Chailly inaugura la stagione con Verdi
La regia è di Lluís Pasqual, le scene di Daniel Bianco e i costumi di Franca Squarciapino.
Protagonisti Francesco Meli, Anna Netrebko, Michele Pertusi, Elīna Garanča, Luca Salsi e Ain Anger.
Diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3 il 7 dicembre dalle 17:45.
Il 3 dicembre anteprima per gli Under30, esaurite tutte le repliche fino all’8 gennaio.
La Stagione 2023/2024 del Teatro alla Scala si apre giovedì 7 dicembre alle ore 18 con Don Carlo di Giuseppe Verdi nella versione approntata dal compositore per la Scala nel 1884. Come ogni anno lo spettacolo sarà ripreso dalle telecamere di Rai Cultura e trasmesso in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3. La Prima sarà preceduta domenica 3 dicembre dall’Anteprima per gli Under30 e seguita fino al 2 gennaio da 7 rappresentazioni tutte esaurite. L’opera, che ha inaugurato la Stagione nel 1868, 1878, 1912, 1926, 1968, 1977, 1992 e 2008, sarà diretta dal Direttore Musicale Riccardo Chailly sul podio dell’Orchestra del Teatro alla Scala con un cast che schiera Francesco Meli come Don Carlo, Anna Netrebko come Elisabetta di Valois, Michele Pertusi come Filippo II, Elīna Garanča come Principessa d’Eboli, Luca Salsi come Marchese di Posa e Ain Anger come Grande Inquisitore. Protagonista di non minore rilievo il Corodel Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi. Le scene sono di Daniel Bianco, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di Pascal Mérat, i video di Franc Aleu e la coreografia di Nuria Castejón.
Per Riccardo Chailly Don Carlo è il compimento di una riflessione sul potere estesa su tre inaugurazioni di Stagione, dopo Macbeth di Verdi nel 2021 e Boris Godunov nel 2022. Come scrive Michele Girardi, vi è una relazione evidente «tra le tematiche trattate nel Boris Godunov di Musorgskij e nel Don Carlos di Verdi, cioè le logiche spietate dei detentori di un potere assoluto che disintegra l'aspirazione alla felicità individuale e collettiva degli oppressi». Ma si tratta anche di un ritorno al Verdi della maturità dopo le tre inaugurazioni dedicate all’evoluzione delle opere giovanili con Giovanna d’Arco nel 2015, Attila nel 2018 e Macbeth nel 2021. (Chailly peraltro ha proposto anche Aida in forma di concerto nel 2020, dopo averla diretta nell’allestimento di Zeffirelli il 7 dicembre 2006). Nel suo nuovo approccio a Don Carlo, che aveva diretto ad Amsterdam nel 2010 in un bell’allestimento di Willy Decker, il Maestro torna con la memoria alle edizioni dirette da Claudio Abbado nel 1968 e 1977, di cui aveva seguito le prove, ma fa riferimento anche allo studio diretto dei manoscritti messigli a disposizione da Ricordi. Come nell’edizione di Abbado, si ascolterà l’introduzione al monologo di Filippo affidato alla fila dei violoncelli secondo partitura e non al violoncello solo come spesso avviene. Con i complessi scaligeri Riccardo Chailly ha recentemente diretto la scena di Filippo con Ildar Abdrazakov nella serata “…a riveder le stelle” del 7 dicembre 2020, l’aria di Elisabetta in concerto con Anna Netrebko e il coro del II atto in disco e in tournée.
foto Brescia Amisano
Lo spettacolo
Don Carlo torna al Teatro alla Scala in una grande produzione che rispecchia la doppia natura di dramma storico e manifesto romantico dell’originale schilleriano mettendo in luce gli straordinari artisti e artigiani che operano nei laboratori del Teatro. Un impianto scenico unico si trasforma senza interrompere lo svolgimento dell’azione nei diversi spazi previsti dal libretto grazie alla spettacolare alternanza di colossali elementi scenografici. Verdi propone i temi a lui cari della libertà dei sentimenti, della difficile relazione tra padri e figli e della liberazione dei popoli oppressi sullo sfondo del conflitto tra il potere temporale e quello religioso. Per rendere l’atmosfera sospesa tra ambiente ecclesiastico e secolare il regista Lluís Pasqual e lo scenografo Daniel Bianco hanno fatto riferimento all’uso dell’alabastro nelle finestre degli edifici religiosi ma anche civili e in particolare alla grande finestra della Collegiata di Santa María La Mayor nella città spagnola di Toro. Una grande torre di alabastro è inquadrata in un sistema di cancellate che anch’esse ricorrono nell’architettura religiosa quanto in quella civile. La scena permette di ritagliare nei grandi spazi del palcoscenico i numerosi momenti di intimità e di isolamento che punteggiano la tragedia.
