Sovrane dell’immaginario
Rinnovando il tutto esaurito degli anni passati, è tornato Lo Schiaccianoci dei Colla, che è già diventato un classico del repertorio marionettistico durante le festività natalizie al Piccolo Teatro: uno spettacolo che riporta indietro nel tempo per far rivivere suggestioni ormai sempre più rare nel presente.
MILANO, 29 dicembre 2024 – “Su venite, venite, cari bambini, a vedere cosa vi ha portato il Bambin Gesù”. Natale non sarebbe Natale senza Lo Schiaccianoci, soprattutto per i giovanissimi spettatori. L’opera di Čajkovskij del 1892, con le sue bambole danzanti, i topi esuberanti e le fate, fiocchi di neve, fiori e musica è il balletto più popolare al mondo. La produzione dei Colla anno dopo anno riscuote maggiore successo e registra il sold-out. Quando arriva dicembre molte persone non vedono l’ora di celebrare le vacanze natalizie e per molti ci sono alcune tradizioni che si mantengono inalterate. Ad esempio, la produzione della storica compagnia milanese che in un sapiente lavoro racconta la fiaba della ragazza e del suo giocattolo di Natale preferito, che prende vita, sconfigge il Re dei topi e la porta in una terra magica dove incontra la Fata Confetto. La magnifica versione ridotta per marionette (su appunti di Eugenio Monti Colla) offre la possibilità allo spettatore, in settanta minuti senza intervallo, di assaporare la magia della notte di Natale partendo dalla musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, dalle coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov, dalla fonte letteraria di Alexandre Dumas e dal racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffman (sotto la direzione tecnica di Tiziano Marcolegio e la regia di Franco Citterio con Giovanni Schiavolin). “La neve cadeva delicatamente per le strade e le persone correvano a casa, con le braccia piene di scatole allegramente impacchettate con la carta dei negozi di giocattoli, negozi di caramelle, e panetterie. Perché era la vigilia di Natale e, come cadde il tramonto, i bambini di tutta la Germania si misero in silenziosa attesa della notte che stava per sopraggiungere, e con essa i doni...”. Lo spettacolo si ispira alla concezione ballettistica di Jean Georges Noverre, utilizzando la forma della pantomima, del gesto e dell’azione coreografica come linguaggio narrativo ed espressivo. Infatti il teorico francese del Settecento sosteneva che la danza doveva risultare naturale ed eloquente identificandola mediante la pantomime. Quest’arte permette di sviluppare in autonomia l’azione e privilegia l'espressione di sentimenti e stati d’animo con atteggiamenti e gesti. La Carlo Colla & Figli di Milano - la più antica compagnia italiana di marionette e tra le più longeve al mondo - infatti accompagna lo spettatore con una serie di didascalie recitate (voci di Francesca Guerra, Lisa Mazzotti, Carlo Decio) che aiutano a punteggiare l’azione muta dei fantocci, nel gusto delle favole della buonanotte. Dolce e fantasiosa questa versione accoglie lo spettatore con un evocativo teatro nel teatro dove campeggiano il titolo in varie lingue e tutt’attorno numerose copertine di libri. Da Carroll a Buzzati, da Salgari a de Saint-Exupéry e via via Twain, De Amicis, Melville, Dickens, Tolstoj, Rodari, Cervantes e naturalmente Hoffmann e Dumas oltre a Verne, Kipling, Brontë, Ungaretti, Collodi e... in mezzo uno Schiaccianoci a figura intera che invita a entrare in questo fantastico mondo.
