L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Una settimana con la storia

DOMENICA 16/04/2023

Passato e Presente. Padre Arrupe e i Gesuiti

Nel 1965 padre Arrupe viene eletto Superiore Generale dei Gesuiti e sotto la sua guida si realizza una vera e propria rifondazione della Compagnia di Gesù. I Gesuiti, per Arrupe, devono seguire la strada di rinnovamento tracciata dal Concilio Vaticano II e svolgere il loro apostolato tra i poveri, servendo la fede e promuovendo la giustizia. Padre Arrupe e i Gesuiti sono i protagonisti di “Passato e Presente, in onda domenica 16 aprile alle 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli, il professor Gianni La Bella.

Molti di loro, soprattutto in Sud e Centro America, diventano promotori della Teologia della liberazione. Alcuni arrivano persino ad abbracciare il marxismo e a lottare contro le dittature. Una deriva che preoccupa le gerarchie della Chiesa. Padre Arrupe, pur facendosi paladino della dottrina sociale della Chiesa, invita alla prudenza i Gesuiti sudamericani ed è costretto a mediare tra l’anima progressista e quella conservatrice della Compagnia di Gesù. L’elezione a Papa di Karol Woytjla acuisce i contrasti tra Santa Sede e Gesuiti, tanto che, nel 1981, Giovanni Paolo II arriva a commissariare la Compagnia. 

Binario cinema. Panagulis vive

La vita e l’impegno politico di Alexandros Panagulis, bandiera della lotta contro la dittatura in Grecia, dall'attentato del 1968 contro Papadopulos, capo dei "colonnelli”, fino al giorno della sua morte.LI fa rivivere Giuseppe Ferrara nel film “Panagulis vive”, in onda domenica 16 aprile alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast, Stathis Giallelis, Severino Saltarelli, Pupella Maggio, Adalberto Maria Merli, Victor Cavallo, Paola Quattrini.

LUNEDI’ 17/04/2023

Storie della tv

Ricordando Catherine Spaak

Fin dalle origini, la Tv è stata esterofila, e le presenze femminili straniere sono state una larga schiera. Non solo soubrette come Abbe Lane, le gemelle Kessler, o Lola Falana, ma anche attrici cinematografiche come Sylva Koscina e Catherine Spaak (1945-2022) sono apparse a vario titolo nel piccolo schermo. Personaggi protagonisti della puntata di “Storie della TV” firmata da Ilaria Dassi, in onda lunedì 17 aprile alle 18.30 su Rai Storia, a un anno dalla scomparsa di Catherine Spaak. La Spaak, belga di origine e diva “anticonformista”, si afferma in televisione come cantante, e dagli anni 70 si reinventa come giornalista e intervistatrice, animando, dal 1988 al 2002, il salotto di “Harem”, talk show declinato al femminile di largo successo. Con le testimonianze di: Agnes Spaak, sorella di Catherine; Bruno Voglino, storico capostruttura di Raitre; Paolo Menghini, autore di Harem; Gloria Paul e Minnie Minoprio, attrici e cantanti che hanno avuto una lunga carriera in televisione. 

Un autore, una città. Da Bevilacqua a Volponi, da Parma a Urbino

Sei grandi autori italiani e il rapporto tra la loro produzione letteraria e le città alle quali sono legati: li racconta la serie del 1979 “Un autore, una città”, firmata da Anna Benassi con la regia di Luigi Faccini, che Rai Cultura ripropone da lunedì 17 aprile alle 19.30. Una galleria di personaggi che si apre con Alberto Bevilacqua e la sua Parma, per proseguire con Alberto Moravia e Roma (martedì 18), Giorgio Bassani e Ferrara (giovedì 20), Carlo Bernari e Napoli (venerdì 21), Giovanni Testori e Milano (sabato 22), e Paolo Volponi e Urbino (domenica 23).

