L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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I DEBUTTI

Coro del Teatro San Carlo

La storia del Coro affonda le sue radici nell’Ottocento, periodo di intensa e raffinata attività. Le prime notizie relative ad un ensemble vocale stabile del Teatro risalgono agli anni Venti del secolo scorso, quando il Maestro Giuseppe Papa, reduce dai successi alla Scala, a Madrid e al Colón di Buenos Aires, decide di stabilirsi a Napoli, organizzando in pochissimo tempo un complesso corale di ottime qualità. Bisognerà però attendere la stagione 1951-1952 perché il Coro diventi un elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, contribuendo regolarmente al prestigio delle stagioni d’opera e tenendo viva, così, una tradizione particolarmente sentita a Napoli. Pur senza fornire nomi e dettagli, infatti, già le cronache dell’Ottocento riferiscono di un’attività corale, in Teatro, raffinata e intensa. Nel 1820, ad esempio, al pubblico napoletano viene presentato l’oratorio Die Schöpfung di Haydn, mentre nel 1893 è il turno de La damnationde Faust, titoli, l’uno e l’altro, ritornati di recente al centro degli interessi dell’ensemble. Due musicisti, in particolare, hanno scandito la storia del complesso sancarliano negli ultimi cinquant’anni: Michele Lauro e Giacomo Maggiore. Il primo, Maestro del Coro per oltre vent’anni a partire dal 1951, l’altro alla testa del gruppo per un periodo di tempo quasi identico, fino al 1994. Prima ancora, però, frequenti - anche se non stabili – erano stati i rapporti del complesso con Roberto Benaglio, prestigioso didatta molto attivo alla Scala e alla Staatsoper di Vienna. Attuale Direttore del Coro è Gea Garatti Ansini.

Gea Garatti Ansini

Studia al Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna, laureandosi poi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e diventa assistente dei Maestri Marcel Seminara, Andrea Giorgi e Roberto Gabbiani. Si perfeziona nel metodo corale Kodály presso l’Università di Esztergom in Ungheria. Ha firmato, come Maestro del Coro al Teatro dell’Opera di Roma, il musical di Kurt Weill Lady in the dark, La fille du régiment, Così fan tutte, Il barbiere di Siviglia, Madama Butterfly, le opere Rigoletto e Tosca, durante la tournée in Giappone nei teatri Biwako Hall di Otsu, Bunkamura Hall e NHK di Tokyo. Nel 2003, per il M° Daniele Gatti prepara il Coro del Comunale di Bologna per Un ballo in maschera e Ein deutsches Requiem di Brahms. Si esibisce su Rai2, Tg2, nell’ambito della rubrica dedicata alla lirica e realizza la parte corale nel film To Rome with Love di Woody Allen. Nel 2014 fonda l’International Opera Choir di Roma, con il quale inaugura il 58°, 59°, 60° e 61° Festival di Spoleto nella Trilogia di Mozart, diretta da Conlon eseguendo anche in prima assoluta Requiem e Minotauro di Silvia Colasanti. Nel 2017 è stata alla guida del Coro del Teatro Bellini di Catania. Dal 1992 ha collaborato con direttori d’orchestra come Nello Santi, Daniel Oren, Zoltán Peskó, Peter Maag, Bruno Bartoletti, Gianluigi Gelmetti, Gary Bertini, Donato Renzetti, Jeffrey Tate, Bruno Campanella, Charles Dutoit, Pinchas Steinberg, James Conlon, Daniele Gatti, Riccardo Muti, Zubin Mehta. Da luglio 2018 ha assunto la Direzione del Coro del Teatro di San Carlo.

Avi Avital

Primo mandolinista solista ad essere nominato per un Grammy Award classico, Avi Avital è uno dei principali ambasciatori del suo strumento; nelle esibizioni dal vivo è considerato una forza trainante nell’opera di rinvigorimento del repertorio del mandolino. Più di cento composizioni contemporanee sono state scritte per lui, quindici delle quali Concerti, tra cui figurano quelli di Avner Dorman e Giovanni Sollima.