Don Carlo ci porta dietro le quinte dello spettacolo del potere: anche l’autodafé, cerimonia abbagliante e macabra di autorappresentazione dell’assolutismo, non troppo diversa dai meccanismi della propaganda di oggi, è mostrata soprattutto nel momento della preparazione e solo pochi minuti sono riservati alla “festa” nella sua magniloquente esteriorità. Qui campeggia un colossale retablo dorato e finemente istoriato. Questi spazi sono animati dal pittoricismo dei costumi di Franca Squarciapino, che riprendono l’abbigliamento rappresentato nella ritrattistica del tempo ma lo alleggeriscono nella scelta dei materiali, garantendo facilità di movimento e una certa romantica vitalità ai personaggi. L’impianto è documentato ma non necessariamente filologico: pur collocati nella loro epoca, i protagonisti rappresentano emozioni e caratteristiche umane presenti in ogni tempo. Il colore prevalente è il nero, non inteso come espressione di mortificazione o di lutto ma come esibizione di potere e ricchezza: nel ‘500 velluti e broccati neri erano tra le stoffe di maggior pregio.
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Le versioni dell’opera
La prima assoluta di Don Carlos ha luogo all’Opéra di Parigi (che aveva allora sede nella Salle le Péletier che sarebbe stata distrutta da un incendio nel 1873) l’11 marzo 1867. È la terza opera scritta da Verdi per la Francia dopo Jérusalem (riscrittura del 1847 dei Lombardi alla prima Crociata) e Les Vêpres Siciliennes (1855). Il libretto francese di Joseph Méry e Camille du Locle è tratto dalla tragedia di Friedrich Schiller Don Karlos, Infant von Spanien andata in scena ad Amburgo nel 1787. L’opera, commissionata in occasione della seconda Esposizione Universale di Parigi (il direttore dell’Opéra, Jules Perrin, aveva proposto Don Carlos oppure Cleopatra dal Giulio Cesare di Shakespeare; Verdi aveva pensato a Re Lear ma soprattutto a El zapatero y el Rey di Zorilla prima di risolvere per Schiller), era in cinque atti con balletto secondo l’uso della “grande boutique” e proclamava i valori della libertà personale e politica contro l’oppressione dell’assolutismo religioso e statuale.
La prima italiana segue di pochi mesi quella parigina: Angelo Mariani dirige Don Carlo, con libretto tradotto in italiano da Achille de Lauzières, a Bologna il 27 ottobre, protagonista Teresa Stolz. La Stolz è Elisabetta anche nella prima dell’opera al Teatro alla Scala, diretta da Alberto Mazzucato il 25 marzo 1868: si eseguono i cinque atti in lingua italiana con il balletto. La stessa versione in cinque atti e ballabili inaugurerà la Stagione scaligera il 26 dicembre 1868, sul podio Eugenio Terziani, e il 26 dicembre 1878, direttore Franco Faccio. Nel frattempo, per la prima al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1872 Verdi aveva modificato il duetto tra Filippo II e il Marchese di Posa e scorciato il duetto finale tra Carlo ed Elisabetta. Il lavoro di rimaneggiamento riprende e si intensifica insieme a Du Locle per la versione francese di Vienna nel 1882 (“a Vienna – scrive Verdi – i portinai chiudono la porta principale delle case […] le opere lunghe si amputano ferocemente […] dal momento che mi si dovevano amputare le gambe ho preferito affilare e adoperare io stesso il coltello”) e si conclude per la produzione in lingua italiana del 1884 al Teatro alla Scala. Qui Verdi opera non solo una serie di tagli, ma un ripensamento profondo della struttura e in certo modo della natura stessa dell’opera: sopprime l’intero primo atto (ovvero l’antefatto che narra lo sbocciare della passione tra Carlo ed Elisabetta nella foresta di Fontainebleau); riscrive i duetti Carlo-Rodrigo e Filippo-Rodrigo dell’atto secondo; sostituisce l’inizio dell’atto terzo con un preludio e sopprime il successivo balletto; riscrive gran parte della scena Filippo-Elisabetta dell’atto quarto col successivo Quartetto; abbrevia il finale quarto, a partire dalla morte di Rodrigo; riscrive e abbrevia la conclusione dell’atto quinto. Ne emerge un dramma nuovo, più sintetico e agile, in cui il fattore politico e la figura di Filippo II prevalgono su quello psicologico/sentimentale e sui personaggi di Carlo ed Elisabetta. Nata da necessità pratiche, la revisione finisce per rispecchiare la propensione di Verdi alla stringatezza drammatica: “i tagli – scrive – non guastano il dramma musicale, anzi accorciandolo lo rendono più vivo”.
