L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Dall'antichità al Novecento

DOMENICA 23/02/2025

Passato e Presente
Juan Peron presidente

È il 4 giugno 1943. Mentre in Europa le sorti della guerra stanno per cambiare a favore degli alleati, in Argentina un colpo di stato rovescia il governo conservatore e pone alla guida del paese il generale Fàrrell. La personalità più in vista del nuovo governo, però, è il colonnello Juan Domingo Peron, ministro del lavoro, che conquista il consenso delle masse diseredate con misure che ne migliorano le condizioni di lavoro e di vita. Il 24 febbraio 1946, Perón stravince le elezioni e diventa il nuovo presidente dell’Argentina. Alla vigilia dell’anniversario della vittoria delle elezioni, settantanove anni dopo, Paolo Mieli e il professor Raffaele Nocera raccontano la sua storia a “Passato e Presente”, in onda domenica 23 febbraio alle 20.30 su Rai Storia. Insieme alla popolarissima moglie Evita, che morirà prematuramente nel 1951, Perón impone una politica di riforme che, grazie alla congiuntura economica mondiale, regala al paese un periodo di prosperità. Venerato dalle masse popolari e odiato dall’oligarchia, Perón viene a sua volta deposto da un golpe militare il 19 settembre 1955, mentre l’ombra della crisi si allunga sull’Argentina. Una nave della Marina lo trasferisce in Uruguay, prima tappa di un esilio che durerà diciotto anni.

Binario cinema
Sulla mia pelle

La storia di Stefano Cucchi arriva su Rai Storia. Domenica 23 febbraio alle 21.10 per il ciclo “Binario cinema”, va in onda “Sulla mia pelle”, il film diretto da Alessio Cremonini e interpretato da Alessandro Borghi che racconta la storia vera di Stefano Cucchi, morto a trentuno anni all’ospedale Sandro Pertini di Roma mentre era in stato di detenzione, e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia.

Nei panni della sorella Ilaria c'è Jasmine Trinca, Max Tortora e Milvia Marigliano, sono Giovanni e Rita Cucchi, genitori di Stefano.

Il film è stato presentato in anteprima il 29 agosto 2018 nella sezione “Orizzonti” della 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato il film d’apertura. Vincitore nel 2019 di quattro David di Donatello.

LUNEDI’ 24/02/2025

Omaggio a Maurizio Costanzo
Il ricordo di Rai Cultura a due anni dalla scomparsa

A due anni dalla scomparsa di Maurizio Costanzo, Rai Cultura propone "Maurizio Costanzo, memorie Rai", un viaggio nella sua lunga carriera televisiva e artistica, in onda lunedì 24 febbraio alle 13.00 su Rai Storia.

Negli anni ’60 Costanzo si avvicina alla Rai come autore radiofonico e televisivo. Il suo primo importante impegno è “Aria Condizionata”, un varietà televisivo in cinque puntate del 1966, rimasto nella memoria per la sua sigla “Se telefonando”, composta con Ennio Morricone ed eseguita da Mina. Animatore di due cabaret romani, “Il Cab 37” e “Il 7X8”, dove fa conoscere il talento comico di Paolo Villaggio con il quale nasce un sodalizio artistico in Tv da “Quelli della domenica” (dal 1968 in poi). La sua voce diventa popolare con le conduzioni radiofoniche da “Buon Pomeriggio” a “Per voi giovani”, ma la sua prima apparizione sul piccolo schermo risale al 1971 nel varietà “Speciale tre milioni”, dedicato al mondo giovanile. Nel ’72 anima la trasmissione “Finalmente Domenica”, costruita come un giornale, ma il grande successo avviene nel 1976 con “Bontà loro”, considerato il primo talk show della televisione italiana: nato nel clima della riforma Rai, trasmesso sulla Rete 1 dopo il film del lunedì sera, le sue chiacchierate notturne arrivano ad ascolti record. Dopo i due anni di “Bontà loro” Costanzo ripete l’esperimento con “Acquario” (1978-79) e “Grand’Italia” (1979-80). Nel frattempo, firma il suo primo e unico film da regista, “Melodrammore”, per il quale viene intervistato dal “re” dei cronisti cinematografici, Lello Bersani. Concludono l’omaggio a Costanzo la serata speciale “Per Libero Grassi”, condotto in tandem con Michele Santoro il 26 settembre 1991, la prima notizia dell’attentato del 14 maggio 1993 e una delle conversazioni intergenerazionali per “Italia4D”, trasmissione di Rai Storia del 2012.