Artista esclusivo Deutsche Grammophon, ha realizzato quattro dischi per questa etichetta, tra cui ‘Vivaldi’ (2015) vincitore del premio ECHO Klassik. Ha inoltre registrato per Naxos e SONY Classical, vincendo un ECHO Klassik Award nel 2008, grazie alla collaborazione con il David Orlowsky Trio. Si è esibito con orchestre prestigiose collaborando con direttori del calibro di Zubin Mehta, Kent Nagano, Osmo Vänskä, Ton Koopman e Giovanni Antonini. Nato a Be'er Sheva, nel sud di Israele, Avi Avital ha iniziato a studiare il mandolino all'età di otto anni. Si è diplomato all’Accademia Musicale di Gerusalemme e al Conservatorio Cesare Pollini di Padova, dove ha studiato il repertorio mandolinistico originale con Ugo Orlandi. Vincitore del prestigioso Concorso Aviv di Israele nel 2007, Avi Avital è il primo mandolinista nella storia a ricevere questa onorificenza. Avi Avital suona su un mandolino del liutaio israeliano Arik Kerman.

Javier Camarena

Javier Camarena è conosciuto come un interprete di Mozart e del Bel canto. Nato nella città messicana di Xalapa, ha studiato nelle università di Veracruz e Guanajuato. Ha fatto il suo debutto professionale come Tonio in La figlia del reggimento di Donizetti al Palace of Fine Arts di Città del Messico nel 2004. È entrato a far parte dell’ensemble vocale dell'Opera di Zurigo nel 2007. Recenti ruoli includono il conte Almaviva nel Barbiere di Siviglia di Rossini alla Royal Opera House, Covent Garden, al Metropolitan Opera e all'Opera di Zurigo; il Duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi al Gran Teatre del Liceu di Barcellona e Don Ramiro nella Cenerentola di Rossini all'Opera di Stato bavarese. Il cantante è anche apparso nell'annuale concerto di gala della Richard Tucker Music Foundation alla Carnegie Hall di New York, e ha tenuto dei recital in duo con Ángel Rodríguez con arie di Donizetti e Rossini insieme a canzoni della tradizione messicana. La discografia di Camarena consiste in registrazioni soliste, vari CD e DVD di produzioni operistiche e due CD di musica pop latina. Può anche essere ascoltato su registrazioni di concerti dal vivo: ha registrato infatti La colombe di Gounod con l'Orchestra Hallé sotto la direzione di Sir Mark Elder, la Waisenhausmesse K 139 di Mozart e la Messa D 950 di Schubert con Claudio Abbado al Festival di Salisburgo.

Francesco Libetta

Francesco Libetta è stato definito dal New York Times un "aristocratico poeta della tastiera con il profilo e il portamento di un principe rinascimentale". Ha registrato le trentadue Sonate di Beethoven, musiche di Händel, Chopin, Godowsky. Ha studiato Composizione con G. Marinuzzi a Roma e J. Castérède a Parigi. Ha scritto musica per il teatro e per il cinema, cameristica, orchestrale. È invitato da concorsi internazionali come presidente di giuria o in commissione (Porrino di Cagliari, BNDES di Rio de Janeiro, Busoni di Bolzano, Premio Venezia, Horowitz di Kiev, Livorno, etc). Ha pubblicato saggi su storia ed estetica musicale; ricostruzioni di Madrigali; scritti sulla vita operistica nel meridione d’Italia nel Settecento e nell’Ottocento. Il suo libro “Musicista in pochi decenni” è stato recentemente pubblicato da Zecchini. Ha collaborato con i violinisti Ida Haendel, Aylen Pritchin, Massimo Quarta, Giovanni Angeleri; danzatori, coreografi e compagnie di balletto (da Carla Fracci a Giulio Galimberti, dal Balletto del Sud a Stefania Ballone); cantanti (Anna Caterina Antonacci, Ernesto Palacio). Ha fondato e organizzato per molti anni il Festival di Miami a Lecce. Ha fondato l’Associazione Nireo, attiva anche come casa discografica, con cui ha realizzato nuove produzioni e progetti culturali storici (tra cui la raccolta di 31 dischi con tutte le registrazioni di T. Schipa).

Igor Levit

Igor Levit ha ottenuto il riconoscimento "Instrumentalist of the Year 2018” della Gilmore Artist e Royal Philharmonic Society. Nell'ottobre 2018 Sony Classical ha pubblicato il suo quarto album "Life" con opere di Bach, Busoni, Bill Evans, Liszt, Wagner, Rzewski e Schumann. Si è esibito con le principali Orchestre del mondo tra le quali la Chicago Symphony Orchestra, i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo nell'estate 2018, l'Orchestre de Paris, l'Orchestre National de France, la Filarmonica della Scala, la Gewandhausorchester di Lipsia, l’Orchestra del Royal Concertgebouw, la Staatskapelle Dresden, la Cleveland Orchestra, e ha preso parte al tour in Asia della Bayerische Staatsorchester diretta da Kirill Petrenko. Ha studiato sotto la guida di Karl-Heinz Kämmerling, Matti Raekallio, Bernd Goetze, Lajos Rovatkay e Hans Leygraf. Ha partecipato al Concorso Arthur Rubinstein nel 2005 a Tel Aviv e ha ottenuto il Silver Prize, oltre al Premio come migliore interprete per la musica da camera, il Premio del pubblico e il Premio per il miglior interprete dei musica contemporanea.