Passato e Presente. Tiberio le due facce dell'imperatore

Tiberio è il secondo imperatore di Roma. Succede ad Augusto nel 14 d.C. e il suo principato si propone come obiettivo primario quello di proseguire l’opera del predecessore, sia in politica interna, rispettando le forme di governo, sia in quella estera, compiendo un’opera di pacificazione e di stabilizzazione dei confini. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Livio Zerbini a “Passato e Presente”, in onda lunedì 17 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Velleio Patercolo ne ha sottolineato l’accorta gestione dello Stato e la capacità di fronteggiare efficacemente anche delicate congiunture economiche; Tacito e Svetonio, però, lo hanno dipinto come un uomo abietto, orgoglioso, introverso, diffidente e invidioso. Un uomo che sotto l’apparenza della moderazione celava un carattere perverso. Se gli storici latini hanno contribuito ad alimentare la leggenda nera che avvolge la figura di Tiberio, ripercorrendo i ventitré anni del suo principato emergono luci e non solo ombre.

Cronache di donne leggendarie. Le donne etrusche: l’alba dei diritti

Tanaquil, etrusca, moglie del quinto re di Roma Tarquinio Prisco e sostenitrice di Servio Tullio, quanta importanza ha avuto nell’ascesa di Roma? Interrogativi a cui risponderà Cristoforo Gorno in “Cronache di donne leggendarie”, in onda lunedì 17 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Si indaga sulla vita delle donne etrusche, famose per la loro autonomia, spesso equivocata dagli altri popoli come licenziosità. Nella puntata interviene Laura Michetti, professoressa di Etruscologia e Antichità Italiche all’Università di Roma La Sapienza.

Cronache dall'Impero. Elagabalo: l’impero delle donne

Un imperatore famoso per le stravaganze: Elagabalo. Si nutre di lingue di pavone, soffoca gli amanti sotto cascate di rose e vuole cambiare sesso. Ma ha solo 15 anni e l’impero è governato dalle donne di famiglia, che tentano di imporre a Roma un nuovo tipo di monarchia orientale. Indagando le fonti Cristoforo Gorno cerca di capire il significato degli eccessi dell’imperatore ragazzino in “Cronache dall’Impero”, in onda lunedì 17 aprile alle 21.40 su Rai Storia.

Italia, viaggio nella bellezza. Parthenope, Neapolis, Napoli. Archeologia di una città immortale

Cosa c’era a Napoli prima di Napoli? In “Italia. Viaggio nella bellezza” – il programma di Rai Cultura realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura, in onda lunedì 17 aprile alle 22.10 su Rai Storia – rispondono gli archeologi impegnati da decenni a scavare nelle viscere della città, nell’ultima e più importante campagna di scavo, quella legata alla costruzione della nuova linea metropolitana. L’archeologia urbana a Napoli è nata come conseguenza di gravi traumi subiti dalla città e, in particolare, i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, il terremoto del 1980, la costruzione della nuova linea metropolitana. Eventi che hanno rivelato l’esistenza, a diversi metri di profondità, del primo nucleo abitativo: Parthenope, antichissimo insediamento greco risalente al VII secolo a.C. da cui prenderà successivamente vita la splendida e rinomata Neapolis, città che anche sotto il dominio romano, ha sempre conservato la sua grecità. Ne sono testimonianza le strade di quello che oggi è il centro storico: via dei Tribunali, via di San Biagio ai Librai, via Anticaglia, le loro intersecazioni, combaciano con gli “stenōpói” e le “platêiai” della città greca. Il reticolo di strade dell’antica città rappresenta ancora il cuore di Napoli.  
Al di là delle tracce visibili dell’antica Neapolis, il sottosuolo conserva e nasconde anche quelle invisibili: è il caso dell’ipogeo dei Cristallini, esempio di necropoli greca riportata all’antico splendore da un lavoro di restauro e manutenzione che ne ha permesso l’apertura al pubblico dal 1° luglio 2022. C’è dunque un passato che non muore e resta inscritto nell’oggi. La puntata inoltre porterà gli spettatori nei depositi archeologici di Santa Maria Agnone e di Piscinola, laddove sono conservate le prime testimonianze di Parthenope, manufatti e tracce della presenza greca nel primo nucleo fondativo, oltre alle due splendide imbarcazioni, di epoca romana, ritrovate durante gli scavi alla nuova linea metropolitana, esempio rarissimo di reperto ligneo ben conservato. 

