L’Ape musicale

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Mehta inaugura il Bologna Festival

BOLOGNAFESTIVAL2020

XXXIX EDIZIONE

Il grande repertorio sinfonico e i capolavori della letteratura barocca, con orchestre, direttori e solisti di richiamo internazionale. Così la 39ª edizione di Bologna Festival si inaugura l’8 aprile con Zubin Mehta che dirige l’Incompiuta di Schubert e la Settima di Bruckner. John Eliot Gardiner presenta un programma interamente dedicato a Monteverdi, tra sacro e profano; Thomas Hengelbrock, nell’anno delle celebrazioni beethoveniane, dirige la Quinta e la Sesta Sinfonia. L’Orchestra Barocca Zefiro restituisce i sei Concerti Brandenburghesi all’originario organico cameristico voluto da Bach e i Tallis Scholars impaginano un programma in cui si fronteggiano musica nuova e musica antica. András Schiff, Evgeny Kissin e Alexandre Kantorow manifestano le più diverse inclinazioni del pianismo odierno, tra limpida classicità e raffinato virtuosismo.

La 39ª edizione di Bologna Festival, tra primavera e autunno, si articola come di consueto nelle sezioni GrandiInterpreti, Talenti e Il Nuovo l’Antico. Nel mese di marzo, come un’ouverture, il ciclo di incontri Carteggi musicali, dedicato agli epistolari di Beethoven, Šostakovič, Verdi, Mahler e Strauss.

GRANDI INTERPRETI

Mercoledì 8 aprile, al Teatro Manzoni, concerto inaugurale della sezione Grandi Interpreti, con Zubin Mehta e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. In programma, la Sinfonia n.8 “Incompiuta” di Schubert e la Settima Sinfonia di Bruckner. Zubin Mehta, una carriera lunga sessant’anni, è annoverato tra gli interpreti più autorevoli del repertorio viennese; ha diretto le orchestre di tutto il mondo, è direttore onorario a vita dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e per oltre cinquant’anni ha collaborato con la Israel Philharmonic Orchestra, i Wiener Philharmoniker e i Berliner Philharmoniker.

Tra i direttori ospiti della 39ª edizione figura John Eliot Gardiner (19 aprile) con i suoi complessi MonteverdiChoir ed English Baroque Soloists con strumenti originali: impagina un ampio programma monteverdiano chealterna brani sacri dalla Selva morale e spirituale e brani profani. I Madrigali dal Sesto e dall’Ottavo Libro, Ilballo delle Ingrate, Il lamento della Ninfa sono alcuni dei titoli scelti da Gardiner, oggi interprete di riferimentodella musica di Monteverdi eseguita secondo prassi storicamente informata.

Nella ricorrenza dei 250 anni della nascita di Beethoven, il direttore tedesco Thomas Hengelbrock (7 maggio) dirige il suo Balthasar Neumann Ensemble nella Quinta e nella Sesta Sinfonia “Pastorale”, tra le sinfonie più popolari del Genio di Bonn. Direttore ospite dei più importanti complessi europei, dalla Royal Concertgebouw Orchestra, ai Wiener Philharmoniker all’Orchestre National de France, Hengelbrock è una delle figure più interessanti della scena musicale odierna: musicista di estrema versatilità, a suo agio nel genere sinfonico come in quello lirico, ha ampliato i suoi originari interessi per il barocco al romanticismo e alla contemporaneità.

Alfredo Bernardini, fondatore e direttore dell’Orchestra Barocca Zefiro (14 maggio), tra i complessi dimusica antica più stimati a livello internazionale, propone i sei Concerti Brandenburghesi di Bach in una lettura che porta nuova linfa alle prassi esecutive d’epoca.

Tra i complessi vocali polifonici più celebri al mondo, The Tallis Scholars (26 maggio, Basilica di Santa Maria dei Servi) sono ospiti di Bologna Festival con un programma che accosta autori contemporanei e rinascimentali: si ascoltano musiche di Arvo Pärt e John Tavener, Thomas Tallis, John Taverner, John Sheppard e Gregorio Allegri nella cristallina purezza di suono delle voci dei Tallis, dirette dal loro fondatore Peter Phillips.

I tre grandi pianisti invitati in quest’edizione presentano nei loro programmi opere molto amate dal pubblico, come i Notturni o gli Improvvisi di Chopin o le ultime Sonate di Beethoven. Celebrato interprete di Chopin, Evgeny Kissin, bambino prodigio del pianoforte, torna a Bologna il 30 settembre dopo molti anni di assenza daipalcoscenici della città. András Schiff (14 aprile), artista legato a Bologna Festival da lunga amicizia, oltre a Mozart esegue la Sonata op.101 e la Sonata op.111 di Beethoven, supremi esempi del suo “stile tardo”. A conclusione degli appuntamenti di primavera, in un concerto realizzato in coproduzione con il festival “Pianofortissimo”, si ascolta il francese Alexandre Kantorow, nuovo astro del pianismo internazionale. Kantorow, 22 anni, è il vincitore del prestigioso Concorso Čajkovskij: in esclusiva per l’Italia, suona a Bologna il 15 giugno inaugurando “Pianofortissimo” con un programma che accosta Rapsodie di Liszt, Brahms e Bartók.