Susanna Mälkki

Arrivata alla terza Stagione da Direttore Principale della Helsinki Philharmonic Orchestra e alla prima stagione come Principal Guest Conductor della Los Angeles Philharmonic, Susanna Mälkki ha diretto la prima mondiale di Music for Ensemble and Orchestra di Steve Reich e altri progetti importanti tra i quali la Turangalîla-Symphonie di Messiaen e una performance in scena di The Tempest di Sibelius in collaborazione con The Old Globe. Mälkki è stata in precedenza Direttore ospite principale della Gulbenkian Orchestra (2013-17) e direttore musicale dell'Ensemble Intercontemporain (2006-13).

Appuntamenti recenti includono quelli con i Berliner Philharmoniker, la London Symphony, la Gothenburg Symphony, la San Francisco Symphony e la New York Philharmonic Orchestra, l'Orchestre Symphonique de Montréal e il suo esordio con la Czech Philharmonic Orchestra. Mälkki ha già lavorato con la Cleveland Orchestra, la Chicago Symphony, la Philadelphia Orchestra, la New World Symphony, la Swedish Radio Symphony, la BBC Symphony e la Oslo Philharmonic Orchestra, la London Sinfonietta, la Chamber Orchestra of Europe e il Teatro La Fenice. Ex allieva dell'Accademia Sibelius, ha studiato con Jorma Panula e Leif Segerstam. Nel giugno 2010 è stata eletta Fellow della Royal Academy of Music di Londra ed è anche membro della Royal Swedish Academy of Music. Nel 2011 ha ricevuto la Medaglia Pro Finlandia dell'Ordine del Leone di Finlandia - uno dei massimi riconoscimenti della Finlandia - e nel gennaio 2016 è stata nominata Cavaliere della Legion d'Onore in Francia. Nell'ottobre 2016 è stata nominata Conductor of the Year di Musical America nel 2017 e nel mese di novembre 2017 ha ricevuto il Nordic Council Music Prize.

Alexander Malofeev

Alexander Malofeev è riuscito a farsi conoscere grazie alla sua straordinaria apparizione all’ottava edizione del Concorso Tchaikovsky per giovani musicisti nel 2014, dove ha ottenuto il Primo Premio. Nel 2016 ha vinto il Grand Prix al Concorso Internazionale per Giovani Pianisti “Grand Piano”. Alexander Malofeev è nato a Mosca nell’ottobre del 2001. Attualmente studia all’Istituto per Giovani Musicisti ‘Gnessin’ di Mosca sotto la guida di Elena Berezkina, insignita del titolo russo di Lavoratore Onorato della Cultura. Appena quindicenne, Alexander Malofeev si è già esibito sui palcoscenici più prestigiosi del mondo e tenuto recital in Russia, Azerbaijan, Finlandia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Spagna, Italia, Portogallo, Israele, Cina, Giappone, Australia e Stati Uniti. Alexander Malofeev si è esibito con numerose prestigiose orchestre e ha collaborato con direttori del calibro di Valery Gergiev, Vladimir Spivakov, Alexander Sladkovsky, Alondra de la Parra, Dmitry Liss, Eduard Topchjan, Kazuki Yamada, Gábor Takács-Nagy ed Alexander Soloviev, solo per citarne alcuni. Nel luglio del 2016 l’etichetta Master Performers ha pubblicato il primo DVD di Alexander Malofeev.