Omaggio a Sandro Pertini
Rai Cultura ricorda il “presidente ribelle” a trentacinque anni dalla scomparsa

Combattente della Grande Guerra, medaglia d'argento al valor militare, partigiano, parlamentare socialista e membro della Costituente, presidente della Camera e figura capace di reinterpretare il ruolo del Capo dello Stato, Rai Cultura ricorda il presidente Sandro Pertini con lo speciale di Giuliana Mancini, in onda per “Italiani”, con Paolo Mieli”, riproposto lunedì 24 febbraio alle 17.45 su Rai Storia. Con le testimonianze del maggior studioso dei suoi scritti, il Professor Stefano Caretti, quella del giornalista che lo ha seguito nei suoi viaggi durante il “settennato”, Claudio Angelini, e di due giovani scrittori, uno dei tanti bambini ricevuti al Quirinale da Sandro Pertini e l’altro nato nell’anno della sua elezione a Presidente, si ricorda Sandro Pertini il ribelle. La puntata dedicata a Sandro Pertini ripercorre gli avvenimenti della sua vita soprattutto attraverso le sue parole tratte da lettere, interviste, documenti ufficiali e le immagini di un luogo emblematico come il carcere di Santo Stefano.

Passato e Presente
L'Encyclopedie, il manifesto dell'Illuminismo

Dal 1751 al 1772, con l’uscita dei volumi dell’Encyclopédie, viene realizzata una fondamentale impresa culturale, la prima grande impresa di divulgazione culturale, tecnica e scientifica che diffonde sapere a largo raggio, e non più a pochi privilegiati. Un’avventura che ha tanti protagonisti, da Voltaire a Rousseau, ma un solo padre: Denis Diderot. Ne parlano il professor Vincenzo Ferrone e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda lunedì 24 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Anno Santo. Pellegrini nella Storia

Nato in maniera quasi casuale, sotto una decisiva spinta popolare, sono stati necessari diversi secoli per fare assumere al Giubileo la sua attuale forma. È papa Bonifacio VIII, nel 1300, a “inventare” l’Anno Santo, trasformando l’iniziativa individuale di un ignoto predicatore, in un evento di portata universale. Un appuntamento che non ha conosciuto crisi, neanche durante il periodo avignonese, quando migliaia di pellegrini continuarono comunque a riversarsi nella città eterna. Rai Cultura propone “Anno Santo. Pellegrini nella Storia” in onda lunedì 24 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Il secolo più buio per il Giubileo è certamente il XIX, quando a causa delle guerre napoleoniche e della Repubblica romana, non furono celebrati quelli del 1800 e del 1850. Quello del 1875, dopo l’annessione di Roma al Regno d’Italia, sarà celebrato senza particolare solennità. Una storia affascinante dove si intrecciano la fede popolare, la teologia, la politica e la guerra. Una storia che ci racconta il giornalista Mario Prignano, giornalista del Tg1 e autore di numerosi saggi sulla storia della Chiesa e del recentissimo “Antipapi. Una storia della Chiesa”.

