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Una stagione Fantastica, nel segno di Berlioz

 

Attesi debutti, esclusive anteprime e importanti ritorni: si inaugura il 10 ottobre la Stagione 19/20 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la Grande messe des morts, un omaggio a Berlioz a 150 anni dalla sua scomparsa

Un'opera di rarissima esecuzione nella storia dell’Accademia, dalla potenza impressionante per lo straordinario organico impiegato e momenti di poeticità a tratti inaspettata, la Grande messe des morts di Berlioz, composta nel 1838 con libretto in latino, è un Requiem monumentale che Antonio Pappano eseguirà, in occasione dell’apertura della Stagione concertistica 2019/2020, con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme al Coro del Teatro San Carlo di Napoli guidato da Gea Garatti Ansini e la star della lirica internazionale Javier Camarena, al suo debutto a Santa Cecilia. Una stagione - la quindicesima sotto la direzione musicale di Antonio Pappano - che prevede ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera e quattro tournée europee e italiane per 270 giorni di musica tutta da ascoltare e anche da scoprire.

Il Requiem è il primo dei tre appuntamenti del cicloFANTASTICO BERLIOZche l’Accademia ha programmato per rendere omaggio al compositore francese. Dopo il concerto inaugurale, Pappano dirigerà, ancora di Berlioz, l’Ouverture dall’opera Benvenuto Cellini e la Sinfonia Fantastica, mentre il Direttore Ospite Principale Mikko Franck sarà sul podio per l’Ouverture dall’opera Beatrice et Benedict, soggetto ispirato a Berlioz dalla commedia Molto rumore per nulla di Shakespeare.

Un altro anniversario importante è quello che ricorre nel 2020, quando verrà celebrato il genio di Ludwig van Beethoven per i 250 anni dalla sua nascita e che l’Accademia ricorderà con diversi appuntamenti che si intensificheranno nel corso dell’anno. Torneranno in cartellone, per l’occasione, due rarissime Ouverture: Re Stefano, diretta da Antonio Pappano, e La Consacrazione della Casa diretta da Tomáš Netopil, scritta da Beethoven negli anni della composizione della Nona sinfonia. Sotto il segno di Beethoven, l’Accademia ospiterà anche un prestigioso debutto sul podio, quello del giovanissimo direttore israeliano Lahav Shani, fresco di nomina come Direttore Principale della Israel Philharmonic e Direttore Ospite Principale dei Wiener Symphoniker che dirigerà Emanuel Ax nel Concerto n. 5 "Imperatore". Ancora Beethoven quando Gianandrea Noseda dirigerà il Concerto per violino con Leonidas Kavakos. Il violinista greco sarà protagonista anche nella Stagione da Camera con due appuntamenti per eseguire, con Enrico Pace, l’integrale delle dieci Sonate per violino e pianoforte composte da Beethoven. Evgeny Kissin, uno dei più grandi talenti pianistici in attività, omaggerà Beethoven con il suo recital che ha in programma tre Sonate e le Variazioni Eroica op. 35.

Con Pappano sul podio non poteva mancare lo spazio dedicato all’opera. Sir Tony dirigerà un concerto rossiniano che impagina arie dalla Semiramide e dall’Otello, la Sinfonia da Ermione e la Messa di Gloria, con un cast internazionale che comprende Javier Camarena, Lawrence Brownlee, Federica Lombardi, Teresa Iervolino e Carlo Lepore e che sarà dedicato alla memoria di Bruno Cagli. Sempre in questa giornata, sarà presentata una pubblicazione degli studi rossiniani dello storico presidente dell’Accademia.

Il sipario sull’opera si riaprirà per il concerto conclusivo della Stagione con la Trilogia Tudor (arie selezionate da Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux) di Donizetti diretta da Pappano e che vedrà sul palco ceciliano l’atteso ritorno del soprano tedesco Diana Damrau.

Numerosi i debutti, come quello a metà novembre del violinista Emmanuel Tjeknavorian diretto da Juraj Val

uha nel Concerto per violino di Kachaturian e di Francesco Libetta che esordirà con il Concerto per pianoforte K 488 di Mozart diretto da Tomáš Netopil. Per la prima volta sul podio di Santa Cecilia i talenti più interessanti del panorama internazionale, come Susanna Mälkki attuale direttore musicale della Helsinki Philharmonic Orchestra, che prosegue la tradizione ceciliana di avere nelle recenti stagioni una presenza femminile sul podio; il torinese Antonello Manacorda conun trascorso importante con Claudio Abbado e oggi protagonista di una fortunata carriera all’estero; Lahav Shani attuale e più giovane direttore della Rotterdam Philharmonic Orchestra che dal 2020 prenderà il posto di Zubin Metha alla guida della Israel Philharmonic; Michele Mariotti, considerato uno dei direttori più importanti della sua generazione, con una solida carriera che lo ha visto trionfare nei più importanti teatri d’opera internazionali.