Antonello Manacorda

Antonello Manacorda è Direttore Principale della Kammerakademie Potsdam dal 2010. È spesso direttore ospite presso altre orchestre, quali i Wiener Symphoniker, Orchestra della NDR, SWR, hr-Sinfonieorchester, Mozarteum, Capitole de Toulouse, BBC, Münchner Philharmoniker. Dal 2003 al 2006 è stato Direttore artistico per la musica da camera all’Académie Européenne de Musique del Festival di Aix-en-Provence. Si esibisce regolarmente alla Philharmonie di Berlino con la Kammerakademie Potsdam e con la NDR di Amburgo. Nel 2014 ha completato l’incisione del Ciclo di Sinfonie di Schubert per Sony Classical con la Kammerakademie Postdam, che è entrato nella lista del quotidiano Die Welt tra i dieci migliori CD del 2015, e ha ottenuto l’Echo Classical Prize. Manacorda è molto attivo anche in campo operistico. Alla Fenice di Venezia ha diretto le tre nuove produzioni del ciclo Mozart-Da Ponte e nel 2015 Die Zauberflöte. Al Theater an der Wien ha diretto l’Otello di Rossini. Tra le recenti produzioni operistiche: Il Barbiere di Siviglia alla Komische Oper di Berlino, Don Giovanni e L’Africaine a Francoforte, Béatrice et Bénedict al Festival di Glyndebourne, Lucio Silla e La piccola volpe astuta al Théatre de la Monnaie di Bruxelles, Le nozze di Figaro e Alceste a Monaco, Die Zauberflöte ad Amsterdam, Midsummer Night’s Dream al Theater An der Wien, La Traviata alla Royal Opera House. In futuro dirigerà Les Contes d’Hoffmann alla Royal Opera House di Londra, Le nozze di Figaro e Don Giovanni al Metropolitan di New York, la Trilogia Da Ponte-Mozart a Bruxelles, Così fan tutte a Parigi, Die Entführung aus dem Serail a Vienna, Der Freischütz a Monaco. Antonello Manacorda è stato membro-fondatore della Mahler Chamber Orchestra, di cui è stato anche vicepresidente e violino di spalla per otto anni.

Michele Mariotti

Pesarese, ha concluso gli studi umanistici e si è diplomato in composizione al Conservatorio Rossini della sua città, dove ha anche studiato direzione d’orchestra sotto la guida di Manlio Benzi. Contemporaneamente si è diplomato col massimo dei voti e la lode presso l’Accademia Musicale Pescarese con Donato Renzetti. Nel 2005 ha fatto il suo debutto nel teatro di Salerno dirigendo Il Barbiere di Siviglia. Nel 2007 ha inaugurato, con il Simon Boccanegra di Verdi, la stagione del Comunale di Bologna, teatro in cui è stato Direttore principale dal 2008 e successivamente Direttore musicale dal 2015 al 2018. Con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ha inciso per la Decca con Juan Diego Flórez, per la Sony con Nino Machaidze e nel 2018 l’album “Rossini Overtures” per l’etichetta Pentatone, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa del compositore. Ha diretto nei principali teatri d’opera e festival italiani e internazionali, fra cui La Scala di Milano, il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Comunale di Firenze, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Festival Verdi di Parma, lo Sferisterio Opera Festival di Macerata, il Metropolitan di New York, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, l’Opéra di Parigi, la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Amsterdam, la Lyric Opera di Chicago, l’Opera di Los Angeles, il Festival di Salisburgo, il Festival di Wexford e l’Opéra Royal de Wallonie. In ambito sinfonico è salito sul podio dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, dell’Orchestre National de France, dei Münchner Symphoniker, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, della Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, de I Pomeriggi Musicali di Milano, dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, degli Essener Philharmoniker. L’Associazione Nazionale Italiana Critici Musicali gli ha assegnato il 36° Premio Abbiati come Miglior direttore d’orchestra del 2016.

Lahav Shani

Nel settembre 2018 subentra come Direttore principale della Rotterdam Philharmonic Orchestra succedendo a Yannick Nézet-Séguin e diventando il più giovane direttore principale della storia dell'orchestra. Nella stagione 2020/21, Shani succederà a Zubin Mehta come direttore musicale della Israel Philharmonic Orchestra. Nella stagione 2017/18, Shani è diventato direttore ospite principale dei Wiener Symphoniker. Lo stretto rapporto di Shani con la Israel Philharmonic è iniziato nel 2007 quando ha eseguito il Concerto per pianoforte di Tchaikovsky sotto la direzione di Zubin Mehta ed è continuato negli anni seguenti sia come pianista che come contrabbassista. Shani è nato a Tel Aviv nel 1989 e ha iniziato i suoi studi di pianoforte all'età di sei anni con Hannah Shalgi, proseguendo con Arie Vardi presso la Buchmann-Mehta School of Music di Tel Aviv. Ha completato i suoi studi di direzione con Christian Ehwald e di pianoforte con Fabio Bidini, entrambi all'Accademia di Musica Hanns Eisler Berlin. Tra i suoi mentori impossibile non citare Daniel Barenboim. Nel 2013 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale di direzione Gustav Mahler a Bamberga.

