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Festival delle nazioni città di castello

La Francia in festival

 la Francia protagonista della 49a edizione del FESTIVAL DELLE NAZIONI

Città di Castello, dal 23 agosto al 3 settembre 2016

Artisti internazionali, progetti speciali realizzati ad hoc, prime esecuzioni assolute, grandi classici e piccole perle del repertorio, storia e memoria ma anche stringente attualità: con un programma ricco e articolato in tante istantanee ‘musicali’, la 49a edizione del Festival delle Nazioni dedicata alla Francia rievocherà ‘dal vivo’ le musiche, le atmosfere, i molteplici paesaggi sonori che attraversarono Parigi in quel cruciale momento storico, tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento, che segnò il passaggio dalla classicità alla modernità. I 16 concerti che dal 23 agosto al 3 settembre 2016 animeranno Città di Castello – ma anche alcuni dei luoghi più suggestivi della Valtiberina – sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa a Perugia dal presidente Giuliano Giubilei e dal direttore artistico Aldo Sisillo. Oltre agli artisti già annunciati – Katia e Marielle Labèque, Rokia Traoré, Renaud Capuçon con Jérôme Ducros, Louis Lortie, il duo Musica Nuda composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, la prima assoluta di L’Argent o La banca universale di Pierre Thilloy – il cartellone della rassegna si completa con l’Orchestre Dijon Bourgogne diretta da Gergely Madaras, il Quartetto Zaïde, lo Sperimentale di Spoleto con il progetto Une soirée à Paris, Federico Mondelci con l’ensemble Le Saxo, il duo Stefano Rossi e Stefano Bezziccheri, la pianista Sun Hee You, un progetto dedicato al cinema di Ivan Teobaldelli con musiche inedite di Daniele Furlati, il concerto dei vincitori del Premio Burri 2015, un omaggio a Debussy con Catherine Spaak e il flautista Massimo Mercelli, l’Orchestra della Toscana diretta da Joachim Jousse.

Come da tradizione, due grandi orchestre sinfoniche apriranno e chiuderanno il Festival: l’apertura (23 agosto ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico) è affidata all’OrchestreDijon Bourgogne diretta da Gergely Madaras e a un programma di musiche volte a rievocare quell’atmosfera frizzante e piena di stimoli della Parigi di fine diciannovesimo secolo: oltre a due celeberrimi brani quali Tombeau de Couperin di Ravel e la Suite Arlésienne di Bizet, sarà protagonista infatti la musica di Jacques Offenbach, compositore fra i più eseguiti in quel periodo. La chiusura di rassegna (3 settembre ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico) sarà invece nelle mani del direttore Joachim Jousse, che alla testa dell’Orchestra della Toscana dirigerà musiche di Saint-Saëns, Delibes, Roussel, Berlioz, Verdi e Massenet, riportando alla luce quelle suggestioni esotiche e coloniali – ritmi caraibici, nuove sonorità e strutture melodiche e, naturalmente, il jazz – che a partire dalla seconda metà dell’Ottocento conquistarono gli ambienti colti della madrepatria.

Le sorelle Katia e Marielle Labèque (24 agosto ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico) proporranno – in un programma particolarmente originale – la trascrizione per due pianoforti di Le Sacre du printemps realizzata dallo stesso Stravinskij, che permetterà di rivivere la prima rappresentazione assoluta del discusso capolavoro stravinskijano che ebbe luogo proprio a Parigi in una memorabile serata del 1913. Le Labèque eseguiranno anche due tra i brani più amati di Ravel: Ma Mère l’Oye e la Rapsodie espagnole.

