L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Il piccolo principe

Balletto liberamente tratto dal romanzo di Antoine de Saint-Exupéry

Arturo Cannistrà, regia

Progetto culturale di Bianca Belvederi Bonino

Musiche di AA.VV. curate da Alessandro Baldrati

Scenografie di Cristina Scardovi e Michele Giovanazzi

Narratore Enrico Vagnini

Coreografie di

Cannistrà, Baldanza, Bandini, Bellei, Jeni, E. e S. Martinci, Marzocchi, Paniccia, Piccolomini, Rizzitelli, Ronchi, Semprini, Stivani, Verde

Video Claudio Calari

Foto Marco Vannini

Interpreti

Allievi delle scuole associate ad Espressione Danza Bologna

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di

Fondazione del Monte

Martedì 10 giugno 2014, alle ore 20.30 presso l’Auditorium Teatro Manzoni in via de’ Monari 2, va in scena IL PICCOLO PRINCIPE, Balletto liberamente tratto dal romanzo di Antoine de Saint-Exupéry.

Lo spettacolo, che si realizza all’interno della programmazione di Formazione e Ricerca del Teatro Comunale di Bologna, fa parte del progetto Leggere per… ballare (FNASD) ed ha il patrocinio del M.I.U.R. e del Ministero delle Pari Opportunità che promuove, sostiene e diffonde la cultura della danza e si realizza grazie alla collaborazione tra Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Federazione Nazionale Associazione Scuole di Danza (FNASD), Espressione Danza Bologna, Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto.

“È dentro di noi un fanciullino che, quando la nostra età è tenera, confonde la sua voce con la nostra, quando noi cresciamo egli resta piccolo... egli è quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle, che popola l’ombra di fantasmi e il cielo di dei... egli scopre nelle cose le somiglianze e le relazioni più ingegnose, impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare. È il “fanciullino” pascoliano, trasfigurazione metaforica del poeta, è Il Piccolo Principe dell’aviatore-narratore Antoine de Saint-Exupéry.

Racconto metaforico autobiografico, Il Piccolo Principe non è altro che l’alter ego del narratore, che si ritrova bambino ad affrontare un difficile percorso esistenziale dominato dalla solitudine e dalle difficoltà psicologiche inerenti alla morte prematura del padre ed in seguito a quella del fratello. Questo piccolo bambino, che, già saggio, appare improvvisamente nel deserto del Sahara davanti al narratore in panne con il proprio aereo, proviene da una stella lontana in cui ha già conosciuto il male, come i semi dei baobab che, crescendo, stritolerebbero il suo pianeta, o il bene, come i 43 tramonti che può vedere ogni giorno, o la rosa, la splendida rosa, che ha “addomesticato”, di cui si sente responsabile e quindi unica per lui; essa infatti è diversa, per il suo cuore, da tutte quelle che ha incontrato sugli altri pianeti durante un percorso di conoscenza, in cui ha appreso l’inutilità e la vacuità di tante esistenze umane, come quella del re, dell’uomo d’affari, del vanitoso, del geografo, del lampionaio o dell’ubriacone: non ha importanza il possesso delle cose materiali, limitato nel tempo, come il potere e la ricchezza, a cui l’uomo tende quotidianamente, perché così facendo rimane sempre nella propria ignoranza.

La conoscenza avviene facendo parlare i cuori, avendo tempo per creare legami, come gli chiede la saggia volpe; è per questo che il Piccolo Principe, dopo la sua esperienza terrena, ritornerà dalla sua rosa, che lo aspetta e, facendosi mordere dall’amico serpente, ci ricorda sempre che non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Prof. Bianca Belvederi Bonino Presidente dell’Associazione Espressione Danza Bologna Biglietti: posto unico 10 Euro, ridotto 5 Euro. informazioni: 051 529019 – www.tcbo.it


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