TALENTI

La rassegna Talenti porta sulla scena bolognese giovani artisti emergenti, vincitori di importanti concorsi, come il Premio Venezia, il Premio Trio di Trieste o il Bologna International Vocal Competition con cui Bologna Festival collabora quest’anno per la prima volta. In diversi spazi di notevole pregio architettonico (Oratorio di San Filippo Neri, Palazzo Magnani, Palazzo Aldrovandi Montanari, Salone Bolognini della Biblioteca San Domenico) si potranno ascoltare il diciottenne pianista Elia Cecino, vincitore del Premio Venezia; la violinista Clarissa Bevilacqua impegnata in un programma solistico che spazia da Bach a Milstein; il violoncellista Alessio Pianelli, allievo di Sollima e Demenga che allena la sua creatività interpretativa su Schumann, Prokof’eve Šostakovič; il Quintetto Lauterproject che riunisce musicisti premiati in concorsi internazionali e attivi nei più importanti festival cameristici; Christine Arsenova (soprano), Ana Isabel Lazo (soprano) e Jorge Espino (baritono), i finalisti del nuovo concorso lirico Bologna International Vocal Competition, impegnati in arie di Mozart, Bellini, Puccini, Verdi e Čajkovskij; il Trio Gaon, vincitore del prestigioso Premio Trio di Trieste, che propone due capolavori cameristici di Beethoven: il Trio op.70 n.2 e il Trio “Arciduca”.

Al miglior interprete della rassegna Talenti, vincitore del “Premio del Pubblico”, da quest’anno verrà assegnata una borsa di studio.

IL NUOVO L’ANTICO

Sette programmi che intersecano la nuova musica con la musica antica, a partire dal 17 settembre all’Oratorio di San Filippo Neri. Prime esecuzioni, una nuova produzione, autori del Novecento accostati ad autori rinascimentali o barocchi ricreando ad ogni appuntamento il senso della “storica” rassegna d’autunno di Bologna Festival: Il Nuovo l’Antico. L’appuntamento inaugurale è affidato a Bruce Dickey, cornettista tra i più rinomati al mondo che ha contribuito in modo determinante alla riscoperta di questo antico strumento. Nel suo programma “Breathtaking” (mozzafiato) il cornetto si confronta con la voce umana, quella del soprano HanaBlažíková. Secondo appuntamento il 22 settembre, con la prima esecuzione italiana del lavoro di GeorgFriedrich Haas Solstices per 10 strumenti al buio totale. Settanta minuti di musica al buio, un singolare esperimento percettivo in cui ci guida il FontanaMIX ensemble. Interamente dedicato alla poesia in musica, a Torquato Tasso e la musica, il programma dell’Accademia d’Arcadia che intona madrigali di Luca Marenzio, Claudio Monteverdi, Gesualdo da Venosa, Luzzasco Luzzaschi, Antonio Il Verso. Luigi Nono e Claudio Monteverdi sono i protagonisti del concerto del 13 ottobre, che vede impegnati in Das atmende Klarsein l’ensemble La Stagione Armonica, Sergio Balestracci (direzione), Alvise Vidolin (regia del suono) e RobertoFabbriciani (flauto basso), già primo interprete del lavoro di Nono; nella seconda parte del concerto, laMessa aquattro voci da cappella di Monteverdi. Con un organico del tutto originale che riunisce arpa doppia, viola dagamba, violino barocco e clavicembalo Il Caleidoscopio Ensemble (16 ottobre) offre una selezione di brani di Corelli, Stradella, Pasquini e Scarlatti. Il violoncellista Michele Marco Rossi nel suo programma “Esili lame di luce” (20 ottobre) traccia un’ampia traiettoria temporale, dal Rinascimento ai giorni nostri. “In alloro mutò ilsuo pianto”. Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo, opera per tre solisti, voce recitante, piccolo ensemble elive electronics è una nuova produzione di Bologna Festival che racconta la faccia nascosta del mito di Orfeo secondo il punto di vista della ninfa Dafne. Le musiche di Luigi Sammarchi – che incontrano le armonie antiche di Caccini, Peri, Frescobaldi, Sances – seguono testi e drammaturgia di Guido Barbieri. In scena per la prima esecuzione, il 28 ottobre: Ex Novo Ensemble, Roberto Abbondanza (baritono), Pamela Lucciarini (soprano), Barbara Zanichelli (soprano).

Il Nuovo l’Antico si realizza grazie il contributo di Gruppo HERA.

«I progetti del Bologna Festival che sosteniamo quest’anno – afferma Giuseppe Gagliano, direttore centrale relazioni esterne Gruppo Hera –, in particolare la rassegna Il Nuovo l’Antico, hanno la caratteristica di tenere insieme e legare autori musicali appartenenti a periodi molto diversi. Una contaminazione arricchita da sperimentazioni che pensiamo possano contribuire ad avvicinare a questo tipo di manifestazione un pubblico diverso e anche giovani».

CARTEGGI MUSICALI

Dal 10 al 31 marzo, al Museo della Musica ore 18.30, il ciclo Carteggi musicali si articola in quattro appuntamenti dedicati agli epistolari di Beethoven, Verdi, Šostakovič, Mahler e Strauss. Conversazioni e letture a cura di stimati musicologi e note voci di Rai Radio3 come Guido Barbieri, Giovanni Bietti, GiordanoMontecchi, Enzo Restagno, con interventi musicali di Albertina Dalla Chiara (pianoforte), Larissa Wissel(soprano) e Francesco Ricci (pianoforte), Pierpaolo Maurizzi (pianoforte), Dženana Mustafić (soprano) e Giacomo Tesini (violino).

ARTE SELLA IN CONCERTO

Mario Brunello, mirabile interprete di Bach, per una giornata di musica, arte e natura, tra le opere a cielo apertodi Arte Sella (Borgo Valsugana). Domenica 17 maggio, in una ambientazione quanto mai suggestiva, insieme al clavicembalista Roberto Loreggian, Brunello esegue al violoncello piccolo Sonate e Partite di Bach, introducendo i brani prescelti. Attività riservata a soci e abbonati di Bologna Festival.

