L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

I CONCERTI DA CAMERA

La ribalta ceciliana che ogni anno offre il meglio della programmazione da camera ospiterà, come di consueto, i grandi interpreti della scena musicale.

Inaugurazione il 28 ottobre con Andrea Lucchesini, interprete molto apprezzato dal pubblico romano che, dopo due anni di assenza, torna con un recital dedicato a Schumann, autore che il pianista toscano ha recentemente approfondito in un progetto pluriennale sugli autori romantici. Ancora un programma monografico ed estremamente virtuosistico, questa volta interamente bachiano per i due appuntamenti (6 novembre e 29 gennaio) che avranno come protagonista Mario Brunello ‘esploratore di suoni’ nell’esecuzione al violoncello piccolo – uno strumento accordato come un violino ma un’ottava più bassa, quindi con una sonorità più corposa e grave – delle Sonate per violino n. 1 e n. 2 di J. S. Bach mentre con il suo seicentesco violoncello Maggini, eseguirà la Suite per violoncello n. 5. Il 29 gennaio il musicista veneto suonerà le Partite per violino n. 1 e n. 3 (sempre con il violoncello piccolo)e la Suite per violoncello n. 6.

Cambio totale di atmosfera nell’appuntamento del 13 novembre, quando l’ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro offrirà al pubblico una interessante panoramica di alcuni brani dei più significativi autori contemporanei, come Franco Donatoni, Matteo D’Amico, Luca Francesconi, Matteo Franceschini, Fabio Vacchi e Fabio Massimo Capogrossi del quale verrà eseguita, in prima esecuzione assoluta, Tre sogni (da Borges) su commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Il 20 novembre recital di Beatrice Rana, una delle giovani pianiste più in vista nel panorama mondiale, che offrirà al pubblico un concerto effervescente e dal programma composito nel quale sarà possibile ascoltare l’integrale degli Studi op. 25 di Chopin, il Terzo volume della monumentale Suite Iberia di Isaac Albéniz e Tre movimenti da Petruška di Stravinskij. Il mese di novembre si chiude con un concerto (27 novembre) del pluripremiato Cuarteto Casals accompagnato dal pianista Alexander Lonquich: proporranno una panoramica della musica da camera tra fine Settecento e metà Ottocento a partire da Wolfgang Amadeus Mozart. Proprio con il Quartetto per pianoforte K 478, Mozart operò una rivoluzione di questo genere (considerato di intrattenimento per dilettanti) per complessità di scrittura e indipendenza delle parti che segnò un punto di non ritorno. Nell’interpretazione del Quartetto per archi ‘Il Serioso’ di Beethoven sarà possibile apprezzare l’espressività e la competenza tecnica dell’ensemble spagnolo prima del gran finale con il Quintetto op. 44 di Schumann nel quale il pianoforte ha il ruolo di raccordo nel dialogo tra le diverse parti.

Il mese di dicembre sarà ricco di emozioni pianistiche: si comincia il 1° dicembre con il ritorno, dopo un’assenza di otto anni, di Ivo Pogorelich che affronterà un programma che spazia da Bach, Beethoven e Chopin – Barcarolle op. 60 e il Preludio op. 45 – e giunge all’amato Ravel con Gaspard de la Nuit, vero cavallo di battaglia del pianista croato. A una sola settimana di distanza, imperdibile appuntamento con Evgeny Kissin che, dopo essere stato diretto da Antonio Pappano nel Secondo Concerto di Lizst, rende omaggio all’anniversario beethoveniano interpretando tre delle Sonate più eseguite e amate del musicista di Bonn. Nella stessa sera sarà infatti possibile ascoltare la Sonata n. 8 ‘Patetica’, pietra miliare della sperimentazione sulla struttura formale che Beethoven portò avanti in tutto il suo percorso compositivo; la Sonata n. 17 op. 31 n. 2, che mostra nella maniera più evidente il focoso temperamento dell’autore e l’imponente Sonata n. 21 ‘Waldstein’, in cui virtuosismo e ispirazione si fondono con innovazioni anche in ambito timbrico.

