L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

PIANOFORTISSIMO & TALENTI

rassegna di musica sotto le stelle

7 giugno – 6 luglio 2022

nell’ambito di Bologna Estate 2022


Martedì 7 giugno 2022 ore 20.30
Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio
Matteo Messori pianoforte Erard (1867)
Mein lieber Bach
Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Sei Piccoli Preludi
re maggiore BWV 936 / do minore BWV 934 / mi minore BWV 938
fa maggiore BWV 927 / fa maggiore BWV 928 / do maggiore BWV 943
Inventiones
n. 13 in la minore BWV 784 / n. 8 in fa maggiore BWV 779
n. 15 in si minore BWV 786
da Aufrichtige Anleitung, 1723
Sinfoniae
n. 3 in re maggiore BWV 789 / n. 6 in mi maggiore BWV 792
n. 10 in sol maggiore BWV 796 / n. 11 in sol minore BWV 797
da Aufrichtige Anleitung, 1723
Praeludium et Fuga n. 23 in si maggiore BWV 868
da Das Wohltemperirte Clavier, 1722
Praeludium et Fuga n. 12 in fa minore BWV 881
da Des Wohltemperierten Claviers zweyther Theil, 1740-44 ca.
Praeludium et Fuga n. 24 in si minore BWV 869
da Das Wohltemperirte Clavier, 1722
Partita n. 2 in do minore BWV 826
da Clavier-Übung, 1731
Contrapunctus 1 BWV 1080/1
Contrapunctus 3 BWV 1080/3
Contrapunctus 4 BWV 1080/4
da Die Kunst der Fuge, edizione postuma 1752
Ricercar [a 3] BWV 1079/1
da Musikalisches Opfer, 1747
Un grande interprete barocchista torna al pianoforte!
Ecco una serata-evento che farà molto discutere: il clavicembalista e organista bolognese Matteo Messori, oggi quarantaseienne, giunto al culmine del suo apostolato nell’esecuzione della musica barocca sugli strumenti originali con prassi esecutiva storicamente informata, si lascia affascinare dal dolce e potente suono del pianoforte e, in un ritorno quasi infantile agli studi giovanili con Franca Fogli (che fu allieva di Arturo Benedetti Michelangeli), decide di tornare alla tastiera del pianoforte moderno e farsi tentare dall’antico amore: Johann Sebastian Bach. Qualche
esecuzione casalinga per gli amici, qualche timido approccio all’odiato-amato strumento a martelli, ed eccolo accettare l’audace idea proposta da pianofortissimo: un recital interamente bachiano suonato al pianoforte moderno, da un principe dell’esecuzione barocca. Pochi i precedenti illustri: la leggendaria Wanda Landowska, che fra le due Guerre passava dal clavicembalo al pianoforte senza soluzione di continuità; più di recente il sommo Gustav Leonhardt, che ogni tanto suonava voluttuosamente i Notturni di Chopin al pianoforte deliziando i fortunati interlocutori privati che assicuravano meraviglie. Infine il grande organista tedesco Wolfgang Rübsam, oggi settantaseienne, che dopo aver eseguito per oltre 30 anni l’opera integrale di Bach sugli organi di Bach, improvvisamente fra il 1989 e il 1995 dà alle stampe per l’etichetta Naxos una decina di straordinarie incisioni dell’opera per tastiera di Bach eseguita al pianoforte, costituendo uno spartiacque interpretativo che ha stupito il mondo della musica e della critica. Quasi trent’anni dopo quell’ardita impresa, ecco ora riprovarci Matteo Messori che, per la prima volta nella sua vita, raccoglie la sfida di pianofortissimo e il 7 giugno si cimenterà in un programma interamente bachiano dall’eloquente titolo “Mein lieber Bach”, eseguendolo dal vivo sul pianoforte gran coda moderno in esclusiva per il festival. Sullo spartito ci sarà una favolosa antologia delle opere più amate del Kantor: Piccoli Preludi, Invenzioni e Sinfonie, Preludi e fughe dal Clavicembalo ben Temperato, Partite, Offerta Musicale e Arte della Fuga. Per questa straordinaria occasione Matteo Messori suonerà un pianoforte moderno veramente molto speciale e preziosissimo: lo storico gran coda Erard costruito nel 1867 in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, oggi di proprietà della Casa Musicale Del Rio di Reggio Emilia.