SOSTENITORI

Bologna Festival 2020 è realizzato con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte, Fondazione Carisbo main sponsors HERA, G.D, Alfasigma official sponsors Azimut Capital Management, Marino e Paola Golinelli, Marchesini Group, Ima, Alternative Group, Unicredit, Valsoia participating sponsors BPER Banca, Illumia, Galotti, PIR Group, Coop Alleanza 3.0, Confcommercio Ascom Bologna, Confindustria Emilia, Stefauto Mercedes-Benz, Maria Luisa Vaccari, Soci di Bologna Festival partner tecnici Assintel, Isolani media partner RAI Radio3, Rete Toscana Classica, Classica HD su canale SKY 136, ER Creativa.

ABBONAMENTI, BIGLIETTI E CARNET

Rinnovo abbonamenti dal 3 al 22 febbraio. Vendita nuovi abbonamenti dal 24 febbraio.

Vendita Biglietti e Carnet 3 concerti dal 21 marzo

Abbonamenti a partire da € 50

Abbonamento Giovani a partire da € 60

Biglietti a partire da € 15

SERVIZI DI BIGLIETTERIA

ACQUISTO ONLINE www.bolognafestival.it, www.vivaticket.it, www.classictic.com

PRENOTAZIONE TELEFONICA e acquisto con bonifico bancario. Bologna Festival 051 6493397

BIGLIETTERIA BOLOGNA WELCOME (Piazza Maggiore 1/E) tel. 051 231454

dal lunedì al sabato, ore 14.30 -18.30. (solo per rinnovo e vendita abbonamenti)

SEDI DEI CONCERTI. In tutte le sedi di concerto un’ora prima dell’inizio dello spettacolo

SEDI DEI CONCERTI

Teatro Manzoni, Basilica di Santa Maria dei Servi, Oratorio di San Filippo Neri, Museo della Musica, Biblioteca del Centro San Domenico (Salone Bolognini), Palazzo Aldrovandi Montanari, Palazzo Magnani.

 


 

BOLOGNA FESTIVAL 2020

XXXIX EDIZIONE

All’apertura del festival il fascino inquietante dell’Incompiuta di Schubert precede la lucente grandiosità della Settima di Bruckner che ascolteremo nell’esecuzione di Zubin Mehta – uno dei più autorevoli interpreti della tradizione viennese – e dell’Orchestra del Maggio.

John Eliot Gardiner, alla testa dei suoi complessi vocali e strumentali barocchi, sarà questa volta tra noi su pagine sacre e profane di Monteverdi.

La centralità di Beethoven nell’anno del 250° anniversario dalla nascita è assicurata dal concerto sinfonico di maggio, affidato a Thomas Hengelbrock che torna a Bologna, illuminato dal successo riscosso quest’estate al Festival di Salisburgo, con la sua esuberante orchestra.

Brandenburghesi bachiani prenderanno nuova brillante vita, mentre i Tallis Scholars, alla Chiesa dei Servi, ci regaleranno momenti di estatico misticismo. I tre recital pianistici sono affidati alla classica eleganza di András Schiff, che divide il suo programma tra il Mozart galante e sommesso della Fantasia in do minore o del Rondò K.511 ed il Beethoven più estremo dell’ultima sonata.

Primi in Italia avremo ospite, in collaborazione con il festival “Pianofortissimo”, il nuovo premio Čajkovskij, l’atteso giovane astro Alexandre Kantorow, mentre – dopo molti anni di assenza dai nostripalcoscenici – torna finalmente a Bologna Evgeny Kissin che avremo modo di ascoltare su testi di Chopin, tra i più amati.

Molto diversificati i concerti dei solidi artisti emergenti per la rassegna Talenti, i cui programmi non trascurano l’anniversario beethoveniano. Tra questi si inserisce per la prima volta anche un appuntamento che getta lo sguardo sulle giovani voci liriche, in occasione della collaborazione con il nuovo ma già affermato Concorso Vocale Internazionale di Bologna. Anche le sedi dei concerti quest’anno sono dislocate in nuove sale, alcune di grande pregio architettonico.

Non un tema specifico per la musica contemporanea o la musica antica d’autunno: i programmi prenderanno alla lettera i contenuti del titolo Il Nuovo l’Antico, in una variegata proposta ove il Nuovo sarà assolutamente nuovo, come la prima esecuzione italiana dell’intenso pezzo di Haas del 2019, Solstices, da eseguire al buio totale o la prima assoluta del brano di Luigi Sammarchi su testi di Guido Barbieri, o le esecuzioni dei più recenti brani per violoncello degli autori italiani di maggior rispetto. L’Antico s’interseca con il Nuovo in quasi tutti i programmi, diviso tra le musiche della polifonia seicentesca, la musica strumentale barocca o il repertorio di particolari antichi strumenti come il cornetto o l’arpa doppia. Su questa impaginazione emerge il Monteverdi veneziano della Missa a quatto voci, collocato a fronte dell’altro grande veneziano, Luigi Nono, sui metafisici bagliori di Das atmende Klarsein, dove si intrecciano le voci per coro a cappella, gli effetti dell’elettronica ed il flauto di Roberto Fabbriciani, voluto da Nono stesso alla prima esecuzione di questo pezzo.

Prima della programmazione concertistica, quasi un introitus: i Carteggi musicali letti e commentati da illustri musicologi, saranno accompagnati da esecuzioni per pianoforte, per voce e per violino.