César Franck e Maurice Ravel sono gli autori con i quali si misurerà il giovane Quartetto Zaïde (25 agosto ore 21, Citerna, Chiesa di San Francesco), formazione tutta al femminile considerata uno dei quartetti d’archi francesi emergenti più interessanti nel panorama internazionale.Accanto a due dei massimi autori di Francia, l’ensemble proporrà il Secondo Quartetto dell’italiana Francesca Verunelli, brano commissionato dalla ECHO nell’ambito del programma Rising Stars, presentato la scorsa stagione nelle più importanti capitali europee e ora a Città di Castello in prima esecuzione italiana.

Mantenendo uno stretto fil rouge con l’edizione dello scorso anno, il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto – con il quale si rinnova una importante colaborazione – proporrà un nuovo spettacolo dedicato alla Belle Époque e interpetato dai cantanti vincitori del Concorso di canto 2015-2016: Una soirée à Paris (26 agosto ore 18, Sansepolcro, Auditorium Santa Chiara) con musiche di Savinio, Malipiero e Offenbach. Di quest’ultimo – quale piccolo omaggio ai tragici fatti di Parigi dello scorso novembre – verrà eseguita una selezione di brani dall’operetta Ba-ta-clan, proprio quella dalla quale prende il nome la sala da concerti parigina nella quale si è verificato il sanguinoso attentato.

Ibert, Milhaud, Bozza e Françaix sono i francesi che risuoneranno nel concerto Le Saxo (26 agosto ore 21, San Giustino, Cortile di Castello Bufalini)con la direzione musicale e il sassofono solista di Federico Mondelci che, accompagnato da un ensemble da camera, esplorerà tutte le potenzialità tecniche ed espressive di uno strumento che proprio a cavallo tra Otto e Novecento conobbe l’esplosione della sua popolarità, anche grazie alla relativa facilità di emissione del suono che lo farà diventare protagonista di nuovi generi popolari. A dialogo con Mondeli, ci sarà anche il trombone solista di Massimo Morganti.

Per ricordare un famoso caffè della Parigi di fine secolo, Le Chat noir, dove si tenevano spettacoli di cabaret, esibizioni di chansonnier e teatro d’ombre, il Festival delle Nazioni ospiterà una serata con il duo voce e contrabbasso Musica Nuda formato da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (27 agosto ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico). Molto apprezzato anche in Francia, il duo presenterà un programma tutto dedicato alla canzone francese con brani di Jacques Brel, Édith Piaf, Serge Gainsbourg, Françoise Hardy, Gilbert Bécaud e altri, rivisitato nel singolarissimo e poliedrico stile che contraddistingue i due artisti.

Autori meno frequentati nelle sale da concerto italiane ma certamente molto importanti nel contesto di quel sub-strato musicale che fermentava nella Parigi di fine Ottocento saranno proposti dal duo viola e pianoforte composto da Danilo Rossi e Stefano Bezziccheri (28 agosto ore 18, Umbertide, Collegiata Santa Maria della Reggia): il duo interpreterà musiche di Henri Vieuxtemp e Louis Vierne, oltre alla Sonata n. 1 op. 78 di Brahms nella trascrizione originale del tedesco per viola e pianoforte.

Un argomento di scottante attualità sarà affrontato nel concerto di Ensemble Suono Giallo (28 agosto ore 21, Città di Castello, Palazzo Vitelli alla Cannoniera): nella prima parte della serata, debutterà in prima assoluta L’Argent o La banca universale,racconto in musica commissionato al compositore contemporaneo Pierre Thilloy, ispirato al racconto di Émile Zola L’Argent (Il denaro) in cui si narra di una speculazione finanziaria finita in tragico fallimento. La drammaturgia e la narrazione saranno a cura del musicologo Sandro Cappelletto.Nella seconda parte, l’ensemble presenterà due nuovi brani di giovani compositori: condamné à son éternité paralysée diTheocharis Papatrechas e la Prière à Dieu dal Trattato sulla tolleranza di Voltaire diGiovanni Scapecchi.