Dopo la pausa per le festività, la programmazione da camera riprende l’8 gennaio con gli Archi di Santa Cecilia, ensemble costituito da Professori dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Luigi Piovano, Primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia da tempo anche affermato direttore. Dopo gli eccellenti apprezzamenti di pubblico e critica, l’ensemble propone un repertorio di raro ascolto: due Concerti per mandolino e archi (in re maggiore RV 93 e in do maggiore RV 425) di Antonio Vivaldi e il Concerto Italiano per mandolino e archi in fa maggiore di J. S. Bach (nella trascrizione di Antonio Piovano) eseguiti dal mandolinista israeliano Avi Avital, al debutto ceciliano. Giovane virtuoso, Avital con il suo temperamento ‘esplosivo e carismatico’ è oggi considerato uno degli interpreti più interessanti di questo strumento al quale con la sua personalità sta offrendo una nuova visibilità.

Con più appuntamenti nel corso dell’anno, anche il violinista Leonidas Kavakos ci regalerà nel 2020 diversi concerti dedicati a Beethoven. L’integrale delle Sonate per violino e pianoforte sarà suddivisa tra il 22 gennaio e il 25 marzo, occasioni imperdibili per ascoltare Kavakos - accompagnato al pianoforte da Enrico Pace – al violino, strumento con il quale il musicista greco ha acquisito fama mondiale.

Il 3 febbraio sarà il genio di Arcadi Volodos a dar vocealle pagine più intense del repertorio pianistico di Robert Schumann: Kreisleriana, Humoresque e Gesänge der Frühe, composizioni che in momenti diversi tradussero in musica le emozioni del compositore nella contemplazione della natura e nell’esternazione dei suoi sentimenti per l’amata Clara. Torna il progetto Haydn 2032 con l’obiettivo dell’esecuzione dal vivo delle 104 Sinfonie del compositore austriaco per i trecento anni dalla nascita che cadranno proprio in quell’anno. Nel primo appuntamento (12 febbraio) l’ensemble Kammerorchester Basel diretto da Giovanni Antonini eseguirà le Sinfonie ‘parigine’ (n. 24, n. 87 e n. 82, le prime eseguite a Parigi) mentre il 22 aprile sarà la volta delle Sinfonie n.69, n. 61 e n. 66.

Ancora un omaggio al genio di Beethoven il 18 marzo da Nikolay Luganski con due Sonate dal carattere contrapposto, che rendono a tutto tondo la complessa personalità del compositore: atmosfera intima e quasi introspettiva per la Sonata n. 28 caratterizzata da un lirismo che la pervade in un continuo intreccio melodico, e l’esuberanza della Sonata n. 23 ‘Appassionata’, considerata una delle più rappresentative dell’impeto beethoveniano. Il mese si chiude con un recital (30 marzo) del poeta della tastiera, Grygory Sokolov che come di consueto saprà incantare il pubblico romano con le mille sfumature della sua tavolozza sonora.

Programma ancora in via di definizione e grande attesa per il ritorno di una delle star indiscusse del pianismo mondiale, Maurizio Pollini, che il 6 aprile suonerà per il pubblico ceciliano dopo due anni di assenza.

Gran finale di stagione all’insegna del barocco il 13 maggio con L’Accademia Barocca di Santa Cecilia e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Federico Maria Sardelli impegnati nel capolavoro vocale e strumentale Juditha Triumphans di Antonio Vivaldi, l’unico oratorio sopravvissuto dei quattro scritti dal Maestro veneziano per le giovani dell’ospedale della Pietà. Un concerto imperdibile che aiuta a mettere a fuoco l’importanza di Vivaldi anche nella musica vocale oltre a confermare la straordinaria audacia e varietà del compositore nella sperimentazione di una combinazione strumentale e timbrica particolarmente ardita.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.