Torna in scena la Butterfly del primo successo
Teatro Grande
MADAMA BUTTERFLY
GIACOMO PUCCINI
17 luglio 2023 ore 17.00 – ANTEPRIMA STUDENTI
20 luglio 2023 ore 20.00 – INAUGURAZIONE
22 luglio 2023 ore 18.00
Il 20 e 22 luglio, con Anteprima studenti il 17 luglio, la Fondazione del Teatro Grande inaugura la Stagione Opera e Balletto 2023 con Madama Butterfly di Giacomo Puccini, titolo particolarmente caro al Massimo cittadino.
Nel maggio 1904 proprio a Brescia, dopo l’inatteso fiasco della prima milanese, la nuova versione “bresciana” dell’opera ottenne un successo internazionale e sancì l’immortalità del capolavoro pucciniano. Lo spettacolo sarà un nuovo allestimento (coproduzione internazionale Teatri di Opera Lombardia, Teatro del Giglio di Lucca, Estonian National Opera) in cui verrà proposta proprio la seconda edizione dell’opera – quella “bresciana”, appunto, di rara esecuzione
A dirigere l’opera è stato chiamato il Maestro Riccardo Frizza – una delle bacchette italiane più note nel mondo – mentre la regia è stata affidata all’affermata regista greca Rodula Gaitanou, in continuazione di quel “filo rosa” che contraddistingue le tre regie di inaugurazione del triennio 2022-2024 a Brescia. A completare il team creativo di questo allestimento si aggiungono lo scenografo e costumista Takis e la light designer Fiammetta Baldiserri.
Nel ruolo della protagonista è atteso il soprano Vittoria Yeo, cantante affermata nel panorama operistico internazionale. Al suo fianco, il ruolo principale maschile verrà interpretato da Sergio Escobar che vestirà i panni di Pinkerton, mentre il mezzosoprano Asude Karayavuz sarà Suzuki e Devid Cecconi interpreterà Sharpless. Il cast si completerà con i nomi di Giuseppe Raimondo (Goro), Fulvio Valenti (lo zio Bonzo). Alex Martini (il principe Yamadori), Maria Cristina Bellantuono (Kate Pinkerton), Masashi Tomosugi (lo zio Yakusidé), Tong Liu (il commissario), Mattia Rossi (l’ufficiale del registro) e Daryna Shypulina (la zia), Tiziana Falco (la cugina), Serena Pulpito (la madre) e Enea Piovani (Dolore).
L’esecuzione musicale sarà affidata all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali – partner del Circuito Opera Lombardia – mentre sul palcoscenico si esibirà il Coro di OperaLombardia diretto dal Maestro Diego Maccagnola. Entrambe le recite di Madama Butterfly saranno fuori abbonamento.
Per Madama Butterfly, così come per tutti gli altri titoli della Stagione Opera e Balletto 2023 del Teatro Grande, sarà attivo il progetto OPEN – Il Grande accessibile, quest’anno sostenuto da EssilorLuxottica. Nato presso la Fondazione del Teatro Grande di Brescia nel 2017 grazie al coordinamento della Prof.ssa Elena Di Giovanni dell’Università degli Studi di Macerata, il progetto ha come obiettivo quello di avvicinare i disabili sensoriali (visivi e uditivi) alle attività di spettacolo e al teatro attraverso l’utilizzo di audiodescrizioni, itinerari multisensoriali e materiali di approfondimento che siano di ausilio per la comprensione delle
rappresentazioni. Il progetto OPEN prevede per Madama Butterfly un percorso multisensoriale aperto a sordi e ciechi, che si terrà sabato 22 luglio alle ore 14.00. Per l’Anteprima studenti e per la recita del 22 luglio sarà inoltre attivo il sistema Mobile Connect di Sennheiser che consentirà di poter usufruire dell’ascolto assistito per non udenti e dell’audiodescrizione per non vedenti. È possibile prenotarsi alle attività del progetto OPEN scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamando il numero 030 2979347.
Proprio in concomitanza con le rappresentazioni del capolavoro pucciniano, venerdì 21 luglio a partire dalle ore 10.30 , il Ridotto del Teatro Grande ospiterà uno speciale Convegno Internazionale di studi dedicato a Madama Butterfly. Esperti e studiosi dialogheranno intorno all’opera che a Brescia ottenne il suo successo mondiale dopo la clamorosa disfatta alla Scala di Milano. Parteciperanno al Convegno Gabriella Biagi Ravenni, Pierluigi Ledda, Virgilio Bernardoni, Francesco Cesari, Matteo Giuggioli, Paolo Bolpagni, Naomi Matsumoto, Emanuele Senici e Arthur Groos. Saranno inoltre presenti il Maestro Riccardo Frizza e la regista Rodula Gaitanou, intervistati dal giornalista Marco Bizzarini. A moderare gli interventi sarà la giornalista Gaia Varon. Il convegno è realizzato in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini, Ateneo di Brescia, Archivio storico Ricordi, Puccini Museum e Fondazione Giacomo Puccini Lucca. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
La Stagione Opera e Balletto 2023 vede la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo e Brembo, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023. La manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, Ferrovie dello Stato Italiane e SACBO quali Partner di Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca.
La Fondazione del Teatro Grande ringrazia in particolar modo Intesa Sanpaolo, partner istituzionale della Stagione Opera e Balletto 2023.
BIGLIETTERIA E MODALITÀ DI ACCESSO
I biglietti per gli spettacoli sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Grande e sui siti teatrogrande.it e vivaticket.com. Si ricordano gli orari di apertura della Biglietteria del Teatro Grande: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e il sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00; chiusura domenica, lunedì e festivi a eccezione dei giorni di spettacolo.