Il Festival delle Nazioni ospiterà inoltre uno dei più quotati musicisti francesi di oggi, il violinista Renaud Capuçon, che si esibirà in duo con il pianista Jérôme Ducros(29 agosto ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico). Il duo sarà impegnato in un programma che ripercorrerà tre tappe cruciali nella storia della Sonata per questa formazione, dalla Sonata KV 304 di Mozart di fine Settecento alla Sonata n. 2 e la Tzigane di Ravel degli anni Venti del Novecento, passando per l’op. 18 di Richard Strauss.

In un programma dedicato alla Francia tra Otto e Novecento non potevano mancare le splendide Gympnopédies di Erik Satie: a interprtarle sarà la giovane e versatile pianista coreana Sun Hee You (30 agosto ore 18, Città di Castello, Palazzo Vitelli alla Cannoniera) in un recital nel quale affiancherà il capolavoro del francese a brani di Poulenc, Rachmaninov, Skrjabin e Kapustin.

Sul treno dei fratelli Lumière. 1895: nasce il cinema (30 agosto ore 21, Montone, Chiesa di San Francesco) è il titolo dell’omaggio alla settima arte che proprio alla fine dell’Ottocento, e in Francia, vide il suo definitivo affermarsi come la nuova forma espressiva che rivoluzionerà la comunicazione del secolo successivo. Il progetto è curato da Ivan Teobaldelli e si configurerà come una serata di proiezioni con musiche dal vivo, eseguite in prima assoluta dall’autore al pianoforte Daniele Furlati.

Originale e ricco di spunti di interesse sarà il programma offerto nel concerto che vedrà protagonista, come da tradizione, il vincitore del Premio Burri per giovani interpreti dello scorso anno: la flautista Sara Brusamolino e il pianista Daniele Incerti, vincitori del concorso 2016 dedicato alla classe di musica da camera, si esibiranno in duo – eseguendo brani di Pierre Sancan, Henry Dutilleux e Poulenc –, insieme al violoncellista Filippo Di Domenico per la Sonata op. 17 di Jean-Michel Damase, e con il soprano Kyoko Hattori per le Chansons madécasses di Ravel: un programma tutto novecentesco di grande fascino (31 agosto ore 18, Morra, Oratorio di San Crescentino).

Catherine Spaak sarà la raffinata narratrice delle Chansons de Bilitis di Claude Debussy, in una serata interamente dedicata al francese che vedrà impegnato Massimo Mercelli al flauto insieme a Olga Arzilli (viola), Fulvio Fiorio (flauto), Nicoletta Sanzin e Tiziana Tornari (arpe). L’omaggio a Debussy (31 agosto ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico) si completerà con l’esecuzione della Sonata per flauto, arpa e viola, con il Prèmiere Arabesque per due arpe e con lo straordinario Syrinx per flauto solo.

Il pianista Louis Lortie (1 settembre ore 21, Città di Castello, Chiesa di San Domenico) – tra i più importanti interpreti della scena internazionale di oggi – proporrà un concerto con musiche composte tra il 1884 e il 1913 da Gabriel Fauré, Debussy e Ravel, autori francesi che vissero in prima persona quel clima di straordinario fermento artistico e culturale che caratterizzò gli anni di passaggio tra diciannovesimo e ventesimo secolo.

Rokia Traoré presenterà al Festival delle Nazioni (2 settembre ore 21, Città di Castello Parco di Villa Montesca) il suo sesto album, Né So, uscito a febbraio 2016 per l’etichetta Ponderosa Music&Art. Quella di Città di Castello sarà la prima tappa di un minitour italiano della cantante e polistrumentista nativa del Mali.

Sono partner istituzionali del Festival delle Nazioni il Ministero per i beni e le attività culturali e del Turismo – Dipartimento dello Spettacolo, la Regione Umbria, la Camera di Commercio di Perugia, il Comune di Città di Castello e i Comuni di Citerna, Sansepolcro, San Giustino, Umbertide, Montone.

www.festivalnazioni.com


 

 

 
 
 

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