Kian Soltani

Ha attirato l'attenzione di tutto il mondo nell'aprile 2013 come vincitore del concorso internazionale Paulo Cello a Helsinki. Ha debuttato a diciannove anni nel Goldener Saal di Vienna. Nell'estate del 2015 è stato scelto da Daniel Barenboim come uno dei solisti del Triplo Concerto di Beethoven, in occasione del Waldbühnenkonzert della Eastern Divan Orchestra a Berlino, ai festival di Salisburgo e Lucerna, ai BBC Proms di Londra e al Teatro Colón a Buenos Aires. Il suo album di debutto per l’etichetta Deutsche Grammophon, "Home", comprendente opere per violoncello e pianoforte di Schubert, Schumann e Reza Vali. Kian Soltani è nato a Bregenz nel 1992 da una famiglia di musicisti persiani. Ha iniziato a suonare il violoncello all'età di quattro anni e a soli dodici anni è entrato a far parte della classe di Ivan Monighetti all'Accademia musicale di Basilea. È stato scelto come titolare della borsa di studio Anne-Sophie Mutter Foundation nel 2014 e ha completato i suoi studi ulteriori come membro del Young Soloist Program presso la Kronberg Academy. Ha ricevuto una ulteriore formazione musicale presso l'International Music Academy, Liechtenstein. Kian Soltani suona un violoncello del 1680 dei fratelli Grancino.

Emmanuel Tjeknavorian

Vincitore del premio per la “Migliore interpretazione” e del secondo premio al Concorso internazionale Jean Sibelius nel 2015, Emmanuel Tjeknavorian ha riscosso subito grande successo internazionale. Durante la scorsa stagione ha suonato nelle più importanti sale da concerto in occasione del Rising-Star tour, organizzato dalla European Concert Hall. Ha debuttato con la Tonhalle-Orchester di Zurigo e con la Deutsche Symphonie-Orchester di Berlino alla Philharmonie. Ha suonato con i Wiener Philharmoniker e la Bruckner Orchester di Linz, con la Gewandhausorchester di Lipsia, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Mahler Chamber Orchestra, la Filarmonica della Scala e la London Symphony Orchestra con i direttori Semyon Bychkov, Riccardo Chailly e Yuri Temirkanov. È ospite regolare dei festival più importanti e questa estate suonerà il violino “Costa”, appartenuto a Mozart, ai Festival di Salisburgo e Grafenegg. Nel 2017 è stato pubblicato per Sony Classical il CD “Solo”, che ha vinto l’OPUS Klassik nel 2018. Da settembre 2017 ha un suo programma radiofonico, “Der Klassik-Tjek”. È nato a Vienna nel 1995 ed è cresciuto in una famiglia di musicisti. Ha ricevuto la sua prima lezione di violino all’età di cinque anni e due anni dopo ha tenuto il primo concerto con orchestra. Nel 2011 ha iniziato a studiare con Gerhard Schulz, membro dell’Alban Berg Quartet, all’Università di Vienna. Suona uno Stradivari del 1698.

Alexander Volodin

Acclamato per il suo tocco estremamente sensibile e per la sua brillantezza tecnica, possiede un repertorio straordinariamente vario che si estende da Beethoven a Brahms attraverso Ciajkovskij, Rachmaninov, Prokofiev, Skrjabin fino a Gershwin, Schedrin e Medtner. Ha collaborato con alcune delle Orchestre più importanti del mondo (NCPA China, BBC e Bournemouth, Orchestra Gulbenkian, Japan Symphony Orchestra, Filarmonica di San Pietroburgo e New Japan Philharmonic Orchestra) e sotto la direzione di Dima Slobodeniouk, Kent Nagano, Robert Trevino, Valery Gergiev e Vladimir Fedoseyev. Attivo musicista da camera, vanta una lunga collaborazione con il Borodin Quartet con il quale si esibisce regolarmente. Altri partner da camera includono Janine Jansen, Julian Rachlin, Mischa Maisky e Sol Gabetta, così come il Quartetto Modigliani, Cuarteto Casals e Cremona Quartet. Nato nel 1977 a Leningrado, Alexei Volodin ha studiato all'Accademia Gnessin di Mosca e successivamente con Eliso Virsaladze al Conservatorio di Mosca. Nel 2001, ha continuato i suoi studi presso l'International Piano Academy Lago di Como e ha ottenuto riconoscimenti internazionali dopo la sua vittoria al Concorso Internazionale Géza Anda di Zurigo nel 2003. Alexei Volodin è un artista esclusivo Steinway.


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