Nel 1886 Verdi approva, pur senza esservi intervenuto personalmente, una nuova versione proposta a Modena, che ripristina il primo atto secondo l’edizione Ricordi facendolo seguire dagli altri quattro come ridisegnati nell’edizione scaligera del 1884.
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Don Carlo alla Scala
La prima dell’opera al Piermarini risale, come accennato sopra, al marzo 1868, seguita dalle prime due inaugurazioni di stagione nel dicembre dello stesso 1868 e dieci anni più tardi e quindi dalla prima assoluta della versione in quattro atti nel 1884. Nei decenni successivi Don Carlo appare nei cartelloni con scarsa frequenza: Tullio Serafin dirige l’edizione in quattro atti nel 1912, Arturo Toscanini nel 1926 e 1928 sceglie i cinque atti. In seguito sceglieranno i quattro atti Fernando Previtali (1947), Antonino Votto (1952 e 1954 con Maria Callas come Elisabetta); nel 1960 e 1963 Gabriele Santini torna alla versione in cinque atti senza balletto. Don Carlo torna a inaugurare la Stagione nel 1968, sempre in quattro atti, con la direzione di Claudio Abbado e la regia di Jean-Pierre Ponnelle. Il cast comprende Rita Orlandi Malaspina (poi anche Raina Kabaivanska, già presente insieme a Leyla Gencer nel 1963), Bruno Prevedi, Fiorenza Cossotto, Piero Cappuccilli e Nicolai Ghiaurov. Lo spettacolo sarà ripreso nel 1970 con importanti novità nel cast, tra cui Plácido Domingo e Shirley Verrett. Per la Stagione del Bicentenario del 1978, che si snoda senza soluzione di continuità dal 7 dicembre 1977 al 1979, Abbado propone la versione in cinque atti in una storica produzione di Luca Ronconi con le scene di Damiano Damiani e due cast straordinari: Mirella Freni e Margaret Price come Elisabetta, José Carreras e Plácido Domingo come Don Carlo, Nicolai Ghiaurov e Evgenij Nesterenko come Filippo II, Piero Cappuccilli e Renato Bruson come Posa, Elena Obraztsova come Eboli. La passione abbadiana per l’opera si arricchisce di un ulteriore capitolo con l’incisione per Deutsche Grammophon con i complessi scaligeri dell’originale francese in cinque atti, completa in appendice delle parti soppresse da Verdi tra cui il “ballo della Peregrina”. Nel cast Plácido Domingo, Katia Ricciarelli, Ruggero Raimondi, Nicolai Ghiaurov, Lucia Valentini Terrani e Leo Nucci.
È Riccardo Muti nel 1992 a riportare Don Carlo al 7 dicembre, nella versione in quattro atti sfarzosamente portata in scena da Franco Zeffirelli con Luciano Pavarotti, Daniela Dessì, Samuel Ramey, Luciana D’Intino e Paolo Coni. Nel 2008 Daniele Gatti dirige la prima Anteprima Under30 il 4 dicembre e quindi inaugura la Stagione con la versione in 4 atti arricchita da un inedito verdiano. La regia è di Stéphane Braunschweig, cantano Stuart Neill, Fiorenza Cedolins, Ferruccio Furlanetto, Dolora Zajick, Dalibor Jenis e Anatoli Kotscherga. Lo spettacolo viene ripreso nel 2013 con Fabio Luisi sul podio e in palcoscenico Fabio Sartori, Martina Serafin, René Pape, Ekaterina Gubanova, Massimo Cavalletti e Štefan Kocán.