I programmi di Note sul registro, dedicati agli studenti, si susseguono a ritmo serrato mentre proseguono con la convincente risposta del pubblico gli spettacoli del Baby BoFe’.

Questo programma è dedicato a chi mi è stato accanto professionalmente per tanti anni, Mario Messinis, che tutt’ora è al mio fianco con immancabile affettuosa partecipazione.

Maddalena da Lisca


BOLOGNA FESTIVAL 2020

XXXIX EDIZIONE

GRANDI INTERPRETI

Mercoledì 8 aprile 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Zubin Mehta direttore

Franz Schubert

Sinfonia n.8 in si minore D.759 “Incompiuta”

Anton Bruckner

Sinfonia n.7 in mi maggiore

La nobiltà dei temi e la geniale orchestrazione hanno conquistato alla Settima di Bruckner (1884) un posto d'onore nel repertorio sinfonico. Pinnacolo di questa cattedrale sonora è il finale "a specchio", concepito dal compositore austriaco come un Requiem alla memoria del suo idolo Wagner, morto l'anno precedente. L'Adagio solenne e dolente è una pagina carica di storia: nel 1945 accompagnò l'annuncio radiofonico della morte di Hitler, nel 1954 fu scelto da Luchino Visconti come tema conduttore del film Senso. Avvalendosi dell'intelligenza artificiale, Huawei ha insegnato al suo smartphone Mate20Pro a comporre le melodie per il terzo e quarto movimento della Sinfonia “Incompiuta” di Schubert. Nulla di tanto sperimentale si ascolterà a Bologna Festival, bensì il familiare "splendido torso" della tradizione.

Martedì 14 aprile 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

András Schiff pianoforte

Wolfgang Amadeus Mozart

Adagio in si minore K.540

Minuetto in re maggiore K.355

Giga in sol maggiore K.574

Rondo in la minore K.511

Ludwig van Beethoven

Sonata n.28 in la maggiore op.101

Wolfgang Amadeus Mozart

Fantasia in do minore K.475

Ludwig van Beethoven

Sonata n.32 in do minore op.111

con il contributo di HERA

Minuetti, gighe, rondò, fantasie: sovente abbozzi incompiuti e d'incerta destinazione che ci lasciano curiosare fra i segreti del laboratorio mozartiano. Di ben altra lena, a dispetto della brevità, l'Adagio in si minore, tonalità insolita nei lavori strumentali di Wolfgang. Le due Sonate di Beethoven, composte fra il 1816 e il 1822, incorniciano lo "stile tardo" del suo pianismo, segnato dall'inclusione di severi elementi contrappuntistici. Stratega della complessità, Schiff padroneggia con pari maestria la grande forma e il frammento.

Domenica 19 aprile 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

Monteverdi Choir

English Baroque Soloists

Sir John Eliot Gardiner direttore

Francesca Boncompagni, Anna Dennis, Julia Doyle, Mariana Flores (soprani) Francesca Biliotti (alto)

Michal Czerniawski (controtenore) Sean Clayton, Peter Davoren, Gareth Treseder, Zachary Wilder (tenori)

Alex Ashworth, Gianluca Buratto, John Taylor Ward (bassi)

Claudio Monteverdi

Ciechi ciechi (da Selva morale e spirituale)

Dixit Dominus II SV 263

Confitebor III “alla francese” (da Selva morale e spirituale)

Audi coelum / Salve Regina

Beatus Vir (da Selva morale e spirituale)

Hor che’l ciel e la terra (dall’Ottavo Libro dei Madrigali)

Lamento della ninfa (dall’Ottavo Libro dei Madrigali)

Lagrime d'amante al sepolcro dell'amata "Sestina" (dal Sesto Libro dei Madrigali)

Il ballo delle Ingrate (scena finale)

con il contributo di G.D

I celebri barocchisti inglesi e il loro storico direttore ci guidano lungo un affascinante percorso nella produzione del Monteverdi maturo, sacro e profano. Nei suoi Libri di madrigali dal Sesto all'Ottavo (1614-1638) la monodia "rappresentativa" si svincola dalla complessa trama della polifonia rinascimentale, mentre la raccolta postuma Selvamorale e spirituale (1640) è un enorme compendio in cui si rifrange la varietà degli stili da lui impiegati al serviziodella cappella di San Marco e dei circoli privati veneziani.

Giovedì 7 maggio 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

Balthasar Neumann Ensemble

Thomas Hengelbrock direttore

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n.6 in fa maggiore op.68 “Pastorale”

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n.5 in do minore op.67

con il contributo di VALSOIA

22 dicembre 1808: Beethoven impone al pubblico viennese un concerto-maratona in cui figurano le prime della Quinta e della Sesta Sinfonia, il Quarto Concerto per pianoforte, la Fantasia corale op.80, la scena e aria per soprano "Ah perfido!" op.65 e alcuni movimenti della Messa in do maggiore. Nel 250° compleanno del Genio di Bonn, Thomas Hengelbrock e il suo ensemble di strumenti d'epoca ripropongono in versione "storicamente informata" le due gemme sinfoniche di quell'eterogeneo cartellone.

