L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Donne e regine

DOMENICA 19/11/2023

Passato e Presente
Le nozze di Elisabetta e Filippo

Il 20 novembre del 1947, nell’Abbazia di Westminster a Londra, si celebrano le sontuose nozze tra Elisabetta di Windsor e Filippo Mountbatten. Un anniversario che il professor Francesco Perfetti commenta con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 19 novembre alle 20.30 su Rai Storia.

Elisabetta ha 21 anni, è figlia del re Giorgio VI ed è l’erede presuntiva al trono d’Inghilterra. Filippo ha 26 anni, è un lontano cugino di Elisabetta. Per sposare Elisabetta rinuncia al proprio cognome, si converte alla religione anglicana e diventa cittadino britannico. In questo modo esce dalla linea di successione al trono di Grecia e Danimarca, essendo l’unico figlio maschio di un fratello del re Costantino. Per il Regno Unito, ancora stravolto dalle ferite della Seconda guerra mondiale e dallo sfaldamento dell’Impero, il matrimonio tra Elisabetta e Filippo rappresenta una ripresa, una possibilità di sguardo fiducioso e pieno di ottimismo verso il futuro. La morte prematura del padre di Elisabetta, nel 1952, la rende regina, Capo della chiesa anglicana e Capo del Commonwealth, mentre a Filippo è riservato il ruolo non facile di principe consorte.

Binario cinema
La regina Margot

Agosto 1572, Parigi. Stanno per celebrarsi le nozze tra protestante ugonotto Enrico re di Navarra e la cattolica Margherita di Valois. L’unione è stata orchestrata dalla madre di “Margot” – così chiamata da tutti – la dispotica Caterina de' Medici e dal fratello re Carlo IX, per cercare di appianare le tensioni tra cattolici e ugonotti nel regno. Margot, per nulla innamorata del marito, si concede al soldato La Mole. Da qui, intrighi di corte, complotti sanguinari, avvelenamenti costelleranno “La regina Margot”, la pellicola diretta daPatrice Chéreau, con Isabelle Adjani, Daniel Auteuil, Virna Lisi, Miguel Bosé, in onda domenica 19 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.

LUNEDI’ 20/11/2023

Passato e Presente
Irene di Atene imperatrice bizantina

Irene di Atene è stata l’unica donna ad assumere il titolo imperiale maschile sul trono di Costantinopoli. È conosciuta soprattutto per aver sconfitto l’iconoclastia, la dottrina che avversava il culto delle immagini sacre, riportando la Chiesa d’Oriente in comunione con tutte le altre. Per questa ragione venne proclamata Santa. Ma il suo potere sull’impero d’Oriente, durato 22 anni, purtroppo è ricordato anche per il più infamante dei delitti: l’uccisione del figlio. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Giorgio Ravegnani a Passato e presente in onda lunedì 20 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Italiani
Gianni Bisiach: io, testimone oculare

“Io credo che il giornalismo così come è stato fatto negli anni ’60 e ’70, è stata una cosa molto importante e rimane anche negli archivi, rimane nei ricordi, rimane nella storia”. Parole di Gianni Bisiach, scomparso il 20 novembre 2022, nell’ultima intervista da lui rilasciata per lo Speciale di Enrico Salvatori “Io, testimone oculare” - realizzato nel 2017, in occasione dei suoi novant’anni – che Rai Cultura ripropone lunedì 20 novembre alle 18.15 su Rai Storia, in occasione dell’anniversario della morte. “I miei ricordi – diceva Bisiach - cominciano da quando avevo 2 anni, 2 anni e mezzo. Avevo visto i primi due film sonori, ‘Il cantante di jazz’, americano, e ‘La canzone dell’amore’, e mi ricordo tutto, le scene, le canzoni, le parole. Poi, a 7 anni mi hanno comprato le macchine cinematografiche, una macchina da presa Pathè Baby e un proiettore Pathè Baby.” Così iniziava il racconto personale di vita e di lavoro di Gianni Bisiach e lo Speciale ripercorre la sua lunghissima carriera da quando nel 1946, diciannovenne, segue il padre in Africa e consegue due lauree in medicina, fino all’ultima puntata di "Un minuto di storia", realizzata nel 2013 per il Tg1, dopo sessant’anni di reportage e approfondimenti sulla grande Storia e non solo, come l’inchiesta sulla mafia "Rapporto da Corleone", o quella sulla pena di morte al termine della quale riuscì a salvare dalla pena capitale un condannato negli Usa, dimostrando la sua innocenza.

Cronache di terra e di mare
I popoli del mare. Enigma Mediterraneo

Da Segesta, in Sicilia, Cristoforo Gorno e “Cronache di terra e di mare” - in onda lunedì 20 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia – raccontano i misteriosi “popoli del mare”, che sul finire dell’età del bronzo si misero in movimento e aggredirono il Mediterraneo orientale mettendo in ginocchio grandi imperi. Una crisi politica secondo le ricerche recenti innescata da cambiamenti climatici.

Cronache di donne leggendarie
Elena: la santa imperatrice

Elena e Costanza, madre e figlia dell’imperatore Costantino il Grande, entrambe sante, sono al centro dell’appuntamento con “Cronache di donne leggendarie”, in onda in lunedì 20 novembre alle 21.40 su Rai Storia. Elena, di umile condizione, figlia di un oste, grazie all’ascesa del figlio assume il ruolo di imperatrice madre, pellegrina in Terrasanta trova e porta a Roma la reliquia della croce, da cristiana fervente fa costruire varie chiese. Sua nipote Costanza è invece immersa nella lotta dinastica che segue la morte di Costantino. Le figure delle due sante imperiali raccontano la trasformazione del ruolo femminile nel secolo in cui il cristianesimo trionfa. Interviene in puntata Tessa Canella, professoressa di Storia del Cristianesimo e delle chiese presso l’Università di Roma La Sapienza. 

Italia. Viaggio nella bellezza”
Paestum e Velia: colonie greche d'Occidente

In epoca arcaica furono molti e diversi i gruppi umani provenienti dalla Grecia che si stanziarono nel Meridione d'Italia dando vita a nuove città e a quell’eccezionale fenomeno storico che sarà chiamato Magna Grecia. “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda lunedì 20 novembre alle 22.10 su Rai Storia, va alla scoperta delle aree archeologiche di Poseidonia Paestum ed Elea Velia. Colonie greche, città un tempo fiorenti, al centro del Mar Tirreno. Un mare che in antichità era percorso da un flusso continuo di uomini e merci, scambi che portarono a incontri e scontri tra popoli diversi con conseguenze in tutti i campi della vita sociale, religiosa ed economica. Sull’acropoli di Elea Velia, città patria del grande filosofo Parmenide, nuovi scavi hanno portato alla luce le fondamenta del tempio più antico della città e numerose armi, tra cui due elmi, uno etrusco e uno greco, in perfetto stato di conservazione. Una scoperta di notevole interesse, che testimonia degli scontri avvenuti nel Tirreno alla metà nel VI secolo. a.C.  per il dominio dei commerci marittimi. Queste armi rinvenute nel tempio erano un tributo di guerra offerto alla dea Athena. Una divinità molto importante anche nella vicina colonia di Poseidonia Paestum, la città che greci achei, provenienti da Sibari, fondarono alla fine del VII sec. a.C. e chiamarono come il dio del mare. Una città patrimonio dell’umanità, che conserva tre magnifici templi, uno dedicato proprio ad Athena, famosi in tutto il mondo. Sulle complesse vicende della storia di Poseidonia Paestum ed Elea Velia, città prima greche e poi romane, fanno luce gli archeologi Bianca Ferrara, Francesco Uliano Scelza, lo storico Luigi Vecchio e Tiziana D’Angelo, direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia. Il Parco nato nel 2020 con lo scopo di tutelare, valorizzare e rendere sempre più fruibili le due aree archeologiche ha riunito in un unico contesto queste due straordinarie città che in passato avevo avuto relazioni e poi destini diversi.   

MARTEDI’ 21/11/2023

Passato e presente
Ilva-Italsider, i dilemmi dell’acciaio

Risorsa strategica irrinunciabile in tempi di guerra e in tempi di pace, motore di sviluppo, ancora di salvezza contro disoccupazione e povertà, occasione di crescita sociale e culturale: l’acciaio in Italia è stato tutto questo. A “Passato e Presente”, in onda martedì 21 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia ne parlano Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli.

La storia dell’acciaio è tutt’altro che lineare, con alti e bassi, crisi drammatiche e gravi conseguenze sulla salute e sull’ambiente. Una storia di interessi privati e pubblico interesse; di una massiccia presenza dello Stato, spesso lungimirante e strategica; di dilemmi angosciosi e di difficile soluzione.  

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Il caso Nerone

L’imperatore romano Nerone è considerato uno dei più brutali, folli e crudeli sovrani della storia. La sua vicenda sembra la sceneggiatura di un kolossal hollywoodiano: eventi tragici, abiezione, crimini, intrighi, celebrazioni ostentate. Ma l’imperatore commise davvero la lunga lista di crimini per cui fu condannato o fu vittima di una gigantesca campagna diffamatoria? A rispondere è “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda in prima visione martedì 21 novembre alle 21.10 su Rai Storia. La storia è raccontata con ricostruzioni, flashback e come un’investigazione di un “cold-case”, con indizi, testimoni e prove.

L’avversario
Franco Menichelli

La straordinaria storia umana e sportiva di Franco Menichelli è al centro dell’appuntamento con Marco Tardelli e con “L’Avversario”, il format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me, in onda martedì 21 novembre alle 22.10 su Rai Storia.

Il ginnasta romano, vincitore di cinque medaglie in tre edizioni dei Giochi Olimpici, si racconta a Marco Tardelli, partendo dai primi anni Cinquanta, quando ancora bambino - ultimo di tre fratelli - gioca a calcio nelle strade della periferia romana, seguendo le orme del fratello maggiore, Giampaolo, che intraprenderà poi una carriera da attaccante nella Juventus, nella Roma e nella Nazionale azzurra. Ma Franco, con un fisico minuto e la bassa statura, capisce presto che il calcio non fa per lui e, per una serie di circostanze fortuite, finisce in una palestra ad allenarsi con Gianluigi Ulisse, uno dei pionieri della ginnastica in Italia. Grazie al talento, alla forza d’animo e a una ferrea disciplina, Menichelli nel giro di pochi anni inizia a farsi conoscere, laureandosi prima campione d’Italia e poi conquistando un bronzo al corpo libero alle Olimpiadi di Roma del 1960, sorprendendo anche gli atleti russi e giapponesi che a quel tempo dominavano su tutti. “È più il tempo che stava in aria che non al suolo”: così ricorderà quella finale olimpica il suo ex compagno di squadra e allenatore, Arrigo Carnoli. Da lì in poi inizia per Menichelli una lunga serie di successi che lo porteranno a vincere un oro, un argento e un bronzo alle successive Olimpiadi di Tokyo del 1964, consacrandolo come uno dei più grandi ginnasti di sempre. Quel corpo minuto che lo aveva ostacolato agli inizi, lo porta poi a traguardi inimmaginabili che saranno ostacolati solamente da un altro ‘avversario’, il più temuto da tutti gli sportivi: l’infortunio.
Anche in quest’ultimo episodio, il racconto è impreziosito da immagine d’archivio inedite, come quelle in bianco e nero dell’Italia del dopoguerra o delle Olimpiadi di Roma (1960), Tokyo (1964) e Messico (1968), e dalle preziose testimonianze della moglie Gabriella Pozzuolo, anche lei campionessa nazionale di ginnastica artistica, e del già citato Arrigo Carnoli, compagno di squadra di Menichelli nonché suo allenatore negli anni successivi.

MERCOLEDI’ 22/11/2023

Passato e Presente
JFK assassinio di un presidente

L’omicidio del Presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963 è uno degli omicidi politici più noti e discussi di tutti i tempi. In occasione del sessantesimo anniversario, “Passato e Presente”, in onda mercoledì 22 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, dedica una puntata a quest'evento che ha cambiato l'America, commosso il mondo e dato origine a una selva di indagini e contro-indagini. E cosa resta oggi dell'opera politica di JFK, interrotta prematuramente da quegli spari, e del mito che ancora perdura? Paolo Mieli ne parla con lo storico Mauro Canali.

Il segno delle donne”
Maria Signorelli

Se ci si domanda cosa sia la creatività, Maria Signorelli può essere una risposta. È lei la nuova protagonista de “Il segno delle donne”, una coproduzione Rai Cultura - Anele, prodotta da Gloria Giorgianni, in onda mercoledì 22 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. A darle voce e volto, e a rispondere alle domande di Angela Rafanelli, Caterina Corbi. Nata a Roma nel 1908, è conosciuta come una delle più grandi protagoniste del teatro di figura, nonché madre di una delle collezioni di fantocci e burattini più preziose e imponenti del mondo. Figlia dei medici Angelo Signorelli e Olga Resnevič, manifesta fin da piccola la capacità di vedere gli oggetti inanimati sotto una luce diversa, di trovare il magico nel reale. Si avvicina, così, al teatro e alla creazione di fantocci: nelle sue mani un pezzo di legno, di stoffa o di qualsiasi materiale, riesce a prendere vita. Significative per la sua formazione sono le esperienze di studio e di vita a Berlino e la collaborazione con il regista teatrale Anton Giulio Bragaglia, presso il cui teatro inizierà a lavorare come scenografa a costumista. Nel 1939 sposa il pedagogista Luigi Volpicelli. Avranno tre figli, e due di loro, Giuseppina e Maria Letizia, lavoreranno insieme a Maria e poi subentreranno a lei continuando la tradizione artistica della madre. A segnare il cambiamento decisivo nel percorso artistico e professionale della Signorelli sono gli spettacoli di burattini che verso la fine del secondo conflitto mondiale allestisce a casa per intrattenere sua figlia Giuseppina e i suoi piccoli amici. Questa esperienza porterà la Signorelli a creare, nel 1947, l'Opera dei Burattini. Molto più di una compagnia teatrale, l’Opera è una vera e propria istituzione che porta in giro per il mondo l'antica e preziosa tradizione delle maschere italiane e del teatro dei burattini. Nel corso degli anni porterà in scena più di 150 spettacoli, ai quali collaboreranno importanti artisti, da Lina Wertmüller a Carlo Verdone. Maria Signorelli ha anche insegnato al Dams, ha scritto libri e partecipato a programmi radiofonici e televisivi. Nel corso degli anni ha intensificato la realizzazione di burattini, e a questi sono stati integrati, anno dopo anno, tutti quelli che ha acquistato in giro per il mondo durante le sue tournée. Con la sua importante collezione (migliaia di pezzi dal XVIII al XX secolo), ha ideato e curato un gran numero di mostre in Italia e all’estero. L’imponente collezione non è che l’ennesimo contributo che Maria dà non solo alla storia del teatro, ma alla cultura del nostro Paese. Per la Signorelli “il teatro di pupazzi riproponendo il mondo umano nei termini delle marionette e del burattino o delle figure d’ombre o comunque altro sia, apre al bisogno di evasione e di poesia che si annida in ciascuno di noi”. 

Inferno nei mari
Guerriglia sotto i mari”

Gennaio 1945. Dotato di lanciarazzi, il sommergibile Uss Barb semina il terrore lungo la costa giapponese, fino a quando il comandante Eugene Fluckey non individua una linea ferroviaria su cui si muovono i rifornimenti nemici a Karafuto. Lo racconta “Guerriglia sotto i mari” in onda mercoledì 22 novembre alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Inferno nei mari” che racconta gli eventi più emozionanti della guerra sottomarina della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda. L'audace comandante pianifica un raid per far saltare in aria il treno: il primo attacco di terra alleato in Giappone. Ma proprio mentre la sua squadra di sabotatori posa gli esplosivi, un treno arriva a gran velocità verso di loro.

GIOVEDI’ 23/11/2023

Passato e Presente
Mussolini e le donne

Nel corso della sua vita, Benito Mussolini ha avuto relazioni con moltissime donne. Alcune, molto diverse per carattere e per posizione sociale, lo hanno accompagnato nei momenti decisivi della sua esistenza. Rachele Guidi, Ida Dalser, Margherita Sarfatti, Claretta Petacci: ognuna di loro ha lasciato una traccia, incidendo nella vita privata e nella carriera politica del Duce. Le dinamiche di questi rapporti raccontano non solo la personalità dello stesso Mussolini, ma anche il ruolo che lo spirito dell’epoca e l’ideologia fascista assegnavano alla donna. Paolo Mieli ne parla con la professoressa Fiamma Lussana giovedì 23 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

La bussola e la clessidra
La via del guerriero”

Come vivevano e come combattevano i guerrieri celti? Lo racconta “La bussola e la clessidra”, in onda giovedì 23 novembre alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Protagonista del racconto è Drustan, condottiero destinato a diventare capo e nato nell’odierna Repubblica Ceca nel IV secolo avanti Cristo. A seguire, alle 22.10, le vicissitudini di un legionario, Giulio Ubio, della tribù germanica degli Ubii che, ottenuta la cittadinanza, decide di entrare a far parte dell’esercito romano.

VENERDÌ 24/11/2023

Passato e presente
Don Puglisi un prete contro la mafia

Nel settembre del 1990, l’arcivescovo di Palermo Salvatore Pappalardo nomina Don Giuseppe Puglisi parroco della piccola chiesa di San Gaetano a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo. Qualcuno storce la bocca perché don Pino, che si è occupato soprattutto di pastorale giovanile, non sembra avere il profilo giusto per operare in una zona ad alta densità mafiosa. E invece gli bastano tre anni per sconvolgere la vita del quartiere e dell’intera città. Poi, proprio per il suo impegno, la mafia decide di fermarlo, e per la prima volta Cosa nostra colpisce un uomo di chiesa. Don Puglisi viene ricordato e raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alberto Melloni a Passato e presente in onda venerdì 24 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Gli esploratori
K2 la montagna selvaggia

Il 31 luglio del 1954 due italiani raggiungono, primi nella storia, la vetta della montagna selvaggia del K2. I loro nomi sono Achille Compagnoni e Lino Lacedelli e sono membri di una spedizione guidata dal geologo Ardito Desio. Un’impresa ricostruita dallo Speciale di Giancarlo di Giovine e Andrea Orbicciani, per la regia di Leonardo Sicurello, “K2, la montagna selvaggia”, in onda in prima visione venerdì 24 novembre alle 21.10 su Rai Storia per la serie “Gli esploratori”. La loro è una grande impresa, un’impresa italiana, di un paese che è uscito distrutto dalla guerra e che si riscatta davanti agli occhi del mondo intero.

Nel secolo breve
1953, primi sull’Everest

La storica impresa degli alpinisti Tenzing Norgay ed Edmund Hillary che per primi il 29 maggio 1953 scalarono l’Everest, la montagna più alta della Terra con i suoi 8.848 metri: è questo l’argomento al centro della prima puntata di “Nel secolo breve”, curata da Emanuele Colarossi e in onda venerdì’ 24 novembre alle 22.10 su Rai Storia. Le immagini sono tratte dal documentario "Primi sull'Everest" di Leanne Poley, prodotto da Mattew Metcalfe. In apertura e chiusura i commenti del professor Alessandro Barbero.

SABATO 25/11/23

Italiani
Tina Lagostena Bassi

"Le donne mi hanno aiutato a capire una cosa molto importante per un avvocato: che la legge non è sufficiente. Può contribuire a modificare un atteggiamento culturale, ma è necessario che fuori dalle aule dei tribunali, nella società, nella mentalità di uomini e donne si modifichino comportamenti e pensiero.” Parole dell’avvocatessa Tina Lagostena Bassi, protagonista dello speciale di Silvia Cossu, con la regia Nicoletta Nesler, con l’introduzione di Paolo Mieli, in onda sabato 25 novembre alle ore 16.45 su Rai Storia per “Italiani”. Intervengono la regista Loredana Rotondo, la scrittrice Lidia Ravera, il magistrato Paola Di Nicola, la scrittrice Dacia Maraini. 
Tina Lagostena Bassi ha segnato con la sua attività la storia civile e giudiziaria di questo paese lasciando un’impronta indelebile nella difesa dei diritti delle donne, culminata con l’approvazione della legge sulla violenza sessuale nel 1996.  Divenne famosa per essere stata la prima avvocatessa a pronunciare in un’aula di tribunale la parola ‘stupro’ - durante il processo sul massacro del Circeo dove difese Donatella Colasanti. Poi nel 1979 le riprese effettuate nel corso di un nuovo processo confluirono in un documentario che divenne un caso mediatico: “Processo per stupro”, seguito sulla Rai da oltre 13 milioni di telespettatori (Festival di Berlino, Prix Italia, conservato al MOMA di New York). I suoi racconti, asciutti e dettagliati, di quello che molte ragazze subivano rivoluzionarono non solo la visione della donna e della sua dignità, ma anche il linguaggio usato fino ad allora in tribunale.

Erano gli anni ’70, quelli in cui lo stupro era ancora un reato contro la morale non contro la persona, anni delle prime rivendicazioni di genere, dei cortei e referendum su aborto e divorzio, dei collettivi, l’inizio del percorso di emancipazione. La Lagostena Bassi diventa un’icona delle donne per il suo impegno non solo nelle aule dei tribunali, al Ministero di Giustizia si occupa della riforma del diritto di famiglia; da parlamentare si batte per l’introduzione delle Quote Rosa, e nel 1996 - dopo 20 anni e sei legislature - riesce a far approvare la legge contro la violenza sessuale, grazie a una mobilitazione trasversale delle parlamentari di ogni credo politico. 

Una giornata particolare
Dacia Maraini. La violenza

Dacia Maraini, protagonista di uno degli appuntamenti de “Una giornata particolare”, che sceglie di dedicare al tema della violenza, e che sarà riproposto sabato 25 novembre alle 17.45 su Rai Storia, va alla scoperta di documenti sulla condizione della donna, soggetto vessato per antonomasia, che aiutano a capire le diverse declinazioni della violenza: da quelle più subdole a quelle più esplicite. Documenti sulle mutilazioni dei genitali femminili, sui femminicidi, sui matrimoni precoci e riparatori, ma anche storie di donne coraggio, ribellatesi alla mafia o alla propria condizione di subordinazione e poi barbaramente uccise. Una violenza che però non risparmia nessuno e che non colpisce solo le donne, ma riguarda anche uomini, grandi e piccoli, potenti, gente comune e volti noti. Una carrellata di storie e di violenza: dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, ai bambini thailandesi che vivono in situazioni di estrema povertà e costretti a prostituirsi, così come le centinaia di migranti ridotti in schiavitù e a cui sono negati i più basilari diritti umani.

Passato e Presente
La violenza contro le donne

Nel dopoguerra le donne iniziano il percorso per la conquista della parità dei diritti fondamentali, così come sanciti dalla Costituzione italiana. Ma né l’impianto patriarcale della famiglia né la tradizionale violenza lecita nelle relazioni familiari vengono intaccati. In grande ritardo rispetto ai mutamenti della società, la soggezione giuridica delle donne in famiglia viene smantellata e abolite leggi discriminati nei loro confronti, come lo ius corrigendi e il delitto d’onore. Negli anni Settanta il movimento femminista mette al centro delle rivendicazioni l’autodeterminazione del proprio corpo: la nascita dei centri antiviolenza svela che la violenza domestica è molto diffusa e non è solo sessuale, ma anche psicologica ed economica. Un fenomeno trasversale, che riguarda tutte le classi sociali. Nel 2006 la prima indagine Istat sulla violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia rivela che il 31% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale e che i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza rilevate. Nel Terzo Millennio la brutalità e la varietà con cui si manifesta la violenza contro le donne assume una dimensione allarmante. Uccisioni violente di fidanzate, mogli ed ex compagne riempiono le cronache. La nozione di “violenza domestica” riceve quindi un riconoscimento giuridico nel 2013 con il decreto-legge n.93 che contiene anche l’aggravamento della pena nel caso dello stupro coniugale. La sfera domestica rimane l’ambito privilegiato di espressione e di azione della violenza maschile contro le donne. La professoressa Silvia Salvatici, ospite della puntata di Passato e presente in onda sabato 25 novembre alle ore 20.30 su Rai Storia, approfondirà con Paolo Mieli la storia, dal dopoguerra ad oggi, della violenza domestica contro la donna e del percorso giuridico atto a perseguirla.

Cinema Italia
I nuovi mostri

Dopo “i Mostri” del 1963, un nuovo film ad episodi per catturare attraverso la chiave della satira sociale e di costume il degrado della società italiana della seconda metà degli anni 70. È “I nuovi mostri” in onda sabato 25 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola tratteggiano il ritratto spesso nero e spietato di un Paese incarognito oltre ogni limite, cinico e indifferente, in cui tutto si riduce a egoismo, alienazione e violenza, sotto il segno dell'inautenticità più assoluta: dei rapporti, dei sentimenti, delle idee. Tra gli interpreti, Vittorio Gassman, Ornella Muti, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi. 

Documentari d’autore
1948, l’anno che cambiò l’Italia”

Le prime elezioni politiche in Italia dopo la liberazione e la nascita del lungo periodo di egemonia della DC che ha collocato il PCI come partito all'opposizione sono al centro del documentario di Bruno Vespa “1948, l’anno che cambiò l’Italia”in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 25 novembre alle 23.05 su Rai Storia. Un racconto fatto attraverso la testimonianza di alcuni degli autorevoli protagonisti di quella stagione, da Giorgio Napolitano a Ciriaco De Mita e l'analisi storica di Gianni Oliva, Edoardo Novelli e Liliana Segre.


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