L’Ape musicale

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Vivaldi per le vittime del coronavirus

10 LUGLIO ORE 19.00

CHIESA DI SANTA MARIA DEL CARMINE

VIVALDI STABAT MATER

RAFFAELE PE controtenore

LA LIRA DI ORFEO ensemble barocco

Il 10 luglio alle 19.00 alla Chiesa di Santa Maria del Carmine la Fondazione del Teatro Grande presenterà un importante concerto per commemorare le vittime di Brescia e provincia colpite dal Coronavirus. Il concerto sarà offerto gratuitamente alla cittadinanza.

L’evento speciale del 10 luglio vedrà protagonista la straordinaria voce del controtenore Raffaele Pe che, insieme all’ensemble barocco La Lira di Orfeo, eseguirà lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi, tra le pagine più commoventi e conosciute al mondo del grande compositore e la cui prima esecuzione fu proprio a Brescia nel 1712.

Il giovane controtenore italiano Raffaele Pe è tra gli artisti di nuova generazione più acclamati sulla scena internazionale. La critica lo ha consacrato come uno degli interpreti di spicco nel repertorio barocco italiano, dotato di uno stile che spazia dal recitar cantando fino alla produzione operistica del XVIII secolo. Il suo ensemble La Lira di Orfeo – che ha vinto nel 2019 il prestigioso Premio Abbiati – si propone di presentare l’antico combinando meticolose ricerche storiche con una moderna esecuzione.

Il programma del 10 luglio proporrà i grandi mottetti di Antonio Vivaldi dedicati alla Passione e alla Risurrezione. Un affresco musicale che gli artisti tradurranno in una interpretazione inedita, imperniata sullo studio delle fonti e arricchita da un rinnovato approccio alla prassi esecutiva.

Per la sua importante valenza, Classica HD, Sky canale 136, trasmetterà il concerto commemorativo in memoria delle vittime del Covid il giorno 19 luglio in prima serata alle ore 21.10, con repliche dal 26 luglio.

La partecipazione all’evento speciale del 10 luglio con Raffaele Pe e La Lira di Orfeo è gratuita previo ritiro di un biglietto alla Biglietteria del Teatro Grande nei giorni 8 e 9 luglio dalle ore 12.00 alle 14.00 (posti limitati. Massimo 2 biglietti a persona).

Si ringraziano Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in Brescia, Diocesi di Brescia e Don Maurizio Funazzi.


PROGRAMMA

Antonio Vivaldi

Suonata a 4 “al Santo Sepolcro” RV130

Antonio Vivaldi

Stabat Mater RV621

Antonio Vivaldi

Concerto madrigalesco RV129

Antonio Vivaldi

Nisi Dominus RV608


IL PRIMO STABAT

Commento di Raffaele Pe

Questo concerto colleziona molti primati.

Per la prima volta dopo mesi torniamo a fare musica per celebrare e commemorare uno dei luoghi più colpiti dalla pandemia in Italia, Brescia.

Da musicisti è la prima volta che ci è capitato: abitare per un tempo lungo un mondo senza musica. Ritrovata la normalità, la musica scelta non poteva che essere un inno, un pensiero musicale denso, che si rivolgesse al passato con rispetto e compassione, ma che fosse anche capace di guardare al futuro con la speranza di un orizzonte di civiltà, concordia, coesione.

Brescia ritrova oggi il suo inno, l’unica città al mondo a poter vantare la dedica di una musica tra le più emozionanti e commoventi del nostro glorioso passato artistico: lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi (1678-1741) RV621 fu composto per i Padri della Pace di Brescia nel 1712.

Il prete rosso, poco più che trentenne, bresciano per parte di padre, destinò a questo convento una delle sue primissime composizioni sacre, e forse una delle più significative, in un anno di particolare fermento per la città.

Alle soglie della grande rinascita artistica e culturale di allora, l’episodio diventa il cannocchiale che io e l’ensemble abbiamo scelto per interpretare e comprendere il momento attuale.

La madre ferita che piange sotto la croce da cui pende il Figlio raccontata dal testo poetico di Jacopone da Todi (1236-1306) ben si presta a trasfigurare e sublimare il dolore della perdita di chi non è più e intendere nell’arte l’unica via per la rinascita. Vogliamo avvicinare questa musica senza precedenti per il suo ruolo non solo culturale, ma anche sociale e identitario per un intera comunità.