In cinque atti in italiano l’ultima apparizione scaligera del titolo, nel 2017 nell’allestimento salisburghese di Peter Stein con Myung-Whun Chung e il debutto di Francesco Meli come Don Carlo al Piermarini insieme a Krassimira Stoyanova, Ferruccio Furlanetto, Ekaterina Semenchuk, Simone Piazzola e Eric Halfyarson.
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Le iniziative di presentazione
La Prima è preceduta da un calendario di iniziative di presentazione aperto lo scorso 13 novembre dal convegno “Un nuovo Don Carlo per Milano” curato da Raffaele Mellace con la partecipazione di Riccardo Chailly.
Queste iniziative fanno parte di un più ampio sforzo per moltiplicare le occasioni di approfondimento sui titoli in calendario. Tutte le rappresentazioni tranne la prima saranno precedute a un’ora dall’inizio da un’introduzione a cura di Liana Püschel.
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Le pubblicazioni
Il programma di sala dell’opera inaugurale, curato dal Professor Raffaele Mellace, contiene testi di Piero Mioli, Paolo Gallarati, Raffaele Mellace, Marcello Conati, Claudio Toscani, Alberto Bentoglio, Massimo Firpo e Giorgio Pagannone e rubriche di Laura Cosso, Luca Chierici e Andrea Vitalini oltre a una nota drammaturgica di Lluís Pasqual.
Il numero di dicembre di La Scala - Rivista del Teatro include interviste a Riccardo Chailly di Raffaele Mellace e a Lluís Pasqual di Biagio Scuderi.
Per il secondo anno la grafica del Teatro è curata dallo studio Tomo Tomo: il progetto è stato pubblicato sull’ADI Design Index 2023.
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Gli appuntamenti
Mercoledì 22 novembre 2023, ore 18
Teatro alla Scala, Ridotto dei palchi “Arturo Toscanini”
Teatro alla Scala con Amici della Scala
PRIMA DELLE PRIME
“LA MATURITÀ DEL GENIO”
Giorgio Pestelli (al pianoforte) con la partecipazione del M° Riccardo Chailly
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Sabato 25 novembre 2023, ore 18
Amici del Loggione, via Pellico, 6
Incontro con
MICHELE PERTUSI
Per informazioni www.amiciloggione.it
Giovedì 30 novembre 2023, ore 18
Teatro alla Scala, Ridotto dei palchi “Arturo Toscanini”
Presentazione del volume
“DAMIANI. IL TEATRO DI UN INNOVATORE”
e delle monografie
“ANNI alla Scala”, “SPINATELLI alla Scala”, “PESCUCCI alla Scala”
“SQUARCIAPINO alla Scala” di Vittoria Crespi Morbio
(edizione Amici della Scala – grafiche Step Editrice, Parma).
Con la partecipazione del pianista Alberto Chines
Evento riservato ai soci degli Amici della Scala
Per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Martedì 5 dicembre 2023, ore 17
Teatro alla Scala, Ridotto dei palchi “Arturo Toscanini”
CARLO E RODRIGO SI RACCONTANO
Intervengono: Luca Salsi, Francesco Meli
Coordina: Gian Mario Benzing
In collaborazione con ViviMilano
Ingresso con prenotazione con il coupon in uscita sull’edizione di ViviMilano del 29 novembre 2023
Mercoledì 6 dicembre 2023, ore 18
Teatro alla Scala, Ridotto dei palchi “Arturo Toscanini”
LE VANITA’ DEL MONDO
Le seduzioni della moda nel Don Carlo di Verdi
Franca Squarciapino incontra Fabiana Giacomotti e Mattia Palma
In collaborazione con Il Foglio quotidiano e Bellavista
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Il Comune di Milano rinnova la collaborazione con il Teatro alla Scala, Edison e Rai per il calendario di Prima Diffusa, il cui programma sarà presentato successivamente.
