Nota discografica
1948 (live)
Schwanda, der Dudelsackpfeifer (in tedesco)
Schwanda - Karl Schmitt-Walter
Dorota - Betina Brucker
Babinský - Karl Friedrich
Königin - Christa Ludwig
Magier - Josef Lindlar
Teufel - Wolf Heide
Chor und Sinfonie-Orchester des Hessischen Rundfunk Winfried Zilling
10 Ottobre 1958 (live)
Svanda il pifferaio (in italiano) (ascolta)
Svanda - Scipio Colombo,
Dorotka - Leyla Gencer,
Babinski - Aldo Bertocci,
La regina - Gertrude Ribla,
Lo stregone - Melchiorre Luise,
Il diavolo - Paolo Montarsolo
Il giudice - Adriano Ferrario
Il boia - Mario Carlin
Il famulo del diavolo - Enzo Guagni
Orchestra Sinfonica della Rai di Milano Nicola Rescigno.
1981 CBS-SONY (in studio)
Schwanda, der Dudelsackpfeifer (in tedesco)
Schwanda - Hermann Prey
Dorota - Lucia Popp
Babinský - Siegfried Jerusalem
Königin - Gwyndolyn Killebrew
Magier - Alexander Malta
Teufel - Siegmund Nimsgern
Münchner Rundfunkorchester Heinz Wallberg.
2003 Naxos (live)
Švanda, dudák (in ceco)
Švanda - Matjaz Robavs
Dorotka - Tatiana Monogarova
Babinský - Ivan Houpenitch
Královna - Larisa Kostyuk
Černokněžík / Čert - Alexander Teliga
Wexford opera chorus, Belarussian National Philharmonic Orchestra Julian Reynolds.
2012 Profill (live)
Švanda, dudák (in ceco)
Švanda - Christoph Pohl
Dorotka - Marjorie Owens
Babinský - Ladislav Elgr
Královna - Tichina Vaughn
Černokněžík - Tilmann Ronnebeck
Čert - Michael Ede
Pekelny hejtman / Kat / Sudi - Simeon Esper
Chor der Sachsische Staatsoper Dresden und Sachsische Staatskapelle Dresden Constantin Trinks.
Delle edizioni citate purtroppo è letteralmente introvabile l’unica in studio (in lingua tedesca) con Lucia Popp, mentre tutte le altre seguono (con tagli più o meno estesi) la seconda versione dell’opera, privata di prologo ed epilogo. Molto riuscita sotto tutti i punti di vista è l’edizione RAI, sebbene i tagli (che riguardano sia le strofe dei cantabili che gli interi interludi orchestrali) omettano circa 30 minuti di musica. Viceversa l’edizione proveniente dal festival di Wexford, sebbene più lunga, è da evitare come la peste per via di solisti modesti, di un’orchestra piuttosto sgangherata e di un coro sotto della soglia di dilettantismo. L’edizione che abbiamo seguito per gli ascolti è l’ultima indicata, quella di Dresda (i files fanno riferimento alla serata a suo tempo radiotrasmessa dall’emittente MDR e non al cd in commercio dall’aprile scorso) che si avvale del suono a dir poco favoloso della Sachsische Staatskapelle Dresden oltre che di un buon baritono, di un soprano sufficiente (lo stesso impegnato nelle recite palermitane) e di un tenore molto in affanno.
Si segnala, per la ripresa palermitana, la qualità della nuova traduzione a firma di Emanuele Bonomi, proposta nel programma di sala (di cui si raccomanda caldamente l’acquisto), che riesce a restituire in lingua italiana la scansione ritmica e le rime del testo originale in ceco.