L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Torna con noi il Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Non è scontato, né banale, né semplice riuscire a ideare prima e a costruire poi quasi due mesi di Festival dopo ben 81 edizioni essendo capaci anno dopo anno a rinnovare l’offerta, allargarla, coinvolgendo sempre più pubblico e aumentando nel contempo la qualità. Il nostro Teatro riesce sempre nell’impresa. Questa edizione, dal titolo ‘Potere e Virtù’, pare ammonirci tutti nella nostra vita quotidiana: l’esercizio del potere, piccolo o grande, deve avere come faro l’etica e non scadere negli abusi. Il Maggio vuole raccontarcelo in musica, con un programma ambizioso – da Lear alla Straniera alle Nozze di Figaro, che avvia la trilogia mozartiana – e una stagione sinfonica che vedrà avvicendarsi sul podio i maestri Fabio Luisi, Zubin Mehta, Daniele Gatti e Riccardo Muti. Il Festival arriva dopo mesi molto intensi per il Maggio Musicale. Abbiamo da poco celebrato i 90 anni dalla fondazione dell’Orchestra Stabile del Teatro, un’orchestra che nacque grazie alla meravigliosa intuizione di Vittorio Gui in un panorama che vedeva desolatamente carenti le compagini strumentistiche fisse nei teatri. Da allora l’Orchestra è stata un continuo successo, con un numero impressionante di direttori che si sono succeduti sul podio e con i direttori musicali che negli ultimi cinquant’anni hanno visto a Firenze nomi quali Muti, Mehta e infine Luisi. Mi piace sottolineare infine un aspetto al quale tengo molto e che rende il Maggio se possibile ancora più grande, ovvero la straordinaria capacità del Teatro di aprirsi alla città. Cito spesso una frase del sindaco Giorgio La Pira il quale riteneva essenziale, nel governo di Firenze, “pensare alla pace nel mondo e a cambiare le lampadine”, tenere insieme quindi le grandi questioni ma anche la quotidianità. Il Maggio riesce a trovare una sintesi simile. Fa il pieno di applausi nei più grandi teatri del mondo, e torna da prestigiose tournée con la voglia di mettersi in gioco anche a un livello più piccolo ma non meno importante. Basti pensare al Maggio Metropolitano che ha portato l’Orchestra in piccoli teatri fiorentini dove i cittadini non avevamo mai avuto il piacere di ascoltare un concerto del Maggio, ma anche alle tantissime collaborazioni che abbiamo messo in piedi in questi anni e che adesso vedranno il Teatro al fianco di Firenze anche per le celebrazioni leonardiane e per i 500 anni di Cosimo I e Caterina dei Medici. Quando abbiamo lanciato l’iniziativa riservata ai giovani dei teatri a un euro, il Maggio c’era. Domani, sono certo, ci sarà ancora. Buon festival, dunque, e buon cammino. Grazie al sovrintendente Cristiano Chiarot la strada del Maggio Musicale è avviata verso uno strepitoso futuro.


Dario Nardella

Sindaco di Firenze e Presidente della Fondazione Teatro del Maggio


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