L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Gianna Fratta al Massimo

di Giuseppe Guggino

Duplice e deludente debutto di Gianna Fratta a capo dell’Orchestra del Teatro Massimo per un appuntamento della stagione dei concerti con Paul Lewis al pianoforte e con un dittico di danza in cui si apprezza l’interessante coreografia di Edward Clug per il Sacre di Stravinskij.

Palermo, 7 e 15 febbraio 2025 - Poliedrica ed estroversa personalità del panorama musicale italiano d’oggidì, Gianna Fratta debutta al Teatro Massimo di Palermo (ma non a Palermo, dove per un biennio ha firmato le stagioni dell’Orchestra Sinfonica Siciliana in veste di direttrice artistica) in rapida successione sia nella stagione concertistica sia in un appuntamento di danza della stagione d’opera e balletto. Il duplice cimento si traduce però in una doppia delusione sui risultati di colei che da qualche tempo è in predicato di approdare alla direzione artistica della Fondazione palermitana. Al gesto energico, infatti, non pare coniugarsi una profondità di lettura in pagine di importanza capitale della storia della musica, sicché la Scozzese di Mendelssohn, che pure non manca di pulsioni dionisiache sulla carta congeniali ad una bacchetta di tal fatta, difetta di intimismo nelle sue pieghe di diretta filiazione liederistica né le dinamiche tutte compresse tra il mezzoforte e il forte aiutano a dipanare un vero e proprio percorso interpretativo. All’Imperatore beethoveniano eseguito con un’agogica a dir poco precipitosa, invece, manca tanto l’eloquenza magniloquente del primo tempo, quanto la magia nel secondo ché la brillantezza del Rondò, nonostante il trasparente pianismo di Paul Lewis, chiamato a tirare via alla svelta l’impegnativa pagina senza quelle sottigliezze di tocco (ben apprezzabili nella sua esecuzione discografica con Jiří Bělohlávek) che fortunatamente si scorgono nell’Allegretto D. 915 di Schubert concesso a mo’ di bis.

All’insegna della sinestesia è il dittico di danza che vede impegnata ancora una volta l’Orchestra del Massimo guidata da Gianna Fratta e il Corpo di ballo del teatro guidato da Jean-Sébastien Colau in due coreografie di taglio estetico completamente differente. Se la creazione per l’Opera di Roma di Maurizio Bigonzetti Rossini cards rifugge volutamente qualsiasi disegno drammaturgico, limitandosi ad accostare per l’appunto delle cartoline rossiniane a partire dal concertato della Cenerentola per terminare con la sinfonia della Gazza ladra e sviluppando i passi a due di Martina Quintiliani e Alessandro Casà e di Sabrina Montanaro e Martina Pasinotti su pagine dei Péchés, dai Petits pois riletti al rallentatore, alle precise volatine arpeggiate del Prélude inoffensif di Elia Tagliavia al pianoforte, inanellando anche la spiritosa lettura di una ricetta rossiniana dovuta a Lucia Ermetto, ben più congruo e il lavoro di Edward Clug nel realizzare le intensioni descrittive di Stravinskij per il suo Sacre du printemps. Il lavoro del coreografo rumeno nell’essenzialissimo ed economico allestimento del Teatro di Maribor è tutto proteso a ricercare asimmetrie nei movimenti dei corpi, il cui movimento è reso sempre più fluido dall’acquaplaning sul palcoscenico, via via allagato da efficaci scrosci di pioggia a diluvio. Maggiormente valorizzata dalla coreografia contemporanea è la compagine tersicorea del Massimo palermitano, poco incline alle geometrie simmetriche e alle sincronie, su cui spicca l’espressività gestuale dell’Eletta di Yuriko Nishihara.

Dal punto di vista musicale, invece, meno convincenti sono gli esiti di un’Orchestra quasi ormai del tutto dimentica dei progressi appartenuto alla pur recentissima parentesi Wellber, che mantiene una certa affidabilità nella sezione dei legni; se i corni nella Gazza risultano particolarmente infelici, non più confortante è la tenuta di insieme nelle pagine rossiniane, al pari della precisione ritmica nel Sacre; ciò nonostante Gianna Fratta è salutata alle uscite finali da consensi convinti, indistinti rispetto a quelli destinati ai responsabili della componente coreografica.

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