In ogni passaggio ci troviamo di fronte a un dittico: dalla notte al giorno, dall’oscurità alla luce, dalla Passione alla Risurrezione. A fianco allo Stabat il grande salmo vivaldiano Nisi Dominus RV608 del 1714 ci apre alla luce. L’esegesi musicale del Vivaldi per questo testo è lucidissima e dettagliata da fraseggi iridescenti.

Cosa significa rinascere secondo il salmo?

Ricevere la Grazia di avere un figlio.

I figli arrivano nella notte come pane di dolore che ogni giorno mangiamo, ma anche come segno chiaro del disegno divino sulla nostra vita che si replica. A che serve costruire e custodire se non lo fa Dio per noi? A che servono le nostre apprensioni se non siamo sicuri che la sua mano opera per noi tutti i giorni? A che serve svegliarsi presto, lavorare sodo e andare a dormire tardi al di fuori del piano di Dio per noi? I figli sono saette nella mano dei potenti per chi li accetta.

Sono il frutto dolce della giovinezza. E' sereno colui che ripone i propri desideri in loro. Non si confonderà quando dovrà parlare ai suoi nemici. Buon ascolto.


RAFFAELE PE

Nato a Lodi, ha iniziato i suoi studi in canto e organo nella Cappella Musicale della Cattedrale con Pietro Panzetti, ha continuato la sua formazione a Londra con Colin Baldy e a Bologna con Fernando Cordeiro Opa. Ha al suo attivo collaborazioni con alcuni dei maggiori direttori della scena internazionale tra cui Sir John Eliot Gardiner, William Christie, Jordi Savall, René Jacobs, Nicholas McGegan, Jean-Christophe Spinosi, Vaclav Luks, Paul McCreesh, Ottavio Dantone, Alessandro De Marchi, Antonio Florio, Claudio Cavina. Da menzionare il recente debutto al Glyndebourne Opera Festival come co-protagonista nell’Hipermestra di Cavalli diretto da William Christie per la regia di Graham Vick, il debutto alla Carnegie Hall di New York sotto la direzione di Leonardo Garcia Alarcon in un programma dedicato a Monteverdi e il debutto al Maggio Musicale Fiorentino nel ruolo di Jarba nella Didone Abbandonata di Leonardo Vinci alla sua prima ripresa in tempi moderni. Ha interpretato Oberon in A Midsummer Night’s Dream di Britten per il circuito OperaLombardia e Teatri dell'Emilia e negli Stati Uniti allo Spoleto Festival USA è stato protagonista maschile della prima in tempi moderni della Veremonda di Cavalli. Il suo primo disco solista The Medici Castrato (Glossa) è stato presentato nel 2015 alla Philharmonie di Berlino e in numerosi festival in Italia e all’estero con significativi riconoscimenti dalla critica internazionale. È stato il primo controtenore ad apparire al Festival Arena di Verona nei Carmina Burana di Orff diretto da Andrea Battistoni e a presentare Ottone nell'Incoronazione di Poppea di Monteverdi a Tokyo per la direzione di Claudio Cavina. Ha debuttato al Concertgebouw di Amsterdam come Evangelista nella Passione di Gaetano Veneziano diretta da Antonio Florio, ha eseguito la Passione secondo San Marco di Bach per la direzione di Jordi Savall alla Philharmonie di Parigi e al Palau da Musica di Barcellona. Di recente pubblicazione la registrazione della Passione secondo San Giovanni di Gaetano Veneziano per la Cappella Neapolitana di Antonio Florio e il disco Sospiri d’amore, dei duetti dalle opere di Francesco Cavalli con Claudio Cavina, in concerto al Musikverein di Vienna ad aprile 2018.

LA LIRA DI ORFEO

La Lira di Orfeo è un ensemble dedito alla riscoperta in tempi moderni di brani vocali del repertorio antico e barocco. Fondato nel 2014 da Raffaele Pe, esso aspira a realizzare un “rendering” – con le parole di Luciano Berio – dell’essenza originale di questo repertorio, accordando tecniche passate con una sensibilità contemporanea. Dopo il debutto per Deutschland Radio Kultur alla Philharmonie di Berlino, l’ensemble si è esibito a Bologna Festival, al Festival MITO SettembreMusica, a Parma Traiettorie e al Festival Barocco di Viterbo, facendosi apprezzare come giovane realtà italiana per l’interpretazione della musica vocale tra Sei e Settecento.


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