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3 dicembre 2023 ore 18 ~ Anteprima Under30
7 dicembre 2023 ore 18 ~ Serata inaugurale Stagione 2023~2024
10 dicembre 2023 ~ ore 14.30
13, 16, 19, 22, 30 dicembre 2023 e 2 gennaio 2024 ~ ore 19
Giuseppe Verdi
DON CARLO
Opera in quattro atti
Libretto di Joseph Méry e Camille du Locle
Traduzione italiana di Achille de Lauzières e Angelo Zanardini
Nuova produzione Teatro alla Scala
Direttore RICCARDO CHAILLY
Regia LLUÍS PASQUAL
Scene Daniel Bianco
Costumi Franca Squarciapino
Luci Pascal Mérat
Video Franc Aleu
Coreografia Nuria Castejón
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Maestro del Coro Alberto Malazzi
Personaggi e interpreti principali
Filippo II, Re di Spagna Michele Pertusi
Don Carlo, Infante di Spagna Francesco Meli
Rodrigo, Marchese di Posa Luca Salsi
Il Grande Inquisitore Ain Anger
Elisabetta di Valois Anna Netrebko; Maria José Siri (30 dic.; 2 gen.)
La Principessa d’Eboli Elīna Garanča; Veronica Simeoni (30 dic.; 2 gen.)
Un frate Jongmin Park
Tebaldo, paggio di Elisabetta Elisa Verzier
Il Conte di Lerma/ Un araldo reale Jinxu Xiahou
Una voce dal cielo Rosalia Cid
Deputati fiamminghi Chao Liu*, Wonjun Jo*, Huanhong Li*, Giuseppe De Luca, Xhieldo Hyseni*, Neven Crnić
*Allievi dell’Accademia Teatro alla Scala
Date:
Domenica 3 dicembre 2023 ore 18 ~ Anteprima Under 30
Giovedì 7 dicembre 2023 ore 18 ~ Serata Inaugurale
Domenica 10 dicembre 2023 ore 14.30 ~ Abbon. Prime Opera
Mercoledì 13 dicembre ore 19 ~ Turno A
Sabato 16 dicembre 2023 ore 19 ~ Turno B
Martedì 19 dicembre 2023 ore 19 ~ Turno C
Venerdì 22 dicembre 2023 ore 19 ~ Turno D
Sabato 30 dicembre 2023 ore 19 ~ fuori abbonamento
Martedì 2 gennaio 2024 ore 19 ~ fuori abbonamento
Prezzi:
Prima - da 3.200 a 130 euro
Repliche - da 300 a 36 euro
Infotel 02 72 00 37 44
Si ringrazia la Fondazione Milano per la Scala
e la signora Veronica Atkins
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I Partner accanto al Teatro alla Scala alla Prima, negli spettacoli della nuova Stagione e nei progetti di rinnovamento e inclusione
Il Teatro alla Scala apre la Stagione 2023/2024 con il titolo più atteso e dalla più forte carica simbolica. Dopo aver ripercorso lo sviluppo dei primi anni creativi di Verdi con le inaugurazioni di stagione dedicate a Giovanna d’Arco, Attila e Macbeth, Riccardo Chailly dirige infatti un capolavoro della maturità del compositore, Don Carlo, che è tornato otto volte sul palcoscenico della Prima segnando altrettante pietre miliari nella storia del nostro Teatro. Il superbo dramma politico schilleriano composto per Parigi nel 1867 e riadattato per la Scala da Verdi nel 1884 è stato storicamente un appuntamento immancabile per i Maestri scaligeri, da Tullio Serafin ad Arturo Toscanini fino a Claudio Abbado, che lo diresse due volte per il 7 dicembre nel 1968 e 1977 con regie di Jean-Pierre Ponnelle e Luca Ronconi (con le scene magnifiche di Luciano Damiani), e Riccardo Muti che aprì la Stagione 1992/1993 con un sontuoso spettacolo di Franco Zeffirelli. Per la nuova produzione torna alla Scala Lluís Pasqual, che dall’esperienza dal Teatre Lliure di Barcellona agli anni con Strehler al Piccolo e all’Odéon di Parigi ha sviluppato uno stile rispettoso del contesto storico ma soprattutto dei rapporti psicologici tra i personaggi. In scena un cast di assoluto riferimento con Anna Netrebko, Francesco Meli, Elīna Garanča, Michele Pertusi, Luca Salsi e Ain Anger.
