L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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La corporeità vocale

Versi elementari e il movimento e la percussione del corpo sono fra i mezzi comunicativi più atavici: si battevano o sfregavano le mani (fra loro oppure su gambe e torace), schioccavano le dita, battevano i piedi, in alternativa all’emissione di suoni monosillabici, di intensità e altezza variabili. Si possono individuare diverse ragioni che spinsero gli essere umani a produrre suoni: esprimere con­cetti o necessità, oppure dare vita ad un ritmo. Sin da tempi remoti, il corpo e la voce sono stati in­tesi come strumenti, più o meno consciamente finalizzati al fare musica, carichi di potenziale e in relazione fra loro: si pensi al legame che univa nell’antica Grecia il concetto di φωνή (che nella lingua greca designa sia la voce che ogni manifestazione acustica) a quello di ψυχή, che originariamente significava respiro, soffio vitale: entrambi i concetti si rifanno ad una fisicità che inglobi la voce, ma anche a una spazialità impli­cita nell’idea di voce stessa, come se avesse un suo corpo, al suo continuo movimento immateriale, metaforicamente direzionabile; difatti, la voce trasmette immagini vettoriali, si innalza, scende, cre­sce, ecc. Opera, insomma, veri e propri gesti sonori.

La voce è anche un tratto distintivo e personale: la sponta­neità che la contraddistingue la rende certamente un medium espressivo storicamente nodale e predominante; la modulazione, proprietà tipica esclusivamente della fonazione, le conferisce il valore aggiunto di riuscire a emulare anche effetti sonori che non le sarebbero conven­zionali, superando definitivamente i limiti dei gesti fisici meramente muti. Da tutto ciò evinciamo come il canto e la musica fossero quasi una necessità, strettamente connessi tanto al parlato e al silenzio quanto alla ricerca di ritmo per percussione del corpo. Anzi, in quest’ottica, parrebbero addirittura antenati metafisici della comunicazione: il canto è un silenzioso e paziente Demiurgo della parola non volontariamente intonata. Pur non sapendolo o non auspicandolo, è impossibile non fare musica.

La voce dell’unicità
 
Le origini della parola musicale
Dal canto magico all’arte

Bibliografia


 

 

 
 
 

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