L’Ape musicale

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 Ivan Donchev

Diciotto concerti in tre sedi dal 10 febbraio

Sono diciotto i concerti dell'anno 2018 del Circolo della Musica di Bologna, dal 10 febbraio al 1 dicembre 2018, di cui dieci per pianoforte solo, due in trio e sei in duo, disseminati nelle tre classiche sedi del Goethe Zentrum/ Alliance Française di Bologna (via De' Marchi 4), l'Oratorio di San Rocco (via Calari 4/2) e la sede del Circolo della Musica a Rastignano (via Valleverde 33).

La XXXIV stagione concertistica fondata e diretta dal pianista Sandro Baldi anche quest'anno riserva un'attenzione particolare ai giovani vincitori del Concorso Internazionale “Andrea Baldi”, giunto nel 2018 alla sua ottava edizione. Fra di loro ricordiamo i concerti del giapponese Tomoya Furuta, I Premio dell'edizione 2017 (3 marzo), poi di Elia Cecino, I premio assoluto dell'edizione 2015 (5 maggio), quello di tutti i vincitori dell'ottava edizione (10 giugno) che sarà presieduta da Andrea Lucchesini (in concorso si svolgerà il 2, 3, 9,10 giugno 2018), infine del vincitore assoluto del 2018 (13 ottobre).

Fra le tante giovani promesse disseminate qua e là lungo la stagione spiccano però alcuni grandi nomi del concertismo internazionale (Bulkina, Grante, Nosè, Rasca, Barutti) e i “ritorni di fiamma”, cioè quegli interpreti che si sono distinti nei trentatré anni precedenti e che il pubblico ama riascoltare, secondo la naturale legge dello spettacolo che è alla base del successo di un artista: se piace, viene re-invitato periodicamente. Il caso per esempio del concerto inaugurale sabato 10 febbraio al Goethe Zentrum con l'affermato pianista di origine bulgara Ivan Donchev, dopo il successo ottenuto l'anno scorso. Nato a Burgas in Bulgaria nel 1981, allo strumento dall'età di cinque anni, vincitore di molti concorsi internazionali (fra i quali il Concorso “Chopin” di Darmstadt conquistato a soli 16 anni), Donchev si è esibito in tutta Europa e in Corea del Sud, conquistandosi la fama di virtuoso e di raffinato musicista, qualità che non sono sfuggite ad Aldo Ciccolini, il suo ultimo maestro, con cui si è esibito più volte in duo pianistico in Francia. Ed è difatti ancora in omaggio a Ciccolini il suo nuovo recital, col secondo volume degli Années de Pelerinage (Italia) di Liszt, di cui Ciccolini fu sommo interprete, e la fantasmagorica Ouverture dal Tannhäuser di Wagner trascritta da Liszt.

Un bel concerto da camera sarà quello del 24 febbraio col Trio di Imola, giovane e promettente ensemble formato tutto al femminile ( Angioletta Jannucci Cecchi, violino, Ilaria Sarchini, violoncello e Marianna Tongiorgi, pianoforte) nato all'interno della classe di Nazzareno Carusi all'Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Un trio di violino, violoncello e pianoforte, già vincitore di tre primi premi in concorsi internazionali. Classico-Romantico il programma proposto al Circolo della Musica, che prevede il Trio n. 39 in sol maggiore di Haydn, il primo Trio op. 49 di Mendelssohn e il Trio op. 8 n. 1 in si maggiore di Johannes Brahms.

Torna sovrano il pianoforte il 3 marzo col recital del pianista giapponese Tomoyo Furuta (classe 1991), vincitore del Concorso Baldi 2017, diplomato con Genichiro Murakami a Tokyo e perfezionato con Andreas Groethuysen al Mozarteum di Salisburgo. Molto vario il suo programma, con la Sonata n. 4 op. 7 di Beethoven, la Sonata in si minore K 551 di Domenico Scarlatti, Isoldes Liebestod di Wagner, il Sonetto del Petrarca 123 e la Sonata Dante di Liszt, e la Valse di Ravel.