BIGLIETTI MADAMA BUTTERFLY (20/07 E 22/07) |
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RECITE FUORI ABBONAMENTO |
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BIGLIETTI |
INTERO |
UNDER30 |
OVER65 |
UNDER 18 |
Platea - Palchi I-II-III ordine |
€ 90,00 |
€ 35,00 |
€ 75,00 |
€ 15,00 |
I^ Galleria e Palchi IV ordine |
€ 50,00 |
€ 24,00 |
€ 40,00 |
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II^ Galleria |
€ 28,00 |
€ 18,00 |
€ 24,00 |
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NOTE DEL DIRETTORE
Testo di Riccardo Frizza
Madama Butterfly, uno dei totem del Teatro Grande di Brescia, non poteva non essere messa in scena nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Ovviamente, nella cosiddetta ‘versione bresciana’. I motivi sono noti a tutti i cultori di Puccini: nel maggio 1904, a tre mesi dal clamoroso fiasco della prima milanese, la nuova versione dell’opera ottenne un successo pieno qui a Brescia, dando inizio alla fortuna immortale del capolavoro. Del resto era stato lo stesso compositore a scrivere all’amico Camillo Bondi, a proposito di quanto accaduto a Milano, «con animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio. Non ascoltarono una nota quei cannibali. Che orrenda orgia di forsennati, briachi d'odio. Ma la mia Butterfly rimane qual è: l'opera più sentita e suggestiva ch'io abbia mai concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente meno vasto e meno saturo d'odi e di passioni». Appunto, a Brescia.
Era ora che anch’io dirigessi la mia prima Butterfly, dopo avere tergiversato e detto no in più di un’occasione: era ed è immenso il rispetto e l’amore che ho per questa partitura. Il sì al Teatro Grande e alla mia città questa volta era scontato ed eccomi qui a dirigere questo nuovo spettacolo frutto di una coproduzione internazionale.
Di quest’opera amo l’audacia compositiva e la struttura anticonvenzionale. Oltre, ovviamente, il significato morale e sociale che viene esaltato nei punti chiave. Come quello del matrimonio, lì dove compositore e librettisti ispirati mettono in scena due culture opposte che si propongono senza incontrarsi, gettando così le prime basi alla tragedia. E cesellando da subito il carattere di Sharpless, che appare se non turbato sin dall’inizio perlomeno più umano di quello del tenente di marina suo connazionale. Come è chiaro da quel verso pensoso «Quella divina / mite vocina / non dovrebbe dar note di dolor» che urta con l’altro violento di Pinkerton «Non c’è gran male / s’io vo’ quell’ale / drizzar ai dolci voli dell’amor!».
Ma la vera calamita per me è rappresentata dalla storia dei ‘tagli’ che è parte integrante della comprensione di Butterfly. Sappiamo che, dopo Brescia, Puccini seguì le recite dell’opera a Genova e Buenos Aires, abbiamo motivo di presumere che anche lì facesse altri tagli così come aveva fatto durante le prove, persino a Brescia, non necessariamente sempre gli stessi. La partitura e gli effetti scenici continuarono ad essere ritoccati da Puccini ancora nel 1905 alla Royal Opera House di Londra e l’anno successivo al Théâtre National de l'Opéra-Comique di Parigi. Che cosa ci dicono oggi la storia e la ragione di questi tagli? A mio parere, soprattutto dell’istinto straordinario di Puccini per la rappresentazione scenica, la capacità di sacrificare poche o molte battute che però non si rivelassero indispensabili e soprattutto che spezzassero il discorso narrativo. Il racconto doveva necessariamente procedere verso il finale tragico e Puccini con i tagli e gli inevitabili ripensamenti sugli stessi ci conferma ancora una volta il suo grande ‘mestiere’, compagno necessario della genialità. C’è una versione definitiva di Madama Butterfly, oltre quella della prima assoluta? La storia e le fonti a nostra disposizione ci dicono di no, piuttosto descrivono il cammino intrapreso dall’opera dal momento in cui fu terminata fino a quando trovò la sua forma finale. Si tratta di un percorso lungo e sofferto che lascia aperta la questione della volontà definitiva del compositore e, in concreto, tante varianti autentiche che ci parlano di un Puccini alla ricerca della sua Butterfly conclusiva per quasi un ventennio. Musica per le orecchie e la sensibilità degli interpreti d’oggi.
NOTE DI REGIA
Testo di Rodula Gaitanou
Madama Butterfly è uno dei titoli più importanti del repertorio operistico e una storia tragica di immensa potenza emotiva. Protagonista è una giovane donna che accetta prontamente un matrimonio combinato che la isolerà completamente dalla sua famiglia e dalla società di cui fa parte; si consegna in modo assoluto a uno straniero che entra a far parte della sua vita per un breve periodo di tempo; il suo amore e la sua fiducia per lui non conoscono confini, crede fermamente che la sua promessa d'amore sia reale; mette al mondo un figlio la cui esistenza resta ignota al padre del quale attende dolorosamente il ritorno, un ritorno che renda giustizia alle sue scelte. Quando Pinkerton torna con la sua nuova sposa – “la vera sposa americana” che desiderava fin dall'inizio – scopre di avere un figlio, e prende la decisione affrettata di portare via il bambino perché possa avere una vita migliore. Cio-Cio-San decide di compiere l'unico gesto onorevole che le rimane: togliersi la vita.
Puccini pone al centro dell'opera lo scontro tra due culture che lui stesso non conosce a fondo. Egli getta uno sguardo “esotico” sia sul modo americano che su quello giapponese, creando così quelli che per noi oggi sono approcci stereotipati alle tradizioni di entrambi i Paesi. Non è un compito facile presentare l'opera oggi senza scivolare sulla superficie di una presentazione culturale che potrebbe facilmente risultare offensiva. La domanda che ci siamo posti quando abbiamo iniziato a lavorare è stata: come possiamo rendere viva la contrapposizione di due culture senza rafforzarne gli stereotipi? La nostra ricerca ci ha portati a un'estetica astratta che gioca sul piano della decostruzione e del simbolismo. Lo spazio scenico è a volte un'onda che manipola il destino di Cio-Cio-San, a volte ricorda le curve dei pendii delle montagne, di difficile accesso, dove lei stessa esiste sola in isolamento, emarginata dalla società. Lo stesso approccio è pensato per quanto riguarda il gesto utilizzato – sia esso una stretta di mano o un inchino – per connotare l'invasione dello spazio personale, o per il desiderio di comunicare e di riunirsi. L'umanità diventa un veicolo di poesia visiva e di cruda potenza emotiva.