Sabato 11 giugno 2022 ore 21
Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” - Marzabotto
SARAH JANE MORRIS TRIO
Sarah Jane Morris voce
Tony Remy chitarra
Tim Cansfield chitarra
Sweet Little Mystery
Fairy Tale Lullaby (John Martyn)
Couldn’t Love You More (John Martyn)
Head and Heart (John Martyn)
One World (John Martyn)
Over the Hill (John Martyn)
Sweet Little Mystery (John Martyn)
On My Way to You (Morris/Remy)
Feel The Love (Morris/Barker)
Comfort They Have None (Morris/Remy)
Imagine (John Lennon)
Not In My Name (Morris/Remy)
Up from The Skies (Jimi Hendrix)
Piece of My Heart (Jerry Ragavoy)
I Get High (Morris/Barker
I Shall Be Released (Bob Dylan)
Wild Flowers (Morris/Remy)
Sarah Jane Morris, una delle più raffinate cantanti degli ultimi tempi, sempre in bilico tra ossequio alla tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, celebra il concetto di libertà usando il linguaggio che le è più congeniale, quello della musica, accostando ritmi jazz, blues, rock e africani. Una voce che sa provocare brividi di passione e di piacere: si innalza e discende, sensuale e sofisticata, graffiante e raffinata: questa voce è più che uno stile, è una forza della natura. Che canti canzoni romantiche, standard soul o famosi blues, il messaggio dell’artista rimane costante: una passione umana trasmessa da una voce che lascia stupefatti.
Sarah-Jane Morris è una delle maggiori cantanti soul, jazz e R&B del Regno Unito. Da oltre trent’anni raccoglie applausi e ottime critiche in tutto il mondo grazie alla sua magnifica voce soul e la sua potenza emotiva. Mossa dalla ferma convinzione che il potere della musica possa avere effetti positivi sulle persone, Sarah Jane Morris coltiva da
sempre la sua ispirazione, davanti ad un pubblico fedele, rapito al suo stile musicale indipendente e grintoso. Un concerto di Sarah Jane Morris è sempre una garanzia di qualità e di vero amore per la musica. La rossa di Southampton l’11 giugno salirà sul palco del Museo Etrusco di Marzabotto in compagnia dei due fidati chitarristi Toni Remy e Tim Cansfield per un concerto acustico che promette un viaggio nel repertorio e nei tanti progetti della musicista: dal tributo a John Martyn, bravo cantautore scozzese scomparso nel 2009 omaggiato con l’album Sweet Little Mistery (2019), al recente Let the Music Play. «Disco, quest’ultimo, che rende bene la libertà musicale che contraddistingue Sarah Jane Morris – scrive sulla Stampa Francesco Garozzo – realizzato con il produttore e arrangiatore romano Papik (nome d’arte di Nerio Poggi), Let the Music Play è una cavalcata tra alcune perle del migliore pop anni Ottanta-Novanta, interpretate dalla cantante britannica con il suo consueto gusto soul/jazz: da “You’re the Best Thing” degli Style Council di Paul Weller a “Jericho” dei primi Simply Red; da “Appetite” dei raffinati Prefab Sprout a “Missing”, successo planetario degli Everything but the Girl. Accanto alle cover dell’ultimo album ci sarà sicuramente spazio per il meglio della vasta produzione della Morris, capace di rivestire di soul e di rendere proprie anche canzoni apparentemente lontane dal suo repertorio. Si pensi a due casi emblematici in tal senso: l’interpretazione di “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante a Sanremo (brano che vinse l’edizione del 1991 del festival, diventato nella versione inglese “I’m Missing You”) o a una delle più belle canzoni scritte da Pino Daniele, “Alleria”, che Sarah Jane Morris è capace di trasformare restando però fedele allo spirito originario. Come solo i migliori sanno fare».

