L’Ape musicale

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Il buono, il cattivo e la fanciulla

di Susanne Krekel

Nonostante le ottime prove di Malin Byström, Jonas Kaufmann e Claudio Sgura, La fanciulla del West di Puccini alla Staatsoper di Monaco non convince nella ripresa diretta da Daniele Rustioni della produzione con la regia di Andreas Dresen.

Monaco di Baviera, 16 ottobre 2022 - La Bayerische Staatsoperh sta in questa stagione riprendendo la sua produzione del 2019, con la regia di Andreas Dresen. Perché, ci siamo chiesti uscendo dal teatro, abbiamo sentito una mancanza di suspense, quando l'opera è così drammatica? Una ragazza coraggiosa, bella e buona, in mezzo a una banda di cercatori d'oro: la California, nel mezzo della corsa all'oro. Prorprio prima dell'entrata di Minnie, abbiamo capito che questi uomini sono in realtà bambini perduti, guidati non dall'avidità, né dal desiderio di dimostrare il loro valore a Minnie - ma da cosa allora?

Il primo atto si svolge in un saloon, e forse Mathias Fischer-Dieskau ha cercato, attraverso la sua scenografia oscura e minimalista, di dare un po' di profondità a una storia del tutto banale. Gli uomini, dopo una dura giornata di lavoro in miniera, si rilassano con giochi e bevande. Uno di loro, però, soffre di nostalgia di casa al punto da volersi suicidare. I suoi colleghi poi confessano, in un coro molto commovente, la propria nostalgia e iniziano una colletta per pagare il viaggio di ritorno. Figli perduti, e Minnie, lo capiremo molto presto, è la loro madre, il che interrompe, ovviamente, ogni impeto di desiderio. Solo Jack Rance, lo sceriffo locale, si dichiara apertamente innamorato di Minnie. Appena entrato in scena, e prima che avesse cantato una nota, abbiamo già notato Claudio Sgura, con presenza scenica e voce potente. Poi entra uno sconosciuto, un viaggiatore di Sacramento, Dick Johnson. Ora, lui e Minnie si sono già incontrati e - maledizione! - sono innamorati. Oh! Ma lo sconosciuto è in realtà un bandito, venuto a rubare l'oro ai minatori, tenuto da Minnie nel saloon. Oh! Rendendosi conto che lo sceriffo lo insegue, si congeda, ma non prima che Minnie gli suggerisca di farle visita a casa sua. Ah! Il secondo atto inizia quando Minnie torna a casa e si veste per accogliere il suo amante. Commovente, questa Minnie, quando si trasforma da maschiaccio in una giovane innamorata, interpretata e cantata da Malin Byström, bionda e fresca, dalla voce dorata e potente. Altrettanto impeccabile è Jonas Kaufmann nei panni di Johnson. Peccato solo che Daniele Rustioni, alla testa dell'orchestra della Staatsoper, a volte confonda l'intensità con il volume e copra le magnifiche voci con inutili fortississimi. Peccato, perché altrimenti è attento ai dettagli di cui la partitura è così ricca e accompagna perfettamente il canto di conversazione. Minnie e Johnson si dichiarano quindi innamorati, e stanno per passare una casta notte insieme con giacigli separati, quando Rance irrompe, Minnie nasconde Johnson e scopre che in realtà è il bandito Ramerrez, venuto a rubar l'oro dei suoi protetti. Rance esce, Minnie affronta Johnson e lo caccia fuori. Ferito da un proiettile di Rance, torna abbastanza rapidamente e Minnie lo nasconde nella soffitta della sua casetta. Quando Rance scopre una macchia di sangue e quindi lo stesso Johnson, Minnie offre una partita a poker: se perde lei e Johnson saranno a disposizione di Rance, se vince lui rinuncerà alla sua ricerca. Momento intensamente drammatico - e che passa senza trattenere il respiro. Minnie ha vinto, aha, tanto meglio... Rance accetta la sua sconfitta e se ne va. Onorevole Rance, dopotutto non è cattivo.

Nel terzo atto, Johnson viene catturato e condannato a morte. In un'aria dove finalmente possiamo sentire Jonas Kaufmann in tutto ciò che definisce il fenomeno Jonas Kaufmann, una potenza controllata, una voce vellutata, emozioni intense, disperazione, amore, coraggio, si dichiara innocente degli omicidi di cui è accusato. Ha già la corda al collo quando compare Minnie: armata di pistola, si mette tra Johnson e gli altri e minaccia di uccidere prima lui e poi se stessa. Ricorda agli uomini tutto ciò che ha fatto per loro e uno per uno rinunciano alla loro vendetta. Alla fine Johnson viene liberato e gli amanti passano a un futuro nuovo e luminoso. Dicono addio alle montagne innevate e Mathias Fischer-Diskau ha trovato una bella immagine per questo scopo, una sagoma di montagne, coronata da un sottile filo di luce. Finale commovente e calorosi applausi meritati. Complimenti anche per i ruoli secondari e il coro! Eppure - dov'era la scintilla?


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