MARTEDI’ 18/04/2023

(ANNIVERSARIO PRIME ELEZIONI PARLAMENTARI)

18 aprile 1948: gli italiani nell'anno della svolta. Le prime elezioni Parlamentari

Le elezioni del 18 aprile 1948: uno snodo cruciale della storia d'Italia, ridotta in macerie, non solo materiali, dalle devastazioni della Seconda guerra mondiale e da vent'anni di dittatura. Lo racconta lo Speciale di Roberto Fagiolo con la regia di Matteo Bardelli "18 aprile 1948: gli italiani nell'anno della svolta", in onda martedì 18 aprile alle 18 su Rai Storia. La contrapposizione geopolitica si riflette anche nel quadro politico italiano che vede fronteggiarsi da un lato la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi e dall'altro il Partito Comunista di Palmiro Togliatti e il Partito Socialista guidato da Pietro Nenni. Due visioni, due progetti politici contrapposti si affrontano in una drammatica contesa elettorale che vedrà prevalere nettamente la Democrazia Cristiana sul Fronte delle Sinistre. Ma alla vigilia del voto del 18 aprile l'esito è tutt'altro che scontato. Soprattutto c'è preoccupazione, se non vero e proprio allarme, di fronte alla possibilità di una vittoria del Fronte Popolare e l'avvento dei comunisti al governo. E se le cose fossero andate proprio così? Se il risultato delle urne avesse premiato il fronte delle sinistre e non la Dc? A settant'anni di distanza dall'evento lo Speciale da una ricostruzione "contro fattuale" del verdetto elettorale del 18 aprile 1948, ipotizzando la vittoria del Fronte Popolare e la formazione di un governo presieduto da Palmiro Togliatti.

Passato e Presente. Le elezioni del ’48

L’Italia, con il referendum del 2 giugno è diventata da meno di due anni una Repubblica. È in questo contesto di profondi mutamenti, di crisi politiche e sociali, che gli italiani, per la prima volta, partecipano alle elezioni politiche di uno Stato democratico. E' il 18 aprile 1948, il giorno del voto: a 75 anni di distanza, una puntata dedicata di “Passato e Presente” in onda martedì 18 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli, il professor Agostino Giovagnoli. L’asprezza della campagna elettore tra i due schieramenti in campo, il Fronte Democratico Popolare e la Democrazia Cristiana, non offusca ciò che è chiaro a entrambi: gli italiani devono andare in massa alle urne. Quasi 27 milioni di persone si recano così a votare, il 92,23% degli aventi diritto e lo fecero, non solo per la chiamata dei partiti ma perché tutti i cittadini sentono l’importanza di poter decidere. Tra i protagonisti di quella campagna elettorale sono i leader dei due schieramenti, Togliatti e De Gasperi, ma grande rilevanza ha anche il ruolo della Chiesa a sostegno del partito cattolico uscito vincitore dalle urne. E ancora l’importanza degli strumenti di propaganda utilizzati: canzoni, rappresentazioni teatrali, lungometraggi a soggetto, stendardi, manifesti e volantini. Mai prima di allora l’Italia aveva visto una così capillare battaglia di immagini e parole.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità. Parigi: l’invenzione di una capitale

Napoleone III aveva l'ambizione di modernizzare l'intera capitale francese. Aveva vissuto a Londra, una città che lo aveva colpito, e quella Parigi all'epoca era semplicemente l'opposto: un'enorme officina, dove miseria e malattie lavoravano insieme, senza spazi per aria e sole. Napoleone assunse Haussmann, che sembrava essere l'uomo giusto per il lavoro: ridare spazi, omogeneità e bellezza a Parigi. In “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, in onda in prima visione martedì 18 aprile alle 21.10 su Rai Storia, Giorgio Zanchini e il professor Luigi Mascilli Migliorini, raccontano la gigantesca metamorfosi che ha fondato Parigi come la conosciamo oggi anche con la visione del doc “Haussmann – Il padre della Ville Lumière”.