Per la Stagione 2023/2024, sostenuta dallo Sponsor principale Intesa Sanpaolo, il Teatro alla Scala presenta un calendario di oltre 250 spettacoli tra Opera, Balletto, Concerti e programmazione per i ragazzi e per le famiglie. I grandi nomi della direzione d’orchestra, della regia, del canto e della danza compongono un panorama ricco di conferme ma anche di proposte inattese, completato da mostre, incontri, visite e approfondimenti per stringere ancora di più il rapporto con il nostro pubblico milanese, nazionale e internazionale. Con percentuali di riempimento ormai al 90%, un vistoso riassestamento delle fasce d’età con la crescita percentuale del pubblico più giovane e con una consolidata presenza sul territorio grazie a iniziative come ‘La Scala in città’ e la ‘Prima diffusa’, la Scala contribuisce a disegnare il panorama culturale di una città in rapida trasformazione e parla agli spettatori di tutto il mondo con la piattaforma streaming LaScalaTv.
Da molte stagioni ormai la collaborazione che il Teatro alla Scala ha costruito con i suoi Partner non si limita alla Serata Inaugurale né al mero supporto alla programmazione dei singoli spettacoli, ma si sviluppa con continuità in progetti condivisi che al valore artistico aggiungono i valori comuni dell’innovazione, dell’inclusione e della sostenibilità aprendo il Teatro a nuove categorie di pubblico e portandolo fuori dalle sue mura a incontrare la città.
Si rinnova la collaborazione tra Rai e Teatro alla Scala per il 7 dicembre. Per la prima volta Rai Cultura riprende in 4K una Prima della Scala per trasmetterla come ormai di consueto in diretta su Rai Uno. Don Carlo di Giuseppe Verdi, che inaugura la Stagione del Teatro alla Scala giovedì 7 dicembre 2023, con il Direttore musicale Riccardo Chailly sul podio e la regia di Lluís Pasqual, sarà quindi visibile in una definizione quattro volte superiore rispetto agli standard televisivi a cui siamo abituati.
Dieci telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video.
Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio3, su Rai1 HD canale 501 e su RaiPlay. Oltre tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli, per portare il capolavoro di Verdi nelle case degli italiani, perché la grande musica è di tutti, come ha dimostrato il milione e mezzo di telespettatori del Boris Godunov del 7 dicembre 2022. Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti che trasmetteranno l’evento in diretta da Milano grazie agli accordi sottoscritti con Rai Com: da ARTE per Austria, Belgio, Francia, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo alla Svizzera RSI, dalla portoghese RTP alla ceca Česká Televize. Dall’Europa al Giappone, dove la NHK manderà in onda Don Carlo (in differita) in formato 4K HDR. La Prima della Scala sarà fruibile in tutto il mondo sulla piattaforma Medici Tv e sarà proiettata in diretta anche nelle sale cinematografiche di Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda e in un network di quindici sale italiane.
Edison rinnova per il tredicesimo anno il suo impegno al fianco del Teatro alla Scala in occasione della Prima, rinnovando un legame che ha le sue radici nella storia: il 26 dicembre 1883 Edison illuminò per la prima volta il Teatro alla Scala in occasione della sua Prima: fu l’avvio delle attività della Società che coincise con l’inizio del processo di elettrificazione del Paese. Nell’anno del suo 140° dalla fondazione, Edison sancisce il legame con il Teatro diventando Fondatore permanente.
Dal 2018 a oggi Edison, grazie alle competenze di Edison Next, ha portato a termine importanti interventi tecnici presso le sedi della Fondazione del Teatro alla Scala, dal Museo Teatrale alla Scala ai Laboratori ex-Ansaldo, fino alla Sala prove ‘Abanella’ e alla Sala del Piermarini.
Edison conferma inoltre la collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e il Teatro alla Scala, per la ‘Prima Diffusa’: la manifestazione culturale che dall’1 al 7 dicembre 2023 porta l’opera della Prima, Don Carlo di Giuseppe Verdi, in 35 luoghi di Milano con più di 50 eventi.
