella milanese con recitativi musicati, poiché la napoletana non è al momento ricostruibile. Echi rossiniani e collaudate ed efficaci soluzioni musicali, ottenute dalla consuetudine del compositore con la commedia di caratteri, fa di quest’opera un’altra importante riemersione del Donizetti meno conosciuto.

Che originali!, musica di Giovanni Simone Mayr

sabato 25 novembre ore 20.30

venerdì 1 dicembre ore 20.30

domenica 3 dicembre ore 15.30

Andata in scena per la prima volta nell’autunno 1798 al teatro veneziano di San Benedetto, la farsa Che originali! – su libretto di Gaetano Rossi – costituisce uno dei primi grandi successi di Mayr; vi si prendono amabilmente in giro la sfrenata passione di un dilettante filarmonico, fanatico per la musica, e di sua figlia invasata per Metastasio. Le trame amorose consuete alle commedie s’intrecciano così con la satira di costume, tra sentimentalismi e gustosi effetti caricaturali. Che originali! ben rivela la maestria e l’arte che il compositore tedesco avrebbe trasmesso al giovane Gaetano, che aveva appena un anno quando Mayr compose questa farsa. In questo ideale percorso, che esplora gli albori della carriera di Donizetti, la scelta del titolo di Mayr risulta fondamentale per mettere a fuoco il contesto estetico e il linguaggio musicale con i quali Donizetti stesso verrà in contatto in gioventù.

Pigmalione, musica di Gaetano Donizetti

sabato 25 novembre ore 20.30

venerdì 1 dicembre ore 20.30

domenica 3 dicembre ore 15.30

Donizetti compone Pigmalione, in pochi giorni fra la fine di settembre e il 1° ottobre 1816. È il primo esperimento teatrale del giovane musicista, che prevede due soli personaggi: Pigmalione e Galatea. Allievo all’epoca di padre Mattei nel liceo di Bologna, il compositore mette mano a una partitura senza alcuna finalità di messa in scena, tanto che il lavoro verrà rappresentato la prima volta nel 1960 a Bergamo. Pigmalione, composto appena diciott’anni dopo la farsa Che originali! di Mayr, rivela un musicista con uno stile ben definito e con un’incredibile padronanza nel condurre le voci e uno spiccato senso per la scrittura belcantistica. Il soggetto, di impronta mitologica (nello specifico un episodio delle Metamorfosi di Ovidio), ha un diretto antecedente nel Pygmalion di Rousseau (1770), scène lyrique che rientra nell’ambito del mélodrame, ossia teatro di parola con accompagnamento musicale.

Per informazioni

tel. 0354160681 oppure www.donizetti.org / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

Teatro Sociale

24 novembre – ore 20.30 (Turno A)

26 novembre – ore 15.30 (Turno C)

2 dicembre – ore 20.30

22 novembre – 17.00 (Anteprima under30)

Il borgomastro di Saardam

 

Melodramma giocoso di Domenico Gilardoni

Musica di Gaetano Donizetti

Prima rappresentazione della nuova versione: Milano, Teatro alla Scala, 2 gennaio 1828

Revisione sull’autografo a cura di Alberto Sonzogni

© Fondazione Donizetti

 

Lo Czar Giorgio Caoduro

Pietro Flimann Juan Francisco Gatell

Wambett Andrea Concetti

Marietta Irina Dubrovskaya

Carlotta Aya Wakizono

Leforte Pietro Di Bianco

 

Direttore Roberto Rizzi Brignoli

Regia Davide Ferrario

Scene Francesca Bocca

Costumi Giada Masi

Regista assistente Marina Bianchi

Assistente alla direzione Roberto Frattini

 

Orchestra Donizetti Opera

Coro Donizetti Opera

Maestro del coro Fabio Tartari

 

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Donizetti

 

 

Teatro Sociale

25 novembre – ore 20.30

1 dicembre – ore 20.30 (Turno A)

3 dicembre – ore 15.30 (Turno C)

23 novembre – 17.00 (Anteprima under30)

Che originali!

 

Farsa per musica di Gaetano Rossi

Musica di Giovanni Simone Mayr

Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Benedetto, 1798

Edizione secondo la versione originale a cura di Maria Chiara Bertieri

© Fondazione Donizetti

 

Don Febeo Bruno De Simone

Donna Aristea Chiara Amarù

Don Carolino Leonardo Cortellazzi

Donna Rosina Angela Nisi

Biscroma Omar Montanari

Celestina Gioia Crepaldi

Carluccio Pietro Di Bianco

Pigmalione

 

Scena drammatica di Antonio Simeone Sografi

Musica di Gaetano Donizetti

Prima rappresentazione dell’inedito: Bergamo, Teatro Donizetti, 13 ottobre 1960

Nuova edizione a cura di Alessandro Murzi

© Fondazione Donizetti

 

Pigmalione Antonino Siragusa

Galatea Aya Wakizono

 

Direttore Gianluca Capuano

Regia, scene e costumi Cécile Roussat & Julien Lubek

Assistente alla direzione Roberto Frattini

 

Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

 

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Donizetti

 

 

Teatro Sociale

27, 28 e 29 novembre – ore 9.00 e 11.30 (recite per le scuole)

Il tormentone

 

dalla farsa Che originali! di Gaetano Rossi

Musica di Giovanni Simone Mayr

Nuova drammaturgia di Lorenzo Giossi

© Fondazione Donizetti

 

Allievi del Laboratorio sulla vocalità donizettiana

 

Biscroma Simone Baldassarri

 

Ensemble dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala

Pianoforte Samuele Pala

 

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Donizetti

 

 

Basilica di Santa Maria Maggiore

29 novembre – ore 20.30

Messa di Requiem

per soli (soprano, contralto, tenore e 2 bassi)

coro a 4 voci miste e orchestra

Composta nel 1835 in occasione della morte di Vincenzo Bellini

Prima rappresentazione: Bergamo, Basilica di Santa Maria Maggiore, 28 aprile 1870

Revisione di Vilmos Leskó © Ricordi

 

Direttore Corrado Rovaris

Orchestra Donizetti Opera

Coro Donizetti Opera

 

Maestro del coro Fabio Tartari

 

 

Teatro Sociale

30 novembre – ore 20.30

Pygmalion

 

Scena lirica di Jean-Jacques Rousseau

Musica di Horace Coignet & Jean-Jacques Rousseau

Prima rappresentazione: Lione, Hôtel de Ville, 19 aprile 1770

Edizione critica di Jacqueline Waeber © Éditions Université / Conservatoire de Musique – Genève

 

Marc Augé interpreta il testo di Rousseau

 

Direttore Ruben Jais

Orchestra laBarocca

 

Nuovo allestimento e produzione della Fondazione Donizetti

 

 

Teatro Sociale

4 dicembre – ore 20.30

Juan Diego Flórez

 

Tenore Juan Diego Flórez

Pianoforte Vincenzo Scalera

Musiche di Gaetano Donizetti


 

 

 
 
 

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