Confermata la presenza delle illustri bacchette, come Juraj Valčuha, Manfred Honeck, Myung-Whun Chung, Jakub Hrůša, Pablo Heras-Casado e Gustavo Dudamel a prova di un rapporto privilegiato con l’Accademia. Tre straordinari direttori affronteranno tre delle più importanti opere composte da Stravinskij per Djaghilev e la compagnia dei Balletti russi: Mikko Franck per la Sagra della Primavera, Daniele Gatti con Petruška e Valery Gergiev che dirigerà l’Uccello di fuoco.

Come ogni anno l’Accademia dà spazio a interpreti e compositori della scena internazionale contemporanea con tre anteprime italiane, un’anteprima assoluta e il Concorso di composizione Luciano Berio, entrato nella fase clou. Triumph to exist del compositore finlandese Magnus Lindberg, che sarà diretta dal tedesco David Afkham è legata al progetto europeo Music Up Close Network del quale l’Accademia di Santa Cecilia è capofila; Flounce, opera della compositrice finlandese Lotta Wennäkoski, dopo fortunati debutti nei teatri internazionali, sarà diretta da Susanna Mälkki al suo esordio romano, mentre Tan Dun - tra i compositori viventi più innovativi sulla scena musicale - tornerà sul podio di Santa Cecilia per presentare in prima italiana la sua Buddha Passion. E ancora l’Ensemble Sentieri Selvaggi, diretto da Carlo Boccadoro, eseguirà Tre Sogni di Fabio Massimo Capogrosso, commissionata dall’Accademia di Santa Cecilia ed eseguita in prima assoluta nella sua nuova versione nella Stagione da Camera, oltre a composizioni di Donatoni, D’Amico, Francesconi, Franceschini e Vacchi.

Molta musica sacra nella Stagione 2019/20: dopo l’apertura con la Grande Messe di Berlioz e la Messa di Gloria di Rossini dirette da Pappano, la moderna Buddha Passion di Tan Dun e la Messa da Requiem di Verdi diretta da Mikko Franck, Manfred Honeck dirigerà La Creazione di Haydn e Jakub Hrůša la Missa Glagolitica, capolavoro di rara esecuzione con testo in antico slavo ecclesiastico di Leoš Janáček.

Nomi eccellenti anche nel cartellone della musica da Camera: Maurizio Pollini, Martha Argerich, Grigory Sokolov, Ivo Pogorelich (che ha suonato l’ultima volta a Santa Cecilia nel 2011) e poi ancora Nikolai Lugansky, Beatrice Rana e Andrea Lucchesini che inaugurerà proprio la stagione il 28 ottobre 2019 con un programma dedicato a Schumann. Ma i grandi pianistisono presenti anche nella Stagione Sinfonica con l’atteso ritorno di Stefano Bollani e i debutti di Igor Levit e del giovanissimo Alexander Malofeev, stelle nascenti della ribalta del futuro.

Per il pubblico appassionato di musica antica Giovanni Antonini prosegue il ciclo Haydn 2032; Federico Maria Sardelli dirige la Juditha Triumphans di Vivaldi con L’Accademia Barocca di Santa Cecilia; gli Archi di Santa Cecilia diretti da Luigi Piovano, con la partecipazione del mandolinista israeliano Avi Avital, propongono un programma vivaldiano,mentre Mario Brunello presenterà il suo progetto su Bach suonato con il violoncello piccolo.

Quattro le tournée previste dall’Orchestra, due con la direzione di Pappano, che dal 4 al 10 novembre dirigerà la compagine ceciliana e i pianisti Martha Argerich e Francesco Piemontesi a Parigi e in Svizzera, e sarà in Germania dal 20 al 25 gennaio con la violinista Janine Jansen. Attesa e prestigiosissima la tournée italiana dell’Orchestra che dal 10 al 14 dicembre sarà guidata da Gustavo Dudamel. Il 29 aprile, infine, l’Orchestra di Santa Cecilia sarà diretta ad Atene da Daniele Gatti con Leonidas Kavakos nella veste di solista.

Spazio anche al talento di Alessio Allegrini, primo corno solista dell’Orchestra, che interpreterà a febbraio il Concerto per corno n. 2 di Richard Strauss e ai Professori dell’Orchestra degli Archi di Santa Cecilia e dell’Accademia Barocca che da annisi dedicano all’approfondimento del repertorio da camera e di quello antico con eccellenti risultati di pubblico e critica.


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