Non è un segreto che la prima dell'opera alla Scala di Milano fu un fiasco. Puccini avrebbe apportato in seguito molte revisioni fino a consegnarne una quinta e ultima versione, che viene comunemente eseguita oggi. Le modifiche apportate consistono nell'ammorbidire gli aspetti più duri dello scontro culturale e nello strutturare il dramma in modo più conforme alle aspettative del pubblico. È stato un piacere studiare la versione bresciana – che è stata la prima revisione dell'opera – e poterla riportare in vita. Qui, l'istinto materno di Cio-Cio-San è più vivace, la vediamo giocare con il suo bambino e cimentarsi in diverse canzoni e danze con il piccolo. Il rapporto tra le due figure femminili nella vita di Pinkerton è più intenso – Kate si scusa per essere la causa innocente di una tragedia imminente (una battuta che nelle versioni successive sarebbe stata attribuita a Sharpless) – come pure risulta più evidente la crudeltà dell'apprezzamento superficiale di Pinkerton per la cultura giapponese (quando Goro presenta i tre servitori che arrivano con l'acquisto della casa, Pinkerton non riesce a memorizzare i loro nomi e decide di chiamarli “muso primo”, “muso secondo” e “muso terzo”...). Abbiamo anche una presentazione meno superficiale della famiglia di Madama Butterfly: la madre, la zia e il cugino, nonché lo zio ubriacone Yakusidé, una cerchia familiare con cui Cio-Cio-San non si trova a suo agio: la contraddicono e la mettono spesso in imbarazzo.
Alla fine, il personaggio di Cio-Cio-San diventa simbolo di una donna estremamente forte, che lotta contro tutti e tutto per quella che ritiene essere la propria realtà, che sostiene le proprie scelte con una forza indescrivibile e affronta il suo tragico destino con dignità e integrità. Invece di farsi vittima delle circostanze, si fa artefice delle proprie scelte e si attiene ai risultati delle sue credenze e convinzioni fino alla fine. La sua fine è una scelta personale, un'apoteosi di una vita incondizionata, incondizionatamente vissuta.
RICCARDO FRIZZA
Formatosi al Conservatorio di Milano e all’Accademia Chigiana di Siena, è considerato fra i principali direttori d’orchestra della sua generazione, particolarmente dedito al repertorio operistico italiano dell’Ottocento. In Italia è regolarmente ospite del Teatro alla Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Regio di Torino, Fenice di Venezia, Opera di Roma, Teatro San Carlo, Rossini Opera Festival di Pesaro, Festival Verdi di Parma, Macerata Opera Festival. Ha diretto fra l’altro all’Opéra National de Paris, Lyric Opera di Chicago, San Francisco Opera, Metropolitan Opera di New York, Liceu di Barcelona, Teatro Real di Madrid e Bayerische Staatsoper di Monaco. Nell’ambito sinfonico è salito sul podio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Gewandhaus di Lipsia, Sächsische Staatskapelle di Dresda, Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano, Mahler Chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Philharmonia Orchestra di Londra, Tokyo Symphony Orchestra e Tokyo Philharmonic Orchestra. Fra gli impegni degli ultimi anni, Norma alla Lyric Opera di Chicago, Rigoletto al Liceu di Barcellona, Lucia di Lammermoor al Teatro la Fenice e a Bilbao, I Puritani a Budapest, Falstaff al Festival Verdi di Parma e a Dallas, Il pirata al Teatro alla Scala e Anna Bolena a Roma. Tra le produzioni della più recente stagione 2020/2021 vanno ricordate Rigoletto al Maggio Musicale Fiorentino, il concerto The Three Queens con Sondra Radvanovsky al Gran Teatre del Liceu, La Sonnambula al Théâtre des Champs-Élysées, il concerto “Ritorno a Napoli” al Festival Toscanini di Parma, il “Gala Belcanto” al Teatro di San Carlo, La Cenerentola al Teatro Real di Madrid, l’inaugurazione con L’Elisir d’amore del Donizetti Opera di Bergamo, “Omaggio a Caruso” all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, i concerti con l’Orchestra Haydn e La clemenza di Tito all’ABAO Bilbao Opera. Nella stagione 2021/2022 spiccano Le tre regine e Il barbiere di Siviglia al Teatro San Carlo, L’amico Fritz al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Lucia di Lammermoor al Metropolitan Opera di New York, Il Trovatore al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Simon Boccanegra al Festival Verdi del Regio di Parma e La Favorite al Donizetti Opera. Nella stagione 2022/23 affronta La Traviata al Comunale di Bologna, Ernani alla Fenice di Venezia, il Requiem di Verdi nel Duomo di Milano nell’ambito delle celebrazioni “Manzoni 150”, Anna Bolena al San Carlo di Napoli, I Vespri siciliani al Regio di Torino, Madama Butterfly al Teatro Grande di Brescia e Rigoletto al Caracalla Festival dell’Opera di Roma. Dal 2017 Riccardo Frizza è direttore musicale del festival Donizetti Opera di Bergamo, dove ha diretto Il castello di Kenilworth nel 2018, Lucrezia Borgia nel 2019 per la prima esecuzione della nuova edizione critica della partitura edita da Ricordi e Fondazione Teatro Donizetti, Marin Faliero e Belisario nel 2020, L’elisir d’amore nel 2021, La Favorite nel 2022. Nel novembre 2023 inaugurerà ancora il Donizetti Opera dirigendo Il diluvio universale. Il suo repertorio donizettiano include anche Lucia di Lammermoor, Linda di Chamounix, Maria Stuarda (al Metropolitan Opera con Sondra Radvanovsky), La fille du régiment, Lucrezia Borgia (alla San Francisco Opera con Renée Fleming), Roberto Devereux (nuovamente a San Francisco) e Anna Bolena (all’Opera di Roma). Nel giugno 2021 ha vinto il Premio Ópera XXI come migliore direttore musicale. Il riconoscimento, assegnato dall’omonima associazione dei teatri, festival e stagioni stabili di Spagna, gli è stato conferito per l’eccellenza della Lucia di Lammermoor in scena all’ABAO Bilbao Ópera nell’ottobre 2019. Nel marzo 2022 è stato nominato Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica e del Coro della Radio Ungherese: l’annuncio è stato dato in occasione del concerto nel quale ha diretto i complessi ungheresi nella Seconda Sinfonia di Mahler. Nel 2023 torna sul podio dei complessi ungheresi per dirigere musiche di Puccini, Fauré, Rossini, Debussy, Rodrigo, Prokofiev, Martucci, Respighi, Mussorgsky e Rachmaninoff. Ha all’attivo una discografia imponente, soprattutto in campo lirico. Nel 2022 sono usciti tre cd di cantanti del calibro di Sondra Radvanovsky (The Three Queens, Pentatone), Nadine Sierra (Made for opera, Deutsche Grammophon) e Javier Camarena (Signor Gaetano, Pentatone), tutti recensiti favorevolmente dalla stampa internazionale. È stato accolto molto bene anche il DVD dell’opera di Mascagni L’amico Fritz (Dynamic, 2023), con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
