SALOME
Dramma in un atto dall’omonimo poema di Oscar Wilde
nella traduzione tedesca di Hedwig Lachmann
Edizione in lingua originale tedesca
Musica di Richard Strauss
Personaggi e Interpreti
Salome, figlia di Erodiade soprano Erika Sunnegårdh
Erode Antipa, tetrarca di Giudea tenore Robert Brubaker
Erodiade, sua moglie mezzosoprano Doris Soffel
Jochanaan, il profeta baritono Tommi Hakala
Narraboth, capitano della guardia di Erode tenore Enrico Casari
Un paggio di Erodiade mezzosoprano Michaela Kapustová
Primo giudeo tenore Gregory Bonfatti
Secondo giudeo tenore Matthias Stier
Terzo giudeo tenore Saverio Pugliese
Quarto giudeo tenore Yaroslav Abaimov
Quinto giudeo basso Horst Lamnek
Primo nazareno baritono Roberto Abbondanza
Secondo nazareno tenore Joshua Sanders
Primo soldato basso Andrea Comelli
Secondo soldato basso Federico Benetti
Maestro concertatore e direttore d’orchestra Gianandrea Noseda
NB. La regia di Robert Carsen è sostituita da un allestimento semiscenico [Torino, Salome in forma semiscenica al Regio]
Regia Robert Carsen
Scene Radu Boruzescu
Costumi Miruna Boruzescu
Coreografia Philippe Giraudeau
Luci Manfred Voss
Sequenze video Dario Cioni
Assistente alla regia Laurie Feldman
ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO
Allestimento Teatro Regio in coproduzione con il Teatro Real de Madrid
Nell’ambito del Festival Richard Strauss
Teatro Regio
Giovedì 15 Febbraio 2018 ore 20
Domenica 18 Febbraio 2018 ore 15
Martedì 20 Febbraio 2018 ore 20
Giovedì 22 Febbraio 2018 ore 20
Domenica 25 Febbraio 2018 ore 15
SALOME
di Richard Strauss
«Una volta, in occasione del compleanno di Erode, la figlia di Erodiade danzò in pubblico e piacque tanto ad Erode, che con giuramento promise di darle qualunque cosa gli avesse chiesto. Ella perciò, istigata da sua madre, chiese: “dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista”» (Vangelo secondo Matteo, 14, 6-8).
La figlia di Erodiade, che né il Vangelo di Matteo né quello di Marco nominano mai, è Salome, la protagonista del dramma di Oscar Wilde, scritto in francese e rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1896 (a Londra il Lord Ciambellano ne aveva vietata la messa in scena perché c’era il divieto di portare su un palcoscenico i personaggi biblici) e che Richard Strauss vide a Berlino al Piccolo Teatro di Max Reinhardt. La scandalosa Salome che balla seminuda per il tetrarca e bacia con voluttà la testa mozza del Battista, diventa un “dramma musicale” nella traduzione tedesca di Hedwig Lachmann dal testo di Wilde.
«Dio mio, che musica nervosa! È proprio come se tanti scarafaggi ti scorrazzassero nei pantaloni» disse il padre di Strauss, dopo che il figlio gli aveva suonato qualche pagina al pianoforte. Il compositore raccontava con serenità questi commenti e con grande ironia annotava anche: «Guglielmo II disse una volta al suo sovrintendente: “mi spiace che Strauss abbia composto questa Salome; mi è molto simpatico, ma con questa si farà un danno terribile”. Questo danno mi permise di costruirmi la villa di Garmisch!».
La prima ebbe luogo a Dresda il 9 dicembre 1905, mentre fu proibita a Vienna, così che la prima rappresentazione austriaca si tenne a Graz il 16 maggio 1906: in sala c’erano Gustav e Alma Mahler, Berg, Puccini, Schönberg, Zemlinsky e un giovanissimo Adolf Hitler. La prima italiana si tenne il 23 dicembre 1906 proprio al Teatro Regio di Torino sotto la direzione dello stesso Strauss, ma nel pomeriggio di quello stesso giorno, alla Scala, Toscanini aprì al pubblico la prova generale della stessa opera, tentando di “scippare” in qualche modo la primogenitura a Torino.
Salome segna un capitolo importante nella storia della musica del Novecento: un atto unico che è una travolgente corsa senza sosta verso la morte della protagonista; non ci sono pezzi chiusi, salvo l’orgiastico ritmo della danza dei sette veli. Il clima di ossessione è delineato da un’orchestra lussureggiante: sono le corde dei contrabbassi a raccontare in maniera agghiacciante la decapitazione del Battista, e una frenesia inquietante sottolinea il macabro soliloquio d’amore della protagonista con la testa mozza di Jochanaan (il Battista).
ATTO UNICO
Nella reggia di Erode, dalla terrazza attigua al salone del banchetto, Narraboth guarda ammirato il pallore della principessa Salome. Dalla cisterna dove è imprigionato Jochanaan, si ode la voce del prigioniero che annuncia l’arrivo del Messia. Salome lascia il banchetto infastidita da Erode, il marito di sua madre, che la fissa intensamente. La giovane principessa rimane colpita dalla voce di quel prigioniero che insulta sua madre Erodiade condannandone i peccati, e ordina che le guardie lo facciano uscire dalla cisterna. Nessuno le obbedisce. Solo Narraboth, affascinato, comanda che venga fatto uscire.
Salome è immediatamente conquistata da quell’uomo che è “come una statua d’avorio”. Jochanaan la respinge duramente (“Figlia di Sodoma!”), ma la principessa ha un solo desiderio: “Voglio baciarti la bocca”. Sentendosi tradito, sconvolto, Narraboth si uccide. Jochanaan, dopo aver maledetto Salome, ridiscende nella cisterna. Erode ed Erodiade escono sulla terrazza; Erodiade rimprovera il tetrarca perché guarda troppo la figlia.
Erode chiede a Salome di danzare per lui. La ragazza non ne ha voglia, ma lui insiste: “se lo farai, puoi chiedermi tutto quello che vuoi. E io te lo darò”. Salome, scalza, balla la danza dei sette veli e cade ai piedi di Erode. La sua ricompensa? “Voglio la testa di Jochanaan sopra un piatto d’argento”. Il tetrarca cerca invano di rifiutare, ma Salome gli ricorda il giuramento. Erode, sfinito, cede: “le sia dato ciò che pretende!”. Il braccio del boia si sporge fuori dalla cisterna e consegna la testa del Battista a Salome, che ripete a quella testa mozza il suo desiderio d’amore e gli bacia la bocca. Disgustato, Erode ordina alle guardie di ucciderla: i soldati si avventano su di lei e la schiacciano con gli scudi.
SALOME
Prezzi dei biglietti
Recita del 15 febbraio:€ 170 - 135 - 120 - 100 - 70 - 55
Recite del 18, 20, 22 e 25 febbraio:€ 95 - 80 - 75 - 70 - 60 - 29
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