La bussola e la clessidra
La via del guerriero: Khunbish, messaggero mongolo

E’ il giovane Khunbish, cavaliere mongolo che, dopo un’infanzia difficile, entrerà a far parte di uno degli eserciti più temuti della storia, l’ultimo protagonista della nuova stagione de “La bussola e la clessidra”, in onda lunedì 24 febbraio alle 22.00 su Rai Storia. A introdurre la vita di Khumbish e le avventure che lo attendono è il professor Alessandro Barbero.

MARTEDI’ 25/02/2025

Passato e Presente
L'Egitto, da Sadat a Mubarak

Due uomini, due leadership, due epoche che hanno segnato profondamente il volto dell’Egitto: Anwar al-Sadat e Hosni Mubarak, hanno guidato l’Egitto in alcune delle fasi più complesse della storia contemporanea del Medio Oriente, dal conflitto aperto alla pace con Israele, dall’emergere del radicalismo islamico alla costruzione di un regime autoritario e dispotico. Sullo sfondo le ultime fasi della Guerra fredda, l’emergere dell’unipolarismo americano con la guerra del Golfo, l’11 settembre fino allo scoppio della tempesta perfetta: le primavere arabe. Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessia Melcang a “Passato e Presente” in onda martedì 25 febbraio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Il declino di Hitler
Operazione Barbarossa

Il 22 giugno 1941 è forse il giorno decisivo dell’intera Seconda guerra mondiale: inizia l’Operazione Barbarossa, l’invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista. Hitler viola il patto di non-aggressione, firmato dai due Paesi appena due anni prima, e dà il via a una campagna monumentale, condotta da oltre 3 milioni di soldati tedeschi. Questa scelta si rivelerà, per il suo regime, l’inizio della fine. Ma come è giunto a questa decisione? E come mai l’Unione Sovietica di Stalin si fece prendere così alla sprovvista dall’invasione? Che ruolo giocarono i generali dei due dittatori? A queste e ad altre domande risponde la serie Bbc, introdotta per Rai Cultura dallo storico Emilio Gentile, “Il declino di Hitler” in onda martedì 25 febbraio alle 21.10 su Rai Storia.

1939 – 1945. La Seconda guerra mondiale”
Nel deserto africano

La storia della guerra italiana e tedesca in Africa settentrionale dalla conquista di Sidi Barrani, occupata dal Generale Graziani nel settembre del 1940, alla controffensiva inglese su Tobruk, il ripiegamento italiano, l’arrivo dell’Afrikakorps comandato dal generale Erwin Rommel, fino alla battaglia di El Alamein e alla sconfitta dell’Asse in Africa settentrionale.Questi gli eventi al centro del nono appuntamento con la serie “1939 – 1945. La Seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia martedì 25 febbraio alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

MERCOLEDI’ 26/02/2025

Passato e Presente
La Serenissima e la Superba. Venezia e Genova in lotta

La Serenissima e la Superba, il leone e il grifo: contrapposizioni che raccontano la plurisecolare rivalità tra Venezia e Genova, due signore del mare che sul mare proiettano ambizioni e fortune, istituzioni, cultura, economia, e che sul mare si affrontano incessantemente per conquistarne il predominio. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Antonio Musarranel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda mercoledì 26 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La ricerca di un equilibrio è uno sforzo costante che si serve della guerra di còrsa, della pirateria, fino ad arrivare ai grandi scontri navali, laddove a misurarsi sono le galee. Quella di Venezia, altezzosa e conservatrice, amante dell’opulenza e dei colori, e di Genova, intraprendente e dinamica, più severa ma altrettanto fiera e determinata, è la storia di un antagonismo irriducibile che si consuma tra il Mediterraneo e il Mar Nero, dall’Oriente ottomano e bizantino alla Terrasanta, fino alle coste settentrionali dell’Africa. Un antagonismo che non avrà una vincitrice.

