L’Ape musicale

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Diego Fasolis è riconosciuto come uno degli interpreti di riferimento per la musica storicamente informata.  Ha studiato a Zurigo, Parigi e Cremona. Iniziata la carriera negli anni ’80 come concertista d’organo con centinaia di concerti e l’esecuzione regolare delle opere integrali di Bach, Buxtehude, Mozart, Mendelssohn, Franck e Liszt ha proseguito l’attività come direttore d’orchestra. In tale veste è stato Direttore stabile dei complessi vocali e strumentali della Radiotelevisione svizzera e ha fondato “I Barocchisti”. Ha sviluppato numerosi progetti con Cecilia Bartoli. Nel 2011 Papa Benedetto XVI gli ha conferito un Dottorato honoris causa per la Musica Sacra. Per il suo impegno nella riscoperta del repertorio operistico ha ricevuto numerosi dischi d’oro, un Grand Prix du Disque e un Echo Klassik. Alla Scala è stato protagonista del progetto di costituzione di un ensemble dedito alle esecuzioni storicamente informate iniziato con Il trionfo del Tempo e del Disinganno (2016) e proseguita con Tamerlano (2017) e La finta giardiniera (2018, anche in tournée in Cina) oltre che con il Concerto di Natale del 2018. Nel 2019 ha diretto Idomeneo alla Scala e ha inaugurato l’attività operistica del LAC di Lugano con Il barbiere di Siviglia. Tra le numerose esperienze rossiniane ricordiamo il concerto con Franco Fagioli al Mozarteum dedicato a Velluti, primo interprete di Aureliano in Palmira. Nel 2020 Diego Fasolis dirigerà Maometto II in forma di concerto al San Carlo di Napoli.

Roberto Andò ha attraversato il panorama della cultura italiana in molte vesti, strettamente interconnesse: iniziato alla scrittura da Leonardo Sciascia, si dedica al cinema facendo il giovane assistente di Francesco Rosi, Federico Fellini (“E la nave va”), Michael Cimino (“Il siciliano”) e Francis Ford Coppola (“Il padrino parte III”). Come regista teatrale debutta nel 1986 con la favola “La foresta-radice-labirinto” di Italo Calvino, con scene di Guttuso e musica di Francesco Pennisi, e matura collaborazioni con Harold Pinter e Moni Ovadia. Al cinema dopo i primi importanti documentari si impone nel 1999 con “Il manoscritto del Principe”, con Michel Bouquet e Jeanne Moreau, su Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Come romanziere vince il premio Campiello nel 2012 con “Il trono vuoto”, mentre è appena uscito per La nave di Teseo “Il bambino nascosto” da cui Andò trarrà un film interpretato da Silvio Orlando. La sua attività come regista d’opera conta oltre una quindicina di titoli, incluso nel 2002 il rossiniano Tancredi al San Carlo di Napoli con le scene di Mimmo Paladino.

Alex Esposito (Selim) canta la parte che alla prima del 1814 fu affidata al leggendario Filippo Galli: in passato ha interpretato altri personaggi scritti per Galli tra cui Assur in Semiramide (a Monaco con Michele Mariotti) e Fernando Villabella ne La gazza ladra (alla Scala con Riccardo Chailly). Nato a Bergamo nel 1975, ha collaborato con direttori come Claudio Abbado, Antonio Pappano, Myung-Whung Chung (con cui ha recentemente aperto la Stagione del Teatro La Fenice come Filippo II in Don Carlo), Kent Nagano e Daniele Gatti (con cui ha aperto la Stagione 2017/18 dell’Opera di Roma con La damnation de Faust). Alla Scala ha cantato Leporello nel Don Giovanni, parte che ha sostenuto nei maggiori teatri europei tra cui la Deutsche Oper di Berlino e la Bayerische Staatsoper di Monaco, e Papageno in Die Zauberflöte (anche a Monaco).Altri ruoli mozartiani sono stati Figaro nelle Nozze (a Londra, Vienna e Monaco) e Guglielmo in Così fan tutte. Al Rossini Opera Festival di Pesaro ha interpretato Fernando Villabella, ma anche Alidoro nella Cenerentola, il Faraone nel Mosè in Egitto, Mustafà nell’Italiana in Algeri e Basilio nel Barbiere. Altri impegni rossiniani hanno incluso La Cenerentola Il turco in Italia a Monaco, alla Fenice di Venezia è stato tra l’altro Nick Shadow in The Rake’s Progress con la regia di Damiano Michieletto. Alex Esposito ha vinto il Premio Abbiati come miglior cantante nel 2006. Nei prossimi mesi riprenderà la Damnation de Faust a Torino, Semiramide a Barcellona e Faust di Gounod alla Fenice e a Valencia.