Giovedì 14 maggio 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

Orchestra Barocca Zefiro

Alfredo Bernardini oboe e direzione

Johann Sebastian Bach

Sei Concerti Brandenburghesi BWV 1046 – 1051

Concerto n.1 in fa maggiore BWV 1046

Concerto n.6 in si bemolle maggiore BWV 1051

Concerto n.4 in sol maggiore BWV 1049

Concerto n.5 in re maggiore BWV 1050

Concerto n.3 in sol maggiore BWV 1048

Concerto n.2 in fa maggiore BWV 1047

con il contributo di ALTERNATIVE GROUP

Nella versione già apparsa nel 2018 su CD Arcana/Outhere, Alfredo Bernardini e l’ensemble Zefiro ripresentano dal vivo a Bologna Festival i sei Brandenburghesi; pagine universalmente note ma qui sottoposte a un bagno di giovinezza. Tempi sostenuti, muscolare fraseggio degli archi, sfolgorìo di fiati: la pompa aulica e il rustico piacere della danza contrassegnano questa lettura, che si avvale del contributo di valorosi solisti come il primo violino Cecilia Bernardini (figlia del direttore) e la tromba Gabriele Cassone.

Martedì 26 maggio 2020 ore 20.30

Basilica di Santa Maria dei Servi

The Tallis Scholars

Peter Phillips direttore

John Taverner Leroy Kyrie

John Taverner Dum transisset

John Tavener Song for Athene

John Tavener Our father

John Sheppard Our father

Thomas Tallis Te Deum

Gregorio Allegri Miserere

Giovanni Croce Miserere

Arvo Pärt Magnificat

Tomas Luis de Victoria Magnificat

concerto in doppio abbonamento con Il Nuovo l’Antico

Il “sacro minimalismo” dei nostri contemporanei Arvo Pärt e John Tavener; poi il quasi omonimo Taverner, che al tempo di Enrico VIII sfuggì per poco alla persecuzione anglicana. John Sheppard si barcamenò fra le opposte confessioni, mentre il suo successore Thomas Tallis, notorio "papista", salvò la testa grazie all'indulgenza di Elisabetta; e sul versante della Controriforma cattolica ecco il veneziano Giovanni Croce e lo spagnolo De Victoria. A collegare questa schiera di compositori per la gloria di Dio, il magistero dei Tallis Scholars, virtuosi della polifonia "a cappella".

Lunedì 15 giugno 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

Alexandre Kantorow pianoforte

Johannes Brahms

Sonata n.2 in fa diesis minore op. 2

Gabriel Fauré

Notturno n.6 in re bemolle maggiore op.63

Johannes Brahms

Rapsodia in si minore op.79 n.1

Béla Bartók

Rapsodia op.1 Sz. 26, BB 36

Franz Liszt

Rapsodia ungherese n.11 in la minore

in collaborazione con PIANOFORTISSIMO

Primo francese a vincere nel 2019 il prestigioso Premio Čajkovskij, Alexandre Kantorow sa navigare con sovrana scioltezza fra il Brahms romantico degli esordi sotto l'ala protettrice di Schumann e quello ormai canonizzato quale erede di Beethoven, e dal salottiero folklorismo ungherese di Liszt a quello novecentesco e ironicamente virgolettato di Bartók. Il Notturno di Fauré (1894) è fra le pagine più note nell'intera produzione del compositore francese, in equilibrio tra soffuso lirismo e classica perfezione architettonica.

Mercoledì 30 settembre 2020 ore 20.30

Teatro Manzoni

Evgeny Kissin pianoforte

Fryderyk Chopin

Notturno in si maggiore op.62 n.1

Improvviso in la bemolle maggiore op.29

Improvviso in fa diesis minore op.36

Improvviso in sol bemolle maggiore op.51

Scherzo n.1 in si minore op.20

Polacca n.6 in sol bemolle maggiore

Alban Berg

Sonata op.1

George Gershwin

Tre Preludi per pianoforte

All'esule Kissin si addicono i compositori esuli come Chopin e gli emigrati cosmopoliti come Gershwin. Doveroso poi l'omaggio a Berg, nell’ 85mo della morte. Possiamo comunque aspettarci qualche sorpresa: i suoi programmi restano aperti fino all'ultimo minuto e sono esposti all'incognita dei bis: ben 13 ne concesse nell’aprile del 1994 al pubblico di Bologna, finché vennero i pompieri a supplicarlo di smettere quando già mezzanotte era suonata da un pezzo.

TALENTI

Mercoledì 22 aprile 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Elia Cecino pianoforte

Premio Venezia

Franz Joseph Haydn Sonata in mi minore Hob. XVI:34

Ludwig van Beethoven Sonata in sol maggiore op.31 n.1

Felix Mendelssohn-Bartholdy Variations sérieuses op.54

Fryderyk Chopin Sonata in si bemolle minore op.35

Primo classificato al “Premio Venezia”, il concorso pianistico dedicato ai migliori diplomati dei Conservatori italiani, il diciottenne Elia Cecino ha iniziato a suonare all’età di nove anni e continua a perfezionarsi con Eliso Virsaladze alla Scuola di Musica di Fiesole. Per il suo debutto bolognese segue il solco della classicità: Haydn, Mendelssohn e un omaggio a Beethoven, nella ricorrenza dei 250 anni della nascita. Esce dagli schemi formali classici con la Sonata op.35 di Chopin, opera potente e originale che pone nella celebre Marcia funebre il suo nucleo fondante.