Lo spettacolo dei Colla presenta con delicata inventiva il celebre balletto, arricchendolo con un pizzico di vecchio stile che porta con sé l’incanto e la sorpresa, mentre le marionette danzano con maestrìa (eccome se danzano! anche meglio di alcuni ballerini in carne ed ossa). L’allestimento un saggio di artigianato teatrale, con l’albero di Natale illuminato, l’aprirsi dei regali in raffinate confezioni, la battaglia fra le schiere dei topi con il loro Re e quelle dei soldatini di Fritz (simpatica l’idea di far uscire dal fucile allo sparo un foglietto con scritto BANG), le visioni del regno dei dolci e il volo a cavallo della slitta tutta dorata, la grande nevicata e il valzer dei fiori. I laboratori interni della Compagnia e le sue maestranze hanno ricreato tutti i personaggi dello Schiaccianoci. Non manca nessuno, da Clara alla Fata Confetto, da Drosselmeyer al Principe, dai Signori Stahlbaum a Fritz, senza dimenticare le danze di carattere. Queste ultime sono un gioiello di fantasticheria: quella spagnola con enormi tavolette di cioccolata, quella araba con giganteschi chicchi di caffè, quella cinese con le imponenti tazze e teiera danzanti e quella russa con i bastoncini di zucchero, oltre a tanti altri smisurati dolci di marzapane.
La storia è ben conosciuta ed anche in questa variante è fedele: a Natale la piccola Clara riceve in regalo un buffo Schiaccianoci dalle sembianze umane e dai denti aguzzi dal padrino Drosselmeyer. Quest’ultimo mostra anche alla fanciulla un carretto portato dal suo servitore dal quale fuoriescono un dolce Pierrot, uno scatenato Turco e una graziosa Ballerina. Lo Schiaccianoci diventa subito il giocattolo preferito di Clara, che insieme con lui vivrà fantasmagoriche avventure in paesi lontani sconfiggendo il male. Nel finale una anziana Clara rammenta ai suoi nipoti quanto lo Schiaccianoci sia stato importante nella sua crescita per trasformare gli incubi in sogni e i sogni in desideri. Una impronta particolare è data dal modo di concepire la recitazione che i marionettisti del passato modellavano su toni enfatici. Carlo Colla preferì una tecnica più sfumata che potesse rimpiazzare la mimica facciale di cui le marionette non potevano servirsi per esprimere emozioni.
La Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli fu fondata nel 1861, anche se le sue radici risalgono al Settecento. I Colla erano una famiglia di commercianti a cui piaceva intrattenere nella propria casa amici e parenti grazie a un teatrino di marionette. Durante la dominazione asburgica furono esiliati dalla città di Milano per aver commerciato con i francesi. Così iniziarono a trasformare lo svago in una autentica professione, producendo spettacoli viaggianti diretti da Giuseppe Colla. Alla scomparsa di quest’ultimo, nel 1861, i suoi eredi diedero vita a tre differenti compagnie. La Carlo Colla & Figli ampliò il repertorio e sviluppò materiali e tournée, con la felice intuizione di portare in scena con le marionette le opere rappresentate al Teatro alla Scala (in questo Schiaccianoci all'inizio della festa della vigilia un fondale riproduce proprio la facciata del Piermarini innevata). Nel 1911 la Compagnia ritornò a Milano e prese la direzione e la gestione del Teatro Gerolamo (bellissima bomboniera alle spalle del Duomo, chiamata dai milanesi “Piccola Scala”) che divenne la sua sede stabile fino al 1957. L’attività a conduzione familiare rimase tale sino agli anni Ottanta, quando sotto la direzione di Eugenio Monti Colla (che fu anche l’ultimo marionettista della dinastia attivo) un gruppo di suoi allievi fondò l’Associazione Grupporiani che ancora oggi gestisce le attività.
L’ammirazione e i festanti applausi sono risuonati al Piccolo Teatro Studio Melato per i marionettistiFranco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Michela Mantegazza, Tiziano Marcolegio, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette, per la magia sprigionata nelle incredibili scene, sculture e luci di Franco Citterio e nei curatissimi costumi di Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio. I dettagli, i decori, i fondali, la fantasia, la pazienza, l’abilità, e l’armonia dei movimenti sono la cifra distintiva della compagnia, che fa parte delle tradizioni meneghine più amate e sentite, come lo sono il Sant’Ambrogio alla Scala, la Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!, il panettone e il risotto giallo. Questo Schiaccianoci, come ogni produzione firmata Colla, risulta imperdibile per grandi e piccini, a testimonianza di un solido patrimonio d'arte rara, lieve, leggera come una piuma e soprattutto genuina.
Leggi anche:
Milano, L'italiana in Algeri (marionette Colla), 02/10/2019
Roma, Lo Schiaccianoci, 21/12/2024