L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Jenufa, Oksana Dyka e Hanna Schwartz

La pietra sommersa

 di Gustavo Gabriel Otero

Torna al Met Jenůfa, capolavoro di Janáček nel noto allestimento di Olivier Tambosi. Già protagonista nel 2003, Karita Mattila veste ora i panni della terribile Kostelnička.

 en Español

NEW YORK, 17 novembre 2016 - L'allestimento di Jenůfa firmato da Olivier Tambosi è ben noto e circola in diversi teatri dal suo debutto ad Amburgo nel 1998. Al Metropolitan di New York è giunto nel 2003 con Karita Mattila - che ora interpreta la Kostelnička - nel ruolo eponimo. Dunque non ci aspettavamo sorprese sotto il profilo scenico.

Con pochi elementi e una certa austerità, lo spettacolo funziona perfettamente. Un triangolo centrale incornicia i protagonisti mentre gli altri personaggi e il coro non possono accedervi e due grandi pareti di legno delimitano la scena ai lati chiudendosi o aprendosi a seconda che il dramma si svolga in interno o in esterno. Dietro l'immagine dell'estate e delle sue messi nel primo atto, del duro inverno nel secondo, e della terra abbandonata nel terzo. 

Fra tutti, il simbolo più potente è una roccia la cui presenza si evolve nel corso della vicenda. Questo masso enorme potrebbe rappresentare il peccato di Jenůfa di fronte agli occhi della società in cui vive: nel primo atto spunta appena dal suolo, nel secondo domina la scena e nel terzo appare fatta a pezzi ed è usata dai contadini per lapidare l'assassina del bimbo di Jenůfa.

L'idea di Tambosi funziona e permette illustrare adeguatamente le vicende. Ben realizzati scene e costumi di Frank Philipp Schlössmann e d'effetto le luci di Max Keller.

Sul podio David Roberson ha fatto sì che emergesse tutta la ricchezza sonora e timbrica di Janáček, in un'opera fino a qualche decennio fa poco frequentata, ma orma stabilmente entrata nel repertorio dei grandi teatri del mondo.

Oksana Dyka è stata una Jenůfa lirica e di grande impatto, ma è Karita Mattila a salire in cattedra interpretando la crudele Kostelnička.

Daniel Brenna ha conferito a Laca perfetti accenti. coinvolto e profondo, mentre allo Števa di Joseph Kaiser è mancato un po' di volume: ha la presenza ideale per il ruolo, ma la sua emissione è messa alla prova e talvolta è stato coperto dal suono dell'orchestra. le faltó volumen. 

Decisamente appropriato il Mugnaio di Rod Nelman e temibile la presenza della nonna Buryjovka di Hanna Schwarz, benché si notasse la vetustà della sua voce. 

Assai omogeneo e corretto il resto del cast, così come il coro.

 Photo by Ken Howard/ Metropolitan Opera.

New York, 17/11/2016. Metropolitan Opera House. Lincoln Center for the Performing Arts. Leoš Janáček: Jenůfa. opera in tre atti. Libretto di Leos Janáček. Olivier Tambossi, regia. Frank Philipp Schlössmann, scene e costumi. Max Keller, luci. Oksana Dyka (Jenůfa), Karita Mattila (Kostelnička), Hanna Schwarz (la nonna Buryjovka), Daniel Brenna (Laca), Josep Kaiser (Steva), Rod Nelman (Stárek), Richard Bernstein (il Sindaco), Elizabeth Bishop (la moglie del Sindaco), Clarissa Lyon (Karolka), Dísella Lárusdóttir (Barena), Ying Fang (Jano), Sara Couden (la zia), María Zifchak (vecchia pastora). Orchestra e coro della Metropolitan Opera. Maestro del coro: Donald Palumbo. Maestro concertatore e direttore David Robertson.


Apenas asoma del suelo

 por Gustavo Gabriel Otero

Jenůfa, obra maestra de Janáček, regresa en el Met en la puesta conocida de Olivier Tambosi. Karita Mattila, protagonista en el 2003, es la cruel Kostelnička.

Nueva York, 17/11/2016 - La puesta escénica de Olivier Tambosi de Jenůfa es ampliamente conocida y circula por varios teatros desde su estreno en Hamburgo en 1998, al Metropolitan Opera de Nueva York llegó en 2003 con Karita Mattila -que ahora canta la sacristana- en el protagónico. Por lo que no podían esperare sorpresas escénicas.

Con pocos elementos y cierto ascetismo la puesta funciona perfectamente. Un triángulo central enmarcan a los protagonistas ya que el resto del elenco y los coros parecen no acceder a él, mientras que dos grandes paredes de madera delimitan la escena por los costados cerrándose o abriéndose según el drama se desarrolle afuera o dentro. Detrás la visión del verano y sus trigales en el primer acto, del crudo invierno en el segundo o de la tierra yerma en el tercero.

Con todo, el símbolo más potente es una roca cuya presencia evoluciona a la par que la historia. Esta enorme roca podría representar el pecado de Jenůfa ante los ojos de la sociedad en la que vive. En el primer acto la roca apenas asoma del suelo, en el segundo domina la escena y en el tercero luce fragmentada y es tomada por los aldeanos para lapidar a la asesina del niño de Jenůfa.

La idea de Tambosi funciona y permite contar adecuadamente la historia. De buen diseño los decorados y el vestuario de Frank Philipp Schlössmann y de impacto la iluminación de Max Keller.

En el podio David Roberson logró extraer toda la riqueza sonora y de orquestación de Janáček en una obra poco frecuentada hasta hace algunas décadas pero ahora establecida en el repertorio de los grandes teatros del mundo.

Oksana Dyka fue una Jenůfa con un registro lírico de alto impacto, mientras que brindó cátedra de interpretación Karita Mattila como la cruel Kostelnička.

Daniel Brenna fue un Laca de perfectos acentos, compenetrado y profundo mientras que al Števa de Joseph Kaiser le faltó volumen. Tiene el porte perfecto para el rol pero su emisión resultó exigida y en algunos momentos fue tapado por las masas orquestales.

Muy adecuado el capataz de Rod Nelman, y con presencia temible la abuela Buryjovka de Hanna Schwarz, aunque se nota la veteranía de su voz.

Muy homogéneo y correcto el resto del elenco, así como el Coro.

 Photo by Ken Howard/ Metropolitan Opera.

Nueva York, 17/11/2016. Metropolitan Opera House. Lincoln Center for the Performing Arts. Leoš Janáček: Jenůfa. Ópera en tres actos. Libreto de Leos Janáček. Olivier Tambossi, dirección escénica. Frank Philipp Schlössmann, escenografía y vestuario. Max Keller, iluminación. Oksana Dyka (Jenůfa), Karita Mattila (Kostelnička), Hanna Schwarz (la abuela Buryjovka), Daniel Brenna (Laca), Josep Kaiser (Steva), Rod Nelman (El capataz), Richard Bernstein (El alcalde), Elizabeth Bishop (La alcaldesa), Clarissa Lyon (Karolka), Dísella Lárusdóttir (Barena), Ying Fang (Jano), Sara Couden (La tía), María Zifchak (vieja pastora). Orquesta y Coro Estables del Metropolitan Opera. Director del Coro: Donald Palumbo. Dirección Musical: David Robertson.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.