Einstein parla italiano

I rapporti che Albert Einstein ebbe con l’Italia, sia negli anni giovanili che nella maturità: pagine di storia poco conosciute e rilette dal docufilm “Einstein parla italiano”, ideato da Raffaella Simili e Sandra Linguerri, con la regia di Alessandro Scillitani, che Rai Cultura propone martedì 18 aprile alle ore 22.10 su Storia. 
Non molti sanno che Albert Einstein trascorse alcuni anni della sua gioventù tra Pavia, Casteggio e Milano, al seguito del padre Hermann che con lo zio Jacob aveva fondato una fabbrica di illuminotecnica in Lombardia. Poi, nel 1921, Einstein tornò in Italia. Accettò l’invito del matematico Federigo Enriques, proprio in virtù dei bei ricordi che lo legavano alla nostra penisola. Tenne tre lezioni all’Archiginnasio di Bologna, tutte in italiano e si recò poi all’Università di Padova per rendere omaggio al matematico Ricci-Curbastro. Quello stesso anno, Einstein avrebbe ricevuto il Premio Nobel.

Il documentario, oltre ad essere stato realizzato con interviste ad esperti e a storici della scienza, è impreziosito da ricostruzioni in costume di alcuni momenti salienti della presenza di Einstein in Italia. Il ruolo di Einstein è interpretato da Francesco Petruzzelli, mentre Bernardino Bonzani, Lucia Donadio e Benedetta Pigoni danno voce e volto rispettivamente a Federigo Enriques, Ernestina Marangoni e Adriana Enriques.

Al racconto biografico si alternano le sequenze di alcuni momenti significativi della gioventù di Einstein, tra Pavia e Casteggio, oltre che nella maturità. Un racconto alternato alle testimonianze di prima mano di coloro che condivisero con l’illustre fisico momenti familiari e scientifici. Il docufilm, inoltre, rievoca il forte legame emotivo con l’Italia; e si sofferma sui rapporti scientifici tra Einstein e i colleghi italiani; sul suo impegno nel sostenere la libertà e la dignità degli scienziati al di qua delle Alpi a seguito del giuramento al Fascismo del 1931; e sul suo radicato pacifismo e impegno politico.

Il progetto nasce dall’esperienza e dagli studi approfonditi di un gruppo di storici della scienza tra Bologna, Pavia, Roma e Milano; oltre che da un contesto istituzionale che ha visto coinvolti, tra gli altri, l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, l’Ateneo Bolognese, il Centro Ricerche Enrico Fermi di Roma, la Società Italiana di Fisica, insieme ai Comuni di Bologna, Pavia, Casteggio, Canneto sull’Oglio. 

MERCOLEDI’ 19/04/2023

Passato e Presente. Julius Evola contro il mondo moderno

Giulio Cesare Andrea Evola, che in seguito si farà chiamare Julius, nasce a Roma alla fine dell’Ottocento da una famiglia aristocratica e cattolica di lontane origini spagnole. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 19 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Evola è un pittore, un poeta, un filosofo, un saggista e tutte le sue attività concorrono alla definizione di un pensiero controverso. Massimo assertore della tradizione che contrappone alla degenerazione del mondo moderno, è fautore di una società aristocratica basata sul principio della gerarchia, sulla differenza tra gli uomini, antidemocratico, anticomunista, antiborghese, fascista, per alcuni più a destra del fascismo stesso. Nucleo fondamentale delle sue concezioni teoriche è il razzismo dello spirito, dell’anima, della cultura, che si aggiunge a quello biologico professato dal nazionalsocialismo. Nel secondo dopoguerra le sue opere vengono riscoperte in particolare dai giovani appartenenti alla destra radicale che si ispirano alle sue tesi e lo erigono a loro principale maestro. 

Mixer. Vent’anni di televisione h.21.10
Non c'era alcuna speranza: La rivolta del Ghetto di Varsavia del 1943

In occasione dell'ottantesimo anniversario della rivolta del Ghetto di Varsavia, Rai Cultura in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, presenta uno straordinario documentario polacco che ripercorre la storia terribile e commovente della rivolta nel 'ghetto' di Varsavia, avvenuta nella primavera del 1943. Quando ormai buona parte della locale popolazione semita è già stata deportata nei lager o sterminata dalla fame, alcune centinaia di ebrei rimasti nel 'ghetto' decidono di opporre resistenza agli occupanti nazisti. Pur consapevoli del carattere impari della loro lotta. "Non c'era alcuna speranza", in onda in prima visione mercoledì 19 aprile alle 22 su Rai Storia, ricostruisce tutta la vicenda attraverso eccezionali filmati d'epoca, splendide animazioni e preziose testimonianze dei pochissimi sopravvissuti. A introdurre al pubblico il documentario sarà uno specialista del tema, lo storico Paolo Colombo. 