Mercoledì 29 aprile 2020 ore 20.30

Biblioteca Centro San Domenico - Salone Bolognini

Quintetto Lauterproject

Ludwig van Beethoven

Sonata in do diesis minore op.27 n.2 “Al chiaro di luna”

Gabriele Carcano (pianoforte)

Ludwig van Beethoven

Sonata n.4 in do maggiore op.102 n.1 per violoncello e pianoforte

Alexey Stadler (violoncello), Gabriele Carcano (pianoforte)

Dmitrij Šostakovič

Quintetto in sol minore op.57 per archi e pianoforte

Stephen Waarts (violino), Nicola Bruzzo (violino), Karolina Errera (viola)

Alexey Stadler (violoncello), Gabriele Carcano (pianoforte)

Nato in seno al “Lauter Project”, iniziativa di formazione all’ascolto che vuole trasmettere la passione per la grande musica da camera ad un nuovo pubblico, il quintetto riunisce musicisti premiati in concorsi internazionali e attivi nei più importanti festival cameristici. Stephen Waarts (violino), Nicola Bruzzo (violino), Karolina Errera (viola), Alexey Stadler (violoncello) e Gabriele Carcano (pianoforte) eseguono un programma che accosta due Sonate di Beethoven al Quintetto di Šostakovič: un binomio che vuole evidenziare le assonanze di pensiero tra i due grandi compositori, lo stretto legame con la storia che segna le loro opere e al tempo stesso la vibrante attualità.

in collaborazione con CENTROSANDOMENICO

Martedì 5 maggio 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Clarissa Bevilacqua violino

Johann Sebastian Bach Sonata n.1 in sol minore BWV 1001 Eugène Ysaÿe Sonata in la minore op.27 n.2 “Jacques Thibaud” Paul Hindemith Sonata op.31 n.2 Nathan Milstein Paganiniana

Enfant prodige, Clarissa Bevilacqua ha suonato per la prima volta in pubblico all’età di nove anni e si è diplomata al Conservatorio di Piacenza a sedici anni. Allieva di Boris Belkin e Pavel Vernikov, si sta perfezionando al Mozarteum di Salisburgo con Pierre Amoyal. La grazia dello stile e una grande comunicativa sono tra le sue doti; è un’interprete che già domina un repertorio solistico da virtuosa del violino, spaziando dal Barocco al Novecento: la Sonata BWV 1001 di Bach con la sua celebre fuga; la “primaverile” Sonata op.31 n.2 di Hindemith; Paganiniana, variazioni per violino solo scritte dal celebre violinista Nathan Milstein; la Sonata “Jacques Thibaud” di Ysaÿe, autentico monumento alla tecnica violinistica moderna.

Martedì 12 maggio 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Alessio Pianelli violoncello

Mario Montore pianoforte

Robert Schumann Phantasiestücke op.73

Sergeij Prokof’ev Sonata op.119

Robert Schumann Adagio e allegro op.70

Dmitrij ŠostakovičSonata op.40

E' uno dei migliori violoncellisti dell’ultima generazione, forte di una notevole padronanza tecnica e di una creatività interpretativa accresciuta dal suo essere compositore. Allievo di Giovanni Sollima e Thomas Demenga, Pianelli ha vinto numerosi concorsi internazionali e collabora con orchestre di fama come solista. Nel suo programma Ottocento e Novecento si riflettono a specchio: il nostalgico lirismo dei tre pezzi di fantasia e l’appassionata eloquenza dell’Adagio e Allegro di Schumann si rifrangono sulla cantabilità rassicurante del violoncello di Prokof’ev e sui toni personalissimi della Sonata di Šostakovič, pagina in cui passato e presente coesistono in un ambiguo e ironico raffronto. Al pianoforte siede Mario Montore, rinomato camerista.

Martedì 19 maggio 2020 ore 20.30

Salone di Palazzo Aldrovandi Montanari

Christine Arsenova soprano

Ana Isabel Lazo soprano

Jorge Espino baritono

Claudia D’Ippolito pianoforte

Finalisti del Bologna International Vocal Competition

Arie d’opera di Mozart, Bellini, Verdi, Puccini, Čajkovskij

in collaborazione con CORDUSIO

Le più belle arie d’opera risuonano nella suggestiva cornice di PalazzoAldrovandi Montanari: momenti di puro incanto dal Don Giovanni di Mozart, I Puritani di Bellini, La traviata, Il trovatore, Un ballo in maschera, Aida di Verdi, Tosca e Gianni Schicchi di Puccini, Evgenij Oneghin di Čajkovskij. Ad interpretarle con rinnovata freschezza sono i giovani cantanti premiati al nuovo concorso lirico di Bologna, banco di prova per artisti provenienti da tutto il mondo che richiama a Bologna i direttori di importanti realtà teatrali italiane ed estere.

Giovedì 4 giugno 2020 ore 21

Cortile di Palazzo Magnani

Trio Gaon

Premio Trio di Trieste

Ludwig van Beethoven Trio in mi bemolle maggiore op.70 n.2 Ludwig van Beethoven Trio in si bemolle maggiore op.97 “Arciduca”

con il contributo di UNICREDIT

Tae-Hyung Kim (pianoforte), Jehye Lee (violino) e Samuel Lutzker (violoncello) si sono conosciuti al Conservatorio di Monaco di Baviera nel 2013 e da allora tengono concerti nelle sale di tutto il mondo. Nel 2017 si sono aggiudicati il Premio “Trio di Trieste”, tra i concorsi internazionali più reputati in ambito cameristico. Nell’anno delle celebrazioni beethoveniane, il Trio Gaon esegue due capolavori cameristici: il Trio op.70 n.2, composizione di una luminosa ricchezza melodica, e il monumentale Trio “L’Arciduca”, brano di ampiezza “sinfonica” che svela la sua ispirazione intima e poetica sin dal tema iniziale.