Incontro di tre solisti nel nome di Brahms il 10 marzo: di scena saranno il bravissimo pianista aquilano Carlo Grante, il talentuoso violinista Elio Orio, già allievo di Carlo Romano e Franco Gulli e il clarinettista di origini svizzere Salvatore Baronilli, che fra i suoi maestri può annoverare il nome magico del grande Gervase De Peyer. I tre artisti si produrranno nelle Variazioni su Haendel per pianoforte, nella Sonata op. 8 per violino e pianoforte e in quella op. 120 per clarinetto e pianoforte. Serata dunque adatta ad invitare qualcuno che si vuole conquistare: “Le piace Brahms?” chiedeva Anthony Perkins nel 1961 alla matura Ingrid Bergman nel film omonimo tratto dal romanzo di Françoise Sagan del 1959, che fece sognare i francesi e il mondo. Sì, le piaceva.

Il 24 marzo, stavolta nel bellissimo (e molto acustico) Oratorio di San Rocco di via Calari appuntamento da non perdere con la giovane pianista russa Anna Bulkina, vincitrice del secondo premio al Concorso Busoni di Bolzano nel 2010 (1° non assegnato), ora allieva di Tamás Ungár e Boris Petrushanski. Gran programma il suo, che apre con l'ultima Sonata per pianoforte di Haydn in mi bemolle Hob. XVI: 52, prosegue con la Sonata op. 31 n. 3 di Beethoven, poi la bellissima (e quasi romantica) Sonata in la minore KV 310 di Mozart posta a sigillo dell'abisso del Gaspard de la Nuit di Maurice Ravel che chiude il programma.

Il 7 aprile graditissimo ritorno del pianista veronese Alberto Nosè, grande interprete romantico, vincitore di innumerevoli concorsi internazionali fra cui il cosiddetto “Concorso dei Concorsi”, cioè il Piano Master di Montecarlo di tre anni fa. Programma quasi monstre” da grandissimo interprete il suo: i 24 Preludi op. 28 di Chopin nella prima parte, i celeberrimi Quadri di un'esposizione di Mussorgski nella seconda.

Sempre al San Rocco il 21 aprile torna ad esibirsi a Bologna dopo un'assenza di almeno 25 anni il pianista portogruarese Giovanni Umberto Battel, virtuoso di razza dotato di cospicui doni pianistici, già vincitore del primo premio ai concorsi di Enna e Stresa, ex direttore del Conservatorio di Venezia. Tutto francese il suo raffinato programma che prevede nella prima parte la Suite Bergamasque, Valse Romantique, La plus que lente, Masques e l'Isle jouyeuse di Cladue Debussy (nell'anno del centenario della morte) e nella seconda Le Tombeau de Couperin e La Valse di Maurice Ravel.

Sabato 5 maggio sarà poi la volta di un giovane virgulto della tastiera di soli 17 anni su cui sono puntate le attenzioni di molti didatti e critici italiani: stiamo parlando di Elia Cecino, classe 2001, allievo di Maddalena De Facci, perfezionatosi con molti altri maestri, fra cui Nuti. Mika, Risaliti, Iannone, Plano, Baglini e Balzani, vincitore di 50 concorsi a categorie, fra cui appunto il Baldi nel 2015. Già da “grande” il suo programma: Variations serieuses di Mendelssohn, 4 Klavierstücke op. 119 di Brahms, le Estampes di Debussy, la Polacca op. 44 di Chopin e la Terza Sonata di Scriabin op. 23.

Altri sicuri talenti si potranno poi ascoltare domenica 10 giugno, sempre all'Oratorio di San Rocco sotto gli affreschi di Guercino, Carracci e della sua fiorente scuola: è la serata di gala, sempre affollatissima, dei vincitori del Concorso Pianistico “Andrea Baldi”, giunto alla sua ottava edizione, in programma il 2,3 9,10 giugno 2018, nella cui prestigiosa giuria emergono grandi nomi del pianismo quali Andrea Lucchesini, Alberto Nosè, Luca Rasca, Riccardo Risaliti e Mariangela Vacatello.