RODULA GAITANOU
Rodula è una regista d'Opera internazionale nata ad Atene, formatasi a Parigi e residente a Londra. Si è formata come violinista al Conservatorio Mousikoi Orizontes di Atene, ha studiato Musicologia all'Università La Sorbonne di Parigi, Scenografia dell'Opera all'Università Paris 8 - Saint Denis ed è entrata a far parte del Laboratoire d'Etude du Mouvement della prestigiosa Scuola Internazionale di Teatro Jacques Lecoq a Parigi. È stata artista del Jette Parker Young Artist Programme della Royal Opera House - Covent Garden. Rodula ha diretto rivisitazioni di produzioni della Royal Opera House - Covent Garden a Londra, Sydney, Göteborg e Valencia. Tra i suoi lavori inoltre ricordiamo: Ariadne auf Naxos e Il barbiere di Siviglia (GöteborgsOperan, Svezia), Andrea Chénier per il Theater St Gallen in Svizzer, Vanessa di Barber per lo Spoleto Festival negli Stati Uniti, Le Roi Arthus di Chausson (Tiroler Festspiele Erl, Austria), Aida e Lucia di Lammermoor (Opera Hedeland, Danimarca), Carmen (Opera Theatre of Saint Louis, Stati Uniti), La clemenza di Tito (Bergen Nasjonale Opera, Norvegia), Don Quichotte di Massenet, Vanessa di Barber, L'oracolo di Leoni e Mala vita di Giordano (Wexford Festival Opera, Irlanda), Un ballo in maschera, La traviata e La regina di picche (Opera Holland Park, Regno Unito), Un ballo in maschera (Oldenburgisches Staatstheater, Germania), Guillaume Tell (Victorian Opera, Australia), Pagliacci (Teatro Nacional São Carlos, Portogallo), La cenerentola (Teatro Verdi di Trieste), Tosca (Xi'an Concert Hall, Cina), Così fan tutte e La cenerentola (Greek National Opera, Grecia), L'isola disabitata di Haydn (Royal Opera House - Linbury Studio, Regno Unito e Hobart Baroque, Tasmania, Australia), Le portrait de Manon di Massenet, Fête galante di Smythe, I due timidi di Rota, Ariane e Alexandre bis di Martinu, San Giovanni Battista di Stradella e The
Cooper di Arne (Guildhall School of Music and Drama, Regno Unito), Riders to the Sea di Vaughan Williams, Savitri di Holst e The Bartered Bride di Smetana (British Youth Opera, Regno Unito), Betrothal in a Monastery di Prokof’ev (Royal Conservatoire of Scotland e Scottish Opera, Regno Unito), una nuova versione di Carmen (London's King's Head Theatre, Regno Unito), la messa in scena del Dichterliebe di Schumann (Royal Opera House - Linbury Studio, Regno Unito) e una nuova creazione per giovani, Where is The Love, per l’Arcola Theatre nel di Londra. Ha ricevuto il premio nazionale greco ARGO 2022 per "Arte e Cultura". Ha guadagnato una nomination come "Regista dell'anno" agli International Opera Awards 2019. La sua produzione di Lucia di Lammermoor all’Opera Hedeland ha ricevuto una nomination come "Miglior produzione operistica" ai CPH Awards (Danimarca 2019). Le sue produzioni di Don Quichotte di Massenet e Vanessa di Barber per il Wexford Festival Opera sono state entrambe nominate agli Irish Times Theatre Awards nella categoria "Best Opera" (Irlanda 2020 e 2017). Ha ricevuto altre nomination per due Helpmann Awards (Australia 2013) nelle categorie "Miglior regista d'Opera" e "Miglior produzione d'Opera" per la sua produzione de L'isola disabitata presentata all'Hobart Baroque Festival. I lavori futuri includono una nuova produzione de La traviata per la Norwegian Opera di Oslo, Rusalka per l’Opera Royal Wallonie Liege, La Bohème per la Minnesota Opera negli Stati Uniti, Nabucco alla Savonlinna Opera in Finlandia e Fanciulla del West per Opera Hedeland in Danimarca. Oltre a queste, Agnes, una nuova opera creata da Daniel Bjarnasson e Royce Vavrek commissionata dalla Icelandic Opera di Reykjavík.
TAKIS
takis ha studiato Costume e Scenografia presso la Romanian National University of Arts di Bucarest e ha proseguito gli studi presso la Royal Academy of Dramatic Art nel Regno Unito. Successivamente è stato ricercatore presso il London College of Fashion, studiando nuove metodologie di design nella moda e nello spettacolo. Scenografo attivo in ambito internazionale, oggi risiede a Londra e realizza produzioni innovative nell’ambito di spettacoli teatrali, musical internazionali, Opera, Balletto, circo e moda. Ha lavorato per istituzioni quali: Royal Opera House, English National Opera, Finnish National Opera & Ballet, Frankfurt Opera House, Wexford Opera Festival, Opera Holland Park, English Touring Opera, The Royal National Theatre, The Old Vic, Queen Elizabeth Hall, The Barbican, Sadler's Wells, Rambert Dance Company, Curve, West Yorkshire Playhouse, Theatre Royal Brighton, Royal & Derngate, Theatre Royal Stratford East, Hong Kong Academy of Performing Arts, Marina Bay Sands - Singapore, Haugesund Theater e Chateau Neuf in Norvegia, Ancient Theatre of Epidaurus, nonché Bush, Soho, Mercury, Nottingham, Sherman e Citizens Theatres. Le sue opere e le sue installazioni interattive sono state esposte presso i Design Museum di Londra ed Helsinki, il Victoria & Albert Museum e il Museo d'Arte Moderna di Bucarest. takis ha progettato gli spettacoli Xanadu, My Beautiful Circus e Any Port in a Storm per il Giffords Circus nel Regno Unito e l’Atomic Saloon al Venetian Hotel di Las Vegas.