Rolex si avvicina naturalmente alle istituzioni che incarnano l’eccellenza, come il Teatro alla Scala, di cui è Orologio Ufficiale dal 2006 e di cui sostiene il Progetto “Grandi Artisti alla Scala”. Con Don Carlo di Giuseppe Verdi diretto dal Maestro Riccardo Chailly, Rolex conferma il suo ruolo di Partner Ufficiale della Serata inaugurale del 7 dicembre per la diciassettesima volta. A partire dalla Stagione 2020/2021 è nata la decisione di sostenere anche il Museo Teatrale alla Scala, divenendone Partner Istituzionale. Rolex è felice di approfondire la sua collaborazione con la Scala attraverso questo Museo, istituzione di grandissimo successo vuoi per la Sezione storica, vuoi per le Mostre temporanee che propone: dopo l’omaggio a Franco Zeffirelli, dal novembre 2023 è in corso la mostra “Fantasmagoria Callas” che omaggia il centenario del grande soprano attraverso l’opera di cinque artisti di oggi. Si conferma anche quest’anno la partnership con il progetto educativo del Museo, strutturato in percorsi didattici multidisciplinari e multimediali. Partner di alcune delle più prestigiose istituzioni musicali internazionali, Rolex promuove l’eccellenza nell’arte e nella musica mantenendo viva una tradizione ispirata dal suo fondatore, Hans Wilsdorf.
BMW Italia si conferma Partner Ufficiale della Serata inaugurale del Teatro alla Scala del 7 dicembre 2023 e la celebra con una mostra fotografica intitolata “Omaggio alla Prima” che ripercorre gli ultimi 12 anni attraverso dodici immagini iconiche dell’Archivio del Teatro.La mostra sarà aperta al pubblico dal 1 al 10 dicembre nella House of BMW di via Monte Napoleone 12 a Milano.
BMW Italia è Partner del Teatro alla Scala dal 2002, nel ruolo di Fornitore ufficiale fino a diventare Partner Ufficiale della Serata inaugurale nel 2005 e Fondatore sostenitore nel 2016, in occasione delle celebrazioni per il centenario del brand BMW e dei 50 anni di presenza in Italia.
A partire dalla prima edizione del 2014 la filiale italiana del BMW Group ha supportato il progetto “Grandi Opere per Piccoli”, che mira a formare nuove generazioni di pubblico per l’opera e i concerti; nel 2022 BMW ha dato il suo supporto anche per la seconda edizione de “La Scala in città”.
Allianz, dal 2018 Fondatore Permanente del Teatro alla Scala,sarà anche quest’anno Partner ufficiale della Prima del Teatro alla Scala con Don Carlo di Giuseppe Verdi diretto dal Maestro Riccardo Chailly. Oltre al supporto per la Serata inaugurale del 7 dicembre, la partnership di Allianz con la Scala ha visto la Compagnia sostenere alcune iniziative per lo sviluppo e la modernizzazione del Teatro. Nel maggio scorso è stata inaugurata la nuovissima camera acustica che ha rivoluzionato l’esperienza di ascolto dei concerti. Allianz sta sostenendo inoltre il percorso di digitalizzazione e innovazione tecnologica del Teatro alla Scala, che porterà alla sostituzione degli attuali display per i libretti con tablet touchscreen. Anche le tournée del Teatro sono sostenute da Allianz. La partnership con il Teatro alla Scala si inserisce in un impegno complessivo della Società per sostenere e promuovere la ricchezza del patrimonio artistico-culturale italiano al fine di condividere positivi ideali per lo sviluppo sociale e una maggiore apertura al dialogo.
Si ringrazia per il sostegno alla produzione di Don Carlo la Fondazione Milano per la Scala e la Signora Veronica Atkins.
È con particolare piacere che il Teatro ringrazia i Partner e Fornitori Ufficiali che lo affiancano in tutti i momenti più importanti della Stagione:
Bellavista
Bellavista, Partner e Fornitore Ufficiale dal 2004, celebra i 19 anni di collaborazione con il Teatro proponendo come a ogni Prima le migliori selezioni di vendemmia che accompagneranno tutto il menu. Tra di esse, l’ormai tradizionale Vintage Brut Teatro alla Scala 2019 a essa dedicato.
Caffè Borbone
Si rinnova il legame con Caffè Borbone, che, per il sesto anno, si conferma Partner e Fornitore Ufficiale del Teatro alla Scala: il caffè preparato secondo la migliore tradizione napoletana sarà servito al termine della Cena di gala.
Elisenda
Si rinnova anche per questa Prima la collaborazione con Elisenda, il marchio di alta pasticceria di Esselunga, che sarà presente con i macaron e il panettone alla Cena di gala e per il pubblico del Teatro nei bar durante gli intervalli.
Valextra
Valextra, storico brand milanese, ha scelto di avviare la collaborazione con il Teatro alla Scala scegliendo di essere presente quale Partner della Cena di gala.
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