Italiani. Roberto Bracco e le sorelle Gramatica

Roberto Bracco è stato un poliedrico autore napoletano di grande successo. Giornalista, novelliere, critico teatrale, esordisce nel 1878, appena diciassettenne, al Corriere del Mattino di Napoli con lo pseudonimo di Baby. Presto diventa autore teatrale, mietendo successi internazionali come testimoniano anche le trasposizioni cinematografiche di due sue celebri lavori “Piccola Fonte” e “Sperduti nel buio” (1914). Ha un'intensa vita sociale e conosce attrici e attori celebri dell'epoca, diventando amico delle sorelle Irma ed Emma Gramatica, figliocce di Eleonora Duse: tutte e due reciteranno in alcune delle sue commedie più importanti.  Roberto Bracco e le sorelle Gramatica sono i protagonisti di “Italiani” in onda mercoledì 19 aprile alle 22.40 circa su Rai Storia, a 80 anni dalla morte dell’autore. Nato a Napoli nel 1861, alla vigilia della Prima guerra mondiale, Bracco si schiera con gli antinterventisti, e qualche anno dopo con gli antifascisti. Il risultato è il feroce ostracismo di cui viene fatto oggetto da Mussolini e dai suoi. Nel 1924, quando si presenta alle elezioni con Giovanni Amendola, è ancora uno degli autori più noti al pubblico di tutta Europa. Ma le sue commedie vengono messe all'indice, non può più pubblicare, gli viene tolto il passaporto, è sorvegliato a vista dalla polizia politica. Nel 1929 Emma Gramatica, che è diventata capocomica, gli viene in aiuto intercedendo presso Mussolini affinché le permetta di portare in scena con la sua compagnia una commedia di Bracco “I Pazzi”. Mussolini cede. Sarà un successo a Napoli, ma a Roma ci saranno incidenti causati da gruppi fascisti nemici giurati di Bracco. 
Emma Gramatica tornerà in aiuto dell'amico ancora una volta nel 1936 cercando di fargli ottenere un vitalizio, che però Bracco rifiuterà, morendo poi in miseria nell'aprile del 1943. La storia delle sorelle Gramatica prosegue ancora per una ventina d'anni, fino alla loro morte avvenuta negli anni Sessanta, novantenni. La maggiore, Irma, considerata l'erede di Eleonora Duse, si ritira presto dalle scene e ci torna di tanto in tanto solo per necessità economiche spesso sollecitata dalla sorella minore. Per Emma invece il palcoscenico rappresenta la vita e reciterà, anche in televisione, fino alla fine dei suoi giorni. 

GIOVEDI’ 20/04/2023

Passato e Presente. I figli della guerra

L’infanzia è tra le principali vittime della Seconda guerra mondiale in tutto il mondo. Lo è anche in Italia, dove al termine del conflitto, mentre il Paese cerca faticosamente di risollevarsi, i “figli della guerra” continuano per anni a pagare il prezzo più alto della violenza, dell’indigenza e dell’esclusione. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 20 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Silvia Cassamagnaghi ricostruiscono le complesse trame di vita che hanno per protagonisti quei bambini abbandonati, a partire dai “figli del nemico”, nati dall’unione tra donne italiane e soldati occupanti tedeschi, ma anche quelli nati dai rapporti tra donne italiane e militari alleati, che la fine delle ostilità spesso fatalmente interrompe. E ancora i figli della violenza, quelli che anche dopo la firma dell’armistizio continuano a morire di fame, o quelli che sono stati mutilati dallo scoppio delle mine. Per molte di queste giovani vite si spalancano le porte dell’assistenza presso istituti pubblici o privati, laici o religiosi; alcuni vengono adottati a distanza o affidati a famiglie che, talvolta, li accolgono dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti.

Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte

Il primo grande protagonista dell’era contemporanea. Anzi, secondo i testi di storia, colui che ne ha provocato l’inizio. Un uomo nato su un’isola, la Corsica, luogo remoto di quell’impero che lui stesso avrebbe poi creato, esportando, paradossalmente, idee rivoluzionarie nell’intera Europa, incendiando gli animi di milioni di individui in tutto il continente, dividendo e spaccando l’opinione pubblica, al suo tempo come anche ai nostri giorni. Tutto questo è stato Napoleone Bonaparte. Un personaggio che il professor Alessandro Barbero racconta quasi in “presa diretta” nello speciale scritto con Davide Savelli per la regia di Graziano Conversano “Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte”, in onda giovedì 20 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Un viaggio  dall’infanzia alla fine dei suoi giorni tutto basato sulle fonti storiche - documenti, biografie, memoriali – e arricchito dalle testimonianze di alcuni grandi testimoni, interpretati da attori, che in alcuni casi erano fan sfegatatati o caustici detrattori, e in altri casi commentatori “imparziali”: Alessandro Manzoni; Luciano Bonaparte, Madame De Stael, Giuseppina Bonaparte, Maria Luisa d’Austria, il duca di Wellington, e alcuni dei suoi soldati, pronti a seguirlo sempre e ovunque.

La narrazione di Alessandro Barbero è interamente ambientata sull’isola d’Elba, in alcuni luoghi del primo esilio napoleonico, come la Palazzina dei Mulini, la Villa di San Martino, il Santuario della Madonna del Monte e i forti Falcone e della Linguella.

Archivi, miniere di storia. Venezia

La storia della Serenissima, dall’ascesa e al declino. La racconta Marco Mondini attraverso i documenti dell’archivio di Stato, in “Archivi. Miniere di Storia” in onda giovedì 20 aprile alle 22.40 su Rai Storia. Quasi mille anni di storia, di dominio dei commerci mondiali, di esplorazioni, di commerci e di arte a Venezia, raccontati dai lasciti documentari, conservati nella splendida cornice di un antico convento francescano, riadattato ad archivio in epoca napoleonica. Gli intervistati di questo episodio sono la direttrice dell'Archivio, Giovanna Giubbini, la vicedirettrice Alessandra Schiavon, e lo storico Giovanni Silvano.

VENERDÌ 21/04/2023

Passato e Presente. Unione Sovietica. Il sistema Gulag

Nel 1923, tra i monasteri e gli eremi delle isole Solovetskie, requisiti dallo Stato sovietico, viene creato il primo campo di lavoro forzato per gli oppositori politici ritenuti pericolosi dal regime bolscevico. Le condizioni di vita sono terribili, gli inverni lunghi e rigidi. In breve tempo, da campo di prigionia totalmente inefficiente viene trasformato in un'istituzione economica produttiva. Verso la fine degli anni '20 diventerà un modello da estendere alle centinaia di campi di lavoro sparsi in tutta l'Unione Sovietica. Una realtà analizzata da Paolo Mieli e dal professor Adriano Roccucci a "Passato e Presente", in onda venerdì 21 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Negli anni '30, sotto la dittatura di Stalin i campi si ingrandiscono e crescono di numero fino ad assumere un carattere prettamente industriale. Un complesso industriale carcerario, un vero e proprio impero guidato dalla burocrazia moscovita. Tra la fine della Seconda guerra mondiale e la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, la popolazione dei lager sovietici cresce in continuazione, raggiungendo la cifra di 2 milione e mezzo di detenuti.

Storia dell’Aeronautica italiana 1923-1961. Le ali della Repubblica 

L’Aeronautica italiana esce distrutta dalla Seconda guerra mondiale. Ha perso uomini e mezzi ed è fortemente penalizzata dalle condizioni dettate dal trattato di pace di Parigi del 1947 che la costringono a un forte ridimensionamento dei velivoli sia offensivi che da trasporto. Parte da qui l’ultimo appuntamento con la serie “Storia dell’Aeronautica italiana 1923 – 1961”, in onda in prima visione venerdì 21 aprile alle 22.10 su Rai Storia. 