FIAMMETTA BALDISERRI
Si laurea a Bologna in Geofisica. Frequenta un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma. Inizia l’attività di Lighting designer in La Traviata per la regia di Zeffirelli al Teatro di Busseto e al Bolshoi di Mosca. Con Andrea Cigni cura L’Orfeo, Paride ed Elena all’Opera Royal Wallonie (Liegi) e La Medium e Gianni Schicchi, Ernani, Nabucco, La Traviata al Teatro di Pavia, Don Pasquale, per il Centre Lyrique de France, La cambiale di matrimonio, e L’occasione fa il ladro al Teatro Regio di Parma, Abay al Teatro Nazionale di Kazakistan, Fedra e La Straniera al Teatro Bellini di Catania, Tosca alla Minnesota Opera House, Pia De’ Tolomei al Verdi di Pisa e al Festival di Charleston. Al Maggio Musicale Fiorentino cura le luci per Madama Butterfly, regia di Fabio Ceresa e Il Barbiere di Siviglia, regia di Damiano Michieletto. Al San Carlo di Napoli Alice in wonderland con Gianluca Schiavone, con Aleksander Sokurov Go Go Go per il festival ConVersazioni a Vicenza. Con Stefano Simone Pintor segue Il flauto magico al Royal Opera House Muscat Oman e Ettore Majorana per il Circuito OperaLombardia. Con Jacopo Spirei Falstaff al Festival Verdi di Parma, Così fan tutte, e La Clemenza di Tito al Akzent Theatre di Vien. Con Pierfrancesco Maestrini lavora al Nabucco al Teatro Alighieri Ravenna, a I pescatori di perle al Teatro di Bilbao, a Otello per il Teatro San Carlo di Napoli. Con Mauro Carosi segue le luci per Manon Lescaut al Teatro Bellini Catania e per L’Italiana in Algeri al Teatro Opera di Maribor. Con Giorgio Ferrara cura Don Giovanni al Festival di Spoleto e al Festival di Cartagena in Colombia, e Il Minotauro di Silvia Colasanti. Con Cristina Mazzavillani Muti e Micha van Hoeke cura per il Ravenna Festival Il paradosso svelato e Don Pasquale diretto dal Maestro Muti al Teatro Stanislavski di Mosca. Collabora con Giorgio Albertazzi a Titania la rossa per il Teatro Municipale di Piacenza, con Lamberto Puggelli per Rigoletto al Teatro Municipale di Piacenza, con Nicola Berloffa per Le nozze di Figaro al Circuito OperaLombardia, con Carmelo Rifici per I Puritani al Teatro Ponchielli di Cremona. Cura l’illuminazione dei Musei di San Domenico di Forlì. Insegna illuminotecnica teatrale all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
VITTORIA YEO
Nata a Seoul, Corea del Sud, ha iniziato gli studi musicali nella sua città natale laureandosi in canto lirico presso l’università Seokyeong. Successivamente si trasferisce in Italia per continuare gli studi. Dopo aver conseguito il Diploma in canto presso il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma si perfeziona all’Accademia Chigiana di Siena e si laurea presso l’Istituto Musicale Pareggiato “Vecchi-Tonelli” di Modena, dove studia con il celebre soprano Raina Kabaivanska, con il massimo dei voti e la lode. Vittoria Yeo inizia la sua carriera internazionale con il debutto al Festival di Salisburgo nell’estate del 2015, sotto la direzione musicale di Riccardo Muti, nella parte di Elvira in Ernani, tornando poi l’anno successivo per la nuova produzione di Aida come protagonista. Interpreta vari ruoli d’opera come Lady Macbeth in Macbeth al Teatro Dante Alighieri di Ravenna, al Savolinna Opera Festival, al Stockholm Konzerthaus e al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Cio-Cio-San in Madama Butterfly al Teatro la Fenice di Venezia e al Filarmonico di Verona Fiordiligi in Così fan tutte all’Aphrodite Festival, Liù in Turandot all’Arena di Verona e al Daegu Opera Festival in Corea, Leonora ne Il trovatore al Teatro dell’Opera di Roma. Giovanna in Giovanna d’Arco al Teatro Farnese per il Festival Verdi di Parma, Odabella in Attila alla Fenice di Venezia, Mimì ne La bohème al Teatro dell’Opera di Roma e al Teatro la Fenice di Venezia, Lida ne La battaglia di Legnano al Maggio Musicale Fiorentino ed altri ancora. Ha collaborato con i direttori d’orchestra più rinomati a livello internazionale quali Riccardo Muti, Myung-whun Chung, Daniel Oren, Stefano Ranzani, Renato Palumbo, Andrea Battistoni, Riccardo Frizza, Jader Bignamini, Henrik Nánási, Ramon Tebar, Nicola Paszkowski, Pietro Rizzo, Francesco Lanzillotta. Ha inaugurato la stagione 2018/19 debuttando in America come solista nella Messa da Requiem di Verdi con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Riccardo Muti. In seguito ha interpretato Lady Macbeth (Macbeth) al Teatro La Fenice di Venezia, ha debuttato con grande successo il ruolo di Amelia in Simon Boccanegra al Teatro Carlo Felice di Genova, ed ha cantato come solista nella Messa da Requiem di Verdi con i Berliner Philharmoniker al Festival di Baden Baden e alla Tokyo Symphony con la direzione di Riccardo Muti e Aida a Caracalla. Ha inaugurato la stagione 2019/20 interpretando Cio-Cio-San in Madama Butterfly al Teatro La Fenice di Venezia ed in seguito è stata protagonista di un Gala Verdiano presso il Teatro Municipale di Piacenza e de Il trovatore (Leonora) al Teatro Carlo Felice di Genova. Ha compiuto inoltre l’atteso debutto nel ruolo di Norma al Teatro Alighieri di Ravenna. Ha inoltre inaugurato la Stagione del Bellini Festival di Catania con un Recital a Villa Bellini settembre 2022. Fra i suoi prossimi impegni: Madama Butterfly al Teatro Pavarotti di Modena e al Teatro Valli di Reggio Emilia, Aida e Requiem di Verdi al Teatro Real di Madrid, Aida al Teatro dell’Opera di Roma, Macbeth al Teatro di Calgary, Turandot (Liù) al Teatro Regio di Parma e nei Teatri di Piacenza e Modena (2024), Otello (Desdemona) e Cio-Cio-San (Madama Butterfly) al Teatro Petruzzelli di Bari, Aida alle Terme di Caracalla, Norma al Seoul Arts Centre, il suo debutto come protagonista in Turandot in Italia ed altri ancora.
