L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Francesco Bellotto, Direttore artistico

Menzogne sepolte, verità gridate, documenti nascosti rubati, lettere d'amore che diventano prove giudiziarie. È il Leitmotiv che risuonerà in tutte le trame del IX Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti coinvolgendo palcoscenico, orchestra e pubblico. Il podio e il palco ospiteranno i più interessanti nomi del panorama performativo, mentre “L’Altrofestival” animerà la città con rassegne, concerti, conferenze ed eventi pensati per un pubblico giovane, non rigidamente operistico.

Si tratta dunque di rivelare -come da tradizione- titoli rari e pagine teatrali inedite, inaspettate sinapsi fra musica, teatro, cinema e arti figurative. Ma per il 2014 si tratta anche di meglio esplicitare la nostra volontà di cambio strategico: un cambio di volontà che vuol rendere questa edizione un banco di sperimentazione per le scelte di allestimento e distribuzione per il futuro. Questo è il motivo che ha spinto ad una più decisa caratterizzazione della proposta: Bergamo per circa un mese all'anno ambisce a diventare un polo di attrattiva internazionale grazie alla messinscena di opere rarissime o del tutto inedite. Una terna di titoli costituisce la struttura portante della prima parte della manifestazione. Lucia di Lammermoor (1835), Betly (1836) e Torquato Tasso (1833). Le ultime due sono di rarissima esecuzione: i repertorî pubblicati attestano che nel 2014 il solo teatro di Bergamo in tutta Europa ne proporrà l'allestimento. Betly è prodotta per la prima volta in tempi moderni nella versione di farsa napoletana con dialoghi. Anche la notissima Lucia di Lammermoor sarà presentata in una forma raramente praticata, rispettando le acute tonalità dell'autografo e adottando una nuova cadenza per la celeberrima scena della pazzia.

La seconda sezione del cartellone è più specificamente dedicata al pubblico tradizionale, con Tosca (1900) e Lo schiaccianoci, forse il più celebre balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Ma la novità più evidente riguarda il modello distributivo, che per quest'anno riserva un'attenzione speciale per lo sviluppo turistico. Le recite donizettiane sono infatti previste in giorni contigui nei fine settimana, allo scopo di incentivare il soggiorno in città del pubblico non residente: tra il venerdì e la domenica sarà così possibile assistere a due titoli d'opera differenti, un concerto ed eventi collegati.

Due progetti mirati sono inoltre pensati per il nuovo pubblico. Il primo progetto è “La Scuola all'Opera”, che utilizza un titolo del cartellone per creare percorsi formativi destinati a 5-6.000 giovani in età scolare, con itinerari specifici per diverse fasce d'età, compresa la scuola dell'infanzia. Il secondo progetto prende il nome di “L'Altrofestival” e utilizza diversificate forme di espressione come strumento di attrattiva crossover per spettatori non tradizionalmente interessati ai cartelloni lirici: le rassegne videografiche, i concerti jazz, le esposizioni, i Reading, le visite guidate e teatralizzate ai luoghi di spettacolo creano nuove occasioni di avvicinamento allo straordinario patrimonio artistico rappresentato dall'opus Donizettiano.

Per tutti noi si tratta di una grande scommessa che punta ad una maggiore internazionalizzazione e alla novità del segno. Le crisi e le difficoltà del momento ci stanno rivelando strade nuove: crediamo sia nostro preciso dovere il percorrerle. Assieme al nostro pubblico.


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