Mai più trasmessi”
La madre di Torino

Un “telefilm” che ebbe riconoscimenti sia al Premio Ravenna che al Prix Italia del 1967, trasmesso con un certo successo nell’aprile 1968. Un fatto di cronaca - un bambino che sta per cadere da un terrazzo al nono piano di una casa popolare mentre gioca da solo, viene salvato dalla madre e da un operaio, è lo spunto di un prodotto televisivo d’autore - firmato dal regista Gianni Bongioanni, girato in 35mm con una cinepresa a braccio. Lo ripropone “Mai più trasmessi”, la trasmissione Rai Cultura in collaborazione con Rai Teche - con il commento di Simona Vanni - che attraverso un accurato lavoro di selezione e digitalizzazione, ha recuperato programmi mai andati in onda mercoledì 26 febbraio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Nella puntata interviene anche Roberto Trevisio, che nel film aveva interpretato il ruolo del bambino salvato, mentre – tra gli altri interpreti - Lucia Catullo era nei panni della madre e Gualtiero Boninsegni in quelli dell’operaio salvatore del piccolo. Il regista – Gianni Bongioanni – è stato autore di film inchiesta, tutti realizzati per la televisione, come “Filo d’erba”, “Svolta pericolosa”. L’intento narrativo di “La madre di Torino” è quello di ricostruire una minuta storia familiare e cittadina su due linee che si incrociano continuamente. L’indagine sui sentimenti dei protagonisti si estende fino a includere le implicazioni sociologiche del vivere in città, in un organismo urbano vincolato alla condizione industriale, dove la prima solitudine, la più dolorosa, è quella dei bambini la cui vitalità non trova spazi per esprimere la propria energia e li isola e li confina in aree esigue e marginali.

GIOVEDI’ 27/02/2025

Passato e Presente
Ugo Foscolo la bellezza e la poesia civile

Quella di Ugo Foscolo è stata una vita intensa, fatta di fughe, amori, conflitti, tanto ideologici quanto militari e letterari. La sua condizione di esule, elemento centrale nella sua poetica, lo portò a una profonda riflessione sulla condizione umana e sul ruolo dell'intellettuale in un'epoca di cambiamenti cruciali per la storia europea. Lo raccontano Paolo Mieli e il professor Lucio Villari a Passato e presente in onda giovedì 27 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Eppure, è spettato proprio ad uno scrittore come lui, nato oltremare da madre greca, lasciare una confessione tanto esplicita e inequivocabile circa il proprio impegno civilee la propria “consapevolezza patria”. Un sentimento che si nutre della memoria dei grandi, celebrati nei "Sepolcri" come esempi di virtù per le generazioni future, e che trova nella bellezza ideale de "Le Grazie" la sua più alta espressione, unendo così impegno civile e ricerca estetica in un messaggio di eterno valore.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Elam: la scrittura perduta
a.C.d.C.”
Gli ultimi re guerrieri d'Europa: la battaglia di Hastings

Dopo essere stata bloccata in porto dal cattivo tempo per mesi, la flotta normanna del duca Guglielmo può finalmente attraversare la Manica per invadere l’Inghilterra. Il re Aroldo è nel nord e il suo esercito, benché vittorioso, è esausto dalla lotta contro i vichinghi. Aroldo deve tornare al più presto nel sud, radunare un nuovo esercito e affrontare questa nuova invasione. I due eserciti si incontreranno ad Hastings, il 14 ottobre 1066. Un momento cruciale della storia inglese al centro di “a.C.d.C.”, in onda giovedì 27 febbraio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

VENERDÌ 28/02/2025

La resistenza di Parma ai fascisti ne “La pace perduta”
Il ricordo di Alvaro Zucchi nel racconto di Hombert Bianchi