SERGIO ESCOBAR
Nato a Toledo (Spagna), ha studiato canto presso il Conservatorio “Arturo Soria” e la “Escuela Superior de canto” di Madrid. Frequenta Master Class con artisti come Jaime Aragall, Monserrat Caballé, Raina Kabaivanska, Viorica Cortez, Teresa Berganza Francisco Ortiz, Noelia Buñuel. Nel 2012 ha vinto il Primo Premio del Concorso Internazionale di Canto “Ciudad de Logroño “, il 2º Premio del “Concorso Monserrat Caballé “e il 2º Premio del” Concorso Internazionale di Bilbao” (Spagna). Ha raccolto un enorme successo al Teatro Luciano Pavarotti di Modena e al Teatro di Piacenza con il ruolo protagonista dell’opera Don Carlo (versione Modena in 5 atti). In 2013 ha interpretato Corrado, ne Il Corsaro di Verdi con direzione musicale e regia di Gianluigi Gelmetti e Nabucco (Ismaele) al Teatro Regio di Parma con la direzione di Renato Palumbo, Norma (Pollione) e Nabucco (Ismaele) al Teatro Comunale di Bologna con la direzione del Maestro Michele Mariotti. Ha poi interpretato Il Trovatore (Manrico) al Teatro Municipal di Sao Paulo (Brasile), Poliuto al Teatro San Carlo di Lisbona, Attila al Teatro Verdi di Trieste con la direzione del Maestro Donato Renzetti e regia di Enrico Stinchelli, Aida (Radamès) a Macerata accanto a Fiorenza Cedolins e Sonia Ganassi, Cavalleria Rusticana di Mascagni a Firenze. Ha raccolto un grandissimo successo con il ruolo eponimo nel Don Carlo di Verdi al New National Theater di Tokio, Giappone dove è stato scritturato per Cavalleria Rusticana. In 2015 ha cantato Norma al Teatro de la Maestranza de Sevilla diretto da Maurizio Benini, Tosca al Gran Teatro di Cordoba accanto a Norma Fantini e Carlos Álvarez, La Dogaresa al Teatro de la Zarzuela di Madrid, Madama Butterfly in Olanda, Nabucco ad Oviedo. Ha fatto il suo debutto all’Opera di Francoforte a gennaio 2016 col Don Carlo di Verdi (Versione Modena in V atti). Ha cantato Norma (Pollione) al Teatro Verdi di Trieste diretto da Fabrizio Carminati accanto a Marina Rebeka, Oberto accanto a Maria Agresta al Opera di Francoforte (Germania). Al Teatro Colón de Bogotà ha cantato con grande successo il ruolo di Macduff nel Macbeth di Verdi, accanto a Vladimir Stoyanov, Dimitra Theodossiou, diretto da Pietro Rizzo e con regia di Ignacio García. A giugno 2016 ha cantato La Marchenera di Moreno Torroba accanto al baritono Carlos Alvarez nel Teatro Campoamor di Oviedo. Ha cantato Attila (Foresto) di Verdi al Teatro Luciano Pavarotti di Modena accanto a Carlo Colombara e Vladimir Stoyanov.
ASUDE KARAYAVUZ
Nata ad Istanbul e laureata al Mimar Sinan Fine Arts University State Conservatory, vince il secondo premio al prestigioso Siemens National Opera Competition a Istanbul. Si perfeziona al Mozarteum Summer Academy dove ha l’occasione di studiare con grandi artisti, come Edith Mathis, Kurt Widmer e Edda Moser. Successivamente studia all’Accademia Teatro alla Scala dove ha l’occasione di perfezionare il repertorio con artisti come Leyla Gencer, Mirella Freni, Luciana Serra, Renato Bruson, Luigi Alva, Vincenzo Scalera e Marco Gandini. Finalista al sesto Leyla Gencer Opera Contest, le viene assegnato il Grand Prix Leyla Gencer da L’Académie Disque du Lyrique. In Turchia è nominata migliore cantante donna e miglior musicista dell’anno da Andante Magazine. L’elenco dei direttori e registi con cui ha lavorato comprende: Sergio Alapont; Giovanni Antonini; Gürer Aykal; Andrea Battistoni; Giorgio Bernasconi; Jordi Bernacer Valdes; Alessandro Bonato; Myung-Whun Chung; Rengim Gökmen; Marco Guidarini; Julian Kovatchev; Vachtang Machavariani; Riccardo Muti; Antonio Pirolli; Renato Palumbo; Giacomo Sagripanti; Nicola Valentini; Alberto Zedda. Antonio Albanese; Recep Ayyılmaz; Arnaud Bernard; Andrea Cigni; Michael Hampfe; Werner Herzog; Yekta Kara; Joseph Franconi Lee; Damiano Micheletto; Timothy Nelson; Emilio Sagi; Giorgio Strehler; Franco Zeffirelli.