Già interprete alla Scala della Gazza ladra e del Don Pasquale diretti da Riccardo Chailly e de L’elisir d’amore diretto da Michele Gamba, Rosa Feola (Fiorilla) è uno dei più brillanti giovani soprano del nostro tempo. Nata a Caserta, si impone all’attenzione internazionale nel 2010 vincendo alla Scala il Concorso Operalia di Plácido Domingo. Debutta nel ruolo di Corinna nel Viaggio a Reims all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. È stata Ines ne I due Figaro di Mercadante al Festival di Ravenna e Salisburgo, al Teatro Real di Madrid e al Teatro Colón di Buenos Aires e Gilda nel Rigoletto a Ravenna, Zurigo, Torino, Monaco di Baviera, Napoli, Chicago e al Metropolitan di New York. Il ruolo di Elvira nei Puritani le è valso una nomination all’International Opera Award 2016. Ha partecipato al Concerto di Capodanno 2017 diretto da Fabio Luisi al Teatro La Fenice di Venezia. Con direttori quali Zubin Mehta, Donato Renzetti, Bruno Campanella, Pinchas Steinberg, Carlo Rizzi, Daniele Rustioni ha più volte cantato Adina (L’elisir d’amore), Leila (Les pêcheurs de perles), Musetta (La bohème), Norina (Don Pasquale); inoltre è stata Susanna nelle Nozze di Figaro di Strehler a Roma e nell’allestimento di Ponnelle a Yokohama (Giappone), con l’Orchestra della Staatsoper di Vienna diretta da Riccardo Muti. Muti l’ha accompagnata nel suo debutto americano (2012), nei Carmina Burana al Millennium Park di Chicago. Sempre con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Muti ha cantato la Messa n. 5 di Schubert, il Requiem di Mozart, la Quarta Sinfonia di Mahler e il Falstaff. Negli ultimi BBC Proms si è esibita alla Royal Albert Hall di Londra in un concerto con arie di Mendelssohn e Mozart. Tra i prossimi impegni L’elisir d’amore ad Amburgo, La sonnambula alla Deutsche Oper di Berlino, Rigoletto a Monaco e Stabat Mater di Rossini con Myung-Whun Chung alla Scala.

Nato a Rivera (Uruguay), Edgardo Rocha (Narciso)è diplomato in pianoforte e direzione di coro e d’orchestra. Si è perfezionato in Italia con Salvatore Fisichella e Rockwell Blake. Nel 2010 ha debuttato come protagonista in Gianni di Parigi di Donizetti al Festival di Martina Franca. Ha interpretato Don Ramiro nella Cenerentola a Cagliari, Seattle, Stoccarda, Siviglia, Losanna e nel Circuito Lirico Lombardo, Ernesto nel Don Pasquale a Firenze e Verona, Ferrando in Così fan tutte a Napoli e Torino, Lindoro nell’Italiana in Algeri a Bari e alla Staatsoper di Vienna, il Conte nel Barbiere di Siviglia nel Circuito Lirico Lombardo, a Verona, Valencia, Madrid, Napoli, Roma, Losanna, Zurigo, Amburgo, Tel Aviv, Vienna, Dresda, Monaco di Baviera e all’Opéra di Parigi, Belfiore nel Viaggio a Reims e il Conte Ory nell’opera omonima a Zurigo, Alberto nella Gazzetta all’Opéra Royal de Wallonie a Liegi, Rodrigo in Otello al Théâtre des Champs-Elysées e al Festival di Salisburgo, Jago in Otello alla Scala, Nadir in Les pêcheurs de perles a NancyArturo nei Puritani a Stoccarda, Léopold in La Juive a Monaco. È stato Don Ramiro nel film La CenerentolaUna favola in diretta (2012) con la regia di Carlo Verdone e la direzione di Gianluigi Gelmetti. Alla Scala è stato Giannetto ne La gazza ladra diretta da Riccardo Chailly nel 2017.

Nato a Riva del Garda, Giulio Mastrototaro (Geronio) si è diplomato in canto al Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano. Nel 2000 debutta giovanissimo a Trento come Martino ne L’occasione fa il ladro di Rossini con la direzione di Nicola Luisotti. Nel 2004 ha vinto il Concorso As.Li.Co. per il ruolo di Belcore ne L’Elisir d’amore, opera che ha riproposto con successo nei teatri del Circuito Lirico Lombardo. La proficua collaborazione con il Festival Internazionale della Valle d’Itria di Martina Franca inizia nel 2003, quando Giulio Mastrototaro viene invitato per cantare Siberia di Giordano. Riccardo Muti lo ha scelto come Giorgino ne Il matrimonio inaspettato di Paisiello in scena al Festival di Salisburgo e poi a Pisa, Ravenna e Piacenza e per Iphigenie en Aulide rappresentato al Teatro dell’Opera di Roma. All’Accademia di Santa Cecilia ha interpretato Gianni Schicchi in forma di concerto sotto la direzione di Vladimir Jurowski.

Alla Scala è stato Sciarrone nella nuova produzione di Tosca per l’apertura della Stagione 2019-2020. Prossimamente sarà impegnato nella tournée scaligera in Giappone con Tosca,mentre a Firenze sarà impegnato in Lo sposo di tre, marito di nessuna con Diego Fasolis.

Artista di casa al Piermarini è Mattia Olivieri (Prosdocimo) che ha debuttato qui come Schaunard nel 2015, diretto da Gustavo Dudamel (parte ripresa nel 2017 con Evelino Pidò) ed è tornato sempre nel 2015 come Belcore ne L’elisir d’amore diretto da Fabio Luisi in scena e nella trasferta televisiva a Malpensa, quindi nel 2017 Masetto nel Don Giovanni diretto da Paavo Järvi. Malatesta in Don Pasquale diretto da Chailly, Nardo ne La finta giardiniera con Fasolis nel 2018 e Dandini ne La Cenerentola diretta da Ottavio Dantone nel 2019. I suoi prossimi impegni includono Lo sposo di tre, marito di nessuna a Firenze, L’elisir d’amore a Monaco, Fidelio ancora a Firenze con Zubin Mehta, Don Giovanni a Macerata e nel prossimo ottobre Agrippina ancora alla Scala.


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