Il Piano Marshall e l’ingresso nella NATO saranno un fondamentale sostegno sia per l’Italia, impegnata ad uscire dalla crisi postbellica e alle prese con una difficile ricostruzione, sia per la neonata Aeronautica Militare, avviata verso un ammodernamento di tutta la sua struttura.  

In quegli anni si riprende anche la tradizione del volo acrobatico, che raggiunge la massima spettacolarizzazione con la nascita, nel 1961, delle Frecce Tricolori. Incredibili e splendide esibizioni: un grande successo e una popolarità che arriva fino ad oggi.  

Il racconto si avvale degli approfondimenti degli storici Gregory Alegi, Mauro Canali, e del Generale dell’Aeronautica Militare Basilio Di Martino. 

Storie Contemporanee. La resistenza fiorentina

Durante la Seconda Guerra Mondiale, a Firenze, la Resistenza è diventata un modello di opposizione politica e militare molto importante e intorno a questo dato si è costruita un’ampia ricerca che ha coinvolto molti Istituti di Resistenza d’Italia. In “Storie Contemporanee”, in onda venerdì 21 aprile alle 22.40 su Rai Storia, Michela Ponzani intervista il Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Filippo Focardi, per tracciare le linee generali di questo progetto, e il titolare della ricerca, Francesco Fusi, presso l’Archivio di Stato di Firenze, sede in cui sono conservati molti documenti importanti per lo studio della Brigata Garibaldi Lanciotto Ballerini, esempio di Resistenza tra i più avanzati nel centro Italia e prima brigata costituirsi a Firenze nel maggio del 1944. Marco Mondini invece, presso la Sinagoga di Firenze, dialoga con Patrizia Valobra, testimone indiretta di una famiglia molto numerosa che apparteneva al fronte dell’antifascismo ebraico.

SABATO 22/04/23 - GIORNATA DELLA TERRA

LA GRANDE SFIDA: L'uomo e l'ambiente 1800 – 1972

La storia dell’ambientalismo dalla prima rivoluzione industriale al 1972: con Carla Oppo, via a “La grande sfida”, un programma Rai Cultura, di Clemente Volpini e Fabrizio Marini, scritto con Ilaria Dassi regia di Fedora Sasso, in onda in due appuntamenti sabato 22 aprile alle ore 15 su Rai Storia. Si analizzeranno le conseguenze dello sviluppo economico moderno, la nascita dei movimenti ambientalisti, le prime leggi contro l’inquinamento, la questione della salute pubblica, l’istituzione dei parchi nazionali durante il ventennio e poi il secondo dopoguerra dalla tutela del paesaggio prevista dalla Costituzione fino alla nascita dell’associazione Italiana Nostra e alla pubblicazione nel 1972 del rapporto The Limits to Growth redatto da un gruppo di studiosi dell'Istituto di tecnologia del Massachusetts su proposta del Club di Roma. Guidati dal racconto di Carla Oppo, saremo accompagnati in questo viaggio da Giuliano Amato, Gabriella Corona, Emanuele Felice, Giorgio Parisi e Luigi Piccioni.   

LA GRANDE SFIDA: L'uomo e l'ambiente 1972 – 2023

Negli ultimi decenni l’attività antropica, oltre al problema dell’inquinamento, è divenuta una delle principali cause di eventi metereologici estremi, bombe d’acqua, inondazioni, ondate di calore, che hanno messo a dura prova il nostro Pianeta. Temi al centro del secondo e ultimo appuntamento con “La grande sfida”, con Carla Oppo, in onda sabato 22 aprile alle ore 16 su Rai Storia. A partire dagli anni ’70 i disastri ambientali sono diventati un tema centrale non solo per la scienza, ma anche per la politica e per l’opinione pubblica. La salvaguardia del mondo in cui viviamo è stato uno dei temi maggiormente dibattuti, perché coinvolge ognuno di noi. La puntata racconta la storia dell’ambientalismo degli ultimi cinquant’anni, che si intreccia inevitabilmente con quella del nostro Paese e sul tema intervengono Giuliano Amato, Giorgio Parisi, Andrea Candela, Andrea Segrè, Emanuele Felice e Agnese Casadei. 