DEVID CECCONI
Il baritono Devid Cecconi, nato a Firenze, dopo aver completato gli studi, ha vinto il primo premio del Concorso Internazionale di Canto "Mattia Battistini". Ha un ampio repertorio che comprende ruoli come: Falstaff, Renato in Un Ballo in Maschera, Macbeth, Gérard in Andrea Chénier, Rodrigo in Don Carlo, Nabucco, Rigoletto e molti altri. David Cecconi ha interpretato Rigoletto al Teatro Verdi di Trieste, con la direzione di Daniel Oren, poi in tournée in Italia; Il Tabarro al Teatro Luciano Pavarotti di Modena, Piacenza e Ferrara; La Forza del Destino, Rigoletto e Nabucco al Teatro Carlo Felice di Genova; Pagliacci e Aida alle Terme di Caracalla di Roma; Rigoletto e Madama Butterfly a Salerno; Tabarro e Gianni Schicchi a Ravenna, Modena e in tournée in Toscana; Madama Butterfly al National Center of Performing Arts di Mumbay; Giovanna d'Arco al Teatro Regio di Parma con la direzione di Bruno Bartoletti, poi in tournée come Rigoletto in Cina sempre con il Teatro Regio di Parma. Si è esibito in: Rigoletto al Festival di St. Margarethen, a Lipsia, Trieste, Bologna, al Festival Pucciniano di Torre del Lago, Seoul, Liegi; Nabucco a Masada, Palermo e Lipsia; Roberto Devereux al Teatro dell'Opera di Roma e al Bunka Kaikan di Tokyo in tournée con la Bayerische Staatsoper Berlin; La Bohème al Maggio Musicale Fiorentino e all'Opéra di Toulon; Gianni Schicchi a Lecce; Pagliacci al Teatro Filarmonico di Verona; Attila (Ezio) a Trieste; Madama Butterfly al Teatro Massimo di Palermo e Lecce; La Traviata ad Hannover; Un Ballo in Maschera a Seoul, Cagliari e Kiel; Falstaff a Wiesbaden; La Bohème e Aida a Gozo; Giovanna d'Arco (Giacomo) per la serata inaugurale della stagione del Teatro alla Scala di Milano (Riccardo Chailly alla direzione); Lucia di Lammermoor (Enrico Ashton) a Trieste; Trittico di Puccini (Michele e Gianni) a Ferrara; Cavalleria Rusticana e La Ciociara di Tutino (Giovanni), nella prima mondiale dell'opera, al Teatro Lirico di Cagliari; Tosca (Scarpia) in tournée in Italia (Brescia, Cremona, Como, Bergamo e Pavia) e al Teatro dell'Opera di Roma; Cavalleria Rusticana al Teatro del Maggio di Firenze e Un Ballo in Maschera a Darmstadt. Più recentemente ha preso parte a Tosca a Cagliari, Tel Aviv (versione concerto), Roma e Jesi; Andrea Chénier a Trieste e Toulon; Aida e Nabucco a Spalato; Pagliacci al Teatro del Maggio di Firenze; Rigoletto a Lipsia e Modena; Tosca e concerto di Gala a Torre del Lago; Adriana Lecouvreur a Genova e Cagliari; Cavalleria Rusticana ed Ernani a Cagliari; La Fanciulla del West a Pavia e Brescia; Giovanna d'Arco e Un Ballo in maschera a Modena e Reggio Emilia; La Bohème a Toulon; Rigoletto e Pagliacci a Trieste e Simon Boccanegra a Parma. In programma: Madama Butterfly a Brescia, Como, Cremona, Lucca, Bergamo, Pavia; La Ciociara di Tutino al Wexford Opera Festival; La Vestale di Spontini a Thessaloniki e Rigoletto a Stoccarda.
GIUSEPPE RAIMONDO
Intraprende lo studio del canto nel 2014 con il soprano Angelica Frassetto, partecipando inoltre a percorsi formativi con Anna Maria Chiuri, Marco Berti, Federico Longhi e Marco Camastra. Risulta fra i vincitori dei seguenti concorsi lirici internazionali: Giuseppe Di Stefano (ente Luglio Musicale Trapanese), Jole de Maria (Tivoli), Terre dei Fieschi (Alessandria). Vincitore LTL Opera Studio ne La Vedova Allegra (Danilo Danilowitch) di Franz Lehàr presso il Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Goldoni di Livorno e Teatro Coccia di Novara (reg. Sparvoli, dir. Paszkowski). Debutta il ruolo di Flammen in Lodoletta di Pietro Mascagni (reg. De Plano, dir. Da Ros) il ruolo di Edmondo in Manon Lescaut di Giacomo Puccini (reg. Pugliese, dir. Veronesi/Venezi) ed il ruolo di Alfredo Germont ne La traviata di Giuseppe Verdi (reg. Paloscia, dir. Sipari). Interpreta il ruolo di Tony in West side story (reg. Perez, dir. Sipari) presso il Teatro Romano di Benevento. Debutta nel ruolo di Ismaele in Nabucco, titolo di apertura del Teatro Goldoni di Livorno, (reg. Anselmi, dir. Severi) ed il ruolo di F.B Pinkerton in Madama Butterfly nel marzo 2019 presso il Teatro Goldoni di Livorno (reg. da Prato-Paloscia, dir. Romani). Presso il Teatro lirico di Cagliari partecipa alla produzione Palla de’ Mozzi di Gino Marinuzzi interpretando il ruolo di Straccaguerra (reg. Giorgio Barberio Crosetti e Pierrick Sorin, dir. G. Grazioli). Prende parte alla produzione La fanciulla del west (reg. Cigni, dir. Galli) nel ruolo di Joe presso i teatri: Grande di Brescia, Sociale di Como, Ponchielli di Cremona, Fraschini di Pavia. Interpreta il ruolo di Sergent Giovanni nell’Opera contemporanea The witched seed composta da Stewart Copeland (reg. M. Schweigkfler, dir. E. Noone) presso la Fondazione Tones Teatro Natura.
FULVIO VALENTI
All'età di otto anni inizia il suo itinerario musicale, intraprendendo lo studio della teoria musicale e del clarinetto, inizia in seguito la sua formazione lirica con il Maestro Vincenzo Sagona. Nel febbraio 2018 è Simone in Gianni Schicchi presso il Teatro Nuovo Giovanni da Udine (produzione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste). A giugno 2018 è Angelotti in Tosca, con la direzione del Maestro Alberto Veronesi. Dicembre 2018 - Simone in Gianni Schicchi al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Aprile 2019 - Zio Bonzo in Madama Butterfly al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste / Teatro Nuovo Giovanni da Udine stagione lirica 2018/2019, con la regia del Maestro Alberto Triola e Direzione Maestro Nikša Bareza. Giugno 2019 - Zuniga in Carmen al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste stagione lirica 2018/2019, diretta dal Maestro Oleg Caetani. Dicembre 2019 – Re d’Egitto in Aida al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, stagione lirica 2019/2020, con la regia di Katia Ricciarelli. Novembre 2022 – Montano in Otello al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con la direzione del Maestro Daniel Oren e del Maestro Francesco Ivan Ciampa Gennaio 2023 – Montano in Otello al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con la direzione del Maestro Daniel Oren. Maggio 2023 – Montano in Otello al Teatro Verdi di Pordenone, con la direzione del Maestro Gaetano Lo Coco.
ALEX MARTINI
Dopo gli studi al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, si perfeziona con la pianista Silvia Silveri e il soprano Mariella Devia. Nel 2009 vince una borsa di studio per giovani cantanti promossa dalla Regione Veneto, dalla Fondazione Teatri di Treviso e dal Teatro La Fenice di Venezia, che gli offre la possibilità di studiare con Bruno De Simone, Regina Resnik, Dennis O'Neill e Roberto Scandiuzzi. Ha frequentato il biennio di perfezionamento a Modena sotto la guida di Mirella Freni. Nel 2010 è finalista al Concorso Internazionale "A. Belli" di Spoleto e vincitore del 40° Concorso Lirico Internazionale "Toti Dal Monte" di Treviso. È stato Belcore ne L'Elisir d'amore al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Comunale di Treviso, al Teatro Sociale di Rovigo, Pergolesi-Spontini di Jesi e Sharpless. Inizia il 2019 debuttando Pietro Fléville e Fouquier Tinville in Andrea Chénier nei teatri di Modena, Reggio Emilia, Piacenza, Ravenna e Parma. Nel 2019 è stato impegnato in Lucrezia Borgia nei teatri di Bergamo, Reggio Emilia, Piacenza e Ravenna. A Treviso ha debuttato il Sacrestano in Tosca al Teatro Comunale sotto la direzione di Francesco Lanzillotta. A Dicembre 2021 debutta ne' Il piccolo Spazzacamino di Britten al Teatro Comunale di Modena. Nel 2022 debutta al Teatro Lirico di Cagliari nel ruolo di Dulcamara. Sempre nel capoluogo sardo, successivamente, debutta il ruolo di Don Magnifico nella Cenerentola di Rossini.