Dopo la pausa estiva, durante la quale sono in programma tre concerti cameristici nei giorni 26 giugno, 3 e 10 luglio presso la sede di Rastignano con la partecipazione del jazz duo Selleri-Salieri che presentano un viaggio istrionico nella musica jazz da George Gershwin a Thelonious Monk passando per alcune composizioni originali tratte da loro ultimo cd Landscape), il pianista jazz Lamberto Lipparini , che suonerà una miscellanea dei più grandi successi di Modugno, Mina, Dalla, De Andrè, Paoli, Tenco, Bindi, Martino, Gershwin, Ellington e infine il duo Schiassi-Rubini impegnato in una bella serata di lieder di Brahms, Schubert e Schumann, la stagione riprende il 29 settembre al Goethe Zentrum col Duo Solarolo/Monti formato da Marco Solarolo (corno inglese) e Cristina Monti (pianoforte), che presenta un affascinante programma dal titolo “Tra slanci e malinconie, un viaggio tra i colori dell'Ottocento europeo”, in cui si ascolteranno musiche raramente eseguite per il corno inglese (un particolare tipo di oboe) come le 5 Romanze senza parole di Felix Mendelssohn, il Notturno di Cossart, la Serenata op. 58 di Licki, sei Lieder di Brahms e la Sonata di Ivon in fa maggiore.

Sabato 13 ottobre è già annunciato in cartellone, con programma ovviamente da definire, il recital del vincitore assoluto del Concorso Andrea Baldi 2018, il cui nome si sarà venuto a conoscere durante il concerto di gala il 10 giugno.

Seguirà il 20 ottobre sempre al Goethe Zentrum, un bellissimo programma con tre sonate capolavoro per violoncello e pianoforte col giovane Duo Stefanelli-Pantani formato dal violoncellista riminese Francesco Stefanelli (fra i suoi tanti maestri anche Meneses, Demenga, Dindo, Chen) e dal pianista riminese Nicola Pantani (classe 1995), allievo di Enrico Meyer, Enrico Pace, Igor Roma. Solo assoluti capolavori si diceva in programma: l'Adagio e allegro di Schumann, la Sonata in re minore op. 40 di Shostakovich e quella in sol minore op. 19 di Rachmaninov.

Sabato 10 novembre sarà poi la volta dell'Amadeus Piano Duo, attivo da tre anni, formato dai pianisti Alberto Nosè e Valentina Fornari alla scuola cameristica di Corrado Ruzza, Riccardo Zadra e Gianpaolo Pretto. Recentemente esibitosi in Francia e Germania, il duo debutta ufficialmente sotto le due torri con un magnifico programma che accosta la superlativa Fantasia in fa minore di Schubert allo Scherzo e Aubade di Gouvy nella prima parte, poi l'Introduction et Allegro di Maurice Ravel e la fantasmagorica Sinfonietta op. 49 di Kapustin.

Difficile da contenere in poche righe il ricchissimo curriculum del pianista Luca Rasca che il 17 novembre torna per la quinta volta a Bologna per la quinta puntata della sua poderosa integrale in dieci serate dell'omnia pianistica di Fryderyk Chopin che si concluderà con ogni probabilità nel 2021. Un'impresa quasi titanica, la sua, che conosce pochissimi precedenti (De Maria, Brailowski, Ashkenase, Magaloff, Harasiewicz), diluita in ben dieci concerti ai quali partecipa un pubblico tenace e fedele, che si riunisce attorno a questo pantagruelico interprete, noto per la sua musicalità cristallina e per la sua straordinaria tenuta pianistica e di memoria. Ligure, vincitore di svariati concorsi internazionali fra cui il London Piano Competition e lo Schubert di Dortmund, Luca Rasca in questa quinta tappa, forse la più ardimentosa, affronta in un colpo solo l'intero corpus degli Studi di Chopin: cioè i dodici dell'op. 10, i 12 dell'op. 25 e i tre opera postuma.

Un'altra integrale, stavolta quella per violoncello e pianoforte di Beethoven è in programma nell'ultimo concerto di stagione, sabato 1 dicembre, sempre al Goethe Zentrum: sul palco il violoncellista veneziano Giuseppe Barutti, fra gli interpreti più in vista oggigiorno, che fu allievo di Adriano Vendramelli e che nel tempo si è esibito al fianco di giganti della musica come Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Dejam Bogdanovich, Konstantin Bogino, Pavel Vernikov, Bruno Canino, Roni Rogoff, Alain Muenier e Rocco Filippini. Al suo fianco, in questa particolare esplorazione delle Sonate di Beethoven il pianista veneto Valter Favero, formidabile interprete nella musica da camera, già allievo di Massimo Somenzi, Dario De Rosa e Maureen Jones, e seguace della scuola pianistica di Aldo Ciccolini.

www.circolodellamusica.it

direzione artistica Sandro Baldi


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