IL NUOVO L’ANTICO

La rassegna I Nuovo l’Antico è realizzata con il contributo di HERA

Giovedì 17 settembre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Bruce Dickey cornetto

Hana Blažíková soprano

Mieneke van der Velden viola da gamba

Jakob Lindberg tiorba

Kris Verhelst organo e clavicembalo

“Breathtaking”

Nicolò Corradini Spargite flores

Sigismondo D’India Dilectus meus

Sigismondo D’India Langue al vostro languir

Ivan Moody O Archangels and Angels (2019)

Giovanni Pierluigi da Palestrina Mottetto “Nigra sum”

(passaggiato da Bruce Dickey)

Francesco Cavalli O quam suavis

Tarquinio Merula Nigra sum sed formosa

Calliope Tsoupaki Mélena imí (Nigra sum)

Alessandro Scarlatti Cara e dolce rimembranza, Coronata di lauri dall’opera Comodo Antonino (Napoli, 1696)

Bernardo Storace Passacagli sopra A la mi re (Venezia, 1664)

Alessandro Scarlatti Non pianger solo dolce usignuolo (aria di Rosinda)

Senti ch’io moro (aria di Rosinda) Labbra gradite (aria di Emireno)

dall’opera L’Emireno (Napoli, 1697)

"Breathtaking" (mozzafiato) perché voce umana e cornetto gareggiano sul fiato, e anche perché il virtuosismo di entrambi i protagonisti – il soprano ceco Hana Blažíková e il cornettista Bruce Dickey, statunitense di nascita ma bolognese d'adozione – non mancherà di mozzare il fiato agli ascoltatori. In epoca rinascimentale e barocca al cornetto si riconosceva l'impareggiabile capacità di imitare tutte le sfumature espressive della voce umana: un titolo di nobiltà che lungo il Settecento gli sarebbe stato sottratto dal violino e dal flauto traverso.

Martedì 22 settembre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

FontanaMIX ensemble

Lavinia Guillari flauto / Marco Ignoti clarinetto / Andrea Maccagnan trombone

Valentino Corvino violino / Corrado Carnevali viola / Sebastiano Severi voloncello / Fabio Quaranta contrabbasso Walter Zanetti chitarra / Simone Beneventi percussioni / Franco Venturini pianoforte

Francesco La Licata concertazione

Georg Friedrich Haas

Solstices per 10 strumenti al buio totale

prima esecuzione italiana

Settanta minuti di buio per 10 musicisti, guidati da un pianoforte a coda radicalmente modificato nell'accordatura. Sulla superficie di blocchi sonori in lento movimento fioriscono giochi e variazioni culminanti in un accordo di quattro minuti. Autore del singolare esperimento percettivo è Georg Friedrich Haas (classe 1953), compositore austriaco noto per le sue imprese sonore e sperimentalismi azzardati, oggi docente alla Columbia University di New York. Per Haas l’ascolto “è una pratica simile alla meditazione” in cui occorre rimuovere qualsiasi altro elemento di disturbo.

Mercoledì 7 ottobre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Accademia d’Arcadia

Giovanni Bellini tiorba

Alessandra Rossi Lürig direzione

“Al lume delle stelle”

Luzzasco Luzzaschi Aminta poi ch’a Filli non dispiacque

Luca Marenzio Al lume delle stelle

Giaches De Wert Giunto alla tomba

Carlo Gesualdo Se così dolce è il duolo

Luzzasco Luzzaschi Dolce mia fiamma

Giaches De Wert Non sospirar pastor, non sospirare

Carlo Gesualdo Se taccio il duol s’avanza

Luca Marenzio Nel dolce seno de la bella Clori

Sigismondo d’India Dispietata pietade

Antonio Il Verso Voi bramate, ben mio

Sigismondo d’India Donna, quanto più a dentro

Claudio Monteverdi Vivrò fra i miei tormenti e le mie cure

Domenico Mazzocchi Chiudesti i lumi Armida

Salomone Rossi Dolcemente dormiva la mia Clori

Claudio Monteverdi Al lume delle stelle

Torquato Tasso e la musica: autore prediletto di molti compositori della "seconda prattica" (incluso Monteverdi), il Tasso fu teorico del rapporto fra parole e note, al quale guardava idealizzando la perfezione dell'antichità greca. Nel dialogo La Cavalletta overo de la Poesia toscana egli fa appello a Striggio, Wert, Luzzaschi «e alcuno altro eccellente Maestro di musica eccellente» affinché abbandonino la musica «molle, ed effemminata» in favore di uno stile «magnifico, costante e grave» simile al modo dorico di Aristotele. Non tutti lo ascoltarono.

Martedì 13 ottobre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

La Stagione Armonica

Roberto Balestracci direzione

Roberto Fabbriciani flauto basso

Alvise Vidolin regia del suono

Luigi Nono

Das atmende Klarsein

per piccolo coro, flauto basso, live electronics e nastro magnetico

Claudio Monteverdi

Messa a quattro voci da cappella

Il flauto basso di Roberto Fabbriciani, primo interprete di Das atmende Klarsein al Maggio Musicale del 1981, in dialogo con un ottetto di voci e i live electronics di Alvise Vidolin: quasi il tuffo in una nuova classicità che per il veneziano Luigi Nono poteva ben convivere col rigore del serialismo nel segno di «passionante nostalgia tra passato e futuro». Rigore e nostalgia anche nella Messa di Monteverdi, tratta da quel postumo caleidoscopio di stili diversi che è la Selva morale e spirituale del 1640.