MARIA CRISTINA BELLANTUONO
Laureata al biennio di Canto Lirico con 110, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli nel 2016. Studia tecnica vocale con Elizabeth Norberg-Schulz e prassi esecutiva con Onofrio Della Rosa. Nel 2021 ha frequentato il corso di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Comunale di Bologna dove ha seguito i corsi, tra gli altri, di Luciana D’Intino. Per il TCBO è stata Tisbe ne La Cenerentola di Rossini, Secondo paggio nel Lohengrin di Wagner nell’edizione del 150° anniversario diretta da Asher Fisch e Soprano solista nello Stabat Mater di Rossini. Nel 2019 ha interpretato Turandot nell’omonima opera di Giacomo Puccini per il progetto internazionale Europa in canto debuttando il ruolo al Teatro San Carlo di Napoli. Nello stesso anno ha tenuto un recital solistico a Vienna ed è stata cover di Miah Persson per il ruolo di Elettra ne Idomeneo, re di Creta di W.A. Mozart al Teatro dell’Opera di Roma con la direzione di Michele Mariotti e la regia di Robert Carsen. Per il Teatro Grande di Brescia ha interpretato Mrs. Gobineau in The Medium di Gian Carlo Menotti diretta da Alberto Zanardi e Kate Pinkerton nella Madama Butterfly di Puccini diretta da Riccardo Frizza. È vincitrice della XIX edizione del Premio Internazionale di canto lirico “Valerio Gentile”, della X edizione del Premio Internazionale di Canto Lirico “Anita Cerquetti” e della VII edizione del Premio “Tommaso Traetta”. Nel 2022 si classifica al terzo posto nell’VIII edizione del Premio internazionale di canto lirico “Renata Tebaldi” della Repubblica di San Marino.
TONG LIU
Tong Liu ha iniziato a studiare canto lirico al liceo. Una volta ammesso al Conservatorio di Xi'an ha studiato con il Maestro Wang Zhen. Ha partecipato alla produzione dell'opera Don Giovanni di Mozart e ha tenuto diversi concerti accademici. Dopo il diploma, si è iscritto al Conservatorio G. Verdi di Milano, qui ha continuato a studiare canto lirico, conseguendo il Diploma Accademico di II livello. Successivamente è entrato a far parte dell'Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma; durante questo periodo ha partecipato a numerose masterclass con alcuni importanti Maestri, tra i quali il soprano Renata Scotto e il basso Michele Pertusi. Dopo gli studi presso l'Accademia Verdiana, nel settembre del 2021 è stato ammesso alla Scuola dell'Opera del Teatro Comunale di Bologna, dove ha studiato tecnica vocale con i Maestri Luciana D'Intino e Lucio Gallo.
VENERDÌ 21 LUGLIO ORE 10.30
RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE
GIACOMO PUCCINI
MADAMA BUTTERFLY. BRESCIA 1904 CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI
La recita di Madama Butterfly del 28 maggio 1904 a Brescia riveste una grande importanza per la diffusione che poi il grande capolavoro di Puccini ebbe nel corso dei decenni successivi. Oltre ai rimaneggiamenti che lo stesso autore fece alla partitura, e che la avvicinarono alla versione che ascoltiamo solitamente oggi, il successo che ottenne convinse Puccini e il suo editore Ricordi a "insistere" su questo titolo, che venne poi portato nei maggiori teatri di tutto il mondo con la popolarità che oggi ben conosciamo.
Tuttavia il percorso dei primi anni di Madama Butterfly presenta ancora molti punti oscuri e dubbi di ordine musicologico e storico, di cui la tappa bresciana rappresenta un raccordo fondamentale. Proprio per questo motivo la Fondazione del Teatro Grande ha promosso un convegno internazionale di studi sul tema riunendo alcuni tra i massimi esperti del dettato pucciniano, in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini. L'occasione dell'allestimento di Madama Butterfly diventa quindi anche un momento di riflessione e di confronto su ciò che ha rappresentato questa particolare versione, sul percorso di "crescita" della partitura dal celebre fiasco di Milano al successo di Brescia, fino ad arrivare al contesto culturale in cui la composizione di Madama Butterfly si inseriva. È stato quindi invitato ad intervenire il musicologo e storico Arthur Groos, probabilmente il maggior esperto vivente delle opere di Giacomo Puccini, che concluderà il convegno presentando il suo nuovo volume dedicato a Madama Butterfly, in cui ripercorre la vicenda che ha portato il grande maestro lucchese prima a interessarsi alla vicenda della giovane geisha e poi a convincersi a scriverne un'opera.
Accanto all'intervento di Arthur Groos, presenteremo il nuovo volume dell'epistolario di Giacomo Puccini, che coinvolge anche il 1904, con gli autori che, lettere alla mano, daranno uno sguardo sui tanti ripensamenti che l'autore e i personaggi a lui vicini ebbero in quei mesi. Ospiteremo inoltre Archivio Ricordi, che tanta parte ha avuto nella conservazione delle partiture originali e che, soprattutto all'epoca, determinò il percorso migliore per il successo di Madama Butterfly.
Infine, getteremo uno sguardo sul contesto in cui l'opera fu costruita, sia in termini storici e artistici, con gli interventi di Paolo Bolpagni e Naomi Matsumoto sull'importanza delle correnti artistiche "orientaliste" e sul punto di vista giapponese nei confronti dell'opera lirica e di Madama Butterfly in particolare.
Il convegno è realizzato in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini, Ateneo di Brescia, Archivio storico Ricordi, Puccini Museum e Fondazione Giacomo Puccini Lucca.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.