Italiani: Indro Montanelli

Nell’anniversario della nascita di Indro Montanelli, il racconto del Novecento, attraverso la scrittura controcorrente del giornalista nato a Fucecchio, in Toscana. Lo propone lo speciale di Giovanni Paolo Fontana con la regia di Nicoletta Nesler con un'introduzione di Paolo Mieli in onda sabato 22 aprile alle 18.45 su Rai Storia. Lo speciale ricostruisce il percorso umano e professionale di un uomo che sintetizzava il proprio essere nelle parole scelte per il titolo: un anarchico conservatore. In primo piano i suoi rapporti con il fascismo e con Mussolini, prima esaltanti e poi conflittuali; l'esilio in Estonia, le corrispondenze dal fronte, la testimonianza della rivolta ungherese del 1956; e poi il suo lavoro a "Il Corriere della Sera", a "il Giornale" e a "La Voce", ultima sua creatura editoriale. E ancora, l'attentato subìto a Milano nel 1977 e il suo rapporto controverso anche con la morte, sopraggiunta nel 2001. A ricordare il Montanelli giornalista e non solo sono colleghi che lo hanno conosciuto e frequentato come il presidente Rai Marcello Foa, Tiziana Abate, Roberto Gervaso e Giancarlo Mazzuca.

Passato e Presente. Toro Seduto grande capo Sioux

Sono passati 133 anni dalla morte di Toro Seduto, capo della tribù Unkpapa, della nazione Lakota Sioux. Condottiero in battaglia e guida spirituale del suo popolo, Toro Seduto è uno dei più famosi tra i nativi americani della storia. A “Passato e Presente”, in onda sabato 22 aprile alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ripercorre le sue imprese ospitando in studio il professor Franco Cardini e attraverso il contributo filmato del professor Alessandro Martire, rappresentante della nazione Lakota Sioux in Italia e presso l'Alto Commissariato dei Diritti dell'Uomo. Al nome di Toro Seduto si associa la più grande e rinomata vittoria in battaglia degli indiani contro l’esercito degli Stati Uniti: quella di Little Bighorn, per la quale Toro seduto riuscì a riunire una coalizione di Sioux, Cheyenne, Arapaho e altre tribù native, radunando oltre 3500 uomini. Al comando dell’esercito degli Stati Uniti, in quell’occasione, un'altra figura leggendaria dell’epopea del West: il Tenente Colonnello George Armstrong Custer, che, sconfitto, rimarrà ucciso insieme ai fratelli in quella sanguinosa battaglia. 

Cinema Italia. Un giorno da leoni

Roma. Molto cambia dopo l’8 settembre 1943: Danilo, studente universitario che cerca di fuggire all'arruolamento, e il suo amico Michele, un mite ragioniere, decidono di intraprendere un improbabile tentativo di superare la linea gotica. Durante il viaggio in tram conoscono Gino, con il quale si uniranno alla fuga quando il mezzo sarà fermato dai tedeschi. L’incontro con un gruppo di militari datisi alla macchia, e con Edoardo, un vecchio fuoriuscito divenuto partigiano, cambierà il corso delle loro esistenze, e non solo. Regia di Nanni Loy, con Renato Salvatori, Tomas Milian, Carla Gravina, Nino Castelnuovo, Saro Urzì, Leopoldo Trieste “Un giorno da leoni” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 22 aprile alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore: Tina

La vita di Tina Anselmi attraverso le parole di chi l'ha conosciuta e amata e di chi ha vissuto al suo fianco le trasformazioni più importanti della società democratica. “Tina”, di Anna Vinci, andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 22 aprile alle 23.10 su Rai Storia. Attraverso foto e filmati di famiglia, materiale di repertorio e interviste, viene raccontata la zia amorevole e piena di vita; la donna caparbia e indipendente con un'unica assurda paura, quella per le galline; la coraggiosa staffetta partigiana; la sindacalista assorta nella lotta per l'emancipazione femminile; il primo Ministro donna; l'audace inquisitrice della Commissione parlamentare di inchiesta sulla P2. Una donna la cui vita ha attraversato i grandi scandali e i dolori dell'Italia della Prima Repubblica, ma che non ha mai dimenticato i suoi ideali né il sogno di una democrazia, un "bene delicato, fragile, deperibile una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati".


 

 

 
 
 

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