Venerdì 16 ottobre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Il Caleidoscopio Ensemble

Lathika Vithanage violino barocco

Noelia Reverte Reche viola da gamba

Flora Papadopoulos arpa doppia

Valeria Montanari clavicembalo

“Corelli in Arcadia”

Arcangelo Corelli

Sonata da chiesa n.1 in re maggiore op.V

Bernardo Pasquini

Sonata a due bassi per clavicembalo e arpa

Alessandro Stradella

Sinfonia XXII in re minore

Alessandro Scarlatti

Variazioni sopra alla Follia per clavicembalo e arpa

Arcangelo Corelli

Sonata da camera n.10 in fa maggiore op.V

Bernardo Pasquini

Tastata per Francia per clavicembalo

Arcangelo Corelli

Sonata da camera n.7 in re minore op.V per viola da gamba, arpa e clavicembalo

Arcangelo Corelli

Sonata n.12 in re minore op.V “Follia”

Per oltre un quarantennio eccentrica regina senza corona della Roma barocca, Cristina di Svezia moriva nel 1689 lasciando orfani gli intellettuali che avevano animato il suo salone di Palazzo Riario alla Lungara. I superstiti diedero vita l'anno successivo all'Accademia dell'Arcadia, in cui furono affiliati (distinzione sociale inconsueta per quel tempo) alcuni dei migliori musicisti da lei protetti in vita: Corelli, Scarlatti e Pasquini; ma non Stradella, assassinato in esilio dopo una vita avventurosa e dissipata. Ne fanno un quadro i musicisti del Caleidoscopio Ensemble, riunendo violino barocco, viola da gamba, arpa doppia e cembalo.

Martedì 20 ottobre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Michele Marco Rossi violoncello

“Esili lame di luce”

Pasquale Corrado High Light Night II

Filippo Perocco Esili canti d’attesa

Anonimo rinascimentale Chanson

Alessandro Solbiati Le due radici per violoncello solo

Autori vari, sec. XVI-XVIII “Suite antica”

Fabio Vacchi Sonatina I

Ivan Fedele Partita

Joseph-Marie dall’Abaco Capriccio n.4

Franco Donatoni Lame I per violoncello solo

Il giovane violoncellista romano Michele Marco Rossi si distingue per «la duttilità e varietà dell’interpretazione, che varca spesso i limiti dell’esecuzione per farsi vero e proprio teatro» (Dino Villatico). Sotto il suo archetto risuonano, accanto a echi del passato rinascimentale e barocco in arrangiamenti creativi, maestri riconosciuti del "Classico moderno" novecentesco come Donatoni e brani disegnati per il suo talento da autori delle post-avanguardie di oggi: da Solbiati a Perocco, da Fedele a Vacchi e a Corrado.

Mercoledì 28 ottobre 2020 ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

"In alloro mutò il suo pianto"

Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo

opera per tre solisti e voce recitante, piccolo ensemble, live electronics

testi e drammaturgia di GUIDO BARBIERI

musiche originali di LUIGI SAMMARCHI e musiche di Giulio Caccini, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Maria Sances

Ex Novo Ensemble, Roberto Abbondanza baritono Pamela Lucciarini soprano e clavicembalo Barbara Zanichelli soprano Alvise Vidolin regia del suono Umberto Saraceni visual

prima esecuzione assoluta

produzione di Bologna Festival

L’opera In alloro mutò il suo pianto racconta la faccia nascosta del mito di Orfeo scegliendo il punto di vista di una testimone sgomenta: Dafne, l’amica prediletta di Euridice, anche lei presa dalla “follia d’amore” per il cantore degli dei. Se si ritorna alle fonti antiche il mito di Orfeo rivela un cuore cruento, barbaro, feroce: Euridice muore per fuggire la violenza di Aristeo, Orfeo, tornato dagli inferi, viene fatto a pezzi dalle Furie e la sua testa naviga fino all’isola di Lesbo prima di ricongiungersi al proprio corpo. Le musiche create da Sammarchi sono concepite come un unico flusso di suono dove le armonie antiche ispirate al mito di Orfeo emergono e si immergono nel “continuum” musicale contemporaneo.

OUVERTURE: CARTEGGI MUSICALI

Museo della Musica

Martedì 10 marzo ore 18.30

Beethoven e le guerre napoleoniche: 1805-1809

conversazione, letture ed esecuzioni al pianoforte a cura di GIOVANNI BIETTI

Martedì 17 marzo ore 18.30

Šostakovič: trascrivere la vita intera

conversazione e letture a cura di ENZO RESTAGNO

ALBERTINA DALLA CHIARA pianoforte

Mercoledì 25 marzo ore 18.30

"L'enorme cifra dei miei anni". La genesi di Otello e Falstaff nell'epistolario di Giuseppe Verdi conversazione e letture a cura di GUIDO BARBIERI

LARISSA WISSEL soprano / FRANCESCO RICCI pianoforte

Martedì 31 marzo ore 18.30

Il genio e il CdA. Der Direktor Gustav Mahler an Hern Doktor Richard Strauss conversazione e letture a cura di GIORDANO MONTECCHI

DŽENANA MUSTAFIĆsoprano / GIACOMO TESINIviolino / PIERPAOLO MAURIZZIpianoforte

ARTE SELLA IN CONCERTO

Domenica 17 maggio

visita e concerto ad Arte Sella

Mario Brunello violoncello piccolo

Roberto Loreggian clavicembalo

Johann Sebastian Bach (trascrizione per clavicembalo di Gustav Leonhardt)

Suite n.5 BWV 1011 per violoncello

Partita n.2 BWV 1004 per violino (eseguita al violoncello piccolo)

Sonata II BWV 1015 per violino e clavicembalo (eseguita al violoncello piccolo)


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