Lunedì 13 giugno 2022 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Kevin Spagnolo clarinetto
Simone Rugani pianoforte
Robert Schumann
Phantasiestücke op. 73
Johannes Brahms
Sonata in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2
Carl Reinecke
Introduzione e Allegro appassionato op. 256
Leonard Bernstein
Sonata per clarinetto e pianoforte
Witold Lutosławski
Dance Preludes
Due interpreti under 30 che nel giro di pochi hanno raggiunto una maturità musicale che si esprime in scelte di programma ragionate e originali, come in questo concerto, costruito in perfetto equilibrio tra romanticismo e Novecento. Da Schumann a Bernstein e Lutosławski, passando per Brahms.
Classe 1996, Kevin Spagnolo si è diplomato al Conservatorio di Lucca con Remo Pieri e ha completato gli studi al Conservatorio di Ginevra frequentando il Master of Arts nella classe di Romain Guyot. Primo Clarinetto nella Swedish Chamber Orchestra, si è distinto in diversi concorsi nazionali e internazionali; nel 2018, a soli 22 anni, ha vinto il prestigioso Concorso di Ginevra. Un controllo eccezionale dello strumento e una curiosità per i repertori più diversi – dal classico al jazz al klezmer – ne fanno un interprete molto versatile. Per il suo primo CD, Façades, ha scelto musiche di Rossini, Weber, Françaix e Kovács. Tiene concerti in tutta Europa come solista o con gruppi cameristici.
Nato a Lucca nel 1993, Simone Rugani ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di sei anni. Dopo il diploma con il massimo dei voti all’Istituto Mascagni di Livorno, si è perfezionato con Konstantin Bogino al Conservatorio di Padova e ha frequentato i corsi di musica da camera del Conservatorio di Santa Cecilia. È laureato in matematica all’Università di Pisa con una tesi sull’upsampling di file audio. Ama la musica da camera e suona abitualmente in duo con il violinista Daniele Sabatini, con il clarinettista Kevin Spagnolo e con Francesco Gatti, primo flauto della Noord Nederlands Orkest. Ha registrato musiche di Debussy, Stravinskij e Prokof’ev.

Mercoledì 15 giugno 2022 ore 21
Cortile dell’Archiginnasio
Ruben Xhaferi pianoforte
Ludwig van Beethoven
Sonata n. 3 in do maggiore op. 2 n. 3
Franz Liszt
Consolation n. 3 in re maggiore S. 172
Soirée de Vienne n. 6 in la minore S. 427 (après Schubert)
Fryderyk Chopin
Ballata n. 2 in fa maggiore op. 38
Quattro Mazurche op. 41
Ballata n. 4 in fa minore op. 52
Caratteristica costante di Pianofortissimo e, ancor prima, del Festival di Santo Stefano, è quella di invitare, quasi sempre per la prima volta in Italia o in città, i talenti della tastiera ancora sconosciuti che saranno i grandi interpreti del futuro: è avvenuto con musicisti come Alexander Romanovsky, Ramin Bahrami, Daniil Trifonov, Jan Lisiecki, Aaron Pilsan, Antonii Baryshevskyi, Alexandra Dovgan.
Nel 2022 la scelta è caduta sul diciasettenne albanese Ruben Xhaferi, nato a Dolo nel 2005 da genitori di origine albanese, ora residente a Padova. Talento precoce, Xhaferi ha iniziato lo studio del pianoforte a cinque anni e ha subito esibito doti di eccezionale musicalità e facilità alla tastiera. Ha iniziato a frequentare i concorsi pianistici a soli otto anni e da allora ha collezionato un’impressionante serie di primi premi in decine di concorsi nazionali ed internazionali. Giunto ai 17 anni, ora studente al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, Ruben Xhaferi sfoggia una tecnica e una maturità abbastanza impressionante per la sua giovane età: è un musicista completo, che domina lo strumento e il palcoscenico con consumata perizia. Fra i tanti maestri con cui studia ricordiamo S. Baldi, V. Balzani, V. Dvorkin, O. Vainshtein. Partecipa a master class dei pianisti S. Gulyak, B. Bekhterev, A. Nosè, R. Risaliti, P. De Maria, A. Madzar, A. Lucchesini, P. Raskin, G. Andaloro, L. Zilberstein, A. Jasinski. Il 4 novembre vince il primo premio assoluto nella XXX edizione del “Roma International Piano Competition”. A Pianofortissimo si presenta con un bellissimo programma con cui potrà mostrare con ampio respiro il repertorio prediletto: classico e romantico, con musiche di Beethoven, Liszt, Schubert-Liszt e Chopin.

Giovedì 16 giugno 2022 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Luca Giovannini violoncello
Martina Consonni pianoforte
Franz Schubert
Sonata in la minore D. 821 “Arpeggione”
Claude Debussy
Sonata in re minore L 144
Johannes Brahms
Sonata n. 1 in mi minore op. 38
Ventidue anni, Luca Giovannini ha iniziato la sua carriera sin da giovanissimo come solista. Diplomatosi al Conservatorio di Rovigo, sta frequentando la Kronberg Academy sotto la guida di Frans Helmerson. Ha studiato con Gautier Capuçon e Giovanni Sollima, oltre ad aver frequentato corsi di perfezionamento con Mario Brunello, Antoine Tamestit, David Geringas, Lynn Harrell, Steven Isserlis. Ha vinto numerosi concorsi, tra cui il Concorso Brahms di Pörtschach e il T.I.M. di Parigi; secondo premio all’Ibla Grand Prize ha effettuato una tournée negli Stati Uniti. Si è esibito al Mozarteum di Salisburgo, alla Carnegie Hall di New York, alla Suntory Hall di Tokyo e per numerose istituzioni italiane. Suona un violoncello Ansaldo Poggi del 1927 gentilmente concesso da Mario Brunello.
Martina Consonni, classe 1997, si è diplomata al Conservatorio di Pavia a 14 anni. Ha proseguito gli studi all'Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala ed Enrico Pace, oltre ad aver frequentato il master in musica da camera dell’Accademia di Santa Cecilia; continua a perfezionarsi all’Hochschule für Musik di Hannover con Arie Vardi e alla Kronberg Academy con András Schiff. Ha vinto più di 55 primi premi assoluti in concorsi nazionali e internazionali; nel 2021 ha ottenuto il Premio “Daniele Gay”, assegnato ai migliori talenti italiani della classica. Svolge una intensa attività concertistica in Italia e all’estero; ritorna ospite della rassegna Talenti in duo con Luca Giovannini. Insieme propongono con rinnovata freschezza alcuni capolavori della letteratura cameristica: Schubert, Debussy e Brahms sarà come ascoltarli per la prima volta.

Martedì 21 giugno 2022 ore 21
Chiesa di San Michele in Bosco
Solisti della Camerata Accademica
Luca Ranzato violino, Matteo Anderlini violino
Cristina Vidoni violoncello, Alberto Maron clavicembalo
Johann Sebastian Bach
Sonata V in do maggiore BWV 529
(trascrizione per due violini e b.c.)
Arcangelo Corelli
Sonata a tre in do maggiore op. 4 n. 1
Jean-Pierre Guignon
Folies d'Espagne per due violini e b.c.
Arcangelo Corelli
Sonata a tre in sol minore op. 4 n. 2
Antonio Vivaldi
Sonata a tre in re maggiore op. 1 n. 6 RV 62
Sonata a tre in mi maggiore op. 1 n. 4 RV 66
Il gruppo strumentale Camerata Accademica è uno spazio aperto a giovani musicisti interessati alla cosiddetta “prassi storicamente informata”. L’ensemble, fondato nel 2015 da Paolo Faldi, coltiva una visione per nulla convenzionale del repertorio barocco e preclassico, con progetti discografici e collaborazioni con specialisti di prestigio. Quattro dei solisti della Camerata – Luca Ranzato, Matteo Anderlini, Cristina Vidoni e Alberto Maron – hanno iniziato sin da giovanissimi lo studio del loro strumento; dopo il diploma hanno seguito corsi di perfezionamento in Italia e all’estero, con maestri che hanno molto influenzato il loro pensiero musicale, da Pavel Vernikov, Sonig Tchakerian, Massimo Quarta, Mario Brunello, Enrico Bronzi a Ottavio Dantone, Rinaldo Alessandrini, Francesco Corti. In questo concerto propongono un originale itinerario intorno ad uno dei generi chiave della musica strumentale tra Sei e Settecento: la Sonata a tre. Arcangelo Corelli, originario di Fusignano e vissuto a Bologna nei suoi anni di studio, può essere considerato il caposcuola di questo importante filone compositivo: «Quanto a finezza dell’armonia ed eleganza della modulazione, le composizioni di Corelli sono i modelli più perfetti». E lo furono anche per Vivaldi che nella sua raccolta Suonate da camera a tre, due violini o violone e cembalo Op. 1, pubblicata a Venezia nel 1705, riprende la stessa successione di movimenti delle sonate corelliane: all’iniziale Preludio, seguono movimenti in stile di danza quali l’Allemanda, la Corrente, la Sarabanda o la Giga. Il tema della “Follia di Spagna” fu un motivo ampiamente utilizzato dai compositori barocchi in elaborazioni variate di grande ricchezza e fantasia per uno o più strumenti: se ne servirono Corelli come Vivaldi, Bach o il celeberrimo violinista-compositore franco-italiano Guignon.

Lunedì 27 giugno 2022 ore 21
Cortile dell’Archiginnasio
Giorgi Gigashvili pianoforte
Domenico Scarlatti
Sonata in do maggiore K 487
Sonata in re maggiore K 29
Ludwig van Beethoven
Quindici Variazioni e Fuga in mi bemolle maggiore op. 35 “Variazioni Eroica”
Johannes Brahms
Tre Intermezzi op. 117
Olivier Messiaen
Le baiser de l’Enfant-Jésus
Robert Schumann
Sonata n. 1 in fa diesis minore op. 11
Nato a Tbilisi, in Georgia, nel 2000, Giorgi Gigashvili ha iniziato lo studio del pianoforte senza mai pensare di diventare un pianista professionista. Appassionato di canto e arrangiamenti di canzoni folk e pop georgiane, a 12 anni ha gareggiato con successo in vari concorsi di canto georgiani. Ha proseguito gli studi pianistici alla Scuola Centrale di Musica di Paliashvili e al Conservatorio di Tbilisi sotto la guida di Revaz Tavadze. Ognuno ha un idolo, e per Giorgi è sempre stata Martha Argerich. La svolta della sua carriera pianistica arriva nell'aprile 2019 quando vince il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Vigo, dove Martha Argerich presiede la giuria con Nelson Freire al suo fianco. Alcuni mesi dopo Giorgi vince il terzo premio e il Premio del Pubblico al 62° Concorso Busoni con una straordinaria esecuzione del Terzo Concerto di Prokof’ev. Talento spumeggiante e divisivo il suo, Gigashvili eccelle nei compositori romantici e del primo Novecento, e offre esecuzioni particolarmente originali e spesso provocatorie dei classici. Durante la pandemia compone musica elettronica e canzoni divenute popolari. Nel 2021 si afferma al Concorso “Géza Anda” dove vince la borsa di studio “Hortense Anda-Bührle” e il Premio del Pubblico. Entra nella classe di Nelson Goerner all’Haute école de musique di Ginevra. Ottiene straordinari successi a Bad Kissingen, al Festival dell'Engadina, al Festival pianistico della Ruhr, al Festival di Kissingen, al Festival Menuhin di Gstaad, alla Filarmonica di Berlino. Oltre ad essere sostenuto da Martha Argerich per i suoi studi a Ginevra, Giorgi ha ottenuto borse di studio dalla Fondazione Lisa Batiashvili e dalla Fondazione Géza Anda.

Giovedì 30 giugno 2022 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Davide Ranaldi pianoforte
Franz Joseph Haydn
Sonata in mi bemolle maggiore Hob. XVI:52
Fryderyk Chopin
Fantaisie in fa minore op.49
Sergej Rachmaninov
Etudes-tableaux op.39 n.1, n.5, n.6
Sergej Prokof’ev
Sonata n.7 in si bemolle maggiore op.83
Vincitore del Premio Venezia 2021, Davide Ranaldi è nato a Milano nel 2000. Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 4 anni e lo scorso anno si è diplomato nel Conservatorio della sua città. Continua gli studi sotto la guida di Alexander Romanovsky e Leonid Margarius. Concorso nazionale riservato ai migliori diplomati dei Conservatoriitaliani, il Premio Venezia è oggi considerato uno dei più validi ed apprezzati riconoscimenti del panorama
internazionale, sia per l’impegno e il rigore delle prove, che per il prestigio delle giurie formate dai più autorevoli
rappresentanti del mondo della musica. Per il vincitore, borsa di studio e possibilità di tenere concerti in Italia e all’estero. Per il suo debutto a Bologna Festival Davide Ranaldi impagina un programma coerente e ragionato lungo tre epoche diverse della letteratura pianistica: dal limpido classicismo della Sonata Hob. XVI:52 di Haydn, la più
virtuosistica tra le sue sessanta sonate, all’estrosa quanto complessa Fantasia op. 49 di Chopin, uno dei vertici della letteratura pianistica romantica; dall’impegno tecnico e il vivace colorismo armonico degli Etudes-tableaux op. 39 di Rachmaninov, alla ricca varietà d’accenti della Settima Sonata di Prokof’ev, con quel celeberrimo Precipitato
conclusivo diventato cavallo di battaglia di tutti i grandi virtuosi.

Lunedì 4 luglio 2022 ore 21
Cortile dell’Archiginnasio
Frida Bollani Magoni pianoforte e voce
Frida Bollani Magoni in concerto
Frida Bollani Magoni, 17 anni, è una pianista e cantante italiana, figlia d'arte: è infatti la figlia del pianista Stefano Bollani e della cantante e attrice Petra Magoni. Nel 2021, con la sua performance nel programma televisivo Via dei Matti numero 0, condotto dal padre e dalla attuale moglie Valentina Cenni su Rai3, ha incassato un consenso secondolei inatteso. È quindi diventata una vera e propria star sui social. Nata nel 2004 dalla passata unione di Stefano Bollani con Petra Magoni (da cui è nato anche un altro figlio, Leone), vive a Pisa e ha mostrato al mondo il suo talento al pianoforte per poi raccontare, in una lunga intervista rilasciata il 24 dicembre scorso al Corriere della Sera, un po’ della sua storia. Un amore per le note tradotto in un percorso di studi tra il Liceo musicale e la formazione sul pianoforte, fin da bambina, sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli. Ipovedente, Frida Bollani Magoni non ha mai ritenuto la sua malattia un ostacolo: «Lo considero un dono, anzi – ha affermato in una recente intervista – proprio per questo la natura mi ha dato tante altre cose, come la capacità di ascoltare in modo diverso rispetto agli altri e l’orecchio assoluto. La fortuna di non vedere, o vedere pochissimo, mi ha permesso insomma di sviluppare e tenere allenato l’udito». Nel 2019 si è esibita a Sanremo in un duetto con la madre, Petra Magoni, in occasione del Premio Tenco. Ha iniziato a cantare e suonare il piano all’età di 2 anni: «Mia mamma – ha dichiarato tempo fa sempre al Corriere della Sera – fa la cantante e sono salita sul palco la prima volta quando ancora ero in pancia. Ho unito il suotalento a quello di mio papà e sfrutto, insieme, i loro due strumenti: piano e voce. Ma vorrei diventare presto polistrumentista. Dopo il periodo della chitarra e dell’armonica, sogno di imparare a suonare la batteria. Poi il basso». Frida Bollani Magoni è stata tra gli ospiti di Danza con me, lo show di Capodanno di Roberto Bolle in onda su Rai1. Indimenticabile la sua toccante interpretazione delle canzoni La cura di Franco Battiato e Caruso di Lucio Dalla al Quirinale il 2 giugno 2021 per la Festa della Repubblica, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Martedì 5 luglio 2022 ore 21
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Quartetto Eos
Elia Chiesa violino / Giacomo Del Papa violino
Alessandro Aqui viola / Silvia Ancarani violoncello
Franz Joseph Haydn
Quartetto in sol maggiore op. 77 n.1 Hob.III:81
György Kurtág
12 Microludes per quartetto d’archi op.13 (Hommage à András Mihály)
Johannes Brahms
Quartetto in la minore op.51 n.2
Formatosi nel 2016 all'interno del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, il Quartetto Eos si è subito imposto all’attenzione del mondo musicale per la freschezza e la profondità delle proprie interpretazioni, aggiudicandosi nel 2018 il “Premio Farulli” assegnato dalla critica musicale italiana nell’ambito del Premio Abbiati. Primo premio all’Orpheus Competition di Winterthur nel 2020, il Quartetto Eos tiene regolarmente concerti in Italia e all’estero, oltre ad esser stato più volte ospitato in trasmissioni di Rai Radio3 e Rai5. Elia Chiesa (violino), Giacomo Del Papa (violino), Alessandro Aqui (viola), Silvia Ancarani (violoncello) hanno frequentato il corso di alto perfezionamento per quartetto d'archi presso l'Accademia Stauffer di Cremona nella classe del Quartetto di Cremona e continuano la loro formazione alla Hochschule di Lucerna sotto la guida di Isabel Charisius (Alban Berg Quartet). Già in grande evidenza per l’ampiezza del repertorio e per la brillantezza e profondità del suono, il Quartetto Eos in questo programma abbraccia tre secoli di storia, da Haydn a Kurtág, passando per Brahms.

Mercoledì 6 luglio 2022 ore 21
Cortile dell’Archiginnasio
Olivia Belli piano & electronics
Sol Novo
The Light Endures / Upland / Haze
Grain Moon / Visions to Come / Bora / Bleak
Island II / Lea / Grembo
Island I / Open Air / Bilico
Fingers Be Rain / As I Was / Sol Novo
Pianofortissimo ospita per la prima volta sotto le Due Torri un recital della compositrice-pianista Olivia Belli che presenta il suo nuovo album Sol Novo pubblicato nell’ottobre scorso da XXIM Records/Sony Music. Olivia Belli, pianista e compositrice, ha trovato un pubblico in tutto il mondo con le sue poetiche composizioni per pianoforte che raggiungono milioni di streams. La sua musica è stata presentata su importanti stazioni radio come BBC Radio 3, BBC 6 Music, KEXP, Classic FM e Radio France, così come su magazine quali Pitchfork, Headphone Commute, Stationary Travel e SonofMarketing. La rivista tedesca Schall Magazin, nel 2021, l’ha ritenuta «grande almeno quanto il suo connazionale Ludovico Einaudi».
Il suo precedente album River Path, nel 2020, aveva raggiunto oltre 30 milioni di stream in pochi mesi. Di origine mantovana ma insediata nelle campagne marchigiane assieme al marito e a due figli, Olivia Belli ha studiato pianoforte al Conservatorio, facendosi strada attraverso il repertorio classico e sviluppando una particolare passione per le opere del XX e XXI secolo – da Ligeti e Stockhausen agli sperimentalisti americani Cage, Crumb, Reich e Glass. Sol Novo significa "nuovo sole" o "nuovo giorno". È un riferimento alla poesia di Dante Alighieri, di cui nel 2021 si è celebrato il 700° anniversario della morte. Citando l'alba come il suo momento preferito per comporre, Belli è sempre incoraggiata dal senso di calma e positività che porta la luce del mattino. È proprio questo senso di ottimismo, di serena consapevolezza di sé e di riflessiva riflessione che viene catturato e veicolato nelle sue melodiche, armoniose composizioni per pianoforte, che compongono il nuovo album Sol Novo, pieno di accenni e riferimenti alla campagna, ai campi, ai villaggi e alle montagne intorno a lei da un lato e all'oceano, alla spiaggia e al litorale dall'altro. «Cerco di catturare la metamorfosi della natura nella mia musica e come mi fa sentire l'esperienza di vivere in questo ambiente», spiega Olivia Belli. «Pratico la meditazione trascendentale e provo la stessa pace che ottengo dalla vita rurale». Belli tende al lirismo; la sua musica racconta storie di piccoli miracoli quotidiani piuttosto che avventure epiche. «La mia musica riflette ciò che osservo ogni giorno, trovando ogni giorno il mio posto nel mondo. E spero che questo sia il modo in cui potrebbe aiutare anche altre persone: portarle avanti durante la giornata e aiutarle a trovare il loro posto, dove si sentono salvate».

SEDI DI CONCERTO
Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio
Piazza Maggiore 6 – Bologna
Cortile dell’Archiginnasio
Piazza Galvani 1 – Bologna
Chiostro della Basilica di Santo Stefano
Piazza Santo Stefano – Bologna
Chiesa di San Michele in Bosco
Via Pupilli 1 – Bologna
Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria”
Area Archeologica di Kainua
Via Porrettana Sud 13 – Marzabotto

INFORMAZIONI
www.ineditaperlacultura.it
www.bolognafestival.it


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.