Dopo il primo conflitto mondiale, l’avvento della pace fece sorgere nei popoli un avvenire di benessere, disatteso dall’emergere del fascismo e del nazismo. Il periodo tra le due guerre viene indagato da Hombert Bianchi nel suo lavoro “La pace perduta”, con la narrazione di Arnoldo Foà, andato in onda dal 21 maggio 1968 sul Secondo Programma nazionale, e riproposto da Rai Cultura da mercoledì 26 febbraio alle 18.30 su Rai Storia. In questa puntata, “La violenza dell'ora decisiva” in onda venerdì 28 febbraio alle 18.30 sempre su Rai Storia si pone al centro il clima di tensione e violenza che man mano va dilagando in tutta Europa nei primi anni Venti del Novecento. Ci si sofferma in particolare sull’avanzata del fascismo e di Mussolini, alla conquista delle città con migliaia di uomini armati, forgiati dalla Prima guerra mondiale, e sulla controffensiva che, dove avveniva, era disperata: dalla resistenza delle leghe cattoliche a Cremona ai reticolati a Bari, dalle lotte sanguinose a Genova e Ancona, alle barricate e trincee a Parma. Qui risalta la testimonianza di Alvaro Zucchi, ardito del popolo, che racconta come l’intera città abbia resistito all’attacco di Italo Balbo: furono costruite grandi trincee con qualsiasi materiale fosse buono, dalle pietre alle panche. Donne, ragazzi, giovani, vecchi, di qualsiasi schieramento, si ritrovarono uniti in una sola volontà, respingere i fascisti. Dopo giorni di sparatorie, assalti improvvisi, e una cinquantina di morti, Parma resistette, i fascisti non presero mai la città.

Passato e Presente
Hirohito

Il 25 dicembre 1926 Taisho, l’imperatore del Giappone, muore. Sale al trono, a soli venticinque anni, suo figlio, il principe ereditario e reggente Hirohito. Il nuovo sovrano, una figura enigmatica e a tratti controversa, regnerà fino al 1989, anno della sua morte. Lo raccontano Paolo Mieli e la professoressa Noemi Lanna a Passato e presente in onda venerdì 28 febbraio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In questo lungo periodo, conosciuto come era “Schowa”, ossia della “Splendente armonia”, il Giappone vivrà grandi e drammatici cambiamenti. Negli anni Trenta la crescente influenza esercitata dai militari trascinerà il Paese in una serie di conflitti che culmineranno con la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione americana. Nel dopoguerra, tuttavia, il Giappone saprà reagire e, grazie a uno straordinario sviluppo economico, diventerà una delle maggiori potenze mondiali.

Le Ragazze” con Francesca Fialdini
Gli anni '90 con Martina Colombari e Tiziana Russo

Tornano "Le Ragazze", il programma di Rai Cultura condotto da Francesca Fialdini e realizzato da Pesci Combattenti, in onda venerdì 28 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. Nella puntata, a raccontare gli anni ‘90 saranno Martina Colombari e Tiziana Russo, sorella di Marta Russo, la studentessa uccisa 26 anni fa, mentre si trovava all’interno dell'Università La Sapienza di Roma. Martina Colombari nasce a Riccione, figlia unica di genitori giovanissimi che gestiscono un ristorante-pizzeria. Cresce ricevendo un’educazione severa che le ha trasmesso i solidi valori che da sempre guidano la sua esistenza. Ha appena il tempo di affacciarsi in un’adolescenza da semplice ragazza di provincia, con le mattine al liceo, i pomeriggi a danza e i primi amori inconfessabili, quando diventa la ragazza più famosa d’Italia vincendo a soli 16 anni il concorso di Miss Italia nel 1991. La vittoria le prospetta turbinose opportunità di lavoro nella moda, nel cinema e in televisione, opportunità che Martina si impegna sin da subito a cogliere con la massima serietà, affrontando sacrifici e rinunce. Dopo la favola romantica vissuta per tre anni col campione di sci Alberto Tomba, ha sposato Alessandro Billy Costacurta e ha avuto con lui un figlio, Achille. È rimasta una donna normale che non risparmia impegno e dedizione anche nel volontariato, a cominciare dall’esperienza vissuta ad Haiti nel 2007 dopo il terremoto in cui ha affrontato l’orrore di seppellire i bambini. Oggi ha 48 anni ed è una donna forte, generosa, che non ha paura di invecchiare. La sua storia si intreccia con quella di Tiziana Russo, sorella di Marta Russo, la giovane studentessa che il 9 maggio del 1997, mentre percorreva con un’amica un vialetto dell’Università la Sapienza, fu raggiunta alla nuca da un proiettile sparato da una finestra e, dopo quasi cinque giorni di coma, il 13 maggio morì. Tiziana è riuscita a elaborare il lutto attraverso un percorso lungo e doloroso che l’ha portata a fuggire da Roma rifugiandosi qualche anno a Torino, dove nessuno la conosceva. Poi, tornata a casa, ha iniziato a fare viaggi con la madre, solo loro due. Con fatica ha ripreso l’Università, ha conosciuto quello che sarebbe diventato suo marito e si è laureata. Non riuscendo ad avere un figlio la coppia ha adottato una bambina in Cina, di nome Mia, giunta nella loro famiglia a 16 mesi. Oggi Mia ha dieci anni. Qualche anno fa Tiziana ha ritrovato in un armadio i diari di Marta e oggi è finalmente riuscita a riappropriarsi di sé stessa e in parte anche della sorella, dei momenti più belli vissuti insieme, lasciando andare tutto il male che ha colpito la sua famiglia.

La resistenza a Stalin
Prima visione

Foreste baltiche. Un quarto della Lituania, un terzo della Lettonia e quasi la metà dell'Estonia. È qui che, nella metà del secolo scorso, si svolge un dramma: la resistenza di un pugno di partigiani lituani, lettoni, estoni, alle forze dell'Unione Sovietica sul loto territorio alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Con la contestualizzazione del professor Alberto Basciani, Rai Cultura propone “La resistenza a Stalin”, in onda venerdì 28 febbraio alle 22.10 in prima visione su Rai Storia.

SABATO 01/03/2025

Passato e Presente
D'Annunzio, l'esteta della politica

Protagonista indiscusso della scena letteraria italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento, Gabriele D’Annunzio entra per la prima volta in parlamento nel 1897, eletto alla Camera dei deputati. È la prima vera esperienza concreta di un percorso politico che lo porterà all’occupazione di Fiume. D’Annunzio diventa il Comandante, dando vita ad un’esperienza che sarà fondamentale per molti giovani dell’epoca e di cui restano oggi documenti importanti come “La Carta del Carnaro”. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 1° marzo alle 20.30 su Rai Storia, a ottantasette anni dalla scomparsa, Paolo Mieli ricostruisce con il professor Francesco Perfetti l’affascinante e controversa parabola del D’Annunzio politico, un’esperienza irrimediabilmente segnata dalla passione per l’estetica e la poesia.

Cinema Italia
Totò, lascia o raddoppia?

Il duca Gagliardo della Forcoletta, grazie alla sua cultura immensa, diventa un campione a "Lascia o raddoppia", il quiz presentato da Mike Bongiorno. Due gangster scommettono su di lui: uno minaccia di ucciderlo se raddoppia, l'altro di fargli fare la medesima fine se lascia. Di Camillo Mastrocinque, con Totò, Valeria Moriconi, Carlo Croccolo, Mike Bongiorno, Luigi Pavese,

Documentari d' autore
Rosso di sera”

Las Vegas, Nevada. Al centro dell’attenzione tre storie americane ai tempi del Coronavirus: quello di una giovane donna candidata alle primarie del Partito Repubblicano per le elezioni per il Congresso; quella di un senza tetto che vive con la sua compagna in un tunnel; e quella di un medico alle prese con i tamponi in un parcheggio. È “Rosso di sera” di Emanuele Mengotti, in onda sabato 22 febbraio alle 22.45 su Rai Storia in prima visione Rai per